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Autore: Rosmary    28/06/2012    14 recensioni
È la Vigilia di Natale del 1996. Voldemort è sempre più potente e l'Ordine della Fenice deve agire.
Tutti sono coinvolti in questa guerra, anche i più giovani, costretti a vivere immersi in paure, preoccupazioni e compiti gravosi. Eppure vi sarà sempre qualcuno pronto a sorridere e a vivere, e allo stesso tempo vi sarà anche qualcuno pronto a spegnere quei sorrisi e quella vitalità.
Indirizza lo sguardo su Hermione «Ti accompagno a casa?»
«No, papà. Lo faccio io» Tutti si voltano verso Fred.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mangiamorte | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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I personaggi presenti in questa storia non mi appartengono, sono di proprietà di J.K. Rowling;
la storia non è stata scritta a scopo di lucro.















24 Dicembre 1996
 
La Vigilia di Natale non è mai stata così operosa per i membri dell’Ordine della Fenice. Riuniti intorno alla tavola da pranzo della Tana, presentano tutti le medesime caratteristiche: volti stanchi, preoccupati e guardinghi. Il male è rapido, invisibile e terribilmente potente. Ed il bene, se vuole vincere questa guerra, non deve rilassarsi neanche un secondo. Molly Weasley continua ad affettare degli ortaggi, in modo frenetico e nervoso, ascoltando, in silenzio, tutto ciò che viene espresso dagli altri presenti. Arthur è il capotavola, all’estremità opposta vi è Kingsley. Remus e Ninfadora l’uno accanto all’altra. Fred e George in piedi, braccia conserte e sguardi attenti. Ginny, Harry, Ron ed Hermione sono in disparte, seppure seguano il discorso. Bill e Fleur completano i posti a sedere. In piedi, a discorrere, vi è Malocchio Moody; l’aria sempre più trasandata, l'atteggiamento sempre più deciso e risoluto, la gamba di legno viene trascinata con foga ad ogni passo.

«Questa è la situazione» Conclude, sondando ogni presente con il suo occhio magico.

Remus, scuotendosi, prende parola «L’avevamo intuita» Il tono pacato, l’atteggiamento riflessivo «Silente ha già un piano?»

«Certo che ha un piano» Il tono burbero di Malocchio scioglie i dubbi, i gemelli ridacchiano all’esternazione dell’Auror «Voi due!»

«Sì, Malocchio?!» All’unisono, il tono ilare e l’espressioni impertinenti.

«Pulitevi la bocca» Inarca le sopracciglia «Ѐ sporca di latte» Un risolino viene emesso da Ron, Ginny e Bill, peccato che Malocchio indirizzi anche a loro occhiatacce.

«Basta, Alastor» Kingsley e la sua diplomazia «Come procediamo?»

«Silente vuole salvare quante più vite possibili» I presenti annuiscono. Malocchio riprende a fare avanti ed indietro, nervoso «Seguiremo il progetto che vi ho mostrato: le case dei membri dell’Ordine devono essere messe sotto protezione…» Indirizza lo sguardo a Tonks «Tutte, Ninfadora»

La ragazza in questione, nell’immediato, indurisce i tratti, lasciando che la capigliatura grigio topo s’incupisca maggiormente, sfociando nel nero «Non Ninfadora. Non tutte»

«Tonks… cara…»

«Molly!» I palmi della giovane strega battono sul tavolo, facendo sobbalzare tutti, gemelli compresi «Non posso costringere Andromeda Tonks. Non posso. Lei non vuole protezione, dice di bastare a se stessa»

«Hai dodici ore per farle cambiare idea…» La ragazza starebbe per ribattere, ma Malocchio non è tipo da farsi interrompere «…O ti ritroverai a riordinare scartoffie, in ufficio» Secco e cristallino. Tonks sbuffa, assumendo un’aria indignata. Alastor ha vinto, ancora.

«Dopo questo, come si procede?» Arthur, finalmente, prende parola.

«Non è finita. Silente crede sia necessaria apporre protezione anche ai Babbani più vicini a noi» E l’occhio di Moody, questa volta, si posa sulla minuta figura di Hermione «I tuoi genitori sono protetti?» Ma lei scuote il capo «Vicini e parenti?» Il capo si scuote ancora, il rossore sulle sue gote s’accresce, Harry le stringe la mano «Devi rimediare»

«Sì, signore» La voce tremula di Hermione.

«Bene» L’attenzione di Malocchio torna nuovamente a Tonks «Parenti e amici intimi di tuo padre: sono in pericolo tutti»

«Mais… excusez-moi» La voce melodiosa di Fleur attrae l’attenzione di Moody, assieme alle smorfie di Molly e Ginny «Non è posible sce le Baban siano in pevicol, i Mansciamorte non conoscion le notre familie» Il cipiglio arrogante, convinto.

Moody, che ha faticato a comprendere il pessimo inglese, s’esibisce in un’espressione infastidita. In suo aiuto interviene proprio Bill, il quale si rivolge dolcemente alla fidanzata «Fleur, i Mangiamorte possono avere accesso a qualsiasi informazione su di noi»

Sgrana gli occhi la francese «Mais… ma famille!»

«Tranquilla. Penseremo noi a loro»

«Perfetto, qualche altro piagnisteo?!» Domanda retorica, che guadagna la risatina soddisfatta di Ginny «Dobbiamo dividerci le zone. Le case dell’Ordine sono affidate a Kingsley ed Arthur» I due uomini annuiscono «Tonks, tu mi servi in ufficio. Scopri se abbiamo compagnia anche lì» La ragazza sorride, entusiasta «Bill e Fleur si occuperanno della famiglia della Signorina» Un radioso sorriso s’increspa sulle rosee labbra della francese «Per gli affari a Hogwarts abbiamo Severus e Minerva» Sofferma lo sguardo su Remus «Io e te parliamo in privato»

«Certo» L’affermazione severa di Remus, il quale pare già aver intuito il discorso.

«Gli altri dell’Ordine?»

«Hanno tutti il loro bel da fare, Arthur» Passa in rassegna i più giovani, ora, seppure lo sguardo si soffermi su Molly «Molly, tu mi servi qui. Useremo la Tana come quartiere generale per ora…» La donna, preoccupata ed afflitta, si costringe ad un flebile assenso «…Qui è più sicuro per Potter»

«Gli zii di Harry?» All’unisono Ron e Harry si voltano verso Hermione, straniti dalla sua domanda. Insomma, quegli zii?

«Questi non sono affari tuoi, Signorina» Non concede tempo ad Hermione di protestare, poiché ad intervenire sono i gemelli.

«Ehi, Malocchio. Ma noi? Io e George siamo maggiorenni…»

«…Pretendiamo un lavoretto»

«Voi due, per quanto non mi piacciate neanche un po’…» Inarcano le sopracciglia Fred e George, con eloquenza «…Mi occorrete. Uno di voi deve stare al negozio…»

«Tiri Vispi Weasley, per l’esattezza»

Ma Moody ignora George «Ѐ abbastanza incasinato da poter essere utilizzato per scambiarci informazioni»

«Il nostro negozio non è una voliera»

Ma Malocchio ignora anche Fred. Molly, intanto, intima entrambi i figli al silenzio «Solo quelle basilari, niente d’approfondito» Annuiscono i membri «L’altro, invece…»

«L’altro?!»

«Quello che non resta al negozio. Ma state seguendo o no?» L’irritazione di Hermione richiama l’attenzione di tutti. Fred, che ha rivolto la domanda, sghignazza in direzione della ragazza. George s’accoda.

«Dicevo, l’altro si occuperà di porre le protezioni ai familiari, parenti e vicini di casa della Signorina Granger»

«Perfetto» I gemelli.

«Cosa?! Io posso farlo da sola! Sono maggiorenne»

Moody, improvvisamente interessato, si volta in direzione di Hermione «Sei maggiorenne?»

«Sì»

«Bene, questo risolve un problema. Sarai tu stessa ad accompagnare uno di quei due…» Si esime dal classificarli.

«Ma… e noi?» Harry, supportato da Ron e Ginny.

«Harry, voi siete minorenni»

«E quindi?» Ron, indignato.

«Quindi, non potendo utilizzare la bacchetta, non siete utili»

«Remus ha ragione» Tonks, alzandosi in piedi, stanca di tutto quel parlare «La seduta è sciolta?»

Malocchio annuisce e tutti si sentono liberi d’abbandonare le postazioni. L’Auror, ad ogni modo, chiama a sé Hermione, Fred e George «Il vostro compito è il meno rischioso, parliamo di Babbani, dovete solo fare attenzione a non farvi scoprire. Tu-Sai-Chi, al momento, ha altre mire: sta colpendo i traditori…» I tre ragazzi annuiscono «…Ad ogni modo, state in guardia»

«Io passerò il Natale con la mia famiglia, nessuno farà caso a me»

«Meglio. Quanto a voi due…» Il tono s’indurisce maggiormente «…Se dovete materializzarvi, fatelo direttamente nell’abitazione della ragazza. Niente scambi tra di voi. Il ragazzo assegnato ha quel compito»

«D’accordo. Chi va con lei?»

«Tu!»

«Ehi! Perché io in negozio e lui in giro?!»

Gli rifila un’occhiataccia Malocchio, tornando al gemello indicato «Chi diamine sei?»

Trattiene una risata il gemello «Fred» Guarda Hermione, ammiccandole «Ci divertiremo, vedrai!»

Ed a questa battuta, il vecchio Auror lascia la Tana. Molly, decisa più che mai a schiarirsi le idee, in compagnia della famiglia, impone un pranzo delucidante. Ginny, Harry e Ron assistono più contrariati che mai. I coniugi Weasley continuano a dare direttive ai figli coinvolti, tentando di metterli in guardia da ogni fonte di pericolo. Hermione è preoccupata, troppo preoccupata.

«Bene. Domani si inizia»

«Domani è Natale, Arthur»

«Hai ragione, Molly. Ma abbiamo poco tempo» Indirizza lo sguardo su Hermione «Ti accompagno a casa?»

«No, papà. Lo faccio io» Tutti si voltano verso Fred. Tutti tranne George «Cosa c’è? Devo capire dove abita!» E gli stessi tutti si lasciano andare ad un sorriso rilassato. Hermione si congeda, salutando ed anticipando gli auguri di Natale.

«Andiamo con la scopa. Così mi indichi la strada»

Deglutisce Hermione, seguendo Fred al di fuori dell’abitazione «Non andrai veloce, spero»

Ridacchia lui, montando sulla Scopalinda «Paura, Granger?!»

Assottiglia lo sguardo lei, salendo a bordo della scopa «Neanche per sogno»

«Splendido!» Con sarcasmo, prosegue «Perché io volo molto veloce» Ridacchia, ed Hermione deglutisce ancora «Ti conviene stringerti a me, se non vuoi morire!»

«Sei un bambino» Borbotta, irritata, mentre cinge la vita del ragazzo, senza stringersi realmente a lui.

«Più stretta» Il tono divertito, mentre inizia a sollevarsi da terra. A Hermione basta questo per stringersi a lui, rischiando di stritolargli l’addome «Fortuna che non hai paura!»

«Zitto!»

«Zitto?!» Si libra in aria «Goditi il momento. Non sai quante pagherebbero per essere al tuo posto!» Accelera, svanendo tra le nubi. Hermione, che avrebbe voluto rifilargli una rispostaccia, deve accontentarsi d’urlare.


 

****



«Mi stai chiedendo molto, Alastor»

«Io chiedo sempre molto, Remus»

Un sorriso amaro s’increspa sulle labbra del licantropo «Non ho i contatti che servirebbero»

«Non li aveva neanche Hagrid, eppure qualcosa è stato fatto»

Annuisce Remus, conscio della ragione altrui «Farò il possibile»

«Non basta» Il tono secco di Moody fa accigliare Lupin «Per vincere, dobbiamo fare anche e soprattutto l’impossibile»

«Parole sagge» Acconsente con un sorriso.

«Frank Paciock» Cala lo sguardo «Era il suo motto»


 

****



«Hermione! Potresti smettere di stritolarmi ed urlare?»

«Tu rallenta! Rallenta!»

Fred, stremato, rallenta «Sei una fifona!» La canzona, ma lei non ha la forza di ribellarsi «Dove andiamo?»

«Belmont…»1

«Sarebbe?!»

«Nel Sutton, Londra!»1 Occhi al cielo «Sei un ignorante!»

«E tu insopportabile!» Lo dice sghignazzando, elevandosi maggiormente «Tieniti forte!»

«Perché?» Il tono preoccupato della strega non trova risposta. Fred si limita a sghignazzare ancora, accelerando nuovamente. E lei urla, di nuovo.






 
1 Le indicazioni relative al domicilio di Hermione sono di mia invenzione, se qualcuno conosce il reale domicilio, basta dirlo e correggo. Io non ho trovato informazioni sull’argomento.

Il banner a inizio storia è stato realizzato da Mary Black, cui vanno tutti i miei ringraziamenti!

   
 
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