Ecco
un nuovo capitolo, scritto con un po’ di sofferenza dato che sono a casa con la
febbre…. Però non volevo lasciare sulle spine chi ha letto la mia ficcy e
soprattutto chi ha recensito, spero continuiate a farlo.
Ron ed Hermione camminarono spediti
verso la Salagrande evitando accuratamente degli stupidi dandosi entrambi degli
stupidi. Si sedettero uno di fronte all’altro e iniziarono a fare colazione in
attesa che qualcuno scendesse a fare colazione. Poco dopo Harry scese e guardò
dubbioso Ron per capire se era ancora arrabbiato con lui. La risposta arrivò subito perché Ron lo
fece sedere vicino a lui ed iniziarono a parlare come niente fosse. Hermione
attese l’arrivo di Ginny per poter parlare un po’ e non sentirsi sola. La colazione grazie agli altri impedì a
Ron e Hermione di parlare. La mattinata non fu affatto tranquilla perché Ron ed
Hermione inevitabilmente stavano vicini e l’imbarazzo aumentava anche al solo
pronunciarsi qualche parola. Le prime due ore di Pozioni passarono molto
lentamente, soprattutto per Harry e Ron. I due migliori amici avevano un’ora
libera, mentre Hermione dovette recarsi nell’Aula di Aritmazia. Ron tirò un
lungo sospiro di sollievo quando la vide svoltare l’angolo e salire verso l’aula
di Aritmazia. Harry lo guardò parecchio dubbioso mentre varcavano entravano in
Salacomune decisi a dedicare un’ora a fare assolutamente nulla e quindi
rilassarsi.
- Ti prego non farmi domande, è già
imbarazzante da sé…- disse Ron vedendo la faccia dubbiosa e curiosa del suo
amico.
- D’accordo, spero solo che non abbiate
litigato di nuovo perché non lo sopporterei. Diventate tutti e due
insopportabili lo sai?- rispose Harry sedendosi comodamente nella poltrona più
vicina all’ingresso della Salacomune e Ron dopo averlo imitato rispose con uno
strano sorriso soddisfatto sul volto leggermente
arrossato:
- No no, questa volta non abbiamo
litigato, al contrario…insomma, io la stavo
per…baciare-
- Frena frena, tu stavi per baciare
Hermione?- domandò quasi arrabbiato il moro.
- Bhè, sì… Hai qualcosa in contrario?-
domandò Ron interrogativo
-
No! Ma perché non l’hai fatto?-
- Purtroppo è arrivata la McGranitt,
puoi immaginare come ci sono rimasto male, insomma la stavo per baciare, ti
rendi conto? Io Ron Weasley stavo per baciare Hermione Granger…-
- Me ne rendo conto perfettamente… Mi
domando soltanto perché la McGranitt doveva interrompervi sul più
bello-
- Me lo chiedo anch’io cosa credi?
Insomma da quanto tempo desidero di baciare Hermione, ormai saranno cinque o sei
anni. Spero solo che lei non si sia pentita di avermi quasi
baciato-
- Secondo me non si è pentita, anzi…-
mormorò Harry sorridendo e incrociando le braccia al petto guardando Ron e la
sua faccia interrogativa.
- Harry, qualcosa mi dice che tu sai
qualcosa che io non so-
- No, ti sbagli, io non so nulla-
rispose Harry facendo il finto innocente
Ron scrollò le spalle sospirando
immergendosi per un attimo nei suoi pensieri. Pensava a come sarebbe stato
baciarla, assolutamente bello e così semplice. Gli ritornò in mente il Ballo del
Ceppo, probabilmente fu in quell’anno che si rese conto di cosa volesse dire
amare una persona. Prima vedeva Hermione in un modo… diverso. La vedeva come una
ragazzina seccente che stava dietro ad Harry per farsi un amico, ma era ovvio
che non era così. Lei era diversa da come appariva, era sensibile, dolce, forte,
intelligente, semplice…. Ora era sicuramente a lezione intenta a prendere
numerosi appunti dove immergersi per almeno quattro volte al giorno per non
poterli dimenticare neanche nel prossimo secolo.
I 60 minuti passarono veramente
velocemente, infatti i due Grifondoro dovettero recarsi subito nella Serra
numero 3 per una nuova lezione di Erbologia. Hermione era già lì che li
aspettava in compagnia di Dean, Seamus e Calì. Quando Ron la vide affiancata ai
suoi due compagni di stanza gli venne voglia di prenderli a pugni
entrambi.
“Contegno Ron, solo i tuoi compagni di
stanza e stanno al suo fianco solo perché devono attendere l’arrivo della
professoressa. Non c’è niente di male, devo far finta di niente. Harry mi guarda
in modo strano, evidentemente si vede sul mio viso che qualcosa non và. Calma e
sangue freddo… Ci avviciniamo e i quattro stanno lì e Hermione mi fissa ancora
imbarazzata…. Mi da una pezzetto di carta, probabilmente un messaggio da
recapitarmi in privato. Non lo leggo ora anche se la tentazione è sicuramente
forte, fortuna che arriva la professoressa Sprite e apre le porte della serra
per fare entrare noi e i Serpeverde che attendevano la lezione ad accurata
distanza da noi Grifondoro… Non sento cosa dice la professoressa, ci sono delle
piante carnivore di cui dobbiamo occuparci, ma non lo faccio con impegno, guardo
Hermione che mi sta di fianco concentratissima sul suo lavoro. L’ammiro… Quando
deve fare qualcosa di importante non pensa ad altro. Esco dalla serra perchè mi sono
fatto male ad un braccio, colpa della pianta carnivora… Ero troppo impegnato ad
osservarla e ora mi ritrovo pieno di morsi di quella maledetta pianta. Vado da
Madama Chips che mi medica accuratamente anche se arrabbiata dicendomi di stare
più attento e chiedendomi più volte- Dove hai la testa?- bella domanda mi viene
da rispondere dato che penso solo a Hermione… A proposito, il biglietto. Mi
stando su uno dei tanti lettini e lo apro velocemente per poi leggere una
calligrafia chiara e distinta”
Ciao Ron,
senti volevo chiarire delle cose riguardo a questa mattina, sai a cosa mi
riferisco. Ci incontriamo davanti alla Torre di Astronomia alle 23.00 di questa
sera. Cerca di non mancare per favore.
Tua Hermione.
“Incredibile, Hermione Granger che esce
dalla Salacomune dopo il coprifuoco per incontrare il sottoscritto. Non è
possibile… Ora sono nel panico… E se volesse semplicemente dirmi che è stato un
errore causato da un momento di debolezza? Scaccio il pensiero sperando che non
riguardi questo. Lo spero davvero tanto, non posso pensare che mi dica che non
vuole che io e lei… Miseriaccia a me e ai miei pensieri negativi! Pensa al
positivo e basta.”
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Hermione Granger osserva Ron voltargli
le spalle e dirigersi all’interno del castello per andare in
infermeria.
“Chissà a cosa stava pensando…” si
chiede mentre esce dalla serra accompagnata da Harry ed insieme si recano
all’ultima lezione della mattinata: Difesa contro le Arti Oscure. Lupin era il
nuovo professore fisso e ad Harry non dispiaceva affatto anche se ogni tanto si
doveva assentare per le sue faccende con la luna piena. Entrarono in aula,
Hermione accanto ad Harry pensava a Ron sperando ardentemente che si sarebbe
ripreso presto e che sarebbe venuto al suo appuntamento di questa sera. Lupin
spiegava lanciando dei sorrisini ad Harry ed Hermione di tanto in tanto.
Hermione prendeva appunti facendo credere a tutti che il suo unico pensiero era
la lezione che stava volgendo, ma più di una volta si lasciava trascinare dalla
sensazione che avrebbe avuto nel baciare Ron.
- … quindi per la prossima volta
gradirei solo di fare un po’ di pratica con il vostro compagno di banco o con un
vostro amico per essere pronti alla verifica che si terrà lunedì prossimo,
potete andare- disse Lupin svegliando dai suoi teneri pensieri Hermione. Sistemò
la borsa e con Harry andarono in Salagrande per il pranzo. Ginny li raggiunse
oco dopo e Hermione si accorse che Harry le lanciava sguardi dolci. Sorrise tra
sé iniziando a mangiare le prime cose che le vennero in mano, dato che la sua
mente era altrove. Il pomeriggio passò lentamente o così sembro a Hermione
ansiosa di vedere se Ron sarebbe venuto dato che non aveva avuto modo di vederlo
visto che era stato tutto il pomeriggio nell’infermeria della scuola. Le 22:30…
Hermione si preparò adeguatamente indossando la sua spilla da Caposcuola assieme
alla solita divisa e i capelli lasciati sciolti. Ora le piacevano di più, erano
meno crespi da quando si erano allungati e le ricoprivano quasi tutta la
schiena. Uscì furtiva facendo attenzione a non fare rumore. Aveva portato con sé il mantello dell’invisibilità di
Harry dopo averglielo chiesto, per non farsi vedere, anche se oramai era ben
troppo alta e c’era il pericolo che le si vedessero i piedi perciò dovette
muoversi china. Raggiunse dopo 5 o 10 minuti, Hermione non ci fece caso, la
torre di Astronomia. Entrò nella porta centrale, ma di Ron neanche l’ombra.
“È ancora presto…”cercò di convincersi
mentalmente mentre si sedeva sul bordo della finestra ad osservare fuori il
paesaggio circostante. Non le piaceva quel posto, affatto… Ma voleva non farsi
beccare da nessuno mentre superava il coprifuoco. Il mantello le stava accanto
mentre i minuti passavano superando le 23:00 di 10
minuti.
“Non verrà…” si rattristò lei non
vedendo il bel rosso arrivare.
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“Se non mi muovo rischio di non trovarla
più” correva a perdifiato non preoccupandosi del fatto che poteva essere
beccato. Spalancò la porta della Torre di Astronomia e se la trovò davanti
pronta ad andarsene.
- Se in ritardo- sbottò irritata la
ragazza.
- Mi dispiace, Madama Chips vigilava
continuamente l’infermeria e non riuscivo a scappare- rispose lui guardandola
dubbioso per vedere se era ancora arrabbiata.
- Se è così allora….- mormorò appena
abbassando il capo imbarazzata dal fatto di averlo
rimproverato.
Ron si chiuse la porta alle spalle e
attese che lei iniziasse a parlare, cosa che non accadde
subito.
- Ecco io volevo parlare di questa
mattina- iniziò lei tenendo ancora lo sguardo rivolto verso il
pavimento.
-Sì, già lo
sapevo-
-Sì, scusa-
- Credi che stavamo per fare una cosa…
sbagliata vero?-
- Io… non lo so… Pensavo che forse tu te ne saresti
pentito-
Ron la guardò accigliato, come poteva
pensare che si sarebbe pentito?
- Io credo che… dovremo rifletterci un
po’… siamo amici-
“Ma che miseriaccia sto dicendo?
Stupido, stupido e ancora stupido!”
- Infatti noi siamo amici da tanto tempo
e siamo cresciuti quindi siamo capaci di capire quello che…
proviamo-
- Già-
-Cosa facciamo? Continuiamo come se non
fosse successo niente perché in effetti non è successo niente
no?-
“Bella mossa Hermione!Complimentoni!”si
disse lei mentre pronunciava tali parole e alzava lentamente il viso verso
Ron.
- Se vuoi questo per me va
bene-
“No, che non va bene Ronald Weasley!
Digli che ti piace, coraggio, tira fuori delle parole dolci e fai quello che hai
sempre desiderato fare… Non, non ce la faccio, sono un
codardo!”
- Bene-
- Bene-
- Allora andiamo?- propose Hermione
indicando il mantello che teneva tra le braccia. Ron annuì soltanto e si misero
entrambi sotto il mantello anche se stavano moto stretti lì sotto. Sentivano
ognuno il respiro dell’altro e stare così vicino era imbarazzante per entrambi.
Quando rientrarono in Salacomune tirarono un sospiro di sollievo e si
congedarono andando ognuno nei rispettivi dormitori.
Ecco
ultimato il capitolo un pò piccolo a dir la verità, sorry.Ringrazio chi ha
recensito e scusate se non vi rispondo singolarmente, ma sto davvero male per
via della febbre… Grazie a tutti e lasciate ancora
commentino^_*