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Autore: Eristena_Merisi    21/06/2012    3 recensioni
Questa storia parla di due ragazzi che conosciuti su un social network e che finalmente possono trascorrere tre mesi insieme. Un'amicizia nulla più che sfocerà in una notte bollente su cui ci si è tanto scherzato prima. Buona lettura!
Genere: Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao piccole stelle :)
Avevo promesso che avrei pubblicato un capitolo sulla mia pandorina ma... ho dovuto spezzare il capitolo perchè diventava pesante. Quiindi eccoa  voi la preparazione a quello successivo spero che vi piaccia :D Ho pubblicato anche un'altra o-s se volete andate a darci un'occhiaat e magari lasciate anche un commentino :3
Baci e buona lettura!

Cosa che non centra niente: fà troppo caldo ç_ç




-         Altri cinque minuti – Ma misà che è il telefono quello che sta squillando…

Mi accorgo che sto parlando al mio cellulare e che nessuno sta cercando di strapparmi dal mio letto e allungo una mano per afferrarlo.
E’ Anthony. Sorrido e riattacco per richiamarlo. Dopo pochi squilli mi risponde.

-         No ma saranno 10 minuti buoni che cerco di chiamarti? – Rido e do qualche colpo di tosse.
-         Che ore sono? – Intanto cerco il pacchetto di sigarette buttato sotto al letto e ne accendo una incominciando a tossire.

-         Sono le diciannove e venti, sbrigati che devo andare  a prendere Silvio e non so se ci arrivo con quella macchina che per mettere benzina me so visto perso! E poi.. è mai possibile che nemmanco apri gli occhi che già stai con la sigaretta in bocca?- Con tono di rimprovero incomincia a sgridarmi e a mettermi fretta.
-         Finisco la sigaretta mi faccio una doccia e mi preparo dai su, venite alla porta se ci metto troppo.-

Ci salutiamo e riattacco. Mi metto a pancia in su e incomincio a fare dei cerchietti con il fumo … è una cosa che mi rilassa molto.

Spengo la sigaretta e incomincio l’opera.

Prima cosa, musica. Metto Will Be One dei Datura e mentre canto incomincio a farmi una doccia veloce.

Certo che quelle orette di sonno mi hanno fatta rinascere, mi sembrava che non dormivo da una vita!
Incomincio a sfregarmi i capelli con l’asciugamano e finisco da vestirmi e truccarmi.
 
Opto per leggins di pelle nera stracciati  più che mai, un bel corpetto gotico con nastrini di raso e una decolté chiusa con un ciondolo sul tacco destro a  forma di teschio. Quelle scarpe me le regalò Francesca al mio diciassettesimo compleanno e credo di non averla mai ringraziata abbastanza.

Matita pesantemente nera intorno agli occhi e  rossetto così rosso da sembrare sangue vivo.
Per i capelli opto per una cresta alta che fa sfoggiare le ciocche blu che nascondo quando li piastro.

Una controllatina allo specchio e sono perfetta.

Mentre metto tutto l’occorrente nella borsa sento come se qualcuno stesse per spallarmi la porta e qualcuno urlare:
-         Carabinieri apra la porta! – Mi sembrava una voce familiare ma non erano ne Silvio ne Anthony. E che cazzo vogliono ora da me i carabinieri? Mentre mi agito un po’ vado di corsa ad aprire la porta.

Mi ritrovo davanti Paolo il Maitre con dietro Silvio ed Anthony che ridono come scemi.
-         Ma vaffanculo! – Gli sbatto la porta in faccia, prendo la borsa, un ultimo tocco ai capelli e poi esco chiudendo a chiave. Paolo mi guarda come stranito mentre Anthony si avvicina per baciarmi una guancia. Io gli faccio l’occhiolino e gli do un pizzicotto in segno di affetto.
 
Un fischio di approvazione parte da Silvio e attacco a ridere.
-         No ma dimmelo prima che ti conci così per uscire! Devo essere preparato psicologicamente!- Con i tacchi ero alta come lui, se non qualcosa di più. Mi avvicino a lui e incomincio a  giragli attorno.
-         Tsè qua mica micio bau bau è, se tocca da annà a ballà una bisogna che se scincia mpochetto -  Mi rimetto vicino a Anthony e guardo Paolo con espressione interrogativa come per chiedergli cosa volesse.
-         Beh io ero venuto a chiederti se ti andava di uscire stasera ma a quanto pare sei già impegnata- Lo vedo guardare male i miei due amici e mi fa saltare alquanto i nervi.
 
Sto per risponderli male ma Silvio mi precede:
-         Stasera è prenotata ma a me non dà fastidio se vieni anche te possiamo andare a mangiare al ristornate di tuo cugino.- stavano parlando come se si conoscessero da una vita…
-         Scusa ma vi conoscete? – Li guardai con aria interrogativa e si girarono verso di me. Fu Paolo a parlare:
-         Beh sono un po’ di mesi che non lo vedo ma prima eravamo grandi amici – Silvio gli dà un pugno scherzoso su una spalla e incominciano a fare i ragazini.
-         Per me non c’è nessun problema a patto che si stia ai miei ordini –
 
Sento Anthony che incomincia a ridere e mi invita a parlare conoscendo già le mie parole.
 
-         1) si va con la mia macchina e il primo che si azzarda a dire qualcosa sulla macchina, la mia guida, o la musica lo ammazzo.
          2) questa è la mia prima sera che esco e quindi non voglio andare a mangiare ad un ristorante, una pizza tonda .. ok forse due a testa e una cassa di birra vanno più che bene. Se si va a ballare ci si và dopo le due perché prima ci sono tutti bimbi minchia pronti a chiedermi quando posso essere “PaxXàRèlLà” – Imito voce e atteggiamenti di una truzza nell’ultima parola e incomincio a urlare il punto numero tre per fermare Paolo che stava per dire qualcosa.
 
-    E un punto numero 3! Il primo che caccia il portafoglio stasera gli stacco le mani a morsi!-
 Sento Silvio che sta per protestare ma lo fulmino subito con gli occhi e lo vedo spazientirsi:
-         Va bene , va bene lascio perdere i miei orgogli.-
-         Ecco bravo – Gli faccio l’occhiolino e  do un’occhiata veloce a Anthony che sorride pacato delle mie parole come se si fosse già immaginato tutto il discorso mentre lo dicevo nella sta testa.
 
Do un’occhiata a Paolo che mi guarda come se fossi una pazza per poi dire:
-         Tu stai bruciata però Vabbè… almeno la sai portare la macchina? –
Appena finisce di fare la domanda Anthony strabuzza gli occhi  e mi si avvicina come per bloccare il salto di una tigre che sta per attaccare e mi sussurra di star calma mentre stringo i pugni e trattengo il respiro. Silvio intanto rotola per terra dalle risate e Paolo mi guarda con aria di sfida.
 
Rilascio i pugni guardo un attimo Anthony e poi mi giro verso Silvio con uno sguardo sadico:
-         C’è un posto qui vicino dove posso guidare “tranquillamente” ?- Appena scandisco l’ultima parola Anthony si pietrifica e Silvio smette di ridere.
-         Beh… 20 minuti per arrivarci… e poi… no dai non stasera… lascia perdere non conosce come guidi… - Erano forse preoccupati per Paolo?
-         Che c’è ti serve forse una strada particolare? Magari con nessuno che passi così non rischi di fare figuracce? –
 
Mi giro lo fisso per qualche secondo e poi allungo la mano verso Anthony che mi capisce al volo e mi poggia le chiavi della macchina. Mentre guardo ancora Paolo con aria ignorante  mi rivolgo a Silvio.
-         Amowe chiama la pizzeria tra mezz’ora mangiamo e subito dopo vi porto a fare un giretto con la macchina.
Sorrido teneramente pensando a come si sarebbe goduto la digestione nella mia macchina. Ok era morto.
-         Tu sei pazza – Anthony si tira uno schiaffo in fronte e incomincia a scuotere la testa. Impugno le chiavi e  incomincio a scendere le scale aspettando che mi seguano. Paolo non aveva capito nulla ma questo era l’importante… tra poco avrebbe rimpianto di aver voluto sapere come guido.

Prima di iniziare la seconda rampa mi giro e guardo Silvio.
-         Allora? Quanto ce vò a chiamà na pizzeria? –

Anthony mi affianca e mi sussurra mentre scendiamo le parole preoccupato:
- Vacci piano è un figlio di papà – Sorrido beatamente e lo guardo continuando a  scendere i gradini:
- Tutti siamo figli di papà ma in pochi siamo figli di mignotta – Lo sento ridere e cingermi le spalle con un braccio baciandomi la fronte:

- La mia Eristena –  Sorrido del suo tono dolce e incomincio a pregustarmi la serata.

Ci sarà da divertirsi questa notte ragazzi…
   
 
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