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Autore: Nikki24    21/06/2012    1 recensioni
Izzy/Axl/Erin... "le cose erano peggiorate: alle prove e agli impegni della band si erano aggiunte le serate con il chitarrista. Il fantasma di Izzy Stradlin si era insinuato nel loro rapporto con calma, silenziosamente e con grazia, proprio come il suo proprietario. Pian piano era diventato sempre più ingombrate, sempre meno fantasma. Ed ora lo voleva fuori dalla sua vita... dallo loro vita! Perchè stava per diventare la vita di Axl ed Erin, non c'era posto per pallidi chitarristi ritmitci" "-Bill- non potè fare a meno di sospirare Stradlin, facendo infuriare Erin, se lo avesse chiamato lei “Bill” non le avrebbe risposto e si sarebbe incazzato molto... perchè lui poteva?
Nessuno avrebbe mai potuto chiamarlo in questo modo senza far infuriare il diretto interessato, eccetto Izzy: a lui rispondeva sempre con un sorriso ed un “Jeff”, un “Jeff” che alle orecchie di Erin suonava troppo dolce. " In questa Fan Fiction Izzy, Axl ed Erin sono eterosessuali (o almeno queste sono le intenzioni) ma il rapporto Axl/Izzy lo segno come PRE SLASH puramente platonico e mentale! Per tanto sottolineo che gli avvertimenti "Shonen-ai" e "triangolo" sono intesi in senso lato.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Erin Everly accavallò elegantemente la gamba destra e cominciò a battere nervosamente un piede per terra, per qualche strano motivo il rumore del tacco a spillo che colpiva il pavimento con ritmo regolare la rendeva ancora più arrabbiata. Alzò il polso sinistro e guardò l'elegante e piccolo orologio argentato: segnava le sei e mezza, mezz'ora di ritardo. Non era abituata a queste cose, non era abituata a venire seconda... a nessuno! Meno che mai a quel rachitico ragazzino taciturno che rispondeva al nome di Izzy Stradlin. Erin dentro di sé, mai davanti al futuro marito, si dilettava ad associare a quel nome i più svariati epiteti... come una moglie tradita che appellì l'amante di lui. Verso le sette meno venti decise di uccidere Axl e Izzy con lui, mentre cercava di scegliere l'ordine degli omicidi sentì una chiave scivolare nella toppa e, dopo qualche secondo, la splendida figura del ragazzo che amava entrare in casa.

-Ciao Tesoro- salutò il rosso

-Sei in ritardo- la voce di Erin era fredda come il ghiaccio, Axl in risposta biascicò uno -Scusa- poco convinto. La ragazza si alzò e si avviò verso la sua camera da letto. Aprì l'armadio e si guardò nel grande specchio che era attaccato all'anta, voleva essere perfetta e provocante per la missione che la attendeva. Indossò un abito rosso, corto, senza maniche e scollato; un paio di stivaletti con il tacco, neri ed un minichiodo, uno di quei chiodi che finiscono sotto il seno. Acconciò i capelli e si truccò.

-Ehi... dove vai?- chiese Axl vedendola dirigersi verso la porta, lei non rispose; prese le chiavi della macchina ed uscì.

Mise subito in moto, senza pensare. Non sapeva nemmeno come l'avrebbe affrontato, sarebbe stata dura probabilmente.... ma pensava che fosse l'unica cosa da fare.

Se non avesse affrontato Izzy sentiva che sarebbe impazzita, prima o poi.

Stava con Axl da molto, presto si sarebbero sposati, ed era andata sempre peggio: era stato subito chiaro che Stradlin fosse una parte importante della vita di Rose, una delle più importanti a sentir lui. “L'unico grazie al quale sono scampato a Lafayette” le aveva detto, ma mai si sarebbe aspettata che le cose si sarebbero evolute come poi avevano fatto.

Inizialmente lei si era mostrata comprensiva e disposta al compromesso, consapevole che la band era la cosa più importante; pronta a sacrificare cinema e appuntamenti in favore di prove e concerti in bar di terz'ordine. Poi le cose erano peggiorate: alle prove e agli impegni della band si erano aggiunte le serate con il chitarrista. Il fantasma di Izzy Stradlin si era insinuato nel loro rapporto con calma, silenziosamente e con grazia, proprio come il suo proprietario. Pian piano era diventato sempre più ingombrate, sempre meno fantasma. Ed ora lo voleva fuori dalla sua vita... dallo loro vita! Perchè stava per diventare la vita di Axl ed Erin, non c'era posto per pallidi chitarristi ritmitci, se ne avesse parlato apertamente con Axl avrebbe scatenato un inferno quindi era preferibile affrontare direttamente Stradlin.

Era arrivata, prese un respiro profondo e girò la chiave nel quadro. Aprì la portiera e scese dalla macchina. Izzy viveva in un brutto quartiere, tutti i Guns vivevano in posti simili, anche Axl... prima che lo convincesse a stare da lei. Che fatica aveva fatto per convincerlo! Come accidenti potessero attirarlo quei posti di merda non lo capiva proprio.

Con un ultimo sguardo preoccupato verso la sua amata auto si decise a spingere il portone del palazzo, le scale erano sudice e lei era disgustata ma sarebbe andata fino in fondo.

Prese tutto il coraggio che aveva, perchè Izzy la spaventava e la metteva in soggezione e poi doveva farsi coraggio per cercare di distruggere quello che sembrava il rapporto più importante della vita del suo Axl. Busso un paio di volte alla porta, poi venne ad aprire una tipa, che aveva tutta l'aria della prostituta

-Erin, lei è Molly- intervenne una voce dal divano

-Ciao Izzy-

-Molly è un'amica della mia ragazza, nonché ragazza del mio spacciatore- continuò come se non l'avesse sentita, mentre soffiava qualche nuvola di fumo. Molly uscì e si chiuse la porta alle spalle, Izzy spense la sigaretta sul tavolo e si raddrizzò meglio. La guardò, ma non si soffermò su di lei, la guardò ed alzò un sopracciglio... che avesse intuito che si era preparata per lui?

-Devo parlarti- cominciò la ragazza, aspettandosi probabilmente una qualche risposta ma lui fece solo un gesto che significava “prego”. Con uno sforzo enorme si sedette sul divano, accanto al chitarrista e cercò di sostenere il suo sguardo

-Si tratta di Axl- ma lui lo sapeva, era sempre così: si trattava sempre di Axl

-Bill- non potè fare a meno di sospirare Stradlin, facendo infuriare Erin, se lo avesse chiamato lei “Bill” non le avrebbe risposto e si sarebbe incazzato molto... perchè lui poteva?

Nessuno avrebbe mai potuto chiamarlo in questo modo senza far infuriare il diretto interessato, eccetto Izzy: a lui rispondeva sempre con un sorriso ed un “Jeff”, un “Jeff” che alle orecchie di Erin suonava troppo dolce.

Stradlin continuava a guardarla, probabilmente in attesa che lei dicesse qualcosa ma, pensandoci bene, non aveva proprio niente da dire.

-Noi ci stiamo per sposare- disse in fine

-Lo so, sono io il testimone- rispose il chitarrista tra una nuvola di fumo e l'altra. Aveva un sorrisetto sulle labbra ed utilizzava un tono sardonico.

La ragazza tento di mantenere la calma, respirò un paio di volte e poi continuò il suo discorso

-Oggi dovevamo scegliere i fiori, l'ho aspettato per mezz'ora prima che arrivasse- Erin si guardava una scarpa, Izzy l'ascoltava con poca attenzione: forse non capiva perchè lo dicesse a lui, o forse lo sapeva e se ne compiaceva.

-Aveva promesso che mi avrebbe accompagnato- si girò verso Stradlin, tentando di sostenere il suo sguardo -devo solo passare un attimo da Jeff prima, mi aveva detto-

-Dovresti parlarne con tuo marito di questo, non con me- Erin dovette davvero sforzarsi per non prenderlo a schiaffi. Lui ed il suo tono ironico e cattivo: sapeva benissimo che parlarne con Axl non avrebbe portato a nulla.

-Izzy, ci stiamo per sposare. Axl ed Erin. Non Jeff e Bill.- aveva cercato di essere il più fredda possibile e queste parole sembrarono colpire il chitarrista, anche se solo per un secondo

-Non l'ho mai costretto- replicò, sicuro di sé

-Io non voglio farlo scegliere tra noi due!-

-Hai paura che potresti perdere?- sapeva come farle male, in parte era vero: se l'avesse messo di fronte a questa scelta era probabile che l'avrebbe perso

-Per favore...- per tutta risposta il ragazzo le soffiò il fumo in faccia, era stato tutto inutile.

Si alzò dal divano ed uscì sbattendo la porta.

Avrebbe dovuto saperlo, come aveva anche solo potuto sperare che quell'odioso ragazzo capisse? Avrebbe dovuto saperlo.
Sapeva perfettamente che la odiava ma avevano sempre mantenuto un velo di cortesia, invece questa volta era stato cattivo.

Il pensiero di Axl la colpì improvvisamente, facendola fermare nel mezzo delle scale, se lo avesse saputo l'avrebbe certamente odiata, se Izzy glielo avesse raccontato...

Cominciò a correre verso la macchina, fece la strada il più velocemente possibile come se tornare a casa in fretta potesse cancellare quello che era appena successo; forse, nel dubbio di ciò che avrebbe fatto Stradlin, voleva solo godersi ogni possibile momento con l'uomo che amava.

   
 
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