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Autore: Juniper Fox    20/06/2012    1 recensioni
Raccolta che includerà storie su coppie canon, crack e inusuali.
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum «Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest.
#1 - Tom/Pansy; #2 - Dama Grigia/Barone Sanguinario; #3 - Lucius/Narcissa; #4 - Sir Cadogan/Signora Grassa; #5 - Hermione/Nessuno; #6 - Voldemort/Vitious; #7 - Bathilda Bagshot/Zia Muriel; #8 - Sirius/Hermione; #9 - Lucius/Bellatrix; #10 - Remus/Severus; #11 - Voldemort/Vitious il ritorno; #12 - Salazar/Tosca
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Sorpresa, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Autore: Juniper Fox
Titolo: La luce delle candele.
Avvertimenti: Het, Slash, Oneshot.
Pairing: Salazar/Helga (O Salazar/Tosca, che dir si voglia).
Prompt: «Spegnevo le candele prima di fare l’amore con lui per non vedere cosa ci fosse di sbagliato nei suoi occhi»
Rating: Verde.
Tipologia:
Parole: 766 (secondo Word)
Introduzione: Salazar sapeva che la donna, col suo cuore gentile, non gli avrebbe mai rinfacciato nulla. Ripensandoci, Tosca non poté che darsi della sciocca. Si era lasciata usare, era caduta nelle spire del serpente come una donnetta qualunque. Eppure, nei momenti d’intimità che lei e Salazar si erano ritagliati, Tosca si sentiva amata e protetta.

- Storia scritta in risposta alla sfida di Trick.

 
 

Alla luce della candela

 
 
 

Era appena l’alba, quando quella mattina Tosca era scesa nel grande parco di Hogwarts. L’aria era pungente, così si era portata il suo amato scialle per coprirsi. Le piacevano quei piccoli brividi di freddo che le accarezzavano la schiena, le ricordavano le mani fredde di Salazar.
Sentì dei passi svelti e si girò, nonostante già sapesse chi era il nuovo arrivato. Gli sorrise, comprensiva, e lo guardò con quel candore che la contraddistingueva.
“E’ già partito.” disse semplicemente: non aveva bisogno di mettere il soggetto della frase. Davanti a lei, Godric Grifondoro era piegato sulle ginocchia per riprendere fiato. Evidentemente era corso giù direttamente dalla sua torre.
“N..Non può es..essere!” esclamò l’altro mentre riprendeva fiato.
“L’avete mancato di poco, Godric. Mi rincresce.” Tosca appoggiò con gentilezza un braccio sulla spalla dell’uomo, come per confortarlo.
Il rapporto tra Godric e Salazar era sempre stato piuttosto particolare. Oh, lei se n’era accorta eccome. Sapeva che i due uomini si lanciavano degli sguardi quando pensavano di non essere visti da lei e Cosetta. Lo sapeva e ne soffriva. Sin da quando aveva avuto modo di conoscere Salazar Serpeverde, il quarto membro fondatore della loro scuola, era stata ammaliata da quel suo sguardo ipnotico. A differenza di Tosca, che aveva sempre una parola buona per tutti ed era sempre pronta ad aiutare il prossimo, Salazar era fin troppo riservato: i suoi modi erano spesso burberi, il più delle volte disdegnava la compagnia delle altre persone e, inoltre, soleva fare discorsi egoistici.
Nel corso degli anni, comunque, Salazar aveva dimostrato di saper mettere da parte, nei momenti necessari, i modi bruschi, lasciando che Tosca diventasse la sua confidente. Tra tutti, lei era stata la scelta più improbabile. Tuttavia, Salazar sapeva che la donna, col suo cuore gentile, non gli avrebbe mai rinfacciato nulla. Ripensandoci, Tosca non poté che darsi della sciocca. Si era lasciata usare, era caduta nelle spire del serpente come una donnetta qualunque. Eppure, nei momenti d’intimità che lei e Salazar si erano ritagliati, Tosca si sentiva amata e protetta. Sapeva che la loro storia non avrebbe mai avuto un domani – anzi, la loro non poteva nemmeno considerarsi una storia. Erano state due persone che per scappare al peso della realtà si erano rifugiate l’una tra le braccia dell’altro.
D’un tratto, poi, era successo qualcosa che aveva sconvolto Salazar oltre ogni dire. La quieta Tosca aveva tentato di capire cosa stesse succedendo al suo amante, ma questi non aveva voluto confidarsi. Qualcosa si era rotto. Prestando estrema attenzione ai comportamenti dell’uomo, però, aveva notato che vi era stato un avvicinamento con Godric. I due avevano iniziato a trascorrere del tempo insieme, adducendo la causa ad un progetto sensazionale. In realtà era Salazar a fare dei progetti, poiché Godric si limitava semplicemente a tentare di dissuaderlo. Tosca aveva cominciato a risentire della situazione, ma non ne aveva fatto parola a nessuno. Quando Salazar la sera la raggiungeva in camera per fare l’amore con lei, tutto sembrava svanire. Eppure, negli occhi dell’amante, Tosca poteva vedere un fuoco nuovo.
La realizzazione, una sera, la colpì prepotentemente. Egoisticamente, però, non disse nulla. Troppo era l’amore che provava per Salazar, piuttosto che perderlo l’avrebbe diviso.
Erano trascorsi due mesi, nel frattempo. La sera prima, Salazar si era recato da Tosca come di consueto, comunicandole la propria decisione. Se ne andava, ma lei era l’unica a cui voleva dire addio. L’unica che avrebbe capito.
Lo sguardo di Tosca si posò nuovamente su Godric, che al contrario osservava un punto distante dell’orizzonte.
“Vi amava,” gli disse.
“Amava voi, Madama Tosca.”
Era negazione quella che Tosca sentiva nel tono dell’uomo? O forse vuoto, mancanza?
“Spegnevo le candele prima di fare l’amore con lui per non vedere cosa ci fosse di sbagliato nei suoi occhi,” gli rivelò. “Il suo amore per me era ormai dissipato.”
“Se n’è andato. Doveva almeno spiegare le sue ragioni.”
“Godric, davvero non capite? Il vostro orgoglio ferito non vi permette di comprendere ciò che ha fatto?”
Non rispose, Godric. Si limitò a guardare Tosca, pensando che, come lui, aveva perso una persona amata, eppure era lì a elargire parole dolci e di conforto. Non aveva mai visto una forma simile di altruismo. Né di amore. Godric capiva ciò che Salazar aveva fatto. Voleva essere libero, lui, e potente. L’amore, purtroppo, era qualcosa che si era sempre negato.
“Venite, Godric. Presto o tardi, Salazar tornerà da noi.”
Godric porse il braccio a Tosca, che lo prese di buon grado. Si sarebbero sostenuti a vicenda, in attesa che quegli occhi ipnotici e colmi di passione non fossero tornati a reclamare le proprie malefatte. 

   
 
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