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Autore: skullrose    29/06/2012    3 recensioni
Il mondo è un enorme videogioco
Questo pensavo e penso tutt'ora
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna serie
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capitolo 1

Il mondo è un’enorme videogioco di simulazione

 

 

Tutti almeno una volta nella vita abbiamo pensato che c’è qualcosa o qualcuno che gioca con le nostre vite, molti lo chiamano destino, altri karma, altri ancora, quelli che la pensano come me, videogioco.

Chi sono io? Haruka Tenou, la migliore “trippomane” del mondo. Esattamente, non sono quell’eroina che vedete in tv che combatte vestita alla marinara, non sono nemmeno quella che vedete nelle varie immagini sparse per il web, sono una persona che ogni tanto si rinchiude nella sua stanza facendosi una serie di trip mentali che al pari delle droghe sono più potenti.

Cosa voglio dire? Se veramente volete farvi delle seghe mentali e iniziare a pensare come me e la persona che sta scrivendo utilizzando il mio nome, fate pure, chissà forse qualcuno avrà un’illuminazione o semplicemente lascerà perdere questa storia troppo assurda.

Partiamo dall’inizio così tutti possono andare sulla stessa lunghezza d’onda.

Aprite le vostre menti e provate a immaginare mentre leggete questa storia troppo assurda che può essere concepita anche solo facendo uso di alcool e droghe il sabato sera, tranquilli nessuno fa uso di droghe o alcool in questo momento, prendetelo solo come “un esperimento” di una notte di fine Giugno, dove l’unica cosa che ti rimane da fare la notte quando tutti dormono è pensare a qualcosa prima di dormire.

 

Ah prima di cominciare, vi starete chiedendo perché la storia si chiama “Infection”, bene, provate a vedere questa storia come un’infezione, come un pensiero che può contagiare chiunque ha il coraggio di osare qualcosa di completamente diverso.

Anche se inizialmente doveva essere una storia horror dove la principale protagonista sarei stata io come al solito.

 

Come tutto ebbe inizio

 

Ricordo ancora, quando nell’estate del duemilasette, passavo le serate sotto il portico del mio palazzo fumando sigarette che sapevano di vecchio e parlando con il caro amico d’infanzia; quella fu la serata che cambiò per sempre il mio punto di vista sul mondo.

Stavamo dialogando del più e del meno come si fa tra amici, quando mi ero accorta della solita vicina impicciona che cerca di nascondersi dietro una stupida tenda per ascoltare meglio.

“Hei guarda, lassù qualcuno ci osserva!”

Scoppiamo a ridere, sapevamo bene che era riferito alla vecchia pettegola eppure quelle semplicissime parole mi avevano colpito come un uragano, lassù qualcuno ci osserva, pensateci, non è tanto strana l’idea di un grande fratello grande quanto il mondo. Avevo assunto la mia solita espressione stralunata che alcuni definiscono “il ritratto del pensatore squilibrato”, mentre aspiravo una grossa quantità di nicotina; fissavo il vuoto alle spalle del mio amico mentre un pensiero si faceva strada dentro la mia testa se davvero qualcuno ci osserva, non è che il mondo è come un videogioco?

“Yiuji secondo te è possibile che qualcuno ci osservi?”

“Dai Haruka, la vecchia è andata via, basta sfotterla”

“Non mi riferisco alla vecchia pettegola, ma a qualcosa di più grande”

“Cioè?”

“Un enorme grande fratello mondiale”

“Il caldo ti ha dato alla testa vero?”

“No, sono seria, prova a pensarci, una serie di scelte che ci conducono a fare le azioni più comuni che però si ripercuotono anche in un altro mondo”

“Mi stai confondendo”

“Yiuji una serie di mondi paralleli comandati da diverse persone come un videogioco”

“Intendi come the sims e simili?”

“Esattamente”

“Cazzo, sai che forse non hai poi così torto?”

Lo so, dopotutto sono più grande di te di diversi anni, ovviamente tenni per me quel pensiero, era vero che ero più grande di lui di qualche anno, ma il suo cervello e la sua apertura mentale erano al pari delle mie. Sapevo dove avrebbe portato quel discorso, ma decisi ugualmente di affrontarlo, tanto valeva parlarne al momento e togliermi il pensiero, quanto mi sbagliavo.

“Prova a pensarla in questo modo, un giocatore si crea il suo personaggio virtuale, lo veste, gli dà degli hobby e lo introduce nel mondo virtuale facendogli fare esperienza”

“Portandolo a fare diverse scelte che lo porteranno a compiere i suoi obiettivi”

Ma quanto è intelligente quando inizia a darmi corda?

“Esatto, metti in considerazione che lo stesso giocatore, crea un altro personaggio uguale al precedente, ma gli fa compiere scelte diverse rispetto al primo, cosa ottieni?”

“Ehm..ecco…un finale diverso?”

“Più o meno, ottieni due mondi, metti un’infinità di giocatori con lo stesso personaggio che lo controllano sempre in maniera differente dal primo, si creano una serie di mondi con un finale sempre diverso?”

“Sì”

“Allora?”

“Allora otteniamo dei mondi paralleli”

“Bravo!”

“Sì ma tutto questo per arrivare a cosa?”

Ho parlato troppo presto, è un caso perso, cosa ho fatto di male nella mia vita?

“Tutto questo per farti capire che tutto il mondo viene controllato, che io e te siamo controllati, che questa conversazione è controllata”

“Come quando decidi di far parlare un personaggio secondo il tuo volere?”

“Esatto”

“Quindi stando a ciò che dici, anche il resto del mondo che noi conosciamo è un videogioco”

“Esattamente, l’universo che noi conosciamo fa parte di un gioco, come se qualcuno o qualcosa ci stesse sperimentando”

“Non vorrai dirmi che credi negli alieni!”

“Chi ha parlato di alieni, vero che ho pensato a qualcosa di simile, ma più a un’intelligenza superiore”

“Ooook adesso mi sto perdendo e il tuo discorso comincia a mettermi una strana agitazione”

“Fifone”

“Smanettomane mentale”

“Mente ristretta”

“Particella di sodio”

“Ameba!”

“A-ameche?!”

“Ok basta, è mezzanotte e tua mamma ti sta chiamando, lasciamo perdere tanto è solo un discorso campato per aria”

“Su questo non avevo dubbi, ma poi, tutte tu le hai le seghe mentali d’estate?”

“Devo pur tenermi impegnata in qualcosa no?”

Sorridente avevo salutato il mio amico mentre il pensiero di essere costantemente controllata non abbandonava la mia testa; arrivata a casa e lasciate le chiavi su quel mobile bianco che tanto odio, mi ero diretta senza fare rumore in bagno per rinfrescarmi le idee nella speranza che quel pensiero abbandonasse la mia mente bollita dal caldo infernale.

L’acqua scorreva rapida sulla mia pelle accaldata quando la stupida suoneria del mio cellulare aveva completamente mandato in fumo quel momento di relax che mi ero concessa. Dopo aver atteso che quell’incessante suoneria, troppo alta per i miei gusti smettesse di suonare, ero uscita gocciolando dal bagno senza perdere tempo ad asciugarmi, ci penserà il caldo a farlo, mi ero stesa sul letto mentre il ventilatore mi dava qualche brivido, avevo impregnato il cuscino tanto che cominciava a darmi fastidio mentre la maglia e l’intimo si erano appiccicati alla pelle; perfetto, quando mi ci metto sono proprio un’idiota! Dovevo asciugarmi!

Finalmente avevo degnato il cellulare di uno sguardo, quella lucetta blu mi dava sui nervi, sempre a lampeggiare solo perché non consideravo il messaggio ricevuto.

“Haruka stai dormendo? Oggi non ti sei fatta sentire, speravo di passare un po’ di tempo con te e invece te ne stai in giro con i tuoi amici fino a tardi… Va bè lascia perdere, tanto lo so che con te è sempre così l’estate.

Oyasumi <3 “

Michiru Kaioh, la mia pseudo fidanzata, tutte le notti deve trovare il modo di farmi sentire in colpa, ara ara, vediamo cosa posso rispondere.

“Gome Michi-chan, ero troppo presa dal parlare di alcune cose con Yiuji che non mi sono resa conto dell’ora. Sai che mi piace passare il tempo con te ma i tuoi non ti fanno restare in giro fino a tardi, che ne dici se per farmi perdonare domani andiamo in centro per un gelato?

Yasumi <3”

Cosa c’è? Non mi guardate in quel modo, a quel tempo preferivo uscire con i miei amici piuttosto che stare con lei, lo so che tutti siete abituati a vederci insieme in un modo o nell’altro ma questa volta è diverso, non è mica una storia d’amore tra me e lei dove ci accoppiamo come se non ci fosse un domani! Pervertiti, anzi PERVERTITE!

Ma torniamo a noi e alle mie seghe mentali completamente assurde, spero seriamente che non vi siate perse strada facendo perché sarebbe un bel problema continuare a seguirmi con questo discorso completamente assurdo eppure così sensato da tornare prepotente ogni volta che per sbaglio ne parlo.

Dai su, un altro po’ fatelo per la vostra Haruka che si sta cimentando in una parte da paranoica colpita da trip mentale estivo… niente eh? Vi porto fuori a cena? Un gelato? Una lemon focosa dove potete scaricare i vostri ormoni?

Uff, va bè, leggete che è meglio

“Va bene Haruka, domani ci vediamo direttamente davanti alla gelateria. Yasumi”

Fredda, fredda e ancora fredda, perché deve comportarsi così? Dopotutto le ho detto la verità! Bah le donne, non le capirò mai!

Avevo lasciato il cellulare sul mio petto con il messaggio di risposta, mentre lentamente le mie palpebre si erano fatte pesanti, fortunatamente non ho sognato mondi paralleli e giocatori con personaggi multipli; il cellulare aveva pensato bene di cominciare a suonare già dalle dieci del mattino, in un moto di stizza, l’avevo scaraventato contro la parete, per un paio d’ore sono riuscita a dormire in pace quando a qualcuno era venuto in mente di disturbarmi.

“Ha-ru-ka svegliati, è l’una”

“Mmm”

“Mmm? Ara, la mattina non riesci a parlare?”

“MMm!”

“Come?”

“MMM!!!!!!!!!!!!”

“Ora è tutto chiaro”

Non so in che modo mi ritrovai completamente per terra con il sedere dolorante, avevo alzato la testa per vedere chi aveva osato tanto e indovinate un po’ chi era? Bravi, era Michiru, che con la sua solita aria innocente, si era introdotta in casa mia svegliandomi di malo modo.

Non le bastava fracassarmi i maroni con i suoi messaggi del buongiorno, anche a casa doveva venire? Che io sia dannata per averle dato una copia delle chiavi di casa!

“I tuoi genitori sono partiti”

“Che?”

“Hai dimenticato che i tuoi genitori partivano?”

“Quando sono partiti?”

“Ieri sera verso le dieci”

“Per quale motivo io ho fatto la ladra se i miei non c’erano?”

“Perché sei un’idiota?”

“Mi sembra logico, su adesso spostati che vado a lavarmi e poi andiamo a prendere un gelato”

Senza aspettare una risposta, mi ero fiondata in bagno chiudendomi a chiave, sì avete capito, mi ero chiusa a chiave perché non avete idea della perversione di quella ragazza quando si trova da sola con me!

Dopo una velocissima doccia fredda e aver indossato i vestiti della sera prima, ero uscita dal bagno che sembravo la quinta essenza del cocco.

“Haruka mi sembra quasi di parlare con un cocco che cammina”

“Andiamo a prendere il gelato o no?”

“Non devi chiamare i tuoi per sapere se sono arrivati?”

“Loro mi hanno chiamato? No allora io non chiamo loro, sono adulti e vaccinati e io non sono la figlia apprensiva che li chiama ogni tre per due”

“Come sei acida stamattina”

“Forse è colpa di una persona che mi ha svegliata di malo modo!”

“Ok andiamo a prendere il gelato e poi ognuna per conto suo”

Non mi guardate così, non è sempre così carina e gentile con me, provate voi a farvi svegliare in quel modo, non credo proprio che siete docili come agnellini! Ma tornando a noi, dopo aver passato diverse ore con Michiru, ero andata diretta sotto casa del mio amico Yiuji, avevo voglia di affrontare di nuovo il discorso dei mondi paralleli sperando in una sua completa attenzione, ma sbagliavo, era completamente rincoglionito dal sonno e dal caldo che a malapena ricordava chi fossi.

Quel discorso non fu più affrontato per diverso tempo, se non con qualche battuta o commento ironico di tanto in tanto, fino a quando, nell’inverno del duemiladieci, riaffrontai il discorso con una pseudo psicologa, perché pseudo? Perché era più pazza della gente rinchiusa nei manicomi!

 

Oh aspettate, questo lo racconto nel prossimo capitolo, meglio che siate fresche e riposate, sempre ammesso che leggiate il seguito della storia.

 

Ciao ciao, io e l’idiota che sta scrivendo questa storia alle due e mezzo del 28 giugno vi salutiamo.

 

 

Ok come potete vedere sono entrata in modalità idiota xD no seriamente, quello che leggerete è veramente una mia fissazione, ho solo deciso di usare i nomi dei personaggi di Sailor Moon per comodità e abitudine xD

Per il resto, fatemi sapere cosa ne pensate, al di là del discorso dei mondi paralleli e delle mie seghe mentali sull’argomento :3

 

  
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