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Autore: carlie003    21/06/2012    1 recensioni
"....Da quanto tempo non le capitava più di sognarlo? E perché giusto quel giorno? Se era notte fonda o semplicemente l'alba, non seppe dirlo. Quelle ore che la separavano dalla luce del giorno, furono quasi interminabili,ma si sa, prima o poi il tempo passa per tutti. E lei lo sapeva bene."
Questa storia nasce da un fatto ben preciso, ispirato ad avvenimenti accaduti nella realtá, ripeto, l'ispirazione! non so ancora come si evolverà, ne tanto meno come andrà a finire. Che ne dite di scoprirlo insieme?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Colin Canon, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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"Sono passati tre anni. Eppure mi sembra sia successo tutto  ieri, certo i sogni non aiutano granché alla mia psiche.
Sta mattina, Dopo essermi svegliata in quel modo ho iniziato a rivalutare la partenza. Che poi, perché ho deciso di tornare ancora nn l'ho capito: sto bene qui, mi sono ambientata bene, ho dei vicini esemplari, io non do Fastidio a loro, loro fingono che io non esista neanche. Insomma è una buona cosa,no? A lavoro solo conoscenze giuste, mai niente di approfondito; quindi 'amicizie' manco a parlarne; di uomini poi, credo siano diventati una specie in via d'estinzione, almeno per me.
L'unico problema rilevante è quel appestato di Marcus! Chi gli ha mai chiesto niente poi? Ma dico, è normale che si accanisca proprio contro di me? Manco gli è passato per la testa di prendere in considerazione il mio curricula; eppure era scritto a caratteri cubitali,io personalmente me ne sono occupata, tra le altre diciture ho sottolineato alcune cosucce piuttosto interessanti:
 personalità maniacale, ipersensibilità, master in pozioni, master di III livello in Arti Oscure, Arti! Non Difesa! Sulle Arti. A proposito di. Come imparale, come maneggiarle, ecc. Dico, è così chiuso nel suo piccolo mondo da non sapere cos'è Drumstrang? No ma per lui che importanza può avere se sono una fottuta strega Oscura, no! Tanto sono pur sempre Hermione Granger... Odio essere catalogata per il nome che porto. Odio chiunque cataloghi le persone in quel
Modo.
Ma devo ammettere che se non fosse così magari a quest'ora sarei già finita ad Azkaban.. Forse, non so."
 
Rimuginava tra sè e sé ancora tra le lenzuola, quando D'improvviso un piccolo "Plop" la face sedere di scatto: -Buon giorno bella! Siamo pronti?- Un uomo sulla trentina apparve in tutto il suo splendore al centro della stanza: alto, muscoloso, moro e abbronzato si ergeva davanti alla ragazza mezza sconvolta per quell'arrivo così improvviso. 
-Marcus! Mai pensato di usare la porta come le persone normali, razza di troglodita?  Cosa non ti è stato chiaro quando ho scandito le parole: "fuori da casa mia per sempre?"- 
-Herm, sei ancora in pigiama? Sono le sei, hai la passaporta alle sette! Hai fatto i bagagli almeno?- Marcus era quel genere di persona che si scaldava con tutti e per tutto. Dato che queste cose erano molto più che evidenti Hermione, dopo tre anni ancora non capiva come facesse a sopportare lei ed il suo carattere. Sapeva solo che quando lei era nervosa ed iniziava ad agitarsi tutta, sbraitando a destra e a manca lui non si arrabbiata,la ignorava e basta, standole peró, vicino. Non la faceva mai stare da sola.
Marcus aveva capito che Hermione non era arrivata in quel paese dove non conosceva nessuno perché voleva imparare qualcosa di nuovo o fare nuove esperienze.
Marcus aveva capito che lei fuggiva dal fantasma di un amore passato, e da ciò che realmente lei era. 
Lui ci era già passato, lui la capiva perfettamente anche se lei non l'avrebbe mai ammesso. Erano diventati compagni di lavoro dopo due settimane che lei era arrivata in Italia, dopo due mesi tutti al Ministero pensavano che andassero a letto insieme. 
Si ricordava che un giorno, a pranzo, mentre tutti li guardavano Hermione gli aveva  detto: "-Sai, a volte credo che sarebbe tutto più facile se davvero andassimo a letto insieme, visto come ci comportiamo.-" L'aveva detto così, come a voler intendere che fosse stata casuale  quella frase, ma sapevano entrambi che così non era. Si, sarebbe stato tutto più facile. Per entrambi.
-No Marcus, non so neanche se voglio veramente partire..- disse iniziando a mordicchiarsi  il labbro inferiore.
-Tesoro, non sei obbligata, lo sai questo, vero?- disse queste parole in tono dolce, comprensivo, ma i suoi occhi la scrutarono attentamente, come a voler sondare tutte le emozioni che in quel momento lei voleva solo nascondere.
-Lo so, ma anche se è così devo andare. Devo.- "Devo affrontare i fantasmi che ho accantonato, quelli che ho voluto credere di essermi lasciata alle spalle. Devo essere forte, devo ritrovare un pezzo di me. Devo riprendere in mano la mia vita, Marcus." tutto lo sproloquio lo pensò soltanto,  lui la capiva senza bisogno di discorsi patetici e frignoni da parte sua. -Lo so Herm, lo so- Marcus era anche un appestato, pensò mentre si alzava da letto accennando un sorriso, ma era l'unico che era riuscito veramente a capirla.
 
 
Londra,Ministero della Magia:
Arcturus Locksley, isterico, scontro, scorbutico e impertinente capo Auror in carica  da  ben sette anni sbraitava contro due maghi che a parer suo erano solo due dementi troll di montagna. -Ma dico! Eravate in servizio, per Merlino! Invece di ridurre a brandelli quei vampiri voi vi attaccate a vicenda? Chi cazzo credete di essere, eh? Dov'era Canon?  E Weasley? Siete tutti dei fottutissimi bastardi, ecco cosa siete!- Lo disse puntando il dito sulle loro fronti, come a voler loro sparare con una pistola babbana.
-Il bastardo qui è solo miss mondo, non io. È stato lui che ha iniziato a rompere le uova nel calderone!-
-Perché Malfoy? Perché non ho voluto prima parlare di chi era il capo branco? Ma tu sei veramente rincretinito.- Il biondo per tutta risposta consigliò con il dito medio  della mano destra a Potter un semplice modo per passare il tempo. L'altro per tutta risposta disse -Ti piacerebbe, eh.- -Oh, non sai quanto, smidollato.-rispose Draco con occhi che pungevano pericolosamente il compagno di squadra. In tutto lo scambio di battute, Il loro capo, li aveva guardati con la bocca spalancata, senza proferir parola. D'improvviso si ridestò ed allora esplose con un sonoro e deciso: -FUORI DI QUI! IMMEDIATAMENTE!!-
-Che caratteraccio!- disse Draco non appena la porta si richiudeva alle sue spalle. -Glielo dici tu che Colin è in ospedale per colpa tua, vero?- disse la segretaria di Locksley al biondo Auror. -Manco morto! Vuoi che mi stordisca di nuovo con quelle urla da trombone stonato che ha? Sono molto sensibile io, per chi mi hai preso?--Malfoy?- - Lo sai con chi stai parlando o no?- -Malfoy.-   -Ma guarda te cosa devo sentire io! -
-Malfoy?-  -La mia regale persona ha gia sofferto veramente troppo oggi...-  -Malfoy, per l'amor di Morgana ed il suo calderone, Taci!- disse Harry, che si era incamminato col biondo verso gli ascensori. L'altro non lo ascoltava minimamente, se ne stava a parlare di quanto fosse difficile essere se stesso e portare un regale portamento, nel mentre Harry Potter si accese una sigaretta, che gli fu rubata immediatamente dalle labbra. -Tu non impari mai, vero folta chioma?disse Harry estraendone un'altra dal porta sigarette.
 
 
-in... Olin! Colin,mi senti?-
Ron Weasley  era seduto vicino a letto dell'amico, nonché compagno di squadra mezzo moribondo.
-Mmmm...-
-Colin, cazzo svegliati! È tutto il giorno che sei qui a poltrire! Allora?-  -Sessanta...- disse Colin Canon con voce mezza moribonda. -Cosa? Sessanta, cosa? - Ron Weasley era provato dalla nottata appena trascorsa,  aveva un livido sulla tempia destra e del sangue rappreso sulla camicia, segni di una naso prima rotto e poi riaggiustato. -Sessanta.. Minuti.- Disse in fine Colin, aprendo gli occhi e cercando di mettere a fuoco l'amico. -Maledetto. Questa me la paga... Maledetto Malfoy- Ron lo guardava con aria truce per la battuta appena fatta dall'amico, pessima, ma per uno che aveva rischiato il coma, era anche troppo. Quindi decise anche di passarci sopra, prendendo in considerazione invece l'altra metà della frase di Colin: -Cosa vorresti fargli scusa? Alla fine quello poteva farti anche di peggio.- -Ron, mi ha schiantato solo per il gusto di farlo! Mi ha puntato quella stramaledetta bacchetta in mezzo agli occhi!! E tu cerchi di fargliela passare liscia?- -No, certo che no però non é un modo come un altro per prendere la scusa e fargli esalare l'ultimo respiro,  no?- "E poi, devo ammettere che la scena è stata davvero divertente! Ma questo non glielo posso dire a Colin,no?" pensò. -Dai Colin! Sono stanco morto voglio solo andare a casa e stendermi in qualunque cosa abbia una consistenza morbida e somigli ad un letto, su su. Ora alzati e leviamoci dalle palle, coraggio.-  Così dicendo Ron prese l'amico da sotto le braccia e lo tirò su malamente, quando fu completamente in piedi non disse altro che un -Maledetto...- Prima di sparire tutti e due con un semplice "Plop".
 
 
Nota dell'attrice: eccomi con i secondo capitolo, spero solo di non annoiarvi. =]
  
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