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Autore: Stateira    23/01/2007    23 recensioni
Quando anche i bambini-che-sono-sopravvissuti perdono le staffe. Harry alle prese con gli esaurimenti nervosi che la convivenza con il biondo più schizzato del pianeta comporta...
Genere: Romantico, Parodia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Draco è un cataclisma interplanetario

Draco è un cataclisma interplanetario.
No, vi giuro, un disastro su scala mondiale.
La tecnologia.
La tecnologia babbana e Draco sono le due cose più incompatibili del pianeta, che ne so, tipo le sue camicie di Cavalli e il comune senso del pudore, oppure Piton e lo shampoo, o io e l’astinenza sessuale.

 

Niente da fare, credo che se tentassi di nominare Draco e la lavastoviglie nella stessa frase, la lavastoviglie esploderebbe per partito preso, giusto per giocare d’anticipo.

E a proposito, Draco ci mette l’ammorbidente, nella lavastoviglie. E poi prova a strusciare la faccia contro i piatti a fondo piano, per vedere se sono effettivamente soffici.

Ma questo non è niente! Se si limitasse a questo io sarei un uomo felice, capite?

E invece no!

Draco ha il divertente hobby di attentare a qualsiasi cosa sia provvista di pulsanti, nell’arco di un’intera stanza.

 

Una volta ha tentato di farmi un dispetto, presente in stile bambini spezzacazzo? Poverino, lui si diverte così, e Ron sostiene che io lo debba assecondare, esattamente come si fa con i pazzi psicotici. Ecco, nel tentativo di spegnermi il computer è riuscito a, in ordine cronologico: staccare il cavo di alimentazione delle casse audio. Direttamente dalle casse. Far impazzire la stampante, riuscendo persino ad impostare, non so come, visto che non ha toccato nulla, di farle stampare quindici fotografie a colori di sua madre. Cambiare l’impostazione dei colori dello schermo, facendo un macello pazzesco. Adesso vedo le icone tutte grigie topo e viola, e fra l’altro scritte in greco, visto che è riuscito a scombinare la tastiera.

Bene. E in tutto questo, comunque, il computer non lo ha spento. Tanto che a un certo punto mi sono costretto a contare fino a dieci, a salvare la partita del giochetto che stavo usando, e a spegnere il pc, prima che Draco lo mandasse in panne.

Dovevate vedere la sua faccia stramaledettamente fiera, quando ha visto lo schermo nero.

Già, è bravo, lui, eh? Lui sì che ci sa fare, con la tecnologia, mica come me! Io sono un inetto, con me tutti gli elettrodomestici sono fermi e immobili! Invece quando arriva lui tutto si anima e salta in aria, in un tripudio di lucette e pulsanti, così si fa!

Oddio, la mia emicrania cronica…


Fra l’altro, fermi, mi è appena venuta in mente una cosa. L’altro giorno c’è stata una scena veramente memorabile: nel lodevole intento di scoprire i mille e più misteri della televisione, il mio delicato consorte è rimasto alzato più di me, telecomando in mano ed espressione decisa, in perfetto stile “Hey, sono Draco Malfoy, e nulla mi fermerà”.

Risultato: dopo un’oretta è venuto a tirarmi giù dal letto di peso, e, bianco come la neve, ha cominciato a strepitare “Harry!!! Dentro la tua scatola malefica ci sono due che fanno sesso!!! Mandali via, nessuno può fare sesso in casa nostra, tranne noi due!!!”
No, va beh, vi rendete conto? Non è possibile.
Ormai sono rassegnato.
Non è assolutamente pensabile che alla sua prima esperienza televisiva senza la mia diretta e caporalesca supervisione lui incappi in un film porno. No, perché poi, visto che non ha ancora chiaro come funziona, finisce che io ci faccio la figura del pervertito, come se fossi io a far mandare in onda quella roba! Insomma, sarò anche Harry Potter il-ragazzo-che-ha-fatto-il-culo-quadrato-a-Voldemort (mi manchiiii!!!), ma giuro che non ho ancora tentato la scalata alle reti televisive nazionali!

Ma questo è il meno. Il suo primo, traumatico impatto con le infinite vie della tecnologia è stato il frigorifero. Ho passato due – DUE – mesi della mia miserabile esistenza coniugale seduto davanti al frigo, con lui in braccio che pungolava la manopola di apertura con la bacchetta, e poi mi si nascondeva tutto tremante e piagnucolante nell’incavo del collo, a cercare di spiegargli che sì, Draco, il frigorifero ronza.
No, Draco, non ti sto nascondendo delle api frizzole da nessuna parte.
Sì, Draco, sono certo che sia normale che il frigo ronzi.
Sì, Draco, sono ASSOLUTAMENTE certo che sia normale che il frigo ronzi.
ASSOLUTAMENTE ASSOLUTISSIMAMENTE certo.
No, Draco, non ti esploderà il cartone del latte in faccia, rilassati.
No, nemmeno le bistecche.
Sì, Draco, posso immaginare quanto faccia male prendersi una bistecca in faccia, con tutti i ceffoni che mi sono preso da te.
No Draco, non c’è nulla di inquietante nel ronzio del frigo.
Va bene, Draco, un giorno stermineremo i Babbani anche per questo.

Uff… se sapevo che le  cose sarebbero andate così avrei fatto prima ad adottare un bambino, tanto Draco lo devi inseguire per tutta casa perché non combini guai, quindi tanto valeva, no? Anzi, almeno un bambino lo tiravo su come volevo io, così non avrebbe avuto quel caratteraccio tremendo che ha Draco! E, dettaglio non indifferente, ad un certo punto della sua vita se ne sarebbe andato a Hogwarts, e per sette anni se ne sarebbe stato fuori dai piedi per quasi tutto l’anno, così io avrei potuto dedicarmi a Draco a tempo pieno.
Mi sono ingarbugliato da solo, vero?

 

Beh, sarà meglio glissare.

Guardate, esiste un solo strumento al mondo con cui Draco va d’accordo. Il telefono cellulare.

Mi telefona seimila volte al giorno, per sapere dove sono, come sto, se gli voglio bene, se sto mangiando, che cosa sto mangiando, se è buono, se ne porto a casa una porzione anche a lui.

Piccolo esserino vigliacco.

Il concetto è che, per carità, errore mio, sono troppo abituato a certi elettrodomestici.

Come diamine fai a sciogliere il formaggio sulle patate, senza il microonde?

Con un dannato incantesimo, d’accordo, ma, diciamoci la verità: come il microonde non ce n’è.

Doveva vederla così anche Draco, il giorno in cui ha pensato bene di metterci dentro una terrina di plastica piena di uova, salsicce, patate e bacon.

Con le posate. E il tovagliolo.

E poi l’ ha impostato per una mezz’oretta. No, non perché non sapesse come fare. Perché gli piaceva pigiare i tastini, ecco perché!

E quando io mi sono accorto del casino allucinante che aveva combinato, e ho cercato di fracassargli la testa con una sedia, lui si è difeso dicendo “Ma lo hai detto tu che quel coso cucina piatti già pronti, no? E allora io ho preparato tutto. Mi spieghi come fai dire che è pronto, se non ci sono almeno le posate, razza di zotico incivile?”

Basta, basta, ok, lezione imparata, e microonde eliminato dalla casa.

 

Così come ho dovuto eliminare la lavatrice, prima che lui mi tingesse tutte le mutande di rosa e di giallo canarino. Per mantenere i completi, naturalmente. Insomma, se ho usato la camicia bianca con la giacca blu, perché diamine non si possono lavare insieme? Mica si passano i colori, mentre sono addosso a me, no?

E poi lasciamo perdere, non mi ci fate pensare, alla lavatrice.

L’unica volta in cui ho tentato di realizzare una mia appagante fantasia, ovvero montarmi selvaggiamente Draco sul suddetto elettrodomestico, mi sono ritrovato con la schiena fracassata contro il lavandino, le gambe all’aria, e Draco che piagnucolava in un angolino, perché si è spaventato A MORTE quando è cominciata la centrifuga, ed è schizzato via peggio di un coniglio con uno spillone piantato nel sedere.

 

L’unica cosa che attualmente sopravvive è il forno, e il piano fornelli. Ma naturalmente ho dovuto prendere i miei provvedimenti in merito, e da un po’ di tempo a questa parte sulla parete dietro i fornelli campeggia un’enorme lavagnetta con scritto “ISTRUZIONI PER DRACO”

Che è un po’ come “istruzioni per danni.”

Però non posso permettermi che mi mandi all’aria la casa un’altra volta, solo perché si diverte con le manopole del forno, abbiate pazienza. Ok, posso capire che un mago purosangue trovi estremamente eccitante schiacciare un sacco di pulsantini colorati, o girare le manovelle, o che ne so, far scattare il videoregistratore, però l’ultima volta che gli ho concesso una certa indipendenza in cucina ha scagliato un Incendio contro il forno.

Per accenderlo, naturalmente, perché, Potter, tu come lo accendi, un forno, scusa?

Sbattendoci contro la tua testa a mò di pietra focaia, Draco.

 

Sapete qual è stato il momento più spaventoso della mia esistenza? Quello in cui mi sono visto passare la vita davanti, quello in cui pensi distintamente “oh mio dio, ecco, è la mia ora”, quello per il quale da oggi in poi vedrò tutti i Threstal del mondo?

No, lasciate perdere quella buon anima di Voldie, siete fuori strada. Se pensate che un Avada Kedavra puntato alla gola possa spaventare, non vi siete mai trovati davanti a Draco che apre tutti i rubinetti del gas nello stesso momento alla massima potenza, li lascia andare per una decina di minuti buoni, il tempo di preparare le pentole, apparecchiare la tavola, e andarsene a fare pipì,  e poi si avvicina guardingo ai fornelli, con tanto di lingua che sbuca dalle labbra, e cerino acceso in mano.

…Ecco.

 

Niente da fare, Draco non riesce a fare pace con la tecnologia. La sua ottusità è ammirevolmente caparbia, in materia, come se il suo cervellino fosse una specie di roccaforte dell’impedimento genetico verso qualunque soluzione che tenti di migliorare la tua qualità di vita.

Al momento sono in attesa che Draco mandi all’aria l’orologio digitale che tengo sul mio comodino.

Ce la farà, prima o poi, garantito.

 

  
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