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Autore: _leavemealonetodie_    27/06/2012    3 recensioni
Chi nasce per inseguire il proprio sogno, muore realizzandolo.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Era lì, a manifestarsi come aveva fatto sempre. Non capiva perché il dolore al polpaccio destro le stesse affaticando il respiro. Ma non si fermò, non se ne preoccupò come invece avrebbe dovuto fare.
L’insegnante se n’era accorta che c’era qualcosa che non andava, che qualcosa l’era successo.
Non era concentrata, era sul punto di cadere.
E il pavimento l’afferrò, la tenne stretta, come sabbie mobili.
Si sentì sprofondare nel vuoto: non le era mai capitato di cadere dopo un solo enjambè e adesso le lacrime sgorgavano dai suoi occhi, fino a toccare i suoi polpastrelli anneriti dalla polvere.
Si sentì umiliata, probabilmente. Confusa e infelice.
Si tolse le sue fedeli punte, le accarezzò piano e poi volse lo sguardo verso quei piedi così esausti, così pieni di dolore ed angoscia. Le bruciava tutto, persino lo stomaco, ancora.
Ma non era la preoccupazione che le bruciava, forse non lo era nemmeno prima.
Qualcosa stava accadendo, in Cels. E lei ancora non lo sapeva, non ne era assolutamente al corrente.
Ma non si preoccupava, proprio no.
Preferiva morire, che mollare.
Si rialzò, mettendosi le punte ai piedi, ritornando a quell’enjambè.
Un po’ imperfetto, ma sempre divino. Passò le mani sugli occhi, con delicatezza sul petto.. E così terminò la musica.
Sorrise, come sorrideva per la sua onnipresente soddisfazione.
Il dolore, la stanchezza, la paura.
Non erano questi, non erano gli ostacoli.
Non avrebbe mai mollato.

 
Chiusi il quaderno, sospirando. Mamma mi portò una fetta di pane con nutella.
Non ci pensai due volte, prima di gettarla.
Non avevo né fame, né voglia di avercela.
Saltai dalla finestra, come mi era solito per non saltar agli occhi di mia madre.
Scavalcai il cancelletto e raggiunsi il Bar cafè, a circa 30 minuti da casa mia.
‘Cioccolata calda, con un po’ di latte, grazie.’
‘Gliel’offro io!’
Mi venne incontro un tipo carino, ma troppo presuntuoso per i miei gusti, dato il modo con cui si era seduto sulla sedia accanto alla mia.
Parlammo per circa mezz’ora, ma di lui seppi solo il nome –Luca– e gli anni –diciassette–.
Non avevo ben centrato il punto..Cosa voleva esattamente da me?
In qualunque caso, lo lasciai lì, a fiato sospeso.
Come mi era solito fare con i ragazzi.


Note dell'autore.
Così Celeste sembra aver un problema, mentre Lisa se la 'spassa' con un nuovo ragazzo, forse suo corteggiatore.
Vedremo cosa accadrà nel prossimo capitolo, intanto, mi farebbero piacere più recensioni.ç_ç 

 

 

 _leavemealonetodie_ 



 
   
 
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