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Autore: Hyles    27/06/2012    0 recensioni
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Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adoro l’estate, il mare, le feste, le uscite con gli amici, i giochi e divertimenti ma c’è un lato negativo, quale? Andare a lavoro ogni mattina dalle 8:00 alle 15:00 oppure nel pomeriggio,  lavoro al White Hotel, l’albergo a 5 stelle gestito da  papà da oltre vent’anni. Per guadagnarmi qualcosa sono costretta lavorare, però ,forse è più per essere indipendente e non dipendere dai miei e farmi prestare dei soldi per mangiare una pizza tra amici.

Preso l’autobus andai a lavoro.
Eccomi davanti al White Hotel, guardai l’orologio era tardissimo. Entrai attraverso la porta girevole dell’albergo ed eccolo davanti a me, mio padre incavolato come una belva per il mio ritardo.
-“Papà scusami, la sveglia non è suonata!”. Cercai di riprender fiato.
-“D’accordo, ma ora vai a cambiarti c’è molto lavoro!”.
Annuendo andai nello spogliatoio per indossare la mia divisa, un completo rosso con sotto una camicia bianca. Indossai le ballerine per essere comoda ,anche se papà avrebbe voluto che io indossassi le scarpe comprese con la divisa ma  io non lo ascoltavo mai. Svolgevo diverse mansioni, una volta ero di turno alla reception altre volte aiutavo i camerieri nel ristorante. Oggi ero alla reception, una noia rimanere lì, ma non dovevo lamentarmi per il bene della mia indipendenza. Il White Hotel è frequentato da gente ricca e famosa che danno mance misere ed inutili ma per educazione accetto tutto. Riconosci facilmente una donna o un uomo d’affari, prenotano la stanza solo per due o tre giorni, gli uomini e donne ricchi per circa una settimana, gente famosa anche per una settimana o più dipende dagli impegni. Andai vicino al bancone per aspettare l’arrivo di qualcuno;
-“Helena! Helena!”. Voltandomi verso l’ingresso vidi arrivare il mio migliore amico Dylan e Emily la mia migliore amica.
-“Ragazzi cosa c’è! Sapete che quando sono a lavoro non dovete venire”. Riposi.
-“Scusaci ma è importante! Indovina chi ha ricevuto l’invito della festa di Mark Connor?”. Disse felice Emily.
-“Ehm quel Connor?”. Domandai già sicura della sua risposta.
-“Si! Lui! Ci sarà un mucchio di gente famosa! Tanti ragazzi e poi ci sarà Mark!”. Gli occhi di Emily si illuminarono, lei era innamorata di Mark dalla terza elementare ma lui non si accorgeva della sua esistenza, Emily è convinta che un giorno lui le dirà ciao. Sarei felice per lei, Mark è il ragazzo più ambito di tutta la scuola ed ogni ragazza cerca la sua attenzione tranne me … dal primo anno delle medie.
-“Dylan, Emily, devo chiedere il permesso ai miei”.
-“Che aspetti! Vai!”. Mi incitò Dylan.
-“Okay, ora vado nell’ufficio da papà e in cucina da mamma. Voi aspettatemi qui e non toccate nulla sedetevi lì!”. Indicai i divani in fondo alla hall.
Andai verso l’ascensore, papà era al primo piano. Eccomi davanti la sua porta e bussai.
-“Avanti.”
Entrai e lo vidi far i conti e sistemare le carte come orami faceva ogni giorno.
-“Helena cosa c’è?”.
-“Papà devo parlarti”.
-“Siediti pure e dimmi tutto”.
Mi sedetti sulla sedia bianca difronte alla scrivania.
-“Ecco, beh, Dylan ed Emily sono venuti qui per dirmi che noi tre siamo stati invitati alla festa di una ragazzo della nostra scuola. Posso andarci?”. Sapevo che non mi avrebbe mai dato il consenso, ma non costa nulla chiedere. Papà posò le carte e cominciò a fissarmi.
-“Quando sarebbe questa festa?”.
-“Stasera”. Dissi abbassando lo sguardo.
-“Stasera? E chi sarebbe questo ragazzo, quanti anni ha e a che ora inizia?”.
Eccolo ora iniziava con le mille domande, feci un respiro  e inizia a rispondere a tutte.
-“Il ragazzo è Mark Connor, ha 20 anni e la festa inizierebbe alle 23:30 mi pare. Ti prego papà, non devo nemmeno fare il turno oggi!”. Papà scosse la testa in segno di disapprovazione.
-“Punto primo la festa inizia troppo tardi e punto secondo non ti lascio andare alla festa di un vent’enne!”.
-“Papà ma non sarò sola! Ci saranno Dylan ed Emily poi ci sarà tutta la scuola. Ti prometto che non ti chiederò più nulla!”. Papà sospirò.
-“E che non si ripeta più! Massimo l’una e mezza ti rivoglio a casa! Sia chiaro!”.
Il mio volto si illuminò di felicità, mi alzai ed andai ad abbracciarlo forte e riempirlo di baci.
-“Ora devo andare da mamma per dirglielo”.
-“Non preoccuparti ne parlerò io a mamma della festa, ora torna a lavoro sennò niente festa!”. Disse ridendo.
Andai verso la porta,abbassai la maniglia e voltandomi verso di lui sussurrai
-“Grazie”.
Felice ritornai da Dylan ed Emily.
-“Ne hai messo di tempo per convincerlo!”. Disse Emily scocciata ed annoiata.
-“Tutto questo tempo ad aspettare ha prodotto un ottimo risultato!”. Sorrisi.
-“Significa che ti lasciano venire?”. Domandò Dylan.
-“Certo che vengo! Non potevo perdermi questa festa!”.
-“Allora ci vediamo stasera, ti passiamo a prendere alle 23!”
-“Va bene, sarò puntuale!”.
Ci salutammo ed io ritornai al bancone all’entrata.
 



SPAZIO AUTRICE 



Eccomi sono ritornata con una nuova Fan Fiction,credo che questa sarà la storia più linga che scrierò. Ho intenzione di farne più di 30 capitoli. Come sempre voglio il vostro il vostro supporto, vi chiedo anche di RECENSIRE;  mi farebbe piacere :3
Al prossimo capitolo baci xoxo

   
 
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