Ho scelto di amarti, ed egoisticamente lo faccio per me.
Il tatuaggio a forma di spada argentea disegnato sulla destra del suo collo bruciò, fuoco vivo.
-Fred... Fred sono loro.. mi stanno.. io.. devo andare, Fred, perdonami.- Con uno schiocco di
dita si smaterializzò.
Fred rimase li, a contemplare il vuoto, nello stesso posto in cui un'istante prima c'era la donna
che amava, mentre la stringeva forte. Cosa voleva dire? Aveva visto il marchio degli Avanger
bruciare.. che loro già sapessero...
*
Blair si ritrovò ancora una volta nel salotto del grande maniero dei Black.
-Mi hai fatto chiamare, zio?-
-Si Blair, vedi...mi hanno informato di una cosa che non mi ha fatto per niente piacere...-
Il cuore di Blair perse un battito.
-Ti hanno vista con Fred Weasley, membro di spicco dell'Ordine della fenice-
Blair sussultò.
-Vedi Blair, sai che quelli dell'Ordine sono nostri nemici giurati, vero? Oh si... lo sai... Non
voglio che tu ti avvicini mai più ad uno di loro, altrimenti le conseguenze per te, e soprattutto
per lui, sarebbero assai gravi-
Una pugnalata al cuore avrebbe fatto meno male, Blair lo sapeva. Stava male, tutto ciò faceva
male. Ma lei era forte, e poi... per il bene di Fred, del suo Fred, l'unico amore, riprese la sua
consueta espressione glaciale. la voce fredda, gesti indifferenti.
-Ordine? Non sapevo che quello fosse Fred Weasley, zio, mi dispiace davvero. Comunque quel
ragazzo non conta niente per me, stai tranquillo.-
-Molto bene Blair, voglio fidarmi di te... non uso la Leggilmanzia, perché tanto so che non ci
riuscirei. Come già sai, come tutti già sanno, sei la più abile Occlumante e Leggilimen's
dell'intera comuinità magica. Te ne do atto, Blair. Vedi però di non fare scherzi. Questa è la tua
parte, nipote, non farti trarre in inganno.-
-Non accadrà zio. Lo giuro.-
-Molto bene. Moira! Arturus! Venite qui, abbiamo un piano da mettere in atto!-
-Quel medaglione sarà nostro, Mio signore. Miss Black, Lady Black, prometto tutto il mio
appoggio e rinnovo la mia devozione- Disse Arturus untuoso, facendo un profondo inchino ai
Black.
Ma Blair non lo guardava. Blair sapeva che adesso doveva fare altro.
Si congedò educatamente da sua madre, suo zio e gli altri Avanger. Si smaterializzò a casa e
corse in camera. Prese una pergamena pulita e, piangendo, iniziò a scrivere. Piegò la lettera e
la diede al bianco gufo reale che spiccò il volo nel celo azzurro e freddo.
*
Fred tornò a casa, confuso, non rivolse la parola a nessuno, si avviò in camera, sembrava
spaesato, come se non avesse capito cosa fosse accaduto, in più, era preoccupato per la sorte di
Blair.
Il tempo di sedersi sul letto per ragionare che un bianco gufo reale picchiettò alla finestra.
Si alzò frettoloso, riconoscendo il gufo, era di Blair. Prese la lettera tanto velocemente che
quasi la spezzò.
Stavolta era più lunga della precedente, e piccole chiazze ingiallite gli fecero dedurre che la sua
Blair aveva pianto.
Con il cuore in gola, iniziò la sua lettura.
Perdonami, Fred.
Fallo se puoi, non avrei mai voluto lasciarti andare, ma devo.
Hanno saputo di stamattina, sono riuscita a convincerli dell'errore, ma tu, Fred, non sei al
sicuro.
Non sarai MAI al sicuro finchè sarai con me.
Proprio come hai sempre fatto tu, ora io voglio proteggerti,
e non permetterò mai a nessuno di ferirti.
So che probabilmente è quello che stò facendo dicendoti addio, ma fidati, ne vale la pena.
Sono stata un'egoista stamattina, sono un'egoista ogni volta che ti lascio avvicinare,
il punto è che sei come ossigeno, è più forte di me.
Ma se questo ti danneggia smetterò di respirare... so che già lo sai, ma voglio dirtelo ancora.
Ti Amo, Fred.
Perdonami per tutto, perdonami ancora.
Infinitamente tua,
Blair. ღ
Glia ltri membri dell'ordine non seppero immediatamente cosa successe al piano superiore
della tana.
Udirono solo il rumore del vetro infrangersi, dei singhiozzi, un urlo soffocato di dolore. Non era
male fisico, non era la ferita alla mano di Fred che lo faceva star male, era il suo cuore. Il
sangue era sul cuore, era quello ad essere ferito, ma i suoi amici e familiari prvvederono
all'istante a corare la mano di Fred. Il cuore, intanto, bruciava ancora.
*
Blair e Fred erano talmente diversi... Anche il modo di sopportare ed affrontare il dolore, be',
anche quello era diverso. Fred sorrideva, pareva che nulla lo potesse distruggere, i sorrisi più
falsi che avesse mai fatto.
Era come se tutto gli scivolasse addosso, perché nulla era importante quanto lei, nemmeno
lontanamente.
Blair, invece, reagiva al dolore con la forza.
Il dolore, l'odio per quello che era la sua famiglia, e per quello che l'avevano costretta a
diventare. L'avevano costretta a lasciarlo andare....
Tutto ciò la rendeva crudele, spietata. Si era come arresa all'immagine di se. Perchè LUI, solo
LUI era la parte migliore di se stessa.
Aveva ucciso, Blair. Più volte nella sua vita. Era stato per difendersi... diceva Fred. Era vero,
ma ora solo quella facciata impediva all'uomo che amava di avvicinarsi a lei.
Doloroso, ma essenziale.
*
Urlava, Blair. Dov'era finita la freddezza e la pacatezza di Miss Black? Contro chi ularava? E
perché?
Nella grande stanza circolare del Manor di Salator, si udivano due voci inconfondibili.
-Ho dovuto farlo, Blair. Ho dovuto mentire a te, mi spiace. Ma era l'unico modo per
farti portare a termine la tua missione-
-Mi sento presa ingiro! Io non voglio più ascoltarti!-
-Non parlarmi così!-
-Io ti parlo come mi pare- Sibilò Blair, furente. - Dovevi dirmelo che il medaglione ha uno
scopo preciso! Ed io che ho davvero creduto alla storia dell'appartenenza ai Black..-
-Ascoltami, Blair, è di vitale importanza avere quell'oggetto. E' l'esperimento alchemico più
grande della storia! E non mentire, Blair, tu ami le Arti Oscure, le amavi sin da piccola!-
-E' vero, le Arti Oscure mi affascinano ancora oggi! Ma praticarle senza protezione è
pericoloso, potrebbe far del male!-
-Da quand'è che ti fai scrupoli, Blair?!-
La mente di Blair si bloccò. Da quand'era che, se poteva, sceglieva di non praticare le Arti
Oscure? La sua passione fin da bambina? Da quando nel suo cuore era entrata anche una cosa
tanto buona, l'amore? Era tutto legato a quello? Il suo monologo interiore sembrava non avere
Suo zio la fissava ancora, ma lei lo ignorava.
-Cosa si deve fare? E soprattutto... quali rischi comporta?-
-Risucchiare potenza dal medaglione, e poi, Salazar solo sa cosa ne ricaveremo...-
-I rischi?-
-Non lo sappiamo, ma è magia Oscura. Non è fatta per fare del bene, Blair. Comporterà
qualcosa, sicuramente, ma tutto, per il progresso. -
Il volto di Blair era deformato dal disgusto.
-E ne vale davvero la pena?-
-Assolutamente, Blair. La Magia Oscura è Potere. Dobbiamo spingerci oltre, dobbiamo sapere,
conoscere, superare i limiti. E non fingere di non considerare la cosa allettante-
-Non fingerò. Tutto ciò è allettante. Ma non sappiamo cosa potrebbe accade...-
-NON CI IMPORTA! Blair, siamo gli Avangers, noi lottiamo per il progresso della cosa più
preziosa e potente al mondo!-
-La magia non deve per forza recare...-
-La magia OSCURA, Blair! Non è di semplice magia che si parla!-
-Va bene. A quando?- Chiese Blair Ferma.
Salator sorrise sbieco.
-Molto bene, Blair, ora ti riconosco! La missione si dividerà in due giorni, o più. Ci vuole tempo
per abbattere gli incantesimi che riparano la foresta proibita-
-Si dovrà combattere?-
-Oh, si. Sicuramente. ci saranno sicuramente gli Auror o l'Ordine a sorvegliare la foresta dopo
la soffiata di qualche giorno fa.-
L'Ordine. Sarebbe andata anche lei, avrebbe protetto Fred, non avrebbe lascisto che nessuno
gli facesse del male.
- Ci sarò.-
*
Il giorno della prima spedizione era arrivato. Tuti lo sentivano. Erano tre giorni che quelli
dell'ordine erano di sorveglianza alla foresta insieme agli Auror.
La foresta sembrava tranquilla, quella sera, per quanto la tensione di Blair fosse alle stelle,
non lo diede a vedere.
Si smaterializzò direttamente al confine della foresta, un colpo al cuore.
Come previsto, i membri dell'ordine e gli Auror erano li.
Si smaterializzarono anche i suoi uomini dandole le spalle.
La prima mossa, il diversivo.
Blair ghignò malefica e alzò la bacchetta. Con un incantesimo non verbale tutti gli alberi della
foresta cominciarono a bruciare.
Mentre i suoi uomini lottavano contro gli Auror e l'ordine, lei doveva dissimulare e sciogliere
gli incantesimi della foresta.
Ci voleva abilità fisica e metale.
Alzò la bacchetta e cominciò a sussurrare incantesimi strani, di natura animale.
Serpentese.
Come faceva a restare concentrata se Fred stava rischiando la vita a pochi passi da lei?
Per mano dei suoi uomini?
Aveva dato l'ordine di non uccidere se si poteva evitare. Ma era una battaglia, come poteva
confidare in questo?
Strinse gli occhi, riuscendo finalmente a distruggere le prime due barriere.
Sfinita, corse verso il limitare della foresta, dove stava avendo luogo la battaglia.
Cercò i suoi occhi, e fortunatamente li trovò. Trasse un lungo sospiro, stava bene.
Lottò anche lei, scagliando qualche incantesimo di disarmo e schiantesimi, non verbali.
Stava andando tutto bene, poi accadde. Accadde tutto così velocemente...
Fred. Un attimo prima lottava, l'attimo dopo era a terra. Ferito e sanguinante.
Cercò di afferrare la bacchetta per difendersi, ma Gholdstine, reagì per primo.
-Avada...- L'avanger stava pronunciando l'anatema che uccide, ma Blair, coprì il corpo di
Fred con il suo, e fu più veloce.
-Avada Kedavra!- Un filo di luce verde uscì dalla bacchetta di noce e corda di cuore di Drago
più nera mai vista. Gholdsein cadde a terra con un tonfo sordo. Gli occhi sbarrati, vitrei, senza
vita. Blair diede ordine di ritirata frettolosamente, ed anche l'Ordine e gli Auror si ritirarono.
afferrò il Braccio di Fred e si smaterializzò con lui, alla Tana.
*
Adagiò il corpo di Fred sul divano con un "Levicorpus" non verbale.
-Che diavolo...- cominciò Harry, ma George lo zittì e lo bloccò per un braccio.
lair aveva sfoderato la bacchetta e l'aveva puntata sul corpo di Fred, facendola scorrere sulle
ferite.
-Vulnera Sanentur... Vulnera Sanentur... Vulnera Sanentur... Vulnera Sanentur... Vulnera
Sanentur...-
Le ferite si rimurginarono sotto lo sguardo incredulo e confuso di tutti.
I pensieri di quelle persone sembravano vorticare nella stanza.
Perché "Miss Black" ha salvato e guarito Fred? Uccidendo un suo uomo?
Che sta succedendo?
Dobbiamo fidarci?... pare di si.
Lui l'amava, ormai lo sapevano, ma lei? Perché si comportava in quel modo?
Nessuno, ovviamente aveva nemmeno sfiorato l'idea che la temibile "Miss Blair Bellatrix
Black" avesse potuto farlo... per amore.
Quando Blair ebbe finito di curare Fred, Molli Weasley alzò la bacchetta.
-Inner...- Disse per far rinvenire il figlio, ma fu Bloccata dalla delicata mano di Blair
che le abbassò il braccio con tocco leggero ma fermo.
-Che...- tentò di protestare Molli, ma venne ancora una volta interrotta.
-La prego di svegliarlo quando me ne sarò andata- Disse con voce fredda, poi con uno schiocco
di dita, sparì.
La Signora Weasley rimase un attimo interdetta e si perse a guardare gli altri per qualche
istante. Poi, Arthur, fece svegliare Fred.
-Innerva!-
Gli occhi di Fred si aprirono all'istante. Confuso, si mise a sedere e cercò di ricordare.
Poche, le immagni della sua testa che ancora pulsava, apparivano sfocate...
Lui, ferito e sanguinante, sullumido terreno della foresta proibita.
Un uomo, un avanger, stava per ucciderlo...
Blair.
Blair che lo copriva con il suo corpo e gli salvava la vita, distruggendosi ancora l'anima...
-Blair...- un sussurro appena udibile fece girare tutti quanti.
-Blair, come sta? sta... sta bene?-
-Sta bene, Fred, è stata lei a portarti qui e a curarti- disse dolcemente Hermione.
-Le fa.. faranno del... del male-
-Fred, sta giù, non sforzarti!-
-Ginny ha ragione, Fred! E poi conosci Blair meglio di noi, sai che se la sa cavare benissimo da
sola-
-I.. io non...- Tossì, poi riprese con sforzo - non voglio che lei sia sola-
Tutti si guardarono comprensivi.
-Fa male?- Chiese Neville indicando le ferite.
-Si, fa male- Il tono di Fred non lasciava frainendere, non erano le ferite a bruciare, ma il
cuore.
*
-Blair!- La voce si Salator rimbombò per lo sfarzoso salotto di Black Manor
-Dimmi, zio-
-Hai ucciso uno dei nostri, perché?-
-Avevo dato il preciso ordine di non uccidere, e lui non ha obbedito.- disse con fermezza
-Chi era quel ragazzo che hai salvato?-
Fred! Era Fred! L'unico amore della sua vita! L'unica fonte di luce nell'oscurità! Avrebbe voluto
gridarl, blair, ma non potè.
-Non so, non ricordo. Comunque non volevo che morisse nessuno. Non avrei retto un altro
scandalo. Tutte queste voci non depongono bene per il mio lavoro-
-Ah, già... il tuo lavoro... Direttrice dell'ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, la
Scaltra manipolatrice affarista, la donna più temuta e rispettata, Miss Blair Bellatrix Black.
Ho sempre ammirato le tue doti da affarista e manipolatrice, Blair, ma non hai fegato!-
-Fegato?! Non ho fegato?! In questi due anni non ho fatto altro che distruggere la mia anima!-
-Dovresti essere fiera di essere un'avanger!-
-Amo le arti Oscure, zio e lo sai, ma da praticante a maga Oscura il passo è lungo! Mentre
diventare un'assassina è stato assai facile...- Blair Chise la mente, sapeva che suo zio avrebbe
provato a leggervi...
-Oh, dimenticavo le tue meravigliose doti da Occlumante... e Leggillimen's!-
Blair si limitò a fissarlo con fermezza.
-E' ora che tu scelga da che parte stare Blair-
-Non ho mai avuto davvero scelta, zio. Comunque il mio posto è qui, accanto a voi, agli
Avangers, alla mia vera natura-
No, il suo posto era con Fred, il posto del suo cuore era accanto al suo, e quello del suo corpo
era tra le sue braccia...
*
Era assai cambiata, Blair. Aveva preso una decisione che le avrebbe cambiato la vita.
Camminava a passo svelto in una radura quel venerdì mattina
Il sole non era forte ed il flebile vento rendeva la giornata piacevole, se non fosse per la sua
missione.
Dinanzi a lei, una castaca argentea. Estrasse la bacchetta e la puntò sull'acqua.
Sussurrò alcuni strani incantesimi e l'acqua cominciò a scivolare nella sua bacchetta.
Blair sentì le ossa bruciarle, la pelle restringersi, il cuore, le vene, la testa, pulsarle
ferocemente.
Tanta era la quantità di quell'ascua argentea, tanto era il dolore.
Voleva smettere, voleva scappare, farla finita. Poi, una sola immagine la costrinse ad andare
avanti. Fred...
Blair era bituata al dolore...
mentre il dolore s'intensificava, forti immagini le balenavano in mente.
Suo padre che moriva, e la lasciava da sola, con quell'essere spietato che chiamava madre...
Le punizioni, i Cruciatus...
Le lacrime... era solo una bambina...
Era la bambina più buona del mondo Blair.
Era sempre gentile con tutti, educata, dolce.
Poi qualcosa cambiò.
Crescendo, i suoi occhi divennero lo specchio di quelli di sua madre.
Vitrei, gelidi, vuoti, spenti...
Crebbe con il male, Blair... che col tempo... finì per diventare parte di lei.
Adesso, di fronte a quella cascata, con tutto il dolore, Blair non urlava, non piangeva.
Si limitava a stringere i pugni e serrare le mascelle...
Una volta completato il tutto, Blair si sedette sull'erba, distrutta e ansimante.
*
Alle 5 del pomeriggio alla Tana erano tutti occupati, Fred intanto, riposava besto nella sua
camera, non ancora del tutto ripreso dalla prima battaglia. Si udì il suono del campanello e
Lee Jordan andò ad aprire, rimanendo senza fiato.
La visione di una donna bella come Blair non era da prendere sotto gamba.
Circa un metro di gambe, viso perfetto e forme sporgenti. La vita sottile fasciata da un
elegante e sobrio tubino di seta nero.
-B- buonasera...-
-Lee, chi è alla...- Molli Weasley si bloccò. Blair Black era alla porta di casa sua e,
sfortunatamente, non era sola. Un giovane alto buondo, con occhi glaciali e lineamenti regali
le era di fianco.
-Signorina Black...- disse Molly, ignorando compleamente il giovane
Molly si può sapere chi è alla porta?- Chiese Hermione arrivandole accanto. Il suo sguardo si
posò solo un attimo su Blair, per poi saettare sul giovane biondo.
-Malfoy...- Un sussurro, ecco cos'era. Draco guardava Hermione negli occhi ora, e la ragazza,
non aveva la forza di reggere quello sguardo. La guardava in modo inenso, come aveva fatto
subito dopo la guerra, ovvero, l'ultima volta che il grigio glaciale aveva incontrato l'oro fuso
degli occhi di lei. Hermione sentiva un peso sullo stomaco, non poteva reggere quello sguardo
ancora a lungo, sapeva nel momento stesso in cui l'aveva rivisto, che non sarebbe riuscita ad
abbandonarlo, di nuovo.
-Buonasera, signora Weasley- salutò Blair entrando e in casa, interrompendo il contatto visivo
dei due. Fece cenno a Draco che annuì e si smaterializzò senza salutare. In quel momento
Hermione, sentì un forte senso di vuoto.
Ma la domanda che vortivcava nelle teste dei presenti era un altra:
Che ci faceva Miss Black alla Tana?
-Solitamente non è nel mio stile presentarmi in casa d'altri senza avvisare, ma credo che
questa visita serva più a voi che a me.- Disse Blair, con il suo solito tono gelido
-Blair!-
Il viso di Blair sfu illuminato all'istante da un sorriso radioso.
-Ciao George-
-Possiamo avere delle spiegazioni sul perché della sua visita, Signorina Black?- Chiese Lee
una volta ripresosi dallo shock.
-Certamente- Tirò fuori la bacchetta
e la puntò su una tinozza azzurra.
Sussurrò delle strane parole ed il liquido argenteo si levò deliatamente dalla dura asticella di
legno, per posarsi direttamente nella tinozza.
- Distillato di magia benefica- Disse fermamente Blair.
-E cosa dovremo farcene?-
-Berla, ovviamente. Non adesso però... il 15 di Maggio.-
-Sarebbe a dire... martedì prossimo? Perché mai?-
-Sarà l'unica cosa che vi salverà dalla potenza del medaglione che verrà rubato quella notte
stessa. Voi dovrete solo berlo, al resto penserò io-
-E perché mai dovremmo fidarci di lei? Ma che diavolo... ?- Harry guardò dei segni sul corpo
di Blair.
-Oh questi? Non prestateci attenzione, non crederete che sia stato indolore prendere la magia
benefica?-
-Oh bene. Quindi ricapitolando dovremmo bere quella roba perchè ce l'ha detto lei e fa anche
male! Bene!- Commentò Ron Ironico.
-La seconda parte è errata, Ronald, giusto?-
Ron Arrossì dinoa lle orecchie, poi annuì.
-Bene. Vedi, Ronald, non credo dovreste avere problemi a bere "quella roba" perché la Magia
Benefica ferisce solo se entra in contatto con un corpo o una bacchetta, la cui anima è lacerata
e distrutta dall'omicidio.-
-Ancora non capisco perché dovremmo fidarci- Ribbattè duro Harry
-Sinceramente non m'importa se voi la berrete o no. Devo vedere Fred, gli consegnerò la sua
boccetta personalmente-
-Al momento Fred è a letto, è ancora un po debole dopo... - cominciò Molli, che venne però
interrotta da Goerge
-Io credo che Fred sarà più che felice di rivedere Blair, mamma-
-D'accordo allora, la accompagno- disse Molli, seguita da tutti gli altri.
-Molte grazie-
*
La stanza di Fred era proprio come Blair l'aveva sempre immaginata. Piena di scherzi e colori.
Stendardi Grifondoro e foto della famiglia e amici.
Fred sentì la porta aprirsi e poi richiudersi. Non cercò nemmeno di aprire gli occhi, non aveva
fame, se era questo che sua madre voleva, come ogni volta.
Sentì la sua mano stretta in un'altra. Piccola, delicata, fredda.
Aprì subito gli occhi e si mise a sedere con un po di fatica.
-Ciao, Fred- Era Blair, ed era ancora più bella di come la ricordava. Un sussurro roco, con la
voce incrinata, così aveva pronunciato il suo nome.
La strinse forte, Non fece domande, era sprecato parlare in quel momento.
A quel contatto sussultò. Il cuore cominciò a battere, scaldandosi.
Blair pianse, ancora stretta tra le sue braccia.
Estrasse dalla tasca una fialetta e brevemente gli spiegò cosa fare, rivelandone il contenuto.
-Blair, non volto che torni al Maniero, potrebbero...-
-Tranquillo, amore, sono sotto copertura.-
Il cervello di Fred si fermò alla parola "amore". Quello, pià la dolcezza che lei aveva nella voce
e nello sguardo... solo per lui... gli fecero desiderare di sposarla, sedutastante.
Le prese il viso tra le mani e la baciò dolcemente, mentre lei glia ccarezzava i capelli.
Quanto gli erano mancate quelle labbra, che aveva creduto di non poter più toccare.
E quel tocco delicato, aveva creduto di non aver più nemmeno quello.
Non ce l'avrebba fatta probabilmente. No, non avrebbe resistito.
-Devo andare, Fred, e tu devi riposare. Giuro che ci vedremo presto e che ti scriverò ogni volta
che posso.-
-Ti amo, Blair.-
-Ti amo anch'io-
Si scambiarono un'ultimo bacio, poi, Blair varò la solglia e sparì, dietro la pesante porta di
legno scuro.
Guardarono tutti Blair. Aveva gli occhi arrossati dal pianto.
-Grazie mille per tutto, Signorina Black.-
-A voi. Grazie a voi.-
Uscì dalla tana e si smaterializzò al Manor.
*
Blair/Fred.
DRACO\HERMIONE.