Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: KatherineGrey    21/06/2012    1 recensioni
Sherlock e John saranno trascinati in un'avventura piena di incognite
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Moriarty si agitava debolmente sulla sedia. I suoi polsi erano legati in modo tale che ogni suo tentativo di divincolarsi gli procurava un dolore enorme. In bocca aveva raggomitolato il suo foulard da taschino, quello che portava di solito perché si intonava bene su ogni giacca. La luce tenue di una lampadina impolverata illuminava le macchie di sangue sul suo viso e sugli indumenti, e quelle che, mimetizzate nella sua scura capigliatura, apparivano come dei fluidi ricami lucenti. Nella grigia ampolla di luce, quasi alla sua estremità, si intraveda un uomo steso a terra, sopra un pavimento livido di sangue: era uno degli agenti di Mycroft. La sua schiena si muoveva ancora, come se i respiri gli stessero urtando contro le vertebre, in un tentativo spasmodico di trattenere la vita che se ne stava andando. Moriarty inarcò le sopracciglia al suo ennesimo gemito.
Dall’ombra, scavalcando l’agente, spuntò una donna, molto alta e con dei capelli corvini e mossi, appiattiti contro la nuca. Era notevolmente bella, ma il suo sguardo, duro e animato da un’energia selvaggia, incuteva soggezione e timore: nessuno si sarebbe soffermato a contemplare le sue qualità femminili davanti ai quegli occhi che sembravano come forbici sul punto di tagliuzzare l’aria.
- Ah, caro Jim Moriarty!- disse, rivolgendosi al noto criminale, con un tono appositamente alto, per contrastare gli ultimi singhiozzi prodotti dal corpo morente.
La donna si avvicinò e poi gli lisciò una guancia con un guanto che reggeva in mano.
- Peccato che al nostro primo incontro lei sia così poco presentabile! Ho sempre sentito dire che ci tiene molto al suo aspetto. Eppure, sa, direi proprio che il sangue le dona!
E così dicendo con lo stesso guanto gli frustò il labbro.
Moriarty cadde su un lato, trattenuto solo dall’appiglio dei suoi polsi legati dietro lo schienale della sedia. Un fiotto di sangue e saliva gli colò sul mento e filò giù sotto la sua camicia.
La donna, allora, gli prese il volto e lo riposizionò dritto sul collo. L’espressione di Moriarty non si era scomposta: i suoi occhi erano sprezzanti e pieni di odio. La donna gli sorrise con una vaga sfumatura di tenerezza, che risultava alquanto minacciosa. Premette un dito contro la sua tempia e con l’altra mano gli strappò il bavaglio.
- Allora, Jim, sa come deve comportarsi, vero?
Jim non annuì.
- Jim, adesso è libero di rispondere. Risponda, Jim!
L’uomo le rivolse un sorriso di scherno, quindi rispose:
- Perché non mi uccide?
- Oh, subito con queste domande dirette … La risposta è evidente: lei mi serve! La ringrazio, a proposito, di aver accettato il mio invito.
- Era una trappola?- Moriarty parve un attimo sgomento.
- No, ho parlato di ‘invito’. Ma dov’è finito l’elegante modo di esprimersi degli Inglesi?
- Quindi? Non capisco.
- Certo, non può capire! Dovrei prima raccontarle una storiella …
- Veniamo al punto, rischio la necrosi alle mani.
- Si agiti di meno, allora!- disse lei duramente. Poi ad un certo punto la sua espressione cambiò, come se avesse notato qualcosa. Si rimise in piedi e si avvicinò al corpo dell’agente.
- Ah, è morto!...
- Bene, ora possiamo concentrarci su quello che dovrei sapere? Se non ho capito male, ha intenzione di ingaggiarmi.
La donna tornò sui suoi passi. I suoi occhi erano carichi di rabbia e di disprezzo.
- Può giurarci! E non parlo di intenzioni: é già ingaggiato! Perché visto che ho questa- e nel suo pugno fece comparire una chiavetta- non penso che avremo bisogno di trattare.
- Ricatto … Oh, che altro potevo aspettarmi da un’americana: lei è veramente così ‘serial’ …
- Sì, più o meno è quello che mi dicono tutti. Ah, inoltre, se io dovessi morire, un mio caro conoscente, che gode di ottima salute ed è uno dei migliori latitanti a livello mondiale, è autorizzato ad usare un altro tipo di chiave, la quale apre la mia cassetta di sicurezza, una delle mie diecimila sparse per il mondo- beh forse il numero è esagerato: ho smesso di contarle molto prima … Comunque, lì sono racchiusi tutti i codici segreti per accedere ai miei spy- files.
- E naturalmente, anch’io ho l’onore di fare parte di tale archivio …
La donna sorrise:
- Ovviamente, è superfluo dirle che se lei si rivelerà un ottimo complice, le risparmierò lo spiacevole inconveniente di diventare il bersaglio numero uno della mafia cinese.
- E se lei muore?
- Sto cercando di preservarmi in ottima salute.
- Non dipende solo da lei …
- Andiamo, confidi un po’ nelle mie capacità!
Moriarty gonfiò il petto, quindi chiese:
- Di cosa si tratta?
- Di qualcosa che la divertirà molto, suppongo.
- Io non mi diverto granché!- ribatté Moriarty, che iniziava a non sopportare più il tono di superiorità della donna.
- Non la diverte nemmeno Sherlock Holmes?
Moriarty trasalì.
- La parolina magica, vero?
- Dovrei aiutarla a uccidere il bamboccio di sua zia?- chiese incredulo l’uomo.
- Sì!- rispose semplicemente lei, componendo sul suo viso una smorfia di gustosa vendetta.
- Potrei sapere il perché?
- Naturalmente. Vede, qualche mese addietro mi sono capitati tra le mani gli atti del processo che ha condannato mio zio alla sedia elettrica. Le risparmierò la parte, per lei sicuramente stucchevole, di quanto fossi legata a mio zio, possiamo farne a meno! Invece, il punto centrale della storia è che ho scoperto, da queste carte, che il nostro consulente investigativo, assunto da mia zia per trovare prove in difesa del marito, ha invece sovvertito il suo ruolo, condannandolo di fatto a morte.
- Senti, senti!- disse Moriarty con un’espressione alquanto interessata – Davvero poco professionale da parte sua!
- Non potevo credere che mia zia se lo fosse messo in casa, la casa che ha condivo con mio zio per tanti anni!
- Che mancanza di tatto!- annuì Moriarty.
- Da quel giorno, la mia mente è stata pervasa da un incessante sfrigolio … e dall’immagine di mia zia che rimane lì, indifferente …
- Senz’altro mrs Hudson merita la giusta punizione. Posso farle tutto incluso! Ho sempre odiato quei suoi antiquati abiti color vinaccia …
La donna scosse la testa.
- No, sarebbe troppo doloroso per me!- rispose con voce quasi dolente.
Poi si avvicinò all’uomo. Sfilò dalla vita dei pantaloni un taglierino.
- Allora- disse, girando dietro la sedia e tranciando il nodo che serrava i polsi sanguinanti di Moriarty. – Per adesso ho da darle solo un’istruzione: prenda il primo treno per Edimburgo, non importa quale albergo: la troverò comunque! Non deve fare assolutamente nulla, solo aspettare il mio arrivo. Quando la raggiungerò potremo dedicarci alla messa a punto del nostro piano. A presto, Jim.
La donna gli diede le spalle, procedendo verso la porta, ma una cosa la fermò di colpo: si trattava di un quadratino di legno, posizionato proprio vicino ai suoi piedi
- E questo cos’è? Oh, una trappola per topi. – disse e la distrusse con il tacco del suo scarpone.
Quindi, uscì. La macchina era ovviamente ancora lì, nel vicolo cieco, dove l’aveva vista John tornando a Baker street. Guardò in lontananza la macchia luminosa che svelava un angolo di facciata del palazzo di sua zia. Prima di recarsi lì doveva però recuperare il suo trolley.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: KatherineGrey