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Autore: Erin    10/01/2007    10 recensioni
Era appena il 17 settembre, il giorno dopo tutti i ragazzi del sesto anno sarebbero dovuti partire per un gita scolastica, ma tuoni e fulmini agitavano la tempesta che riempiva il mondo, la fuori[...]Come di consueto, in ogni notte piovosa e fredda, per il troppo rumore o semplicemente per la bellezza di una tempesta che ha sempre suscitato nell’uomo emozioni e brividi unici, nessuno dorme...
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, Il, trio, protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaaaaao! Eccomi qui, a postare un altro capitolo!

Sono stata contentissima delle recensioni che mi avete lasciato! Davvero la mia storia vi intriga, vi piace?*__________*

Ora passiamo al terzo capitolo, in cui s’inizieranno a capire alcune cose. Spero vi piaccia!

 

Ps. Ho modificato il carattere, perché Missmalfoy mi aveva detto che era troppo piccolo, e non si leggeva bene.

Alla fine credo abbia ragione, scusatemi!

Anche i capitoli di prima li porterò ad un carattere uguale a questo.

 

 

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Hermione entrò sbuffando nella sua stanza, dopo aver chiuso la porta violentemente. Ci si appoggiò contro, scivolando fin a terra, mettendosi sopra al baule.

Stava ancora pensando alla sfiga di avere Malfoy affianco per una settimana intera, che non si accorse neanche dello splendore della sua camera.

 

Guardandosi intorno, poi, notò il suo ampio letto a baldacchino, l’armadio di legno intarsiato, una scrivania bellissima con numerose pergamene vuote e boccettine d’inchiostro, un divanetto e una poltroncina davanti al camino, divisi da un tappeto in pelliccia d’orso. Una porta alla sua sinistra conduceva sicuramente al bagno, mentre dinanzi a lei era situata una portafinestra, molto antica ma ben mantenuta, di quelle con l’apertura a conchiglia che scorrono lungo un pilastro.

 

Si alzò lentamente, stanca e contrariata, trascinando il baule con sé fino ai piedi del letto. Si avvicinò alla finestra, poggiandoci entrambe le mani, con il naso schiacciato contro il vetro umido.

Sembrava proprio un balcone, fatto di pietre miliari, antico, come tutto il castello.

Strano...Hogwarts non aveva balconi! Era strano vedere un castello di quelle dimensioni pieno di balconi e archi ogivali.

 

Fece scorrere l’antica portafinestra lungo il pilastro, uscendo fuori. L’aria tiepida dell’esterno le fece chiudere gli occhi, facendo si che la brezza le passasse tra i capelli.

Aprendo gli occhi fece qualche passo avanti e si trovò subito appoggiata al davanzale, non essendo molto ampio, ma invece piuttosto lungo.

Infatti la riccia si voltò verso sinistra, vedendo la fine del balcone a pochi centimetri da lei, ma alla sua destra continuava, lungo e serpentino, avvolgendo un’altra portafinestra da cui usciva della luce, per poi voltare l’angolo e forse correre lungo altre finestre.

 

Ma, se quel balcone collegava la stanza affianco, vuol dire che...che...

 

“ Oddio! Ma cosa ho fatto di male?” fece esasperata, portandosi le mani nei capelli, lo sguardo verso il cielo.

 

Rientrò borbottando, senza chiudere la finestra, buttandosi a pancia in giù sul letto, sbattendo i piedi.

 

“Non è possibile!! Ma che sfiga!! Il balcone comunicante con il Malfuretto!” continuava a ripetere.

 

Poi si voltò a pancia in su, fissando le tende che coprivano il baldacchino all’altezza del soffitto, prendendo un libro nello zaino accanto al baule, che iniziò a leggere per calmarsi.

 

 

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Hermione posò il libro sul letto dopo qualche ora, sospirando. Scese dal letto e si diresse verso il baule per sistemare i suoi abiti nell’armadio. Ordinatamente sistemò quello che aveva portato con sé, poi degli oggetti e dei libri, che pose sulla scrivania.

Dopo, dal piccolo baule affianco, estrasse saponi e alcuni oggetti prettamente femminili che andò a collocare nel bagno, anch’esso molto ampio, con una grande vasca dall’aria antica e numerosi candelabri sui davanzali dei finestroni ogivali.

 

Herm! Siamo noi!” sentì una voce urlare oltre la sua porta, mentre una mano sbatteva le nocche sul legno ruvido.

 

“ Arrivo!” esclamò, dirigendosi ad aprire facendo entrare i suoi migliori amici.

 

Ron e Harry si fecero largo oltre la porta, facendo notare ad Hermione il trambusto e la confusione che aleggiava nel corridoio fuori la sua porta, dove ragazzi girovagano, si lanciavano oggetti da una stanza all’altra, bussavano alle porte di altri. Giurò di aver visto anche dei Tassorosso entrare nella stanza di un Grifondoro, probabilmente Seamus Finnigan.

 

“ Sapete qui è proprio bello, la Nuova Zelanda è stupenda! Insomma, solo guardando fuori si nota che la natura è completamente diversa! Ci sono piante e fiori che non avevo mai visto prima e...”

 

Hermione! Davvero t’interessa tutta questa roba? Piuttosto, per inaugurare questo posto, io e Harry sappiamo che c’è un festino organizzato su, al quarto piano...”

 

Coosa? Un festino? Già?? E poi...oddio, c’è un quarto piano?!” chiese Hermione, sconvolta.

 

Harry annuì.

Si, l’hanno scoperto Seamus e Dean, girovagando per il castello stamattina. Si accede tramite una piccola scala a chiocciola...” mormorò il moro.

 

Hermione li fissò esterrefatta.

 

“ Insomma, potrebbero scoprirci! Non è una stanza delle necessità – anche se neanche il quel caso sarebbe giusto – che potremmo nascondere ai professori, quindi la cosa mi sembra assurda!” esclamò, impuntandosi.

 

“ Molti incantesimi saranno fatti anche dai Corvonero per isolare la stanza. Eddai Herm, io e Harry andiamo. Poi vedi tu...” aggiunse poi, con fare disinteressato.

 

“ Ragazzi è mezzogiorno, dovremmo quasi andare...” s’intromise Harry, alzandosi dal letto, non permettendo all’amica di controbattere pungente all’affermazione di Ron.

 

 

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Verso mezzogiorno un’orda di ragazzi, educatamente, si riversò nell’atrio, dove i professori li aspettavano. Dalla stanza sotto le scalinate, uscì la signora che aveva in custodia il castello.

Sembrava tutta indaffarata, infatti si sistemò i capelli e ostentando un sorriso tirato, condusse i ragazzi verso destra, dove dopo le cucine, era situata una sala adibita al pranzo e alla cena.

 

Hermione giurò di aver visto una vena di nervosismo in quella donna, che però seppe ben mascherarlo. Non facendoci molto caso, seguì insieme a Harry e Ron gli altri, fino ad una sala dove era disposto un tavolo lunghissimo, grande come una tavolata di una casa, ad Hogwarts, apparecchiato di tutto punto. Numerosi candelabri giganteschi come lampadari cadevano dal soffitto, illuminando la tavolata. La stanza era composta da questo lungo tavolo centrale, circondato da molto spazio.

Infondo un altro tavolo, perpendicolare a quello dei ragazzi, avrebbe ospitatola Signora del Castello”, che stranamente ancora non aveva rivelato il suo nome, insieme ai quattro professori.

Piante coloravano la sala, riempita, alle pareti, da lampade murarie illuminate da candele e grandi finestre con archi ogivali con i vetri colorati, come un collage, richiamando i rosoni che invece, erano posti sopra gli archi.

Infatti la luce che attraversava le finestre creava una luce tenue e colorata che si diffondeva a mo di arcobaleno in tutta la sala.

 

Quando i ragazzi presero posto, così come i professori e la Signora del Castello, moltissimi elfi domestici arrivarono a riempire con succulenti vassoi la tavolata.

Hermione fece per discutere quando arrivarono, ma Harry le diede un gomitata facendola zittire, quindi prese a mangiare e servirsi le pietanze, scocciata.

 

Abilmente, notò la riccia, i Serpeverde si erano confinati all’estremità nord del tavolo, mentre gli altri ragazzi si erano riuniti tra loro: infatti, anche se Hermione era seduta insieme ad Harry e Ron, aveva di fronte Susan Bones di Tassorosso e Padma Patil di Corvonero insieme alla gemella Calì Patil, di Grinfodoro.

 

Hermione mangiò in silenzio, notando a scatti la Signora del Castello. Quella donna la incuriosiva...

Accanto a lei i ragazzi discutevano del festino di quella sera, parlando così a bassa voce, o addirittura solo con il labiale, che Hermione capì ben poco.

A fine pranzo si congedò, percorse le scalinate velocemente ed arrivò al terzo piano.

 

Entrò nella sua camera, pensando bene di darsi una rinfrescata, cambiarsi per poi andare in biblioteca a leggere qualcosa.

Non poteva di certo non visitare quella biblioteca così antica!

 

Andò in bagno, poi uscendo afferrò un bermuda marroncino, una camicia a tre quarti verde a quadri e si legò i capelli con il suo fermaglio a farfalla.

Andò verso la portafinestra, aprendola, e uscendo fuori al balcone dove fu illuminata dal tiepido sole pomeridiano.

Vide degli uccelli molto singolari planare su Lago e poi scendere e posarsi sulle cime degli alberi della foresta.

Così si lasciò la finestra alle spalle e scese, diretta alla biblioteca.

 

 

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Arrivata davanti alla porta della biblioteca, imponente e maestosa, ebbe per un attimo il timore d’entrare.

Era come varcare la soglia di una chiesa particolarmente bella, ma abbandonata da tempo, quasi per rispetto non si volesse neanche sfiorare un oggetto.

 

E così fece. Entrò silenziosamente, spingendo un’anta della grossa porta e richiudendosela alle spalle.

Accese le fiaccole lungo le pareti con un colpo di bacchetta e ammirò l’interno.

Era veramente meravigliosa, quasi da far venire i brividi.

 

Si diresse verso il primo scaffale e notò subito, scorrendo le piccole dita sui tomi impolverati, un volume dal titolo Storia di Ronferret e curiosa più che mai di saperne di più su quel castello, lo prese, andando a sedersi su una poltroncina vicino ad un camino.

 

Accese il camino con la bacchetta ed un lieve tepore si diffuse intorno a lei, facendola accoccolare sulla poltrona.

 

[...]Mentre Hogwarts fu fondata nel 1000 d.C., da Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Priscilla Corvonero e Salazar Serpeverde, il Castello di Ronferret, situato nel mezzo di un anello di montagne, (infatti ci può arrivare solo smaterializzandosi o usando una passaporta) fu costruito intorno al 1400  per volere del noto mago scozzese Maloney Moon: è considerato il più bel castello avendo mantenuto i suoi caratteri medievali ma essendo ancora eretto in tutta la sua integrità, grazie anche ad opere di magia.

Moon lo protesse con una serie di incantesimi dagli occhi indiscreti di babbani troppo curiosi.

Ne oscurò la presenza affinché fosse invisibile ai babbani che al suo posto riuscivano a vedere solo un’immensa vallata, circondata da molte montagne.

Maloney Moon aveva l’intenzione di fondare una scuola di Magia e Stregoneria come Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatons ma non riuscì nel suo intendo, venendo ucciso, anche se da chi è rimasto sempre un mistero.

Il Castello, protetto da magie potentissime, rimase intatto ed inabitato fino al 1960 circa, quando iniziò il periodo di terrore dovuto a Lord Voldemort.

Infatti, da informazioni trapelate successivamente, si narra che dal 1960-70 fu adibito alla riunione annuale di un consiglio, composto dai maghi più potenti di tutto il mondo.

Ecco perché presenta circa un centinaio di stanze, che anni prima furono destinate ai maghi che annualmente o anche più volte durante l’anno, riunivano un consiglio per discutere dei problemi legati al mondo magico: il castello, infatti, ostenta un lusso, soprattutto presente nelle stanze, quasi a sembrare uno sfarzoso Hotel babbano dai caratteri medievali.

 

In quel libro veniva riportato anche il nome di Albus Silente, dicendo che era stato anche il presidente del consiglio, anni orsono.

 

Poi, per problemi di cui non si conosce l’origine, quell’usanza di riunire il consiglio venne abolita e così il castello venne mantenuto in ottimo stato affinché un domani gli alunni delle scuole di Magia e Stregoneria di tutto il mondo potessero andarlo a visitare, in onore del mago Maloney Moon[...].

 

Tutte quelle informazioni la incuriosivano parecchio. Per sapere di più sicuramente avrebbe dovuto trovare qualche altro libro.

Ma, notando l’orologio a pendolo, si accorse di aver superato le 17.00 quindi a malincuore si alzò, spense il fuoco del camino e delle fiaccole murarie e lasciò la biblioteca.

 

 

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Harry e Ron bussarono alla camera di Hermione verso le 17.30.

 

“ Ciao!” salutò, facendoli entrare. I due raccontarono del CFI ovvero Comitato Festini Illegali che si era tenuto quel pomeriggio, dove avevano discusso dei possibili festini e anche del dove e del quando farli. Erano arrivati alla conclusione che avrebbero fatto il primo festino al quarto piano, in una sala ampia poco meno della metà della Sala Grande di Hogwarts, quindi che avrebbe contenuto un centinaio di ragazzi tranquillamente ma mantenendo la bellezza di una non dispersività.

Due erano stati inviati a controllare il luogo, proteggendolo con potenti incantesimi di occultazione, altri si erano organizzati a spargere la voce tra i ragazzi, altri ancora a stabilire la data dei festini successivi.

 

“ Ce ne saranno altri, almeno un giorno si ed uno no. Insomma, si parte alle 22.00 e dura finché si vuole...” spiegò Ron, entusiasta.

 

Se tutta l’energia che infondete nel CFI la impiegasse a studiare, a quest’ora sareste i primi della scuola” rise lei, ammonendoli con tono affettuoso.

 

I due risero, chiedendole nuovamente di partecipare, ma Hermione scosse la testa, concedendo un “ Ci penserò”.

 

“ Bella la tua stanza, anche le nostre sono così. Tutto questo lusso...da cosa dipende secondo te? Anche il fatto che ogni stanza è singola e ognuna ha il suo bagno personale!” disse poi un affascinato Ron, buttandosi sul letto della ragazza, seguito da Harry.

 

Hermione gli spiegò tutto quello che voleva sapere, avendolo letto sul libro poco prima. Raccontò della storia del castello, anche di

Maloney Moon e del consiglio.

 

“ Non mi sembra dica altro, ma queste mura devono sapere molto di più di quanto riporta il libro. Andrò a documentarmi ancora... disse come tra sé e sé, facendo si che i due amici si scoccassero un’occhiata esasperata.

 

Herm dai...sei in gita!” sbuffò Ron, lasciandosi andare all’indietro sul letto. Hermione mise il broncio.

 

“ Quello che mi fa pensare è che non chiariscono chi sia l’assassino di Maloney Moon, tanto meno perché l’avrebbero ucciso se lui tentava di mettere in piedi solo una scuola di Magia! Insomma...e poi chi è questa Signora del Castello che ancora non ci ha detto il suo nome e che vive qui?” chiese, sperando di suscitare curiosità nei compagni.

 

I due si guardarono, sbuffando nuovamente.

 

“ Adesso sono le 18.00, che ne dite se andiamo a fare un giro nei giardini del castello?” disse un Harry ignorando le parole di Hermione.

 

“ Ecco, siete i soliti! Solo perché è allestito un campo di Quiddich e si possono anche prendere in prestito delle scope... mormorò Hermione, sedendosi sconfitta sul letto.

 

Cosa?? Campo di Quiddich??” gli fecero eco Ron e Harry, balzando in piedi.

 

“ Si...insomma, non lo sapevate?” fece Hermione, maledicendosi.

Ma i due non risposero neanche se si precipitarono fuori della stanza, lasciando Hermione a bocca aperta seduta sul bordo del letto.

 

 

šsšts

 

Un bacio a tutti quelli che hanno recensito questa storia!

Forse vi sembrerà un po’ noioso come inizio, ma non voglio risultare banale scrivendo subito determinate cose. Certo, sicuramente non sarà lunga questa parte introduttiva, ma questo capitolo, come anche un po’ del prossimo, mi servirà per chiarire e porre le basi per la storia.

Questo è solo l’incipit! -__^

 

Tantissimi Baci,

Erin.

 

  
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