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Autore: Reykon23    19/06/2012    6 recensioni
Qualcosa è successo nel presente di akane...qualcosa che ha fatto si che lei e ranma si dividessero...nulla potrà dire cosa accadrà in futuro, i segreti sono tutti da scoprire e contenuti nei petali....in quei petali che vagano dimenticati...
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Palpito di Farfalla


Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla provochi un uragano dall’altra parte del mondo.

           (The Butterfly Effect – Teoria del Caos)




Nuvole cupe e grigie avevano invaso ormai il cielo, cariche di tempesta e rancore verso il sole che tanto avevo bramato per tutto l’inverno…questo sicuramente era uno dei pochi e sporadici temporali estivi che si presentano a volte, pronti a squarciare l’azzurro del giorno e inondare tutte le strade, così fragili e inermi di fronte alla pioggia….le giornate di questo genere non mi sono mai piaciute, mi hanno sempre riempito di tristezza e malinconia a cui difficilmente il mio animo sa badare e sopportare…nonostante i miei fortuiti allenamenti per costruire la corazza interiore che mi ha sempre caratterizzato, di fronte a queste sciocchezze mi ritrovo sempre debole e comincio a subire tutto passivamente, senza riuscire a rispondere agli stimoli esterni…e decisamente è peggiorato questo mio lato del carattere, dentro di me sono rimasti pochi respiri di vita, una vita ora che non ho mai scelto, non sono riuscita ancora ad accettare da quando è successo….quello che ha sconvolte le esistenze di noi tutti…
Che stupida però! Qualsiasi discorso mi faccia o qualunque pensiero io realizzi, la mia testa va involontariamente sempre lì, così cerco di scacciare subito le riflessioni verso qualcos’altro…
L’aria sta portando con sé quell’odore che c’è poco prima che piove…è effettivamente una cosa che mi provoca piacere e felicità, e tutto è decisamente così contradditorio….
Affacciandomi dalla veranda noto come già qualche goccia stia cadendo sullo stagno, i pesci sembrano inquietarsi a causa di questo, li vedo fare continui movimenti e scatti di qua e di là, come in un perenne stato di nervosismo…mi sforzo ti non fissarli più, e dare uno sguardo invece al paesaggio circostante…il prato verde e profumato, i fiori dischiusi e appena sbocciati, le fronde degli alberi appena mosse impercettibilmente dal vento, è tutto così uguale nonostante il passare del tempo, e mentre è tutto così diverso…la tempesta che si sta per scatenare fuori non è niente se paragonato a quella che si svolge dentro di me…vorrei in questo momento provare qualsiasi cosa, percepire qualsiasi emozione, piuttosto che sentirmi come mi sento ora!!!
Quale potrebbe essere la medicina al mio male?! Rassegnazione? Indifferenza? Adattamento?
Nulla di tutto questo sembra potersi adeguare a me, io che sono sempre stata così viva e combattiva mentre adesso, così esanime e stanca….
Ma oggi è quel giorno della settimana, il giorno che dedico a una persona…speciale
Una di quelle persone che davvero mi ha sempre voluta bene per come ero fatta, che è stata un punto di riferimento, una colonna portante nella mia vita….e ora è arrivato il momento abituale di incontrarla ancora, non posso perdere questo appuntamento per me fondamentale….
Mi sono spostata all’ingresso, pronta ad indossare le scarpe e uscire per scappare da quella casa, dai brutti ricordi….una voce però mi blocca appena avevo aperto la porta.
< Akane, credi davvero che sia il caso di uscire con questo tempo?! Il Cielo non promette niente di buono, credo sia pericoloso andare fuori quando arrivano nuvole di quel genere… > e dicendo questo subito si sporse oltre la finestra, guardando preoccupata il mondo la fuori…
< Sta tranquilla Kasumi, non ci metterò molto, devo solo sbrigare una cosa…cercherò di fare il più presto possibile…>
< Va bene, non insisto, però mi raccomando stai attenta…e prendi l’ombrello! >
La sua voce in qualche modo riusciva a rassicurarmi e a togliermi un bel po’ di preoccupazioni…in fondo su di lei potevo sempre contare, è stata in qualsiasi occasione pronta ad aiutarmi e soccorrermi quando ne avevo bisogno…d’altronde lei era mia sorella! L’unica, insieme a Nabiki, che poteva capire cosa stavo provando…perché lei stava condividendo il mio stesso inferno….
 
 
Il cielo aveva deciso di dar inizio al suo sfogo finalmente, tuoni e fulmini in lontananza erano le uniche cose che rischiaravano per pochi secondi i nuvoloni neri e minacciosi che velocemente si abbattevano sulla città….le strade presto cominciarono a essere bagnate del tutto, e ogni cosa al mio passaggio sembrava risaltare alla mia vista: le persone intende a rincasare a casa e cercare il più presto possibile l’asciutto…i gatti che scappavano nei vicoli cercando un riparo momentaneo…i fili d’erba mossi e intorpiditi dal ticchettio delle gocce che imperterrite cadevano per dare inizio alla loro danza portatrice di vita…le foglie cadute per terra che ostacolavano il mio cammino appesantite dal troppo bagnato che le incollava all’asfalto…
L’ombrello era la mia unica protezione in quel momento, se fosse arrivata una vera e propria tempesta non avrei avuto modo di sfuggirvi in alcun modo, mi avrebbe portato letteralmente via…e forse non avrei posto nemmeno resistenza….
Aveva cominciato a piovere sempre più fitto, sempre più pesantemente, il che mi fece convincere di aumentare il passo, nonostante rischiassi di scivolare e cadere nelle tante pozzanghere che si erano create qua e là…ma in realtà per quanto riguarda questo non correvo pericoli, ormai conoscevo a memoria quel percorso, quella strada che percorrevo  per incontrarlo, per poterlo vedere ancora….
lui era sempre lì fermo ad aspettarmi, il posto e l’ora era fissato….era una routine a cui non riuscivo ad abituarmi ancora, ma mi serviva per poter andare avanti…
forse era tutto sbagliato, forse era tutto giusto, so solo per certo che mi sentivo felice esclusivamente nei sporadici momenti in cui confondevo la realtà col sogno….
E questo era uno di quegli istanti, mi nutriva solo il pensiero di camminare e andare da lui, tutto ciò riusciva a darmi uno strano sollievo…
La corsa sembra aver dato i suoi frutti…mi ritrovo già all’ingresso della mia destinazione…
non sembra esserci completamente nessuno in giro, è tutto così cupo e desolato e ciò mi provoca un senso di sconforto che mi atterra…ma decido di proseguire avanti, la mia missione deve concludersi….
Percorro piano il lungo sentiero che attraversa tanti prati e collinette, non mi capacito ancora che questo posto sia così grande, le prime volte infatti rischiavo sempre di perdermi….
la pioggia, che prima incessante aveva accompagnato il mio cammino, ora sembra essersi calmata e comincia a gocciolare sempre più piano...
Chiudo subito l’ombrello e, dando uno sguardo al cielo, noto come le nuvole abbiano deciso di allontanarsi e dare finalmente tregua alla terra…il sole sembra essere lontano lo stesso, ma non per questo mi rattristisco, e compio gli ultimi passi che mi dividono da lui….
 
Tutto ad un tratto qualcosa attira la mia attenzione e mi blocca per un attimo…
Come comparse dal nulla, due farfalle cominciano a svolazzarmi vicino, prima sembrano concentrate e ballare l’una con l’altra, subito dopo sembrano accorgersi della mia presenza e cominciano a compiere giri intorno a me, con i loro continui battiti d’ali…non riuscivo a studiarle bene, nemmeno a capire il loro comportamento, fatto sta che una di loro decise di posarsi sul dito della mano che avevo appena alzato…al mio tocco si tranquillizzò di colpo, e così potei notare come in realtà si trattasse di un tipo di farfalla che non avevo mai visto…il corpo e le antenne erano nere e scure come la pece, non si distinguevano gli occhi, forse era addirittura cieca…ma niente di più bello era comparabile alle sue ali…di un rosa-pesco che le faceva risaltare sul grigiore del paesaggio…
Su di esse vi erano strani disegni, somigliavano a petali di ciliegio…strana come cosa osservai.
L’altra farfalla furba era andata più avanti, proprio nel posto che segnava il mio arrivo….mi avvicinai finalmente e mi fermai….
 
 
Era lì davanti, fermo e immobile che mi fissava nella sua staticità, senza riuscire a esprimere alcuna emozione….non sapevo cosa dire e fare, c'era talmente tanta roba nella mia testa che il mondo fuori lo sentivo appena....passava come un'ombra, la vita era tutta nei miei pensieri…
Quello che pensavo sempre in quei momenti era come sarebbe stato il mio presente se non fosse successo tutto quello che è accaduto quasi 2 anni fa….se solo potessi cambiare il passato, tornare veloce e indietro con un solo schiocco, con un solo battito d’ali di farfalla…il loro palpito mi basterebbe a trovare sollievo…
E mentre mi rifugio in queste fantasie prive di logica e realtà, non mi rimane che fissare quella lapide, fredda come la mia anima, con quella foto e quella scritta incisa sulla pietra
come nel mio cuore:

Qui giace Soun Tendo, per sempre nel ricordo di tutti”

E restando lì immobile, non mi accorsi nemmeno che le farfalle come erano comparse erano sparite, volando via da me e dalla mia condanna, trasportate dal vento…..




  
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