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Autore: AleCarrots    19/06/2012    1 recensioni
I vampiri esistono, e non sono sempre come vengono descritti, come dei mostri.. alcuni sono buoni, altri invece...
[...] -Perciò non scherzavi quando dicevi che cercavi cibo?- dissi spaventata. Lui -Si, beh, te l'ho detto sono "speciale", hai paura?-. Mi affrettai a dire, con la voce più tranquilla che potessi avere -No, sono curiosa, non sei come gli altri, questo è ovvio, e non mi sembri cattivo-. La sua faccia si trasformò in una smorfia divertita -Ti stupiresti-.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Andammo a mangiare. -Allora che vi dicevate tu e il tizio nuovo?-. -Niente di speciale, l'avevo già incontrato prima.. al bar -. Lei rispose in modo sospetto -Sicura? Lui ti guardava come se già foste amici, non so credo di capire bene le persone, e tu mi stai mentendo.. Dove l'hai già visto?-. Mi avvicinai di più a lei -Non ti fidi di me?- Lei si allontanò -Certo che mi fido, ma questa volta so per certo che menti, allora..?-. - E' lui il tizio che.. serve i panini al fast-food.- Mentii. -Lo so che menti, ti leggo dentro.- Non presi quella frase sul serio, ma comunque la trovai inquietante. -E' lui il mio salvatore-. Dissi sperando di non ricevere rimproveri. -E io lì ti volevo!-. Stranamente mi sentii presa in giro, è possibile che mi abbia davvero letto dentro? -Come lo sapevi?-. -Me l'ha detto lui-. La guardai male, per un attimo avevo creduto.. ma che dico! Sono solo una sciocca, non poteva avere qualche forma di potere. Mentre pensavo a Louis, e El mi guardava male, il protagonista dei miei pensieri si avvicinò al nostro tavolo e con un cenno indicò la sedia -Posso sedermi?- disse. -Certo- rispose El. Io ero indecisa, dovevo fare l'indifferente, o cercare di essergli amica, o continuare a ringraziarlo? Come se Eleanor mi avesse letto nel pensiero, disse -Ale mi ha spiegato tutto, spero che potreste essere qualcosa di più di semplici conoscenti, sennò continuerebbe a ringraziarti ogni volta che ti vede-. La guardai male. -Beh, ecco, sono d'accordo. Piacere, ufficialmente mi presento, sono Alessia, e ho origini italiane, di solito questo fatto interessa gli inglesi (lui rise), e come vedi, sono così. Parlami di te-. Lui aprì la bocca, ma si richiuse in un sorriso, poi riattaccò e disse -Io sono un ragazzo, come dire, speciale, non fraintendermi, è che non sono un tipo normale-. Dopo questo, come se non avessi sentito nulla, dissi -Cosa prendi da mangiare?-. -Niente-. Eleanor mi mandò un messaggio che diceva "Questo tizio non mi ispira proprio fiducia e sincerità, andiamocene, cioè, io devo scappare e tu verrai con me" Io esclamai un NO, e Louis mi guardò male. -No, che non puoi mangiare, ovviamente-. Che figuraccia. El si alzò -Scusate, io devo andare, spero di rivederci presto, ci sentiamo sta sera noi due-. Ed ecco che ero sola con lui, da un lato mi attraeva, ma dall'altro sapevo che non era assolutamente normale, mi sembrava un po'.. strano -Quindi, non ci sei andata a quella festa?-. Io lo guardai male -Assolutamente no!-. -Mi ispiri fiducia, e ti vorrei dire una cosa, ma non siamo pronti, né io a rivelarlo, né tu a sentirlo-. -Ma così mi hai fatto venire la curiosità-. -Beh, ci sentiamo, io devo andare-. -Aspetta! Dove vai? Posso venire? Ho un po' di domande anche io!- Urlai quasi. -Emh.. Io dovrei andare al bagno, se vuoi venire!-. Lo guardai con una faccia da "STAI SCHERZANDO, SPERO!". -Scherzo scherzo-. Si affrettò a dire lui, poi continuò -Vado a studiare in biblioteca, vuoi venire?-. -Okay-. -Però devo andare veramente in bagno.. se vuoi venire..- Mi sforzai di dire il meno imbarazzata possibile -Ti aspetterò qui-. 
In biblioteca, chiesi -Che ci facevi quella notte lì?-. Lui staccò gli occhi dal suo libro, probabilmente di biologia. -Ero in cerca di cibo-. Cibo? -A quell'ora speravi di trovare cibo lì?-. -Ti stupiresti-. Ripresi a leggere il mio capitolo di storia. -E come hai sentito che ero lì, cioè, non è che c'era tanta luce..-. Cercai di ipotizzare qualche risposta. -Beh, ho un udito abbastanza sensibile-. -Invece, come mai giusto quando mi hai salvata, sei comparso nella mia scuola?-. -Beh, capita, pura coincidenza-. Mi alzai sulla sedia e mi mostrai più interessata -Beh, peccato che io non credo alle coincidenze, su dimmi, mi seguivi? Sei una specie di stalker? Confessa-. Mi guardò impaurito -Non credo che stiamo studiando, e domani ho una prova d'ingresso, mi piacerebbe superarla. E poi cos'è questo un terzo grado? Mi consideri uno stalker?-. -No, mi sembra solo un po' strano. Che mi dici se facciamo che non sia successo nulla, e ricominciamo daccapo? Sei un tipo interessante.- Ops! Mi è scappato. -CIOE', sei un tipo speciale, ecco, come hai detto tu-. Ero sicuramente rossa, e la faccia di Louis me lo dimostrò. -Calma, faccio quest'effetto alle donne-. Disse tutto convinto. -Erm.. forse è meglio che vada..- Dissi, prima di fare un altra bella figura. -No, perchè? Devi andare in bagno? Posso venire?- Io lo guardai stile "scusa?" -Stai flirtando?-. -Perchè? Ti dispiace?-. -Ehm.. devo andare, ci si vede-. -Domani al bar?-. -Perfetto-.
Arrivai a casa, e chiamai El, mi disse una dozzina di parole senza senso e poi mi attacò il telefono, non avevo capito nulla, ma forse era meglio lasciare stare per quella sera. Poi mi chiamò un numero non registrato in rubrica. Risposi -Pronto?-. -Sei andata in bagno?-. -Louis?-. -Sono io-. -Come hai il mio numero?-. -Basta chiedere in giro, sei abbastanza popolare!-. Io popolare? Ma se non mi saluta nessuno per i corridoi della scuola.. -ERM..okay. Ma adesso devo studiare.. a domani-. -Non puoi sbarazzarti di me così. Se continui così non ti dirò il mio segreto-. -Non mi sto sbarazzando di te, devo solo studiare, caso mai ti chiamo dopo. Devo andare, byee-. Prima che potesse dire altro attaccai, provavo qualcosa, ma non sapevo cosa, fino a prova contraria potrebbe essere stata anche paura. Così dopo aver studiato, aprii il mio portatile e cercai Louis, niente riguardo il suo stato, niente Facebook, niente Twitter, niente di niente. Chissà chi era veramente. Chiusi il pc scoraggiata e mi sdraiai pensando "lo chiamo o non lo chiamo?", e alla fine mi sono addormentata. 
  
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