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Autore: Iclemyer_Penguin    19/06/2012    6 recensioni
Questa storia racconta il passato di Blaine Anderson. Mi girava in testa l'idea già da qualche mese e poi l'ho buttata giù. Credo che sia bello sapere qualcosa in più su di lui, anche se totalmente inventato. Spero vi piaccia!
-Grazie ad Anna per la revisione.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“                                                                                                                                              Venerdì, 7 Novembre 2008.
                                                                                                                                                                                4:25 p.m.

Caro diario,
Questa settimana è stata un po’ noiosa, soprattutto fino a Giovedì, ma ci sono tante novità.
Sono stato interrogato in cinque materie, ma me la solo cavata molto bene, come al solito.
Ma non è di questo che voglio parlarti.
Cameron non si è fatto vedere per tutta la settimana; sto morendo. Non so perché ma dopo quel sabato, dopo che abbiamo parlato a pranzo, non riesco più a fare a meno di Lui.
Lunedì ero felice, l’avrei dovuto rivedere. Invece no, per strada lui non c’era; speravo di vederlo a scuola, ma nulla. A pranzo ero a testa bassa, non avevo il coraggio di guardarmi attorno. I suoi amici non sembravano preoccupati; erano normali, come se fosse un optional la presenza di Cameron.
Nel pomeriggio sono andato in piscina, ho nuotato per tre lunghe ore. Alla fine ero stanchissimo, ma molto rilassato. Tornato a casa ho “studiato”, cioè ho aperto il libro di letteratura e l’ho fissato mentre fantasticavo. Era divertente, dovrei rifarlo.
Martedì e Mercoledì sono passati come se niente fosse, una chiacchiera di qua, una lezione noiosa da seguire di la ed era già ora di tornare a casa. Il pomeriggio di martedì l’ho passato steso sul prato del bosco non molto distante da casa mia. Mi piace quel posto; è così verde, ampio, profumato. Proprio come piace a me. Ho trovato una casa su un albero; era abbandonata. Credo che appartenga a qualcuno che non ha più l’età per andarci, visto che è un po’ rovinata; ma ora è mia.
Ho inciso il mio nome sulla porta. Blaine Daniel Anderson. È figo.
Mercoledì pomeriggio invece ho avuto la casa tutta per me. Cosa c’è di più bello che avere due piani su cui ballare e cantare senza aver nessuno intorno che ti infastidisca ogni minuto? Nulla.
Poi ho mangiato tanto di quel gelato che stavo per svenire sul divano di camera mia. In realtà sono svenuto, o meglio mi sono addormentato, non ricordo bene cosa sia successo. (È probabile che ci fosse della droga nel gelato, oppure come al solito mi sono scatenato troppo.)
Giovedì infatti mi sono svegliato tutto bagnato e mezzo nudo. Morivo di freddo, perciò non sono andato a scuola; ma tanto mi sarei annoiato a morte in quel posto puzzolente, sporco e mal ridotto. Mi sono fatto un lungo bagno nella mia grande vasca; non ricordo quanto tempo sono rimasto immerso nell’acqua piena di bagnoschiuma e Sali da bagno, ma quando sono uscito avevo tutto il corpo raggrinzito.
Il pomeriggio invece l’ho passato giocando alla Wii. Dalle quattro del pomeriggio alle otto della sera. Ho alternato Just Dance, Super Mario e Wii Sports. È assolutamente il mio passatempo preferito.
Oggi invece è stata una giornata davvero bella. Ai corsi di “Elettronica e Nuove Tecnologie”, “Giornalismo” e “Musica” si è aggiunta una nuova ragazza. È simpatica, ambiziosa, un po’ rompiscatole ma tutto sommato è una brava ragazza. Si chiama Rachel “Barbra” Berry. Si è appena trasferita qui, non ho capito bene da dove veniva, parlava troppo velocemente e io ogni tanto perdo il filo del discorso; ma non è importante.
Ha dei bei occhi, mi hanno subito colpito; sono profondi ma allo stesso tempo sono scintillanti, ti lasciano a bocca aperta.
Oh God. Sono in ritardo! Io e Rach ci siamo dati appuntamento al parco alle 5:13 p.m. e sono già le 4:55 p.m.!
Scappo tesoro. A dopo Iclemyer.
                                                                                                                                                   Ti voglio bene, con amore,  
                                                                                                                                                                       Blaine Daniel.”


Così scrisse il nostro Hobbit prima di cambiarsi d’abito e di uscire da casa, correndo per non arrivare in ritardo. Arrivò puntuale, come al solito; lì ad aspettarlo c’era Rachel, indossava un vestitino alquanto bizzarro e stravagante. Era più colorato di un quaderno di un bambino che colora a vanvera. Questo destava in Blaine una certa allegria.


«Ehi Hobbit!» Disse lei sorridendo e avvicinandosi a lui per abbracciarlo. «Rachel, che bello rivederti!» rispose Blaine mentre la abbracciava e sorrideva, felice. Si staccarono e poi lei riprese «Ci siamo lasciati cinque ore fa e già ti manco così tanto?» Aveva un’espressione serena e contenta, si notava che le piaceva stare con lui. Blaine le fece segno di seguirlo e poi continuò il discorso «Beh, quando ti piace trascorrere del tempo con una persona è ovvio che ti manchi anche dopo poche ore!» Sorrisero entrambi, poi all’Hobbit venne un’idea in mente e disse «Sei appena arrivata qui, non è vero? Seguimi, ti porto in un posto carino!»


Rachel annuì e lo seguì, mettendosi accanto a lui. Blaine iniziò a camminare attraverso il parco mentre iniziavano a discutere delle loro vicende. In poco tempo arrivarono alla “Zona Blu”. Quella zona era la meno frequentata del parco; ma per Blaine era un piacere andarci, proprio per il fatto che nessuno poteva disturbarlo.


«Eccoci arrivati.» Disse lui, dopo essersi fermato davanti ad un salice piangente enorme. Era di un verde smeraldo intenso, e le sue fronde toccavano terra, così da creare una cupola sotto la quale ripararsi. «È una meraviglia, B. Mi piace davvero questo posto.» Con una faccia serena e anche un po’ meravigliata, Rachel guardò Blaine che entrò sotto la cupola. Lei fece lo stesso e lo seguì ai piedi di quel salice enorme. Si sedettero su di una radice e iniziarono così a parlare delle loro vite, per conoscersi meglio. La ragazza raccontò della sua passione: cantare, o meglio, esibirsi; del suo sogno: Broadway; dei suoi padri gay dei quali andava tanto fiera. Il ragazzo invece raccontò delle sue passioni: cantare e ballare; del suo sogno: diventare un famoso cantante; della sua famiglia, un po’ odiosa; del ragazzo che gli piaceva. Rachel sembrò molto contenta riguardo all’orientamento sessuale di Blaine, almeno non aveva paura che si innamorasse di lei.


Si fecero le 7:00 p.m., ma nessuno dei due voleva tornare a casa, così decisero di andare in caffetteria, per mangiare qualcosa. Nel tragitto si divertirono a canticchiare qualche canzone; scoprirono che le loro voci si intonavano alla perfezione. Arrivarono davanti alla cassa e pagò tutto Blaine. Rachel prese una cioccolata calda ed un dolcetto all’arancia, mentre lui prese un cappuccino con dei marshmallows. Presero un tavolo per due e prima che potessero iniziare a mangiare arrivò un messaggio all’Hobbit da parte di Elisabeth «Ehi, tesoro, domani c’è una festa a casa di Curt, voglio che tu sia lì! È alle 9:00 p.m. Mi raccomando, vieni!» Blaine sbuffò e Rachel, vista la sua reazione, lo guardò un po’ pensierosa, non capendo cosa stesse succedendo. «Ehi, che succede?» Gli chiese. «Oh, domani c’è una festa e la mia migliore amica vuole che io vada, ma non ne ho voglia.» Rispose facendo un mezzo sorriso. Rachel sfiorò la sua mano e poi disse «Se ti fa piacere posso venire io con te! Almeno avrò qualcosa da fare domani sera!» Gli sorrise amichevolmente e così fece anche Blaine. «Mi farebbe davvero piacere, Rach. Almeno eviteremo di annoiarci entrambi!» Ridacchiarono insieme e poi iniziarono a mangiare, scambiandosi, a volte, il loro cibo. «Oh, non vestirti troppo elegante, potresti uccidere qualcuno!» Rachel rise dopo aver detto quelle parole; era impossibile dire che Blaine non era un bel ragazzo. «Beh allora faremo strage secondo me!» Replicò lui, mentre finiva il suo cappuccino. «Mi dispiace allora per tutti!» Risero entrambi e poi finirono. Guardarono l’orario: 8:10 p.m. Era davvero ora di andare a casa. Si salutarono con un altro abbraccio e poi andarono ognuno per la propria strada.


Iclemyer’s Notes:

Questo è più un capitolo di passaggio, infatti non succede molto, però si mettono le basi per la futura amicizia tra Blaine e Rachel.

Spero che vi sia piaciuto comunque.
                                                                                                                                                                                 -Iclemyer
  
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