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Autore: babydoll    16/01/2007    1 recensioni
Dopo la morte di Silente,il mondo magico è devastato da una guerra che sembra antecedere la sconfitta delle forze del bene. Harry ha una missione da portare a termine. Draco ha un destino da cui vuole fuggire. Forse, se le loro strade si incontreranno, potrebbe nascere un legame che neanche le tenebre dell'epoca più buia riusciranno a spezzare
Genere: Drammatico, Horror, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AGLI ESORDI DELL'ESODO





Sagome scure e silenziose affiorarono da ogni lato, circondando i due ragazzi.
Ron si lasciò sfuggire un gemito di orrore.
Piton sogghignò: - Bene, bene, ci incontriamo ancora. Credevo che con la fine della mia carriera di insegnante non mi sarei più dovuto occupare dei marmocchi. -
Li trafisse con lo sguardo nero e penetrante, - A quanto pare, sono stato solo un illuso, -
Risate gelide e acute si levarono dai Mangiamorte, risuonando nelle orecchie dei due ragazzi simili agli stridi di un avvoltoio, facendoli rabbrividire.
- Ad ogni modo, - continuò Piton - vedo che il vizio di ficcare il naso negli affari del Signore Oscuro non vi ha abbandonato. Siete, come sempre, puntualmente intervenuti a sconvolgere i piani, -
Hermione, che stava disperatamente cercando un anello debole tra le figure incappucciate che potesse consentire la fuga a lei e a Ron, spostò di scatto lo sguardo su Piton: di quali piani stava parlando?
- Fallo, - intervenne una voce fredda e acuta tra i Mangiamorte alle spalle di Piton.
Questi si voltò, mentre una sagoma alta e sottile si faceva avanti, abbassando il cappuccio del mantello e rivelando il viso scuro e scavato di Bellatrix Lestrange.
Sul volto di Piton apparve un lieve sogghigno - Tranquilla, Bellatrix, anche se li graziassimo concedendo loro qualche minuto in più di vita, questa volta non la scamperanno… -
- Uccidiamoli subito! - ringhiò Bellatrix - L'Oscuro Signore é stato chiaro: dobbiamo fare in fretta! -
- Cosa volete da noi? - domandò disperata Hermione, cercando di guadagnare tempo.
Bellatrix scoppiò in una risata rauca.
- Che sciocca ragazzina, non mi sorprende che tu sia amica di Harry Potter. Credi che queste tue stupide domande ti aiuteranno a salvare la pelle? -
- Noi non c'entriamo niente, di qualsiasi cosa stiate parlando! - intervenne Ron, che sembrava talmente soprafatto dal panico da aver perso il senso della logica.
Altre risate si levarono tra i Mangiamorte.
- Ma li sentite? - domandò sarcastica Bellatrix - Per colpa di questi stupidi mocciosi fifoni abbiamo perso la Profezia del Signore Oscuro, adesso hanno osato insinuarsi nuovamente in cose che non li riguardano e hanno anche il coraggio di negare tutto! Cosa direbbe quell'idiota di Silente se fosse vivo e vedesse due membri del suo esercito di marmocchi implorare pietà? -
I due ragazzi si sentirono montare la collera.
- E naturalmente, - intervenne Piton con dolcezza - é un mistero noto solo a voi il modo in cui siete venuti a sapere del piano. -
Hermione era combattuta tra il panico crescente, la concentrazione per pensare a una possibile via di fuga, e l'ansia che le stavano provocando queste continue allusioni dei Mangiamorte a un piano che, non sapeva bene perché, era sicura coinvolgesse Harry.
Con voce tremante mormorò: - Dov'é Harry? -
Seguì un momento di silenzio.
Poi Piton chiese accigliato: - Cosa c'entra adesso quell'idiota? -
- Lui é qui! Cosa gli avete fatto? Di quale piano state parlando? -
Ron pestò un piede della ragazza, agghiacciato dal terrore.
Piton parve sorpreso: - Potter... qui? -
- Lascia stare, Severus, - intervenne Bellatrix, avanzando e sfoderando la bacchetta.
Ron e Hermione fecero un passo indietro.
- Stanno cercando solo di distrarci, ma adesso ci penserò io a tappare la boccaccia di questi due sudici Mezzosangue una volta per tutte! -
- Aspetta! - ringhiò Piton - Anche Potter può essere un problema! -
- Non abbiamo ricevuto ordini riguardo a lui, dobbiamo uccidere solo loro! - ribattè infervorata Bellatrix.
- Potter é qui, Granger? - domandò brusco Piton.
- Non abbiamo tempo, Severus, levati di mezzo! - strillò Bellatrix.
- Dobbiamo sapere... potrebbe essere importante! - latrò Piton, voltandosi verso di lei.
Fu un attimo.
Un attimo durante il quale Ron e Hermione approfittando della distrazione dei Mangiamorte, scattarono insieme estraendo le bacchette e urlando: Stupeficium! Scagliando due fiotti di luce contro Bellatrix e Piton.
Senza verificare se li avessero colpiti o no, i due si fiondarono nel varco lasciato momentaneamente aperto dai due Mangiamorte, iniziando a correre a perdifiato tra gli alberi.
Sentivano le urla dei Mangiamorte e il rumore di passi affrettati nella loro direzione.
- ABBASSATI! - gridò Ron, mentre un fiotto di luce verde sfrecciava un centimetro sopra le loro teste.
Hermione svoltò a destra, immediatamente seguita da Ron, mentre un secondo lampo verde colpiva in pieno un albero lì vicino.
Continuarono a correre, inoltrandosi tra la fittissima vegetazione e accompagnati solo dal suono delle urla sempre più in lontananza e dai loro ansimi.
- Siamo quasi arrivati. - boccheggiò all'improvviso Hermione.
- Dove? - ansimò Ron.
- Al villaggio... dovrebbe essere da questa parte... lì chiameremo aiuto... continua a correre! -
Ron era troppo stremato dalla fatica della corsa per poter dedicare molti pensieri al fatto che Hermione era riuscita, con una schiera di Mangiamorte alle spalle e Avada Kedavra che le sfrecciavano sopra la testa, a mantenere il senso dell'orientamento.
Per circa un minuto continuarono a inoltrari in silenzio tra i rovi, tanto fitti che i loro mantelli continuavano ad impigliarsi, avvertendo sempre più in lontananza le voci concitate dei Mangiamorte, e credettero di aver ormai seminato il nemico prima che la strada venisse sbarrata loro dalla figura sottile di Bellatrix; che si era Materializzata con un sonoro pop davanti a loro.
- La corsa é finita, marmocchi. - sentenziò, gli occhi scuri scintillanti d'ira.
Sentirono dei rumori di passi affrettati, poi Piton, seguito da tutti gli altri Mangiamorte, emerse dalla boscaglia.
- Credete di potervela cavare anche questa volta? - continuò Bellatrix - Spiacente, ma la vostra insolenza non farà che comportarvi una morte ancora più dolorosa di quanto era previsto, -
Fulmineamente, levò la bacchetta contro Hermione sibilando: Crucio!

Il grido di Hermione si levò, forte e sinistro, dagli alberi della foresta; attraversando lo spazio circostante come il canto di un uccello trasportato da un sospiro di vento, e giungendo fino alla casa abbandonata ai margini del bosco; all'interno della quale un paio di occhi verdi e un paio di occhi azzurri si sbarrarono all'unisono.


*****



- Cosa é stato? - gemette Draco con voce acuta, scendendo di corsa le scale.
Harry non rispose.
Un altro urlo, più forte del primo, giunse alle loro orecchie.
- Sta succedendo qualcosa nel bosco. - sussurrò Harry, colto da un terribile presentimento - Sta succedendo qualcosa di grave. -
Malfoy scrutò dalla finestra la foresta cupa e silenziosa, che, a prima vista, pareva addormentata.
- Cosa dici, andiamo a vedere? - mormorò piano Harry, raggiungendolo.
Nessuna risposta.
- Malfoy? - lo chiamò il moro.
Ma Draco era immobile, gli occhi sbarrati, ed era scosso dai tremiti.
Aveva anche lui un brutto, bruttissimo presentimento.
In fondo Godric's Hollow era un villaggio nel quale non succedeva mai niente no? Almeno fino a quando era arrivato lui.
Draco aveva la segreta impressione di sapere perfettamente da cosa erano provocate quelle urla...
- Vai... vai tu a vedere, se vuoi, - mormorò a voce bassa e tremante - Io non... io non ci tengo a scoprirlo… -
Le mani gli tremavano, il cuore gli batteva così forte che per un momento ebbe l'impressione che stesse scoppiando e la sua mente lavorava frenetica per cercare una spiegazione alternativa alle sue orribili supposizioni.
Sentiva lo sguardo di Harry fisso addosso, ma decise di non incrociarlo, voltandosi dall'altra parte.
- Malfoy? -
Harry pronunciò il nome del Serpeverde con una fermezza che costrinse il biondo a girarsi e a incrociare uno sguardo duro e indagatore.
- Tu non c'entri niente, vero? -


*****



Intanto, ben nascosti tra gli intricati rovi che circondavano casa Potter, immobili, le orecchie tese a captare qualsiasi altro rumore, erano appostati sette Auror guidati da Gawain Robards.
- Cosa sta succedendo? - domandò l'Auror appostato alla sinistra di Gawain.
Questi non rispose, mentre un altro urlo, ancora più acuto e penetrante riempiva il silenzio.
- C'é qualcuno nella foresta, - sussurrò Robards - E questo qualcuno sembra in pericolo...
Prima che l'Auror avesse il tempo di ribattere, il suo capo sentenziò: - Rimani qui; io e atri due uomini andiamo a vedere cosa succede, non attaccate finché non siamo di ritorno, a meno che Malfoy esca dalla casa. -
E, senza un'altra parola, Gawain fece un cenno a due sagome scure nascoste dietro agli arbusti a poca distanza, e il terzetto immediatamente scomparve, inghiottito dal buio della foresta.


*****



Bellatrix agitò la bacchetta, e le urla della ragazza si placarono, lasciandola accasciata a terra, inerte e ansimante.
- Lasciala stare! - urlò Ron, che era stato disarmato e ora era trattenuto da due grossi Mangiamorte - Non prendertela... piuttosto prendi me! -
La Mangiamorte lo guardò con sufficienza: - Coraggioso da parte tua, ragazzino, ma il vostro stupido coraggio da Grifondoro non é mai servito a molto contro gli immensi poteri delle Arti Oscure. -
Con un movimento quasi pigro, Bellatrix agitò la bacchetta contro Ron sibilando nuovamente: Crucio!

Proprio come quelle di Hermione, le urla di Ron squarciarono il silenzio della notte e giunsero all'orecchio di Gawain Robards, che con un solo, imperioso gesto del braccio bloccò immediatamente i suoi compagni.
- Ascoltate... - sussurrò.
Le urla strazianti di Ron riecheggiavano forti e chiare fra gli alberi.
- Da questa parte. - disse bruscamente Robards, infilandosi tra i rovi alla sua sinistra.
I due Auror lo seguirono, e tutti e tre cominciarono a correre in direzione di quelle grida raccapriccianti che si facevano più forti e vicine a ogni passo.
- Shhh! - sibilò bruscamente Gawain, facendo cenno a gli altri due di chinarsi tra i cespugli.
Vicina, così vicina che sembrava provenire proprio da dietro i cespugli dove erano nascosti gli Auror, risuonò una risata gelida e acuta.
- Questo é ciò che capita a chi osa sfidare il Signore Oscuro! - esclamò la stessa voce, una voce di donna.
Gawain sbarrò gli occhi.
- E questa é la fine che farà qualunque impostore e Mezzosangue che non si sottometterà al suo volere! - continuò la voce.
- Al mio tre attaccate. - sussurrò Gawain ai due sconvolti Auror.
- Siete degli sciocchi, poveri illusi... -
- UNO... -
- Il Ministero, L'Ordine della Fenice, Potter... -
- DUE.. -
- Voi due siete solo gli ennesimi che pagheranno la loro insolenza con la morte, e nessuno stavolta vi salverà... -
- TRE! -
I tre Auror si fiondarono fuori dai loro nascondigli, urlando in coro: Stupeficium!

I loro incantesimi colpirono alle spalle i due grossi Mangiamorte che ancora trattenevano Ron, che caddero a terra dando modo al ragazzo di liberarsi e riacciuffare la propria bacchetta.
Piton e Bellatrix si voltarono di scatto.
- Quel Mangiamorte... é LUI! - urlò Gawain - Severus Piton é qui! -
Bellatrix si era già fatta avanti ed era impegnata in un duello con un Auror bruno e tarchiato, contro il quale scagliò un incantesimo, una sorta di lungo serpente nero che uscì dalla sua bacchetta e avvolse l'uomo facendolo immediatamente cadere a terra.
Mentre Ron, Hermione e l'altro Auror affrontavano cinque Mangiamorte insieme, Gawain avanzò verso Piton, la bacchetta minacciosamente sollevata.
Piton si limitò a ghignare: - Voi Auror arrivate sempre troppo tardi, per questo vi perdete sempre tutto e... - Ma si interruppe, perché Hermione era riuscita a lanciargli contro un incantesimo che lo aveva respinto all'indietro mandandolo a cozzare contro un albero.
Uno dei Mangiamorte ancora incappucciati le fu subito addosso, la bacchetta levata, ma Gawain lo schiantò.
- SCAPPATE! - urlò ai due ragazzi, che non se lo fecero ripetere due volte.
Si fiondarono tra gli alberi lasciandosi inghiottire dall'oscurità della foresta e scomparendo alla vista.
Rialzatosi immediatamente, Piton si lanciò all'inseguimento di Ron e Hermione, lo sguardo nero incendiato e la veste da Mangiamorte svolazzante.
Gawain fece per fermarlo, ma Bellatrix lo bloccò immediatamente strillando: Impedimenta! cosicché l'Auror venne respinto all'indietro e atterrò tra i cespugli, lasciandosi sfuggire la bacchetta di mano.
Trionfante, Bellatrix avanzò verso di lui e gli puntò la bacchetta la petto, sfoderando un sorriso sgradevole.
- Era da tanto che aspettavo questo momento. - sussurrò deliziata - Non sai da quanto tempo bramo vendetta contro voi stupidi Auror che mi avete imprigionata ad Azkaban per tutti quegli anni! -
Levò la bacchetta urlando: Avada Kedavra!

Il getto di luce verde colpì in pieno petto Gawain, che rimase disteso, gli occhi sbarrati, inequivocabilmente morto.
- NO! - urlò l'ultimo Auror rimasto, interrompendo il duello con i Mangiamorte.
Bellatrix sfoderò un ghigno ancora più ampio, gli occhi scuri dilatati dall'eccitazione.
I Mangiamorte urlarono trionfanti, e nessuno di loro fece caso all'Auror che aveva approfittato della loro distrazione per infilarsi fra gli alberi e scomparire all'istante.
Bellatrix puntò la bacchetta contro il cielo urlando: Morsmordre!

Il Marchio Nero esplose nel cielo; un lampo verde smeraldo che saettò in aria fino a ingrandirsi prendendo la forma di un enorme teschio, che rimase sospeso nel cielo illuminando il buio della notte come un'enorme, verde costellazione.


*****



Draco e Harry corsero simultaneamente verso la finestra e rimasero immobili a contemplare l'enorme serpente che usciva dalla bocca del teschio verde smeraldo.
Malfoy per poco non svenne.
Sono qui. pensò Il Signore Oscuro deve essere venuto a sapere che ho pensato di unirmi all'Ordine della Fenice... o forse solo per il fatto che sono qui con Potter... deve avere applicato la Legilimanzia o...

No! si disse Non puo' aver applicato la Legilimanzia su di me senza che me ne accorgessi... deve esserci un'altra spiegazione...
Eppure, qualsiasi fosse la spiegazione, adesso i Mangiamorte erano lì a Godric's Hollow, e Draco aveva il presentimento che il motivo, almeno per quanto lo riguardava, non doveva essere niente di buono.
Ma i suoi pensieri vennero bruscamente interrotti quando Harry gli diede uno spintone così forte da farlo cadere a terra.
Dopo un momento di disappunto, il biondo sollevò il capo pronto a ricoprire Harry di insulti, ma ammutolì all'istante quando incrociò uno sguardo verde che lo fissava con un'ostilità che mai nessuno aveva osato rivolgergli.
- Lo sapevo, - mormorò Harry con voce bassa e innaturalmente calma, come se stesse per esplodere da un momento all'altro in una collera vulcanica.
- Lo sapevo che non potevo fidarmi di te... cosa hai fatto? Hai chiamato i tuoi amichetti Mangiamorte mentre ero svenuto perché venissero a uccidermi? -
- Guarda... guarda che io non c'entro niente. - sussurrò Draco, spaventatissimo sia a causa dei Mangiamorte sia a causa della collera di Harry che dava tutta l'impressione di potersi sfogare da un momento all'altro in una reazione violenta.
- Non li ho chiamati io, - aggiunse con più forza, ancora accasciato a terra - Non so nemmeno perché sono venuti qui. -
- Certo, e perché mai io dovrei crederti? - sibilò furiosamente Harry -Ti aggiri per il cimitero, ti nascondi nella casa dei miei genitori, non mi disarmi mentre sono svenuto, leggi il biglietto all'interno del mio medaglione e me lo ridai senza dire una parola, parli per enigmi e poi anche quella reazione strana che hai avuto prima... dimmi, sulla base di quale criterio io dovrei crederti sulla parola? Sei ancora un Mangiamorte? Non lo sei più? Sei semplicemente fuori di testa? Si puo' sapere con chiarezza chi cazzo sei veramente?! - tuonò Harry, chinandosi e scuotendolo forte per le spalle.

Draco rimase immobile, gli occhi sbarrati e il volto di un pallore evanescente alla luce smeraldina del Marchio.
- Davvero pensi che io sia ancora un Mangiamorte? - disse con voce sommessa - Credi che l'Oscuro Signore mi avrebbe permesso di riunirmi ai suoi nonostante non abbia ucciso Silente e lo abbia quasi tradito? Dannazione, Potter, usa il cervello! Io mi sto nascondendo, non l'hai capito? Credi che se fossi un Mangiamorte non ti avrei disarmato e legato mentre eri svenuto? - Si alzò in piedi.
Nonostante fosse parecchio più basso di Harry, quest'ultimo si sentì piccolissimo al cospetto di quello sguardo azzurro incendiato dall'ira.
- Credi che me ne starei qui con te se fossi un loro alleato? Non pensi che forse sarei nel bosco a sterminare persone insieme a loro? Ascoltami, loro mi stanno cercando... sono qui per me... ne sono certo! A te della mia sorte potrà anche non importare, ma ricorda che se i Mangiamorte sono qui non é solo la mia, ma anche la tua vita a essere in pericolo. -
Il biondo rimase immobile, fissando Harry negli occhi.
Quest'ultimo meditava sulle parole del biondo: e se i Mangiamorte lo avessero catturato e lo avessero portato al cospetto del Signore Oscuro... se fosse stato ucciso prima di distruggere tutti gli Horcrux, se la Profezia avesse ragione e lui, Harry, fosse davvero l'unico con il potere di uccidere il Signore Oscuro, cosa ne sarebbe stato... dell'intero Mondo Magico?
Malfoy aveva ragione: anche per lui i Mangiamorte costituivano un pericolo.
Bastarono quei pensieri a fargli prendere un'immediata decisione: si voltò di scatto, andando a recuperare il suo mantello, e Draco si rilassò per un secondo.
Era sempre stato un ottimo attore, e sembrava che Potter ci fosse cascato in pieno.
Aveva mentito: tecnicamente era ancora un Mangiamorte; ma era convinto che i suoi colleghi quella notte fossero giunti a Godric's Hollow proprio per mettere fine alla sua carriera nel lato oscuro... e alla sua vita.
A quanto pareva, se veramente il Signore Oscuro aveva mandato i Mangiamorte a ucciderlo, voleva dire che non si aspettava più che Draco portasse a termine la missione; e quindi lui era libero di fuggire con Potter.
Sì: Draco era fermamente convinto che con Potter sarebbe stato al sicuro, almeno per il momento.
Aveva sentito gli ordini che il suo padrone aveva dato agli altri Mangiamorte: nessuno doveva toccare Potter, era del Signore Oscuro e di nessun altro.
Certamente, se Draco fosse riuscito a fuggire quella notte, non sarebbe stato attaccato almeno per un po' di tempo; un tempo durante il quale avrebbe riflettuto sul da farsi.
Stava semplicemente recitando la parte del fuggitivo pentito per avere lo "scudo Potter".
Non era certo un gesto nobile e coraggioso, ma in fondo la filosofia dei Serpeverde non era sempre stata quella di salvare prima se stessi e poi gli altri?
Se Salazar Serpeverde fosse vivo sarebbe fiero di te, Draco. si disse.
Con suo enorme disappunto, per la prima volta quella consapevolezza non lo fece sentire minimamente meglio.


*****



Nel frattempo, tra gli alberi ai margini della foresta di Queerditch, gli Auror fissavano sconvolti il Marchio Nero che risplendeva nel cielo, completamente dimentichi del motivo per il quale erano giunti a Godric's Hollow.
- GAWAIN! HANNO UCCISO GAWAIN! -
Si voltarono tutti a guardare il loro compagno che emergeva ansante dagli alberi scuri.
- Ci sono i Mangiamorte! C'é anche Severus Piton... hanno ucciso Gawain! Lasciate perdere Malfoy, dobbiamo fermarli! Ingrim, - disse rivolto a un Auror alto e pallido - Manda un messaggio al Ministero, abbiamo bisogno di rinforzi! Nel bosco c'erano anche due ragazzi... sono in pericolo! -
- Ander, calmati... - intervenne un Auror.
- Non c'é tempo! - ribatté quest'ultimo - Dobbiamo fermarli, non so cosa abbiano in mente, ma dobbiamo impedire che raggiungano il villaggio! -
Tanto bastò.
Gli Auror lasciarono che il loro compagno facesse loro strada nella foresta verso il punto dove vi erano i Mangiamorte...


*****



- NON FERMARTI! - Ansimò Hermione.
Lei e Ron sfrecciavano tra gli alberi, senza sapere dove stessero andando; consci soltanto del fatto che era necessario allontanarsi il più possibile dai Mangiamorte. I rami degli alberi graffiavano loro il viso come dei pugnali, ma i due lasciavano che le ferite sanguinassero senza neanche accorgersene, troppo spaventati e troppo presi dalla corsa per potersene rendere conto.
Avada Kedavra! un fiotto di luce verde passò loro talmente vicino che fu solo grazie al fatto che stavano correndo in gran velocità che riuscirono a evitarlo.
Hermione urlò; Ron puntò la bacchetta verso un punto imprecisato fra gli alberi, ma una voce mormorò: Expelliarmus! e la sua bacchetta volò via.
- Fine dei giochi. -
Ron e Hermione si voltarono contemporaneamente, trovandosi faccia a faccia con Severus Piton.
- Fine dei giochi. - ripeté - Voi due piccoli insolenti ci avete infastidito troppo e troppo a lungo... -
- UCCIDILI! -
Bellatrix stava avanzando verso di loro, seguita dagli altri Mangiamorte.
Sia lei che Piton puntarono le bacchette contro i ragazzi più che mai terrorizzati: erano in trappola.
Ma poi una voce forte e chiara urlò: Stupeficium! e Piton fu respinto all'indietro.
Si rialzò barcollando, mentre Bellatrix si voltava a guardare Lupin, Tonks, Kingsley e il signor Weasley che emergevano dall'oscurità degli alberi, iniziando a scagliare un incantesimo dietro l'altro contro i furiosi Mangiamorte.
- Andate via! - urlò Lupin a Ron e Hermione - Dovete Smaterializzarvi! -
- Professore, non sappiamo dove sia Harry! - gridò Hermione, disperata - Siamo venuti a cercarlo... potrebbe essere in pericolo! -
Bellatrix si distrasse per un istante dal duello con Tonks per ascoltare le parole di Hermione, e dando modo alla sua avversaria di scagliarle contro un incantesimo che la mancò di un soffio.
- Hermione, qui é troppo pericoloso, non abbiamo tempo di discutere... dovete andarvene immediatamente! -
- NO! - strillò Bellatrix.
Un secondo dopo, Ron aveva afferrò Hermione per un braccio, e entrambi si Smaterializzarono.
- AAAARGH! -
Irata, Bellatrix levò la bacchetta contro Lupin, che però riuscì a bloccare la fattura e si preparò a scagliarne un'altra.
Mentre la battaglia imperversava, cinque Mangiamorte emersero dagli alberi, seguiti a ruota dall'intera squadra di Auror.
Piton e Bellatrix conducevano la battaglia, scagliando una Maledizione dietro l'altra contro ogni Auror o membro dell'Ordine che capitasse a tiro.
- Stanno arrivando dei rinforzi! - Igrim, rivolto ai suoi compagni - Voi restate qui, io e Ander andiamo a catturare Malfoy. -
Piton si bloccò di colpo, e così anche Bellatrix, e Kingsley ne approfittò per agitare la bacchetta dalla quale uscì, con un sonoro boato, un fiotto di luce blu dritto verso Severus; che però si riprese immediatamente deviando il getto contro il gruppo di Auror, riuscendo a scaraventarne due a terra in un colpo.
Bellatrix, respingendo indietro la fattura di Arthur Weasley, si fiondò tra gli alberi.
I suoi occhi neri poterono indugiare solo un istante sui due Auror diretti verso la casa abbandonata, prima che l'oscurità li sottraesse al suo sguardo folle e rabbioso.


*****



La porta della suddetta casa abbandonata ai margini della foresta, si spalancò cigolando, e due figure incappucciate emersero dall'interno dell'abitazione, entrambe assolutamente ignare della terribile battaglia che imperversava nella foresta.
La più alta delle due sagome chiuse di scatto la porta provocando un sonoro schianto.
- Shh... Potter? Ce la fai a fare un po' meno casino? - sussurrò nervosamente la voce da sotto al cappuccio della sagoma più minuta.
- Non sei proprio nella posizione di farmi la predica, Malfoy, non dopo tutto il casino che hai e stai generando. - rispose Harry.
Draco si limitò a sbuffare.
Si voltarono entrambi a guardare la foresta che si stendeva davanti a loro: un baratro oscuro dentro al quale si distinguevano vagamente solo le figure degli alberi, e sopra alla quale ancora risplendeva il Marchio Nero.
- Dove andiamo adesso? - sussurrò Malfoy, con una punta di panico nella voce.
- Cosa ti fa pensare che io lo sappia, Malfoy? Credevo che tu avessi qualche idea... -
- SPOSTATI! -
Draco diede a Harry uno spintone che lo fece cadere a terra, prima che un getto di luce rossa sfrecciasse esattamente nel punto dove un istante prima c'era la sua testa.
Malfoy si abbassò per evitare un secondo fiotto di luce che gli passò talmente vicino da far ondeggiare il suo mantello.
Un terzo incantesimo colpì un cespuglio a un metro di distanza da loro, e i due si rimisero immediatamente in piedi, sfoderando le bacchette.
- Corri! - urlò Harry a Draco, lanciandosi verso la foresta.
Malfoy lo seguì immediatamente, e insieme cominciarono a correre a perdifiato in mezzo agli alberi che si facevano più fitti a ogni passo.
Sentivano delle voci concitate alle loro spalle, ma non si voltarono a vedere a chi appartenessero, continuando anzi ad avanzare alla cieca fra gli alberi, evitando le radici che costituivano un continuo pericolo di inciampo.
I raggi della luna ormai non riuscivano più ad aprirsi un varco tra la vegetazione sempre più fitta, l'oscurità era tale che era impossibile stabilire cosa ci fosse davanti a loro, e nessuno dei due osava far luce con la bacchetta per paura di essere visti... non sapevano neanche bene da chi.
- Ah... -
Draco emise un gemito sommesso, inciampando in una radice e rischiando di finire a terra; ma Harry lo afferrò, sollevandolo praticamente di peso, e la corsa riprese.
- Laggiù!-
Questa volta i due ragazzi si voltarono a guardare, scostandosi appena in tempo, balzando nelle due direzioni opposte, dalla traiettoria di un altro incantesimo.
- Non ti fermare! - boccheggiò Harry, rimettendosi in piedi.
Si fiondarono entrambi in un nuovo intrico di rovi, scomparendo alla vista dei loro inseguitori.
Draco intuì, più che sentire, i movimenti dell'aggressore che, lo sapeva, si stava avvicinando pericolosamente; e lui stesso non seppe cosa lo indusse a frenare improvvisamente la corsa, voltandosi di scatto con la bacchetta sollevata.
Harry, che non si era accorto di nulla, continuò ad addentrarsi fra gli alberi, scomparendo alla vista di Malfoy nel giro di un secondo, inghiottito dall'oscurità.
Il biondino avanzò tra gli alberi, avvertendo per intuito la distanza tra sé e il suo aggressore che diminuiva: gli stava andando incontro.
Poi, un'altissima figura nera emerse dalla vegetazione di fronte a lui, ma Draco era troppo basso in confronto per essere notato e la foresta ormai troppo buia perché l'aggressore riuscisse a distinguere qualcosa: tutti dettagli che giocarono a solo favore di Malfoy, al quale bastò agitare la bacchetta pensando: Stupeficium! per vedere il suo nemico afflosciarsi inerte per terra.
Draco si avvicinò mormorando: Lumos!

Alla fioca luce scaturita dalla punta della sua bacchetta, il ragazzo osservò il corpo privo di sensi di un uomo privo di maschera da Mangiamorte e che era, sapeva riconoscerlo, sicuramente un Auror.
Merda! pensò Auror e Mangiamorte... o me ne vado subito da qui o sono veramente nei casini.
In quel momento Harry emerse ansante dagli alberi, lo sguardo che saettava da Draco all'uomo svenuto.
- Cosa... - iniziò, ma Malfoy lo interruppe:
- Un Mangiamorte. - mentì spudoratamente - E non é solo... andiamocene prima che gli altri ci siano addosso. -
Infatti, entrambi udirono il suono di passi affrettati che si avvicinava.
- Corri... - sibilò Draco, e Harry non se lo fece ripetere.
Ripresero ad inoltrarsi nella vegetazione, perdendo la cognizione del tempo e dello spazio, finché ebbero l'impressione di essersi allontanati da tutto il mondo: niente rumori, luci o voci; solo i loro respiri ansimanti riempivano il silenzio.
Immersi in un baratro oscuro che si stendeva infinito davanti a loro, i due continuarono a correre nonostante fossero esausti, rallentando ma non fermandosi: non osavano farlo.
Entrambi strizzarono gli occhi quando, finalmente, si aprì un varco tra l'intrico di rovi, e si ritrovarono in una chiazza di radura illuminata dai raggi spettrali della luna che scendevano sul prato come un cono di luce su un palcoscenico.
Arrestarono di colpo la loro corsa, esausti, cercando disperatamente di riprendere fiato.
- Credo che li abbiamo seminati. - sussurrò Harry.
- Shh... ascolta. - sibilò il biondo.
Harry tese le orecchie, ma non captò neanche il più piccolo suono.
- Non sento niente. - mormorò.
- Infatti, - rispose Draco. Il suo respiro era tornato regolare, ma gli occhi sgranati dalla preoccupazione apparivano innaturalmente grandi.
- Niente grilli, niente uccelli... é tutto troppo tranquillo. - Lanciò a Harry uno sguardo vacuo.
Quest'ultimo rimase interdetto per un attimo, scrutando gli alberi attorno a sé.
Era vero: tutto era così silenzioso e immobile da apparire innaturale, come se l'intera foresta fosse finta.
Poi un rumore, il suono secco di una radice spezzata fece voltare i due ragazzi di scatto, le bacchette sollevate.
Ma il bosco era ritornato ad essere muto, buio e immobile.
- Accellera il passo! - sussurrò nervosamente Harry, riprendendo a camminare spedito.
Draco rimase immobile per un istante, scrutando attentamente gli alberi come se si aspettasse di vedere qualcosa balzare fuori da un momento all'altro dal posto più inaspettato.
- Malfoy!- lo richiamò agitato Harry, che desiderava solo allontanarsi il prima possibile da quel sinistro silenzio.
Lentamente, Draco si voltò, raggiungendo a passo leggero il moro, e riaddentrandosi insieme a lui nella foresta.
Dagli alberi nella direzione opposta a quella dove si erano diretti i due ragazzi, emerse, altera e scura, la figura di Bellatrix; la quale aveva seguito l'intera scena.
I suoi occhi scuri erano dilatati dalla rabbia, il petto si alzava e si abbassava rapido.
Rimase immobile, silenziosa e rigida, mentre la natura attorno a lei sembrò congelarsi al cospetto della sua ira.


Continua...

NOTE: Ho tagliato una parte di questo capitolo: la scena dove i membri dell'Ordine combattono contro i Mangiamorte era molto più lunga, ma dato che non mi piaceva ho optato per una sintesi. Il riferimento che fa Draco agli ordini dati dal Signore Oscuro ai Mangiamorte ci sono anche nel Principe Mezzosangue; Piton stesso richiama un Mangiamorte che prova a uccidere Harry dicendogli che Voldemort ha proibito a chiunque di toccarlo. Per quanto riguarda il titolo del capitolo, Esodo é un termine che é nato per indicare il viaggio lungo e pericoloso di molte persone; ma oggi troverete che puo' essere usato anche per indicare il viaggio di poche persone... di due persone? Certamente Draco non avrà la vita facile adesso... Harry che io ricordi non l'ha mai avuta... ecco finalmente qualcosa che li accomuna. Ancora una volta i Mangiamorte non hanno portato a termine la missione; come reagirà Voldemort? Vedremo...
Alla prossima,


Babydoll

  
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