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Autore: ToraStrife    26/06/2012    0 recensioni
[Simple&Madama]
Vicino al nostro letto teniamo tutti un comodino, con tanto di cassetto dove buttiamo dentro tante cose che poi magari ci dimentichiamo. E ci capita ogni tanto di riaprirlo, e scoprire cose che magari non immaginavamo neppure di ricordare.
È ciò che farò con questa raccolta: Tante Oneshot, semplici sketches, parodie, e anche degli Aforimple&Madama. Alcune sembreranno demenziali, alcune vorranno semplicemente far sorridere, alcune strappare un pò di tenerezza.
Perché tutto questo è ciò che in fondo sono Simple&Madama - pagando i dovuti tributi alla striscia.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Simple & Madama: The Unofficial Adventures'
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Simple & Madama 03 Aforimple: Heaven and Hell


Aforimple & Madama:
Heaven and Hell....and you



Una notte in ospedale.
Era stata una banale operazione di appendicite, tutto finito bene, sarebbe stata solo necessaria una notte in osservazione prima che dessero a Simple il via libera per dimetterlo.
- Non è necessario che tu ti preoccupi per me: vai pure a casa e fatti una buona notte di sonno: domattina sarà già tutto finito. - 
Ma Madama non se l'era proprio sentita di lasciare da solo il suo cavaliere degente.
- Mi conosci: mi sentirei così preoccupata che non riuscirei proprio a dormire. -
E così la donna si attrezzò, con tanto di cuffietta con il logo della crocerossa, a passare la coraggiosa notte di veglia.
Una veglia molto breve: dopo circa dieci minuti si era già appisolata sulla sedia.
- E meno male che dicevi non saresti riuscita a dormire - commentò ironico Simple. Paradossalmente, era lui a non riuscirci.
Notò a fianco a sé la coperta ancora piegata che Madama aveva preparato con tanta cura: "Ti coprirò, nel caso avessi freddo".
A vederla così, con la testa ciondolante sulla sedia, la sua crocerossina personale gli strappava più di un sorriso.
Quella coperta sarebbe stata certamente più utile a lei.
Prese la coperta e si sporse in avanti nel goffo tentativo di buttare la coperta sulle sue spalle: tentativo che non portò mai a termine.
- Il cuore? Perché? Era stata solo un'appendicit... -
Tra l'incredulità, lo stupore e quella maledetta fitta al petto, Simple si accasciò, e prima che le palpebre si chiudessero, fece in tempo a vedere un'ultima volta il suo angelo sonnecchiante...


"Il paradiso lo preferisco per il clima....."

Un angelo? Per 'angelo' si stava riferendo a Madama, non credeva davvero che se ne sarebbe trovato uno autentico, proprio davanti a lui.
- Benvenuto tra noi, amico -
Simple non capiva. - Dove siamo? -
- Dove vuoi che siamo, ragazzo? Nella meta che ogni buon cristiano anela in tutta la sua vita: queste sono le porte del paradiso.
La notizia sconvolse Simple, che cominciò a farsi prendere dal panico.
- M-ma non è possibile! Come posso essere morto? Che è successo? -
- Lo so, ragazzo, - spiegò l'angelo  - è difficile accettare l'idea la prima volta, ma ci si fa in fretta l'abitudine.  Guardati attorno, - con un gesto della mano l'angelo mostrò orgoglioso un paesaggio fatto interamente di nuvole, illuminato da un caldo e piacevole sole, popolato da altri angeli che intonavano, soavi e felici, pezzi corali in lode al Signore e alla serenità che aveva donato loro.
- Questo è il paradiso. Chiunque vi entri  abbandona ogni preoccupazione terrena. Questa è la tua ricompensa, figliolo! -
Una ricompensa che non trovava Simple molto entusiasta.
- Ma io devo tornare sulla Terra. Non posso essere morto, così all'improvviso! - protestò la povera anima.
- Dai, che ti importa dei tuoi attaccamenti terreni? Ormai sei morto. -
- Ma ci deve essere un'errore. - insistette Simple.
- No! No! - l'angelo materializzò una cartellina. - È tutto scritto qui, signor... signor...? -
- Simple! -
L'espressione dell'angelo si fece improvvisamente seria.
- Simple, ha detto? -
L'anima mortale ebbe un momento di smarrimento: quell'atteggiamento diventato improvvisamente formale non presagiva nulla di buono.
- Sì... perché? -
- Ora che guardo meglio, è vero! C'é decisamente un errore! - proseguì l'angelo. La sua presenza qui in paradiso non era prevista! -
Simple accolse la notizia con speranza.
- Quindi mi rimanderete a casa... voglio dire, in mezzo ai vivi? -
- La manderemo dove lei appartiene, signor Simple! -
L'angelo aggrottò le sopracciglia, si piegò verso l'anima e spalancò la bocca puntando contemporaneamente un dito nella sua direzione.
- E lei appartiene all'inferno! -
Un buco si aprì sotto i piedi di Simple, che sprofondò in una caduta senza fine, fino ad arrivare a una terrificante piana rossa, spoglia e desolata.



"..... l'inferno per la compagnia....."

La povera anima mortale uscì fuori dal cratere che aveva provocato con il suo devastante impatto. In quanto anima, tanto, non poteva sentire dolore: era piuttosto la destinazione la cosa più preoccupante.
-Benvenuto tra noi, amico. -
Stavolta l'accoglienza gli venne data, come prevedibile, da un demone, con tanto di corna, ali di pipistrello, coda e forcone.
Simple lo guardò stupefatto, poi realizzata al volo la situazione, si accasciò, facendosi prendere dallo sconforto.
- Dunque questo è l'inferno? -
- Precisamente - confermò il demone, e ammiccando un gesto d'intesa verso l'ospite, aggiunse - Ma non è un posto poi così terribile come lo si dipinge! -
- Ma sono all'inferno! - Si lamentò Simple - Quaggiù ci sono i tormenti eterni, le fiamme che non smettono mai di bruciarti, le indicibili torture che vengono inflitte a tutti i dannati! -
- Oh, certo, - confermò con un sogghigno l'autoctono degli inferi - quelle sono le clausole del contratto. Ma non è poi così insopportabile se pensi a loro! - e così dicendo, il diavolo cinse una spalla di Simple e puntò con il forcone verso le persone di riferimento. Gli occhi di Simple per poco non caddero a terra, tanto uscivano dalle orbite: una moltitudine di succubi, una più bella dell'altra, tutte rigorosamente svestite, quando non completamente nude.
Il diavolo fu lieto della tipica reazione maschile di Simple.
- E chi non sarebbe disposto a passare l'eternità in loro compagnia? Qualunque uomo io conosca quaggiù, te lo dico io! -
Simple lo ascoltava a malapena, tanto era occupato a rimirare grazie che nessun angelo o mortale avrebbe mai sperato di vedere.
- Altro che paradiso, eh? E se non ti dovessero bastare le nostre bellezze locali, ci sono sempre le ospiti -
E girando di circa novanta gradi, il diavolo mostrò un altro angolo di paradiso (concedetemelo) dentro l'inferno: migliaia e migliaia di corpi femminili completamente nudi che si agitavano in fosse coperte dalle fiamme.
- Loro sono le anime dannate che quei bigotti del paradiso rifiutano: delle vere disinibite! -
Simple guardò il nuovo panorama con occhi fissi e salivazione azzerata: non stava dicendo nulla, ma il diavolo poteva benissimo percepire i suoi ormoni fare la ola come allo stadio.
- Bello spettacolo, vero? E pensa che non siamo neppure del girone dei lussuriosi. Una roba allettante, vero? Chissà ora come ti sembra mediocre la ragazza con cui eri fidanzato in vita -
Quest'ultima frase riportò alla realtà Simple.
- Madama! - Simple si girò e si aggrappò alle spalle del diavolo, con aria supplichevole. - Fatemela vedere almeno un'ultima volta! -
Il diavolo si incuriosì  - Come hai detto che si chiama? -
- Madama! Vi prego, sono già rassegnato a stare qui. - disse con un tuffo al cuore, mentre i suoi ormoni al contrario esultavano. - Ma voglio poterle dire almeno addio! -
Il diavolo assunse un'espressione pensierosa, posò il forcone e materializzò un'agenda. La sfogliò freneticamente, e trovò la lista.
- Madama.... madama....ecco. Legata sentimentalmente a Simple. È lei Simple? -
- Sì, sono io. -
Il diavolo si grattò le corna con una mano, e assunse un'espressione grave.
- Siamo spiacenti, signor Simple, ci è davvero impossibile... -
A quell'affermazione Simple si disperò. Appigliandosi ancora di più al diavolo, chiese spiegazioni.
- Perché? Perché? Dov'é il problema -
Il diavolo scosse la testa con aria spiacente.
- Siamo desolati, ma non possiamo davvero accoglierla qui. -
Simple si fermò, perché temeva di non aver udito bene.
- ....Eh? -
- Deve scusarci, sa, la solita burocrazia d'oltretomba. Lei è qui per un infarto a seguito di un attacco di appendicite, vero? -
Simple mollò la presa e si passò una mano sulla testa.
- In effetti, ora che mi ci fa pensare.... - soprattutto, la cosa non aveva senso.
- Vede, la colpa è di qualche impiegato imbranato che ha confuso della pratiche. La sua dipartita è stato solo un errore burocratico -
Simple non ebbe il tempo di reagire, che il diavolo raccolse il tridente e glielo punto contrò.
- Mi dispiace, ma è ancora troppo presto. Torni a trovarci a tempo debito, addio! -
Dalle punte del forcone diabolico si sprigionò una sorta di nube verdastra: Simple nel respirarla avvertì una grande stanchezza, e si accasciò a terra perdendo i sensi.



"..... il mondo dei vivi perché ci sei tu"


Simple si svegliò. Madama stava ancora sonnecchiando beatamente. Istintivamente si mise una mano sul cuore: battito regolare.
Era stato tutto un sogno?
Mentre guardava la sua donna, Simple sorrise e tirò un sospiro di sollievo.
Era solamente una tranquilla notte in ospedale, ma in quel momento Simple si sentiva particolarmente felice. Non aveva sonno: ne avrebbe approfittato per ammirare per un pò lo spettacolo del suo angelo personale che dormiva.
In un angolo sperduto di Simple, intanto, gli ormoni se ne stavano in disparte, immusoniti.
  
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