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Autore: Rosmary    30/06/2012    6 recensioni
È la Vigilia di Natale del 1996. Voldemort è sempre più potente e l'Ordine della Fenice deve agire.
Tutti sono coinvolti in questa guerra, anche i più giovani, costretti a vivere immersi in paure, preoccupazioni e compiti gravosi. Eppure vi sarà sempre qualcuno pronto a sorridere e a vivere, e allo stesso tempo vi sarà anche qualcuno pronto a spegnere quei sorrisi e quella vitalità.
Indirizza lo sguardo su Hermione «Ti accompagno a casa?»
«No, papà. Lo faccio io» Tutti si voltano verso Fred.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mangiamorte | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Dopo un certo lasso di tempo, Fred ed Hermione riescono a giungere presso la dimora della ragazza. Hermione fa cenno a Fred d’atterrare in un vicoletto, solitamente utilizzato come parcheggio e, dunque, poco affollato. Scendono entrambi dalla Scopalinda. Fred impugna il manico con la destra, tenendolo in orizzontale. La mancina scuote le fila rosse. Hermione, invece, tira un respiro di sollievo, tentando di sistemare la treccia scompigliata. Entrambi infreddoliti dal viaggio, entrambi con gote e nasi arrossati. Entrambi, però, abbastanza orgogliosi da fingere che il freddo pungente non esista, e che l’essere un cubetto di ghiaccio sia tutto, fuorché un problema.

«Allora, qual è casa tua?» Fred, particolarmente divertito dalla situazione, si guarda intorno con fare curioso «Non sono mai stato in un villaggio Babbano!»

«No, eh?!» Inarca un sopracciglio il ragazzo, dato il tono saccente di Hermione «E quando sei stato da Harry?!»

«Ah!» Ridacchia, seguendo la strega che, nel frattanto, si è avviata «Beh, ero piccolo ed ero in macchina!»

Si lascia sfuggire un sorrisetto Hermione «Se ti fanno domande sulla scopa…»

«…li mando a quel…»

Ma la strega interrompe l’esternazione «Fred!» Il cipiglio severo «Gli diciamo che è una semplicissima scopa, ecco tutto»

«Ma perché dovrebbero chiedermelo?!»

E mentre la disquisizione sul manico di scopa prosegue, i due giovani giungono dinanzi ad una delle tante villette a schiera. È una zona tranquilla, residenziale. Le abitazioni, dato il periodo, sono arricchite da luci e decori natalizi. Il giardino dei Granger, in particolare, vanta un Babbo Natale in plastica, ridente ed accogliente. L’indice destro della strega, fasciato dal guanto, pigia un bottoncino metallico. Fred, che è accanto a lei, osserva quel gesto con interesse.

«Chi è?» Una voce femminile s’annuncia attraverso il citofono. Fred, istintivamente, sobbalza, facendo ridacchiare Hermione.

«Sono io, mamma»

«Tesoro!» L’esclamazione della Signora Granger termina con un – a parer di Fred – suono sinistro emesso da una scatolina parlante.

«Ma… che roba è?» Perplesso, ha gli occhi strabuzzati. Senza parlare del brivido che l’ha percorso quando la scatolina parlante ha emesso il suono sinistro.

La strega ridacchia ancora, spingendo il cancelletto in ferro verso l’interno, facendo cenno al gemello d’entrare «Tranquillo, Weasley! È solo un citofono!»

«Un che?!» Entra, celere. Non vuole restare solo con quel non-so-che.

Occhi al cielo, capo che si scuote «Niente, Fred. Niente!»

«Ehi! Non mi trattare da stupido!»

Risentito la segue, giungendo in pochi secondi dinanzi alla porta dell’abitazione che, essendo socchiusa, viene semplicemente spinta verso l’interno dalla ragazza, la quale, ancora una volta, invita Fred con un cenno ed un ghigno divertito; questa situazione può avere risvolti positivi per la giovane strega: veder sobbalzare Fred Weasley non ha prezzo.

«Mamma?!»

«Hermione!» Una donna s’affretta all’ingresso, le mani sporche di farina, indosso un grembiule da cucina. I capelli scuri e crespi raccolti in una crocchia, il fisico minuto e l’espressione raggiante «Tesoro, non ti abbraccio perché sono sporchissima!»

«Oh, non ti preoccupare!»

«Ehm… buonasera» Fred, imbarazzato ed irritato al contempo. Hermione lo sta deliberatamente ignorando.

La mamma di Hermione, come illuminatasi, s’avvede della presenza del mago. Gli indirizza uno sguardo stranito «Buonasera…» Si rivolge alla figlia «Non mi presenti?»

«Oh, sì!» Sorride, imbarazzata «Lui è Fred Weasley, mam…»

«Fred Weasley! Ma certo!» S’illumina la Signora Granger, facendo sorridere Fred, mentre Hermione, indignata per essere stata interrotta, tenta d’abbattere la madre con lo sguardo «Sei il figlio di Molly e Arthur! Oh, come ho fatto a non riconoscerti! Ma vieni, caro. Accomodati»

«Grazie, Signora! È gentilissima… lei!» La mamma di Hermione precede i ragazzi in cucina. La strega è ancora indignata, Fred è invece soddisfatto, difatti ammicca ad Hermione «Vedi?! Tua madre non mi ignora!»

«Perché ancora non ti conosce» Biascica lei, seguendo Fred in cucina, liberandosi del cappotto, dei guanti e della sciarpa «Mamma, Fred è qui per affari dell’Ordine»

S’incupisce la donna, riprendendo ad impastare «Quindi non ti vedremo neanche a Natale?» La domanda è, ovviamente, rivolta alla figlia.

«Certo che mi vedrete! Resto qui, Fred ora torna a casa sua»

«Infatti, Signora. Non si preoccupi»

«No, Fred! Non mi fraintendere! Puoi restare quanto vuoi…» L’impasto diviene sempre più frenetico «…Sono solo una madre che vuol vedere la figlia, ogni tanto»

Hermione fa cenno a Fred d’ignorare quei commenti. S’avvicina ad un piattino con dei popcorn la ragazza, sorridendo in modo bambinesco. Fred, nel mentre, ha poggiato la Scopalinda alla parete, liberandosi unicamente dei guanti e della sciarpa, sbottonando appena il cappotto. Si guarda intorno, tentando d’imprimere il luogo nella propria mente.

«Papà? È ancora a lavoro?»

Si riscuote dal silenzio la donna, tentando d’apparire rilassata «No, è andato alla stazione»

«Perché?»

«Deena e Stefan1. L’hai dimenticato? Passano il Natale con noi!»

«Ah…» S’incupisce Hermione, incrociando lo sguardo di Fred «Viene anche Logan1

Ridacchia la madre di Hermione, facendo accigliare Fred «Che domande fai?! Certo che viene! Ti pare che lascino il figlio a casa?!»

«Fantastico. Ora dovremmo trovare anche il modo di evitarlo» L’afferma stizzita, continuando a guardare Fred.

«Perché?» S’affianca a lei il ragazzo, adocchiando i popcorn.

«Ha la mia età, e sicuramente mamma e papà m’imporranno di fargli compagnia» Lo sibila, spazientita.

«Posso sempre pietrificarlo!» Le ammicca, facendola sorridere.

«Cos’avete da ridere voi due?!»

«Niente» All’unisono, facendo inarcare le sopracciglia di Jean Granger2.

«Ad ogni modo, Fred, è un vero piacere conoscerti!»

«Il piacere è reciproco» Un’affermazione educata e sorridente.

«Oh, ne sono certa! Hermione mi ha tanto parlato di te…» La suddetta Hermione tossisce, colpa di un popcorn ingerito male. Fred, invece, si mostra più che interessato, volgendo la totale attenzione alla mamma della strega «…E di tuo fratello, naturalmente! Anzi, gemello! Perdonami!»

«Sì, George! Qualche volta lo porto, così conosce anche lui!»

«Splendido! Hermione dice che siete geniali…»

«Mamma!»

«Ma che gentile! In effetti noi adoriamo Hermione!»

«…Sì! Ma dice anche che siete insopportabili ed infantili!»

«Giustizia!» Hermione esulta.

«Non che lei sia uno zuccherino» Fred è di nuovo offeso.

Jean sorride, bonaria. Starebbe per dire altro, ma, fortunatamente, il telefono squilla. Fred sobbalza di nuovo, e la mamma si congeda.

«Geniali, insopportabili ed infantili» L’attenzione è tutta per Hermione «Dovresti pagarla cara, ma quel geniale ti fa guadagnare lo sconto»

«Vi ho trattati bene!» Indignata anche lei «Comunque… è tardi, dovresti tornare a casa»

Guarda l’orario lui, annuendo «I tipi che passano il Natale con te sono Babbani?» Lei annuisce, Fred assume un’espressione pensosa «Dove posso materializzarmi?»

«In camera mia. Non farò entrare nessuno» Si avvicina all’uscio della cucina «Vieni, te la mostro, così ti smaterializzi anche»

Annuisce il ragazzo, seguendola e dando un’occhiata in giro. Salgono una scalinata, giungendo in un corridoio con diverse porte. Una di queste viene schiusa, la ragazza fa entrare prima Fred. La stanza di Hermione si presenta in tutto il suo ordine; un ordine appartenente ad un luogo poco vissuto.

«Okay. Posso ricordarla senza problemi»

«Per domani stilo una lista, così andiamo per ordine»

«Ma goditi la Vigilia! Domani ci pensiamo!» Le sorride, dandole un buffetto sul capo «Buon Natale, zuccherino

«Cervello di Troll!» Incrocia le braccia lei, tradendosi con un sorriso, mentre lui e la Scopalinda svaniscono.


 

****



«Mamma! Ora basta. Si fa come dice Malocchio, come dice Silente…»

«Modera i toni, ragazzina!» I palmi delle mani aderiscono al tavolo in legno, lo sguardo severo scruta la figlia «Nessuno può impormi niente. Né Silente, né il tuo Capo. È chiaro?»

«Andromeda… calmati»

«Appunto, calmati e fidati degli altri, almeno una volta!»

«Dora! Calmati anche tu! È con tua madre che stai parlando!»

«TED!»

«PAPÁ!»

Il povero Ted Tonks è costretto al silenzio dalle furie scatenate, meglio conosciute come moglie e figlia. Andromeda, volgendo uno sguardo di disappunto al marito, torna a concentrarsi sulla figlia. Ninfadora, i cui capelli sono al momento simili all’arcobaleno, tanto è mutevole l’umore della ragazza, contraccambia lo sguardo fiero della madre.

«Non mi arrenderò, mamma. Non questa volta. È per la nostra protezione. La mia, quella di papà… non solo la tua!»

«E tu credi che io e tuo padre non siamo in grado di difenderci?» La voce sempre più acuta.

«Non sto dicendo questo» Anche i palmi della ragazza aderiscono al tavolo, è al capo opposto alla madre. La fronteggia senza remore «Siamo tutti in pericolo» Gli occhi sgranati, l’aria nervosa e preoccupata «Tu e papà siete maghi abilissimi. Io sono un’Auror. Ma non basta! Mamma, non basta!» China il capo, mentre le dita delle mani, lentamente, si ritraggono verso i palmi, rigando il ripiano in legno «Loro sono tanti e sono forti»

«Andromeda…» La destra di Ted si posa sulla schiena della moglie «Credo che dovremmo rifletterci»


 

****



«Hermione è maggiorenne. Cioè, è una fregatura. Lei, per un paio di mesi, deve partecipare. E noi qui, ad ammuffire»

«Già» S’accoda a Ron Harry «Per non parlare di Fred! Noi siamo i suoi amici, noi sappiamo come starle accanto…»

«…Come proteggerla…»

«…Come…»

«…Farla ammazzare»

«George! Che vuoi?»

Ghigna George, accomodandosi «Io? Niente! Solo evitare che piagnucoliate ancora!»

«Perché non ci aiuti ad apparecchiare?» Ron, sempre più scontroso, mentre passa ad Harry le posate.

«Non sarebbe corretto…» Il tono sarcastico, schernitore «Dopotutto la mamma vuole che siate voi ad apparecchiare!»

«E chi è George per deludere la mamma?!»

«Freddie!» Si alza in piedi George, raggiungendo il fratello sull’uscio «Finalmente, qui è un mortorio»

Sghignazza Fred, mentre Ron ed Harry, irritati, biascicano qualcosa.


 

****



È la Vigilia di Natale ovunque nel mondo. Ovunque, ad eccezione di Nocturn Alley. Lì non esistono festività, non esiste il giorno e la notte. Esiste solo il buio, e nulla più. Lungo le vie poco raccomandabili del luogo, una figura incappucciata avanza con atteggiamento furtivo. Giunge in prossimità di una sorta di cantina, la cui porta d’ingresso è un ammasso di vecchie assi in legno, cigolanti. S’addentra, con incertezza. Percorre una scalinata pericolante, che la conduce al di sotto del livello della strada, venendo accolta dal tanfo di muffa e dalla luce fioca di qualche candela.

«Cosa ti porta qui, straniero?» Una voce tremula e roca palesa la presenza di un altro individuo.

«Angus?3» Il tono pacato della figura incappucciata.

Sobbalza l’altro, sollevandosi da terra, mostrando una toga consunta, dei capelli radi e grigiastri ed una barba incolta. Il volto eccessivamente rugoso. Il corpo debilitato e caratterizzato da profonde cicatrici «Chi sei?»

La figura, in risposta, cala il cappuccio, rivelando il proprio volto.









1 Deena, Stefan e Logan sono personaggi di mia invenzione;
2 Jean: l'ho immaginato come nome della mamma di Hermione, pur non avendo fonti a riguardo, se qualcuno dovesse conoscere il reale nome della madre e del padre di Hermione, basta dirlo e correggo;
3 Angus è un personaggio di mia invenzione;

   
 
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