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Autore: Maya98    09/07/2012    3 recensioni
Sherlock. John. Da bambini, da ragazzi, mai da adulti. Cento possibilità di incontro. A voi la scelta di decidere come avreste voluto che fosse andata...
Teen!Sherlock/Teen!John AU Pre-Slash
Storia gemella di "Cento piccoli momenti"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cento di Sherlock e John'
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Can you compose your own music?

Oggi è il 23 giugno.
E questo significa una cosa sola: la recita scolastica.

Non che io abbia una parte, sia chiaro. Vado solo ad assistere, per rispetto ai miei compagni. Applaudo con vigore, mentre loro sfilano con addosso i costumi di scena, sorridendo ai parenti e agli amici.
La mia scuola non è mai stata un granché per tutto. Non ci sono laboratori, gli insegnanti di ruolo scarseggiano, l'edificio cade a pezzi.
Ma se c'è una cosa a cui tengono davvero, questa è la recita scolastica. I ragazzi del coro, quelli della strumentale e del corso di teatro si riuniscono sotto il professor Hayditch, che collabora e mette su uno spettacolo da paura. Le luci, le sceneggiature, i costumi. Gli artisti danno una mano a dipingere gli sfondi e qualche mamma a cucire i vestiti. Alla fine noleggiano il palco al teatro del paese e...si va in scena!
Mentre si fanno tutti avanti per l'inchino riconosco alcuni miei compagni. Greg col cappello da poliziotto, Molly con il camice da medico. Mike ha un buffo copricapo sulla testa, e ballonzola qua e là. Applaudo più forte e mi metto le dita in bocca per fischiare. Sono stati davvero bravi. Soprattutto in quella scena nella Sala da Pranzo, quella dove c'era il violino.
Ed eccolo, infatti, lo scorgo appena di sfuggita. Degli strumentisti lui è quello che mi ha colpito di più. Il suono del suo violino ha incantato mezza sala, per così dire, anzi...anche tutta quanta. Solo che era semi-nascosto nell'ombra, e non sono riuscito a vederlo bene. Suonava divinamente, però. Non me ne intendo molto di musica, ma quel ragazzo suonava divinamente.
E' anche ora un lampo, e poi scompare. Faccio un altro fischio, poi torno ad applaudire. Infine le quinte si richiudono di botto, con fare teatrale, e le luci si riaccendono. Ci sono sorrisi ovunque, e sono costretto a fare la fila per arrivare ai camerini: c'è una sfilza di genitori che vanno dai loro figli. Allora decido di aspettare un po', e ci vuole quasi un quarto d'ora prima che il via vai rallenti. Mi infilo dentro e vado a complimentarmi con i miei amici, che sono stati dei grandi.
-Ehi ragazzi!-esclamo, mentre entro. Mike mi da il cinque, Molly sorride mentre si strucca, Greg si è cambiato e messo in ordine, ma ha ancora il cappello da poliziotto sulla testa:-Siete stati dei grandi!
-Oh, non esageriamo.-dice Mike, sorridendo bonariamente:-E' stato un po' come l'anno scorso. Però è certo che l'anno prossimo io mi iscrivo all'aiuto per il buffet che c'è qua fuori. Sai quanto mangerò!
Molly scuote la testa, e toglie le scarpe, massaggiandosi i piedi:-Io devo ancora studiare per dopodomani.-dice, nervosa:-L'ultimo test di scienze.
Greg alza gli occhi al cielo e sospira:-Ma non dica cavolate, dottoressa.-scherza:-Tanto lo passerà con il massimo dei voti come al solito.
-Sbirgatevi.-aggiunge John:-Siamo rimasti soli, qui dentro.
Mike ridacchia:-Sì, soli. Noi e il ragazzo strambo col violino.
Scatto sull'attenti in un attimo:-Che cosa?
Molly sorride:-Ma si, non lo senti? Ha suonato benissimo. E' davvero bravo.
In effetti nell'aria silenziosa del retroscena si sentono in lontanaza le note di un violino.
-Molto bravo.-conferma Greg:-Senza di lui lo spettacolo crollerebbe, ogni anno.
Ma oramai sento solo di sottofondo le parole dei miei amici, concentrato a seguire le note sullo sfondo:-Volete scusarmi un attimo?-mormoro, mentre apro la porta.
Mike esclama:-Certo, Johnny, ci vediamo al buffet! Sempre che ne rimanga qualcosa dopo il mio passaggio.
Ma io sono già lontano, e cammino velocemente, cercando l'origine della musica. I corridoi sono stretti, ma i muri sono sottili. Giro un paio di volte a destra, e sento il suono del violino farsi più forte. Mi trattengo dal mettermi a correre.
Una svolta ancora ed infine la trovo, la stanza da cui viene la musica. Appoggio l'orecchio alla porta e respiro piano, in modo da non far sentire che ce l'ho affannoso, il fiato, e mi lascio cullare dalle note. Santo cielo, quel tipo deve essere un dio per suonare in questo modo.
Improvvisamente le note si interrompono, e io rimango a guardare la porta confuso.
-Entra.-dice una voce dall'interno, ed inaspettatamente sobbalzo:-Avanti, entra, non ti mangio mica.
Si, si riferisce proprio a me.
Con lentezza estenuante poso la mano sulla maniglia e spingo lentamente la porta. Lui è già pronto: ha messo via tutte le sue cose, però se ne sta al centro della stanza, con il violino e l'archetto ancora in mano. Non sorride, però mi fa un cenno con l'archetto:-Siediti pure.
Prendo posto sulla sedia che mi ha indicato, sempre senza guardarlo negli occhi. Non reggerei l'imbarazzo.
-Tanto non hai fretta, giusto? I tuoi amici possono aspettare.
-Come hai..?-comincio, sbalordito.
-Facciamo che rimanga un segreto, ok?-chiede, sorridendo enigmatico.
Riprende a suonare con calma, ma cambia melodia. Questa volta la musica è così straziante che posso quasi sentire lo strumento gemere. E' affascinante vedere le sue dita scorrere veloci sul manico, è affascinante vedere l'archetto volteggiare, è affascinante guardarlo in generale. Ha lunghi capelli neri e ricci, tantissimi, che sembrano morbidi e vaporosi. E' molto alto, slanciato, magrissimo che quasi distinguo le vertebre anche attraverso la camicia. Gli occhi sono abbastanza indefiniti, prima avrei detto verdi, ma ora - sotto la luce - sembrano grigio azzurri.
-Suoni benissimo.-mi sfugge, e lui accenna un sorriso con l'angolo della bocca, senza smettere di suonare:-No, seriamente, chi è l'autore del brano? Non me ne intendo di muisca, ma qualche nome lo conosco.-insisto.
Lui sembra concentrato, e aspetta qualche secondo per rispondere:-Oh, non penso che tu lo conosca.
-Dimmelo.-premo, curioso come non mai:-Hai qualcosa da perderci?
Lui alza gli occhi e sembra sospirare:-L'ha scritta un irritante tipo di nome Sherlock Holmes, o almeno, irritante è come gli altri lo giudicano.
-Mai sentito.-dichiaro:-Di che epoca è?
Lui scuote la testa:-Ci credo che non l'hai mai sentito, sono io.
Rimango sbalordito per un secondo:-Questa musica l'hai scritta tu? Componi?
-E' quel che ho detto.
Continua a suonare, e io rimango in silenzio per un po', rimuginando. E' spettacolare, incredibile.
-Io sono John Watson.-dico, dopo un po'.
-Il masochista.
-Perché masochista?-chiedo, sempre più confuso.
-Sei quello che si fa male apposta per andare in infermeria e guardare come medicano i tagli e le escoriazioni, giusto? E' masochistico.
Lo guardo con gli occhi più spalancati che mai:-Come hai...?
Sorride appena:-Facciamo che rimanga un segreto, ok?-ripete, come ha fatto all'inizio.
Continuo a fissarlo, e a lui non sembra dar fastidio, mentre suona. Sono ammaliato dalla musica, ammaliato dal ragazzo davanti a me.
-Vuoi fare il medico, vero?-chiede, dopo qualche minuto ancora.
Annuisco, senza più chiedere. Dopotutto, facciamo che rimanga un segreto.
Quando la melodia finisce, con una lunga, estenuante, e angosciosa nota vibrante, ripone il violino e l'archetto nella custodia, con cura, e si infila in cappotto.
-Voglio rivederti.-mi scappa, tra le labbra:-Dove posso trovarti?
Lui sorride ancora con quella smorfia misteriosa ed enigmatica:-Sarò io a trovare te.
Si avvia verso la porta, ma sembra esitare ancora un attimo, mentre si gira:-Ah, John?
-Si?-chiedo, mentre sento il mio nome sboccare dalle sue labbra.
-Riguardo a quest'incontro...-scandisce lentamente:-Facciamo che rimanga un segreto.
E poi esce, portando via con sé il suono del suo violino, che avrebbe popolato - insieme al suo volto - i miei sogni per i successivi vent'anni.

Angolino della Skizzata:
Pardon moi, sono sempre in vacanza, e non riesco mai ad aggiornare.
Non chiedetemi da dove è uscita 'sta schifezza. :( mi dispiace
Il titolo più azzeccato sarebbe stato: Facciamo che rimanga un segreto? ma non me la sentivo di non scrivere niente sulla musica. Perdonatemi XD
Maya
  
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