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Autore: Morgan Snape    26/06/2012    4 recensioni
Hermione si accasciò a terra incurante dei graffi che avrebbe sfoggiato sulle ginocchia e afferrò per le spalle il suo migliore amico. Appena capì che stava bene, pose l'attenzione sul suo professore che stava riprendendo lentamente i sensi e...si bloccò esattamente come gli altri perchè quel che vide era troppo anche per la mente brillante della giovane maga.
[...]
Severus si troverà a dover combattere contro un nuovo nemico: sé stesso. Come reagirà davanti alla possibilità di poter scrivere una nuova pagina della sua vita?
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Mangiamorte, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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CAPITOLO IV

 

 

 

 

*SPLASH*

 

-Oh troll! Si è rotto!-

 

-Ron ti ho detto di stare attento…- disse Harry.

 

-questi cosi babbani…parloncini del cavolo!-

 

-palloncini Ron…i parloncini sono degli esserini che vivono nelle barbabietole e…-

 

-Luna non è importante ora, dobbiamo ancora riempire quasi una dozzina di gavettoni se vogliamo giocare come si deve!-

 

 

Severus sentì i loro discorsi attutiti dalla porta chiusa del bagno di casa Weasley. Era il compleanno di Harry e i ragazzi avevano organizzato una festa di compleanno con i giochi d’acqua.

 

Il giovane professore ovviamente non aveva nessuna voglia di partecipare, ma era stato invitato alla festa, perciò avrebbe aspettato un po’ nel piccolo salotto e poi se ne sarebbe andato.

 

Passò in cucina dove, seduta al tavolo c’era Hermione intenta a studiare con ben tre volumi diversi aperti davanti a lei.

Piton notò che la ragazza aveva uno sguardo perplesso e le mani intrecciate tra i capelli.

 

Severus, al momento di passarle accanto per raggiungere il salotto rallentò considerevolmente e quando notò che si trattava del programma di pozioni avanzate decise che avrebbe preso un bicchiere d’acqua per prendere tempo e carpire meglio in che cosa si trovasse in difficoltà la ragazza.

 

Tornando indietro dal lavandino, infatti, si fermò dietro la sua schiena e si sporse in avanti per vedere meglio la pagina su cui si era fermata. Quando capì di quale pozione si trattava, non trattenne un ghigno divertito.

 

-Ah, vedo che sta studiando la pozione Legilimante…curiosa …e facile!-

 

-Facile? Non mi sembra proprio! Ha ingredienti simili al Veritaserum, ma…-

 

-non capisce perché c’è la saliva di toro, vero?-

 

-proprio così!-

 

-Ma…perché non è fuori a festeggiare il Prescelto?- disse lui con tono derisorio.

 

-Oh la smetta, con me non attacca…lo sa che può smettere di fingere di odiarlo? Non è più una spia!-

 

Piton la fulminò con lo sguardo e seccato si diresse verso il salotto, ma Hermione lo fermò.

 

-No aspetti…aspetti un attimo, mi dispiace, io…non avrei dovuto rivolgermi a lei in questo modo è solo che…-

 

-Sembro così giovane?- disse lui. Severus non aveva ancora superato la “perdita” del suo aspetto che intimoriva i suoi studenti.

 

-Beh…sì. Allora…mi potrebbe dare una mano con la pozione?-

 

Piton la guardò per un attimo, poi sbuffò e tornato in cucina spostò rumorosamente una delle sedie e ci si sedette sgraziatamente.

 

- La pozione legilimante, come avrà capito, serve a sostituire l’incantesimo Legilimens, ma il suo effetto è molto soggettivo e…-

 

Il professore si buttò a capofitto nella spiegazione, gesticolando animatamente e mimando i gesti che avrebbe fatto se avesse avuto un calderone davanti a sé.

 

Hermione lo ascoltava attentamente, ma ad un certo punto aveva iniziato a perdere il filo del discorso perché si era resa conto di…

 

quanto sono espressivi i suoi occhi neri! È così preso dall’entusiasmo che brillano pieni di vita! E le sue mani…”

 

-Granger…Hermione! Mi sta ascoltando?-

 

-Come? Ah…ma sì certo!-

 

-mmm…- Piton non era molto convinto. Si sporse in avanti appoggiando le mani sotto il mento, come a volerle leggere la verità sul volto.

 

Hermione riuscì ad evitare di essere sottoposta sotto quell’osservazione grazie ai gemelli.

 

-Hey voi due! Cosa ci fate in casa con una bella giornata come questa? Basta fare i secchioni, è tempo di divertirsi!-

 

-Weasley vi sembra il modo di rivolgervi a me? –

 

-Oh andiamo Piton, almeno vieni a fare il tifo per noi! Stiamo vincendo contro Harry, Ron e Luna!-

 

-sì…entusiasmante…- rispose sarcastico, ma vedendo che Hermione si stava dirigendo verso di loro, decise di seguirli all’esterno.

La ragazza, infatti, aveva colto l'occasione per togliersi dall'imbarazzo: questa nuova situazione, anzi, definiamola pure infatuazione, non le permetteva di mantenere la calma e la serietà necessaria a studiare. In quel momento neppure la sua voglia di conoscenza poteva vincere contro gli intensi occhi neri del suo ex professore.

Severus si sedette ai piedi dell’alto acero che segnava il confine tra il prato e la strada sterrata e da lì osservò annoiato il gioco.

Invece Hermione fu trascinata dai Weasley che la obbligarono a giocare e in breve tempo la ragazza si trovò fradicia, con i capelli che avevano assunto un colore castano scuro e ogni ricciolo rifletteva un tono ramato grazie ai raggi del sole.

Severus, che stava assistendo alla scena, stava facendo molta fatica ad osservare la giovane: era totalmente diversa dalla sua Lily, ma entrambe non rientravano esattamente nei canoni di bellezza comuni: capelli folti, lentiggini, cromatismi caldi che si accostavano ad una pelle bianca e ad un corpo snello, causando dei contrasti netti ma che, nel complesso davano un'idea di armonia e unicità, che per Severus erano un vero e proprio magnete.

Severus era affascinato dalla Grifondoro, ormai non aveva senso non accettarlo almeno tra sé e sé, ma allo stesso tempo queste sensazioni lo disturbavano perché non sapeva se sarebbe rimasto ragazzo, inoltre era ringiovanito nel corpo, ma non nella mente e soprattutto non nella memoria, la quale era rimasta perfettamente intatta, perciò non avrebbe mai potuto ignorare il fatto che Hermione era stata una sua studentessa e che sarebbe potuta benissimo essere stata sua figlia, data la differenza di età.

Esasperato dai suoi stessi pensieri contraddittori, Severus guardò in alto tra i rami dell’albero, come se essi potessero svelare la soluzione ai suoi problemi ed improvvisamente non sentì più le urla e le risate dei giovani perché nella sua testa era calato il silenzio: quelle fronde gli avevano riportato alla mente i ricordi di quando, insieme a Lily si distendevano a terra e parlavano del loro futuro ad Hogwarts.

Era ad occhi chiusi quando bruscamente fu riportato alla realtà.

 

*splash*  

-Oh oh Harry…l’ hai combinata grossa!-

 

-Io…scusi professore…stavo puntando Fred ma si è abbassato e…perché sta sfoderando la bacchetta?-

 

Severus, con i capelli bagnati per metà dal palloncino che lo aveva colpito al lato della testa, si era avvicinato lentamente con sguardo torvo e senza dire una parola aveva puntato la bacchetta in mezzo agli occhi di Potter.

 

-Aguamenti!-

 

Harry si ritrovò bagnato dalla testa ai piedi, mentre l’atmosfera era diventata tesissima.

 

-Beh? Che avete da guardare tutti quanti? Se l’è cercato! Ed ora Ronald Weasley…passami quel palloncino per favore!-

 

Ron, come inebetito lo passò al mago che prese la mira verso Fred, il quale, avendo capito a che gioco stava giocando il suo ex professore, gli lanciò uno sguardo di sfida e cominciò a scappare, ma Piton anticipò la sua mossa e lo prese sulla schiena.

 

-Visto come si fa, Potter?-

 

Senza aspettare che i presenti si riprendessero dallo shock, i gemelli gridarono:

 

-Questa è guerraaa!- e così tutti i ragazzi –e sì, anche Severus- ricominciarono a giocare fino a quando, giunto il tramonto, Molly Weasley non li fece rientrare per mangiare la torta.

 

-La torta è in tavola!-

 

I ragazzi si precipitarono dentro lasciando i resti della loro “guerra” sparsi nel giardino. Hermione e Severus osservarono i brandelli di palloncini lasciati per terra e, dopo aver condiviso uno sguardo di arresa si inchinarono a raccogliere i pezzetti di plastica. Avevano quasi finito quando un secondo urlo di richiamo per la torta giunse dalla Tana, così i due decisero di lasciar perdere i palloncini mancanti e si diressero verso il sacco che gli altri ragazzi avevano lasciato nel cortile. Mentre Severus teneva il contenitore ben aperto per permettere ad Hermione di gettare l'immondizia, il giovane intervenne:

 

-Aspetta, ne hai dimenticato uno.-

 

Hermione lo guardò confusa: non vedeva nessun brandello di palloncino nelle vicinanze, ma si bloccò improvvisamente.

Severus, infatti, si era avvicinato e ora stava separandole i capelli con le mani e sul suo viso era comparsa un'espressione concentrata.

Hermione non riusciva più a pensare a nulla, così rimase come pietrificata a guardare con occhi spalancati il pozionista; riusciva soltanto a pensare alla sensazione delle dita di lui che separavano le ciocche di capelli annodati.

 

-Ecco fatto- disse lui semplicemente, mentre ritraeva le mani che ora stringevano un brandello arancione.

 

Hermione aprì e chiuse la bocca come un pesce, poiché non riusciva a proferire parola.

-Granger?...- sussurrò Piton.

 

-Ah...sì?- rispose lei stupidamente.

 

Severus roteò gli occhi e senza aggiungere altro si avviò verso casa Weasley.

 

Questo comportamento del mago l'aveva confusa, ma anche ferita:

 

prima mi aiuta con la pozione, poi raccoglie con me i palloncini rotti, mi toglie un brandello dai capelli e infine...mi sbuffa in faccia?”

 

Hermione, seccata da questo atteggiamento di Piton accelerò il passo e una volta entrata in casa non degnò di uno sguardo il mago e si unì al resto dei ragazzi.

Severus non si aggregò al coro di Buon Compleanno e dopo essere rimasto per un attimo in disparte contro la parete della cucina, si diresse silenziosamente verso il piano di sopra nella camera vuota di Bill e Charley.

 

-Suvvia Severus, devi proprio restare da solo in quei sotterranei? –

 

Aveva detto Molly Weasley.

 

Donna insopportabile…anche da ringiovanito non sono poi così piccolo da non poter starmene solo!”

 

Così aveva dovuto cedere e quella notte sarebbe rimasto alla Tana.

 

Erano tutti seduti a tavola con la loro bella fetta di torta alla crema pasticcera e fragole, quando Harry notò che Piton mancava all’appello.

Molly se n’era accorta da un po’, ma appena incrociò lo sguardo di Harry, capì che non era stata la sola a rendersene conto. Sorrise al giovane e tagliò un'altra fetta di torta e senza proferir parola la passò al ragazzo.

 

Harry uscì dalla cucina col piattino contenente la fetta di torta appena tagliata e lentamente salì le scale.

 

Bussò alla porta della stanza di Piton.

 

-Avanti-

 

Severus era seduto sul letto con un libro tra le mani, le gambe incrociate e con la schiena appoggiata al muro dietro di lui.

 

come è strano vederlo in una posa così umana, ma perché mi ostino a stupirmi? Sono cambiate così tante cose!” Pensò Harry.

 

-Le ho portato una fetta di torta… perché non è rimasto con noi in cucina? Se è ancora per il palloncino di prima le assicuro che…-

 

-Potter perché pensi sempre che ci sia sempre tu dietro le mie motivazioni? Il mondo non gira intorno a te!- sbottò il professore, che a sentire la parola palloncino aveva subito sentito riaccendersi il calore della rabbia nei suoi stessi confronti per il suo comportamento assunto poco tempo prima con la ragazza.

 

Harry sembrò ferito dalle sue parole e si fece scuro in volto.

 

-Ha ragione mi scusi…allora appoggio la torta sulla scrivania e la lascio solo. -

 

-No, aspetta…non avrei dovuto parlare così, è solo che…non è facile abituarmi a questa situazione-

 

-Ti capis…la capisco professore, non ti pre…non si preocc…-

 

-Pot…Harry ti ho detto che puoi darmi del tu quando siamo soli, giusto?-

 

-Eh…sì, sì… lo avevi detto! – rispose Harry imbarazzato.

 

-Caspita, fa davvero strano vederla…vederti! Vederti… così giovane!-

 

Poi aggiunse:

 

- Però…sì insomma…puoi contare su di me, su Ron, Hermione, gli altri… quello che voglio dire è che se anche la tua…condizione durasse per qualche giorno, mese o anno, noi saremmo comunque… contenti di averti tra noi-

 

Piton lo fissò attentamente.

 

Caspita! L’ ho detto veramente!” pensò Harry.

 

-Già proprio così…sarà il coraggio del Prescelto!- rispose inaspettatamente Severus.

 

-Hey! Questo è imbrogliare! Non ti ho dato il permesso di leggermi nella mente!-

 

-Oh andiamo Pott…Harry! Quante volte te lo devo dire che non si tratta di leggere? La mente non è un libro e se così fosse il tuo sarebbe pieno di scarabocchi!-

 

-questo è un colpo basso, Severus! E comunque usa i verbi che preferisci, tanto non ci capirò mai niente!-

 

-Mmm non saprei… forse ho sbagliato il metodo-

 

-Un momento! Stai dicendo che hai sbagliato metodo? Tu, Severus Piton…il Signor “Posso-imbottigliare-la-fama…”-

 

-Chiudi il becco Grifondoro!-

 

Harry rise di gusto.

 

-Non sei divertente, Potter! Non vuoi sapere in cosa consiste il metodo che ho in mente? O adesso che è morto Tu Sai Chi non ti importa più di imparare la Legilimanzia?-

 

-Beh…da quando ho scoperto che esiste questa branca della magia ho sempre pensato che potrebbe essere utile nei duelli, che cosa hai in mente?-

 

Severus si alzò dal letto e si avvicinò al comodino di Bill Weasley. Lo aprì e ne estrasse una scatolina.

 

-Ma! Severus! Non è corretto sbirciare nei cassetti altrui!-

 

-Nessuno mi ha visto sbirciare nel cassetto, giusto Harry?-

 

Harry borbottò qualcosa che suonava molto simile a “Serpeverde”, ma non si espresse oltre e si sedette ai piedi del letto.

 

Piton gli mostrò l’oggetto che aveva trovato.

 

-Queste sono carte da gioco magiche! Mi ricordo di averle provate una volta, proprio qui…cambiano colore e se non stai attento fanno la spia all’avversario, vero?-

 

Piton sorrise furbescamente.

 

-Harry…cosa ne sai del Poker?-

 

 

 

 

Piccoli passi avanti...e uno indietro. È così con i nostri protagonisti, ma non durerà per sempre...;)

Nel prossimo capitolo ci saranno nuovi confronti e qualche chiarimento tra i protagonisti e qualcuno comincerà a cedere all'evidenza, ma a differenza di Blank Page, Blank Page: Love Story avrà qualche capitolo in più, necessario per dare la possibilità ai personaggi di evolversi emotivamente in tempi conformi ai loro stessi caratteri.

 

Grazie per le recensioni nel capitolo precedente, fatemi sapere che cosa ne pensate di questo!

 

A presto!

 

Morgan

   
 
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