-“Emily sei bellissima!”. Disse Mark sorridendo.
-“Helena anche tu sei bellissima con quest’abito”. Aggiunse.
-“Grazie”. Sorrisi.
-“Helena hai visto mi ha detto che sono bellissima!”. Disse Emily felice.
-“Tesoro non fidarti, ha uno sguardo che non mi convince!”. Emily non mi rispose e si avventurò all’esplorazione della festa lasciando soli me e Dylan.
-“Dylan mi accompagni a prendere qualcosa da bere?”. Domandai.
“Certo!”. Rispose.
Ci recammo verso il bancone pieno di ragazzi già ubriachi, trovammo un piccolo spazio ed ordinammo due birre. Non era una festa molto carina, c’era troppa confusione e c’era troppa gente che dava le sue dimostrazioni “amorose” troppo in pubblico, poi c’erano anche chi si recava nei piani superiori nelle camere da letto.
-“Helena vado un po’ in giro per la casa, se ti serve qualcosa chiamami!”. Mi diede un bacio sulla guancia e anche Dylan mi abbandonò.
Rimasta sola presi un'altra birra ed andai in cerca di qualcuno che conoscessi. C’erano molti ragazzi e ragazze più grandi di me e alcuni della mia scuola che conoscevo solo di vista, per la troppa confusione andai sul terrazzo a prendere aria. Sotto di me c’era la piscina dove dei pazzi si gettavano facendo “acrobazie”. La mezza notte era ormai passata, ogni tanto rientravo per ballare o per bere.
-“Cosa c’è non ti diverti Helena?”. Sentii il respiro di qualcuno sul mio collo ed una mano sul mio fondoschiena, voltandomi mi ritrovai Mark a pochi centimetri dal mio viso e dalle mie labbra.
-“No, mi sto divertendo”. Mi allontanai da lui e tolsi la sua mano dal mio sedere.
Rise come un idiota, e insistette nel mettere la sua sporca mano allo stesso posto.
-“Mark ti prego finiscila!”.
-“Cosa c’è, Helena, non ti piace?”. Iniziò col baciarmi il collo.
-“No Mark finiscila non è per niente divertente, sei ubriaco”. Cercai di levarmelo di dosso ma non ci riuscii.
-“Non ti piace ma sono sicuro che fino a qualche tempo fa ti sarebbe piaciuto, non è vero che avevi una cotta per me?”.
-“Hai detto bene fino a qualche tempo fa, ma ora mi fai schifo, la ragazzina brutta con l’apparecchio e le numerose lentiggini non ti sarebbe mai piaciuta, invece adesso, adesso si?”. Lo spinsi lontano da me, finalmente.
-“Ora sei bellissima!”. Si avvinghiò a me e mi baciò. Ma mi distaccai da qual bacio.
-“Sei molto testarda Helena, mi piaci!”.
-“Tu mi fai schifo! Vattene!”. Urlai. Ma a quella festa sembrava che a nessuno interessasse se una povera ragazza era nelle grinfie di un maiale, ma arrivo un eroe che mi salvò da quella situazione.
L’”Eroe” sferro un pugno sul naso di Mark e mi disse di andare dietro di lui.
Arrivarono gli amici di Mark,che presero il mio salvatore e gli sferrarono innumerevoli pugni.
-“Ehi come ti senti? Vuoi che chiami aiuto?”. Il ragazzo a terra pensavo privo di sensi aprì i suoi occhi, non avevo mai visto niente di così bello; quegli occhi marroni lucenti illuminati anche dalla luce dei lampioni sul terrazzo.
-“Non preoccuparti sto bene!”. Rispose con la voce interrotta dalla tosse, si alzò in piedi ed io e un ragazzo lo aiutammo a sedersi su una poltrona. Tutta la folla che si era creata durante lo scontro era scomparsa.
Del sangue uscì dal suo labbro superiore ed anche dal suo naso, presi di fazzolettini dalla mia borsa e glieli porsi.
-“Sicuro di non voler un’ambulanza?”. Domandai preoccupata.
-“Tu stai bene?”. Mi chiese.
-“Si”. Dissi accennando un sorriso.
-“Allora anche io sto bene!”. Io arrossii.
Poco dopo mi raggiunsero Dylan ed Emily preoccupati per quello che fosse successo. Gli spiegai di star bene e voltandomi verso il ragazzo/eroe vidi che era scomparso. Dylan chiamò la madre per farci venire a prendere e così dopo una mezz’oretta arrivò e ci riportò a casa. Da quella sera non rividi più quel ragazzo/eroe dagli occhi di un marrone brillante, dalla pelle ambrata e dai capelli scuri.