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Autore: Emily OneDirection    01/07/2012    6 recensioni
“Ascoltami…come ti chiami?” Stavo per chiudere gli occhi. “Sarah…” Mormorai a fatica.
 Cercai di respirare ma non ci riuscivo quasi più. “Rimani sveglia, non cedere.” Mi diceva con voce strozzata.
 Non potevo, non ci riuscivo, non mi importava. Mi sporsi abbastanza da vederlo in faccia. Vidi i suoi occhi color smeraldo che mi fissavano. Occhi lucidi e pieni di terrore.
 “Mi spiace” Sussurrai perdendo il fiato definitivamente. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Era il mio angelo.
 
 
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 . How’s forgetting all?
 







 
Mi feci coraggio ed entrai in quel grande edificio. Quando la porta si chiuse dietro di me tutti si voltarono. Deglutii.
Nella mia mente giravano tanti nomignoli che pensavo mi avessero affibbiato : ‘L’assassina’, ‘Il pirata della strada’, ‘La senzamemoria’.
Avevo passato l’ultima settimana chiusa nello studio della dottoressa Miller ascoltando tutto ciò che dovevo sapere.
Mi chiamavo Holland Emily Cartwright, avevo diciannove anni, ero stata bocciata una volta, la mia media scolastica era del sei scarso e le mie migliori amiche erano quelle del club delle ‘Richers’.
Solo a quel nome mi veniva da vomitare. Appartenevo a una famiglia di ricchi e probabilmente le mie ‘amiche’ erano delle smorfiose super rifatte anche se minorenni.
Feci qualche passo cercando di ricordare il numero del mio armadietto e la combinazione. Arrivai alla meta e aprii coi numeri 89668 quella maledetta scatola di metallo.
“Ehi, quella è Holly Cartwright. Ha ucciso lei Sarah Shay.” Sentii una ragazza sussurrare. Mi vennero le lacrime agli occhi.
Presi i libri e richiusi l’armadietto. “Si, ma che ci fa a scuola? Non dovrebbe essere in riformatorio o chissà dove?” Corsi subito verso i bagni e buttai i libri a terra, accanto al lavandino.
Mi buttai di schiena contro il muro e scivolai fino a sedermi a terra con la testa tra le gambe. Le lacrime cominciarono a scorrere sulle mie guance.Lacrime amare, lacrime bastarde.
Afferrai il mio I-Phone, quello che ‘i miei’ mi avevano mollato in mano quando ero uscita dall’ospedale. Cercai Google.
Digitai quelle parole troppo finte per definire la realtà.
Sarah Shay uccisa in un incidente automobilistico dalla diciannovenne Holland Cartwright.
Migliaia di link mi capitarono a tiro e cliccai sul primo.
Ieri è stata uccisa la ventiduenne Sarah Shay, investita dalla figlia di Danielle e John Cartwright.
La guidatrice è caduta in coma in seguito all’impatto tra la sua automobile e quella che era dietro.
Non si hanno notizie di lei.
Sarah, secondo le testimonianze, stava attraversando la strada fuori dalle strisce mentre a qualche metro da lei il semaforo era rosso e perciò la diciannovenne non è accusata di alcun reato.
Tutto mi faceva risultare innocente, ma non lo ero agli occhi degli altri.
“Tranquilla, non sarai la notizia del momento per molto.” Disse sbuffando una ragazza. Alzai lo sguardo. Non era scocciata a causa mia. “Sono solo delle stupide.” Commentò.
Sorrisi. Notai che era diversa, stravagante. Indossava un vestito fucsia senza spalline coi gufi e dei tacchi viola. Sotto aveva dei jeans scuri.
I suoi capelli ondulati ricadevano sulle sue spalle sistemati ordinatamente. “Elise Agron.” Mormorò porgendomi la mano. La afferrai con l’intenzione di stringerla invece lei mi tirò su in piedi.
“Ovviamente saprai chi sono io…” Diedi per scontato fissando il pavimento. Mi mise due dita sotto il mento alzandomi la testa.
“Si, una ragazza che ha perso la memoria e non ricorda niente.” Sussurrò. Le misi una mano sulla spalla. “Come lo sai? Non era sui giornali!” Domandai.
Sospirò. “Ti sono venuta a trovare spesso” Mormorò e uscì dal bagno.
Mi voltai, presi i libri e mi diressi verso la classe di Biologia senza dire una parola cercando di fregarmene degli altri.
“Holly! Holly!” Sentii qualcuno urlare il mio nome. Abbassai lo sguardo verso una ragazza seduta che gesticolava come un’assatanata.
Doveva essere Nicole, aveva gli stessi lineamenti della ragazza in una delle foto che la dottoressa Miller mi aveva mostrato. “Nicole?” Era una domanda. Mi avvicinai a lei lentamente.
Lei annuì. “Ti ricordi di me?” Scossi la testa.
“Ragazzi iniziamo la lezione.” Annunciò la…professoressa Boyle? Non ricordavo cosa c’era scritto sulla guida scolastica. Mi apprestai all’ascolto della lezione.
Sentii picchiettare sul banco. “Com’è?” Mi chiese Nicole.
“Cosa?”
“Non ricordare nulla.” Invece di ascoltare la lezione stavo ascoltando una che mi domandava come fosse non sapere chi sono, chi sono gli altri e tutta la mia vita.
“Una merda” Tagliai corto. Fece un verso di stupore ovviamente negativo. “Che c’è?”
Si avvicinò di più a me. “Come parli?”
Sbuffai e alzai automaticamente la mano. Mi ero stufata. “Si signorina Cartwright…?”
“Professoressa non mi sento bene, potrei…” Annuì senza farmi finire. Presi le mie cose e uscii dall’aula.
Ringraziai il cielo di essere maggiorenne quindi mi restava solo insistere con mia madre per non farmi venire a prendere. Quella donna mi faceva venire il mal di testa.
“Arrivederci signorina Shaw” Dissi alla bidella uscendo dall’edificio.
Misi le cuffie all’I-Phone, misi una canzone a caso e mi tirai su il cappuccio. Mi incamminai guardando per terra.
Mi sentivo un’emerita cretina ad aver lasciato tutto così. Mi serviva però.
Non ero ancora pronta.
Mi scontrai con qualcosa. Ci misi un po’ prima di ritrovare l’equilibrio. Alzai lo guardo. Degli occhi verde smeraldo mi travolsero.
Davanti agli occhi vidi passarmi la scena dell’incidente. Avevo le lacrime agli occhi. Esitai. “Scusami” Mormorai. Dopo avermi guardato indietreggiò quasi schifato.
Lo vidi in faccia. Oltre a quelle magnifiche iridi c’erano anche quei ricci stravaganti che erano i suoi capelli.
“No no fai, perché non mi investi? Così si fa prima, no?” Mi rispose e se ne andò. Deglutii e cominciai a correre.
Correvo contro il vento, combattevo contro i sentimenti di ogni essere umano che mi si rivoltava contro. Mi sentivo un’estranea contro il mondo.
 


Michi’s corner
 
So che lui è arrivato alla fine ma la storia non può essere incentrata sulla sua presenza. Non ci deve essere in ogni attimo.
Non sarebbe una storia ma una raccolta di avvenimenti inventati con lui al centro dell’attenzione.
Ecco Elise: http://25.media.tumblr.com/tumblr_m3lt2czact1r4om7ao4_1280.png
Sarah: http://www.bopandtigerbeat.com/wp-content/uploads/shaymitchell.jpg
Holly: http://img002.lazygirls.info/people/holland_roden/holland_roden_feeding_the_meter_in_west_hollywood_jul_15_1__vfTT3sb.sized.jpg
Nicole: http://cs303601.userapi.com/u138115932/-6/x_364421ec.jpg
Dottoressa Miller : http://ranqer.com/photo2/large/69ca95c654c29aeb75ad09096faa1889/leighton-meester/leighton-meester-i-love-glamorous-gowns.jpg
Che ne pensate?
Mi ispirava.
Un bacio. Michi
 



  
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