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Autore: SparkingJester    27/06/2012    1 recensioni
Imperi in guerra, principi, giullari, draghi maestosi e i loro cavalieri saranno i protagonisti di un avvenimento che metterà a soqquadro le loro menti e sconvolgerà i loro piani. Fiamme, colpi di scena comici e truculenti e una battaglia tra titani percuoteranno la vostra mente!
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quelle parole non avevano alcun senso per l’imperatore. Guardò il suo infuriato cavaliere ed ebbe paura; indietreggiò, con la bocca spalancata, mentre Vasher si mise fra i due. Altre guardie seguirono l’esempio del giullare e si schierarono per proteggere il loro imperatore. Cikra non sembrò turbato: il suo sguardo stavolta però non era perso nel vuoto ma era colmo di disperazione; una mano testa verso Bihares, l’altra stretta in un pugno pronto ad esplodere.
Il cavaliere nero si lanciò con tutta la sua forza contro le guardie, spezzando l’incantesimo di Eito. Un potente pugno sfondò il cranio di un soldato e colpì allo stesso modo le altre guardie con la forza di un maglio. Ossa spezzate e corazze ammaccate separavano il Dragone dell’Imperatore. Nel frattempo il Pacifista si preparava a reagire. Le mani eseguirono altre posizioni e, con un palmo rivolto verso Cikra, prese ancora il controllo del corpo. Cikra si sentì bloccato, altri fasci di luce bloccavano i suoi piedi mentre indietreggiavano da soli. Vasher iniziò a preoccuparsi, iniziò a dubitare della sua forza, non certamente all’altezza del cavaliere, ma notò qualcosa di strano: Sambo stava in silenzio a fissare una delle torri del palazzo.
<< Sambo. Sambo! Ma che stai facendo? Scappa. >>
Sussurrò il giullare, ma il compagno rispose:
<< C’è qualcosa lassù. Vado a controllare. >>
<< Ma dove vai! >>
Detto questo, il buffone mascherato iniziò a correre abbandonando l’amico e la memoria di tutti i colleghi del Circo della Luna, che attimi prima erano soggetto delle sue preoccupazioni.
Eito iniziò però a perdere efficacia contro il cavaliere nero. Dalle spalle del Pacifista iniziarono ad apparire lievi ombre spettrali di colore azzurro: iniziarono a flettersi, a cambiare, a mutare in braccia. Quattro nuove braccia azzurre nacquero dalla schiena di Eito e iniziarono anch’esse a muoversi creando sigilli con le mani. Finito il rituale, dai palmi iniziarono ad intravedersi delle rune rosse e, con stupore di tutti, uno strano laccio rosso comparve a collegare la corona di Bihares al fianco del Dragone. Eito comprese il problema: una tecnica di trasferimento era stata applicata a Cikra. La sua anima si stava spostando nella corona, abbandonando completamente il corpo.
Vasher capì il perché dello spettro, capì la richiesta d’aiuto nei giardini del chiostro.
Il Pacifista tentava ancora di entrare nella mente di Cikra per calmarlo ma non era un compito facile. Il Dragone senza anima era più forte del previsto, riusciva spesso a liberarsi dagli incantesimi del suo avversario. Eito aveva tecniche di paralisi, di controllo del corpo e di annullamento della mente ma niente di tutto ciò riusciva a fermare quella macchina da guerra a torso nudo.
La rabbia che scorreva in lui iniziò a prendere forma, il suo corpo invece cominciò a mutare la propria. Fattezze di drago presero posto ma Vantos rimaneva ancora lì, addormentato. La solita tecnica di fusione non stava avvenendo eppure Cikra era ormai trasformato. Eito si accorse di una sottile ombra che collegava i due e fu costretto a dare l’ordine:
<< Tolus, fallo fuori! Subito! >>
Il drago azzurro eseguì e, per impedire a Cikra di completare la sua trasformazione, emise dalla bocca un potente getto d’aria pressurizzata che spazzò via tutto ciò che colpì. Il possente drago nero ormai privo di sensi venne violentemente spinto giù nel burrone che circondava la piazza d’armi ma fu Eito a dare il colpo finale.
La presa su Cikra si allentò e, con tutte e sei le proprie mani, Eito formulò un unico grande sigillo: un’onda di luce azzurra calò dal cielo e riempì il burrone creando un muro. Tutti i presenti rimasero attratti da tale splendore ma non Cikra.
Vasher si sentì afferrare per la faccia. Quel momento di distrazione gli era costato caro e ora si ritrovava a più di un metro da terra, a scalciare, a cercare di levare quella enorme mano nera dal proprio volto. Cercò di gridare e di chiedere aiuto ma non ci riuscì. Il suo cranio venne compresso e schiacciato con forza; il cadavere di Vasher cadde a terra, con occhi e cervella fuori posto, in una pozza di sangue. 
Ora il Dragone avanzava a passo lento e minaccioso verso il prossimo bersaglio: Bihares.
L’imperatore indietreggiò ma non ebbe la forza di correre. Inciampò e si ritrovò a strisciare sotto l’ombra del suo fedele cavaliere. Eito cercò di fare in fretta, terminò l’ondata di luce creata per uccidere il drago e si preparò ad uccidere il suo padrone.

Sambo attraversò il palazzo reale in fretta e furia, rischiando spesso di cadere o di sbattere contro qualche colonna. Trovò ad intuito la torre che lo aveva incuriosito e ne salì i gradini a tre alla volta. Arrivò in cima e con un calcio sfondò la porta. Colui che era all’interno non sentì nulla, Sambo poteva vedere dritto davanti a se una finestra, sulla quale era seduto un uomo in una veste cremisi, e attraverso essa un enorme muro di luce azzurra. Ma il buffone mascherato non si lasciò impressionare. Si avvicinò quatto all’intruso e si accorse che muoveva le mani quasi fosse un marionettista. Sambo gli fu alle spalle e Vassor si accorse di lui. Si voltò, vide la maschera bianca di Sambo, ebbe paura e venne spinto giù.

Un altro evento imprevisto bloccò la situazione: delle urla e un corpo cadevano giù da una delle torri del palazzo reale. Il corpo, cadendo, colpì balconi, merli di mura e dei legni in sospensione prima di schiantarsi al suolo. La caduta gli fu forse fatale ma nessuno si curò di lui poiché qualcosa di più importante era accaduto: Cikra si era calmato. Era tornato uno zombie, a guardare fisso l’imperatore, perso nel vuoto. Eito si voltò rapido verso il corpo, poi verso il Dragone e, con due dita puntate contro Cikra, emise un raggio di luce azzurra che penetrò il cranio del suo ex-collega. Il corpo si accasciò a terra ma l’imperatore non smise di tremare. 

Vassor si sentì a pezzi, senza forze, la mente intorpidita. Aprì piano gli occhi e ascoltò:
<< Sei sveglio, finalmente. >>
Una voce maschile, giovane, lo accolse.
<< D-dove sono? >>
La voce usciva a malapena dalla gola del principe suriaki.
<< Sei nell’infermeria del monastero. >>
<< E come ci sono finito? >>
<< Sei caduto da più di dieci metri d’altezza. Hai tutte le ossa rotte e hai perso qualche organo ma sei ancora miracolosamente vivo. >>
<< Che è successo? >>
<< Sei stato spinto giù di qualcuno o, almeno, è quello che hai detto alle guardie quando ti hanno soccorso, prima di svenire. >>
<< D-davvero? >>
<< Si. Hai detto loro che stavi cercando di prendere il controllo di Cikra per allontanarlo dall’imperatore e che un tizio mascherato ti ha spinto giù. È vero ciò che hai detto? >>
<< Eh? Si, certo. Ma… che fine ha fatto il drago nero? >>
<< Vantos è stato spinto nel burrone e ucciso da Eito. >>
<< E Cikra? >>
<< Cikra è morto. L’ha ucciso sempre Eito e ne abbiamo già celebrato i funerali. >>
<< Come? Ma da quanto tempo sono qua? >>
<< Un mese, mio caro. >>
<< Un mese!? Dannazione! >>
Vassor fece per alzarsi ma il dolore fu assurdo e non ne ebbe la forza.
<< M-ma… che fine ha fatto quel tizio, quello che mi ha spinto giù? >>
<< È stato riconosciuto come un buffone della compagnia del Circo della Luna ma è stato arrestato con l’accusa di aver impedito soccorsi all’imperatore e di favoreggiamento nei confronti di Cikra. Lo hanno impiccato una settimana fa. >>
<< E l’imperatore? >>
<< Sta bene. È vivo e vegeto. >>
<< Eito? >>
<< Eito serve ancora l’imperatore visto che è l’unico cavaliere rimasto ma ha egli stesso dichiarato di voler andare via il prossimo anno. Purtroppo il regno rimarrà così scoperto e privo di cavalieri per altri tre anni, prima che altre uova siano partorite. >>
<< Ma non c’è il pericolo di un attacco? >>
<< Oh, non ora. Il re dei suriaki è morto di recente. Credo che per qualche anno non verremo toccati. Ecco perché l’imperatore non si è opposto alle dimissioni di Eito ed ecco perché possiamo permetterci tre anni senza cavalieri. >>
<< E per quanto riguarda la corona? Ho visto un filo rosso collegare la corona a Cikra. >>
<< Bhé gli esperti hanno constatato che la corona dell’imperatore è pulita. Forse l’incantesimo non era ancora stato avviato o stava per farlo. >>
Vassor si sentì finalmente sollevato: niente più minacce, niente sospetti su di lui e dopo una caduta di venti metri era ancora vivo. Ma la sua mente iniziò a mutare:
<< Dunque devo ringraziare Dio per essere ancora qui. >>
<< Si. Il Dio Kerma ti ha prescelto se sei sopravvissuto ad una caduta così. >>
<< Fratello, perché la gente non crede in Dio? >>
Il monaco sorrise e rispose:
<< Perché se non vedono, non credono. >>
Vassor si ritrovò a pensare all’immortalità dell’anima, all’esistenza di Dio e al padre ormai defunto. Trattenne le lacrime e cambiò i suoi piani.
<< Allora vedranno. >>
  
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