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Autore: Lilyth    11/07/2012    3 recensioni
Il giorno del 17esimo anno è un giorno, importante, forse più del 18esimo;
ognuno di noi ne conserva anche solo un piccolo ricordo dentro al suo cuore; ci si diverte, si cresce, si cambia.
Per Smile, però, questo cambiamento è molto lontano da quello meramente numerico.
Lo scontro con una realtà in parte meravigliosa ed imprevedibile, in parte dura e difficile da accettare accompagneranno la nostra protagonista in un viaggio dentro il suo vero essere per aiutare una stirpe a lei estranea di cui non sapeva di far parte.
Scrivere questa storia all'inizio è stato un gioco, un gioco che piano, piano iniziava ad avere una forma ben definita.
Mi ha emozionato e spero emozioni anche i lettori.
Lo so, sono solo una ragazza di 17 anni, ed è difficile credere che in così tenera età si possa arrivare a metter su un racconto di rilievo.
Però, datemi fiducia.
Buona lettura.
Lilyth.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eternity'
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1
 
Nonostante l’inizio della giornata non esattamente brillante riuscii ad arrivare a scuola con una faccia quasi normale e, cosa di vitale importanza, arrivai a scuola senza sentire altra voce che la mia all’interno della mia testa!!
Giunsi davanti al vecchio edificio cadaverico un po’ più tranquilla e rilassata, pronta a godermi quel tre marzo fino in fondo.
Scorsi Laby in lontananza, stava parlando con Kay che non sembrava molto attento, o forse stava solo cercando di dormire qualche altro minuto.
Poi accadde di nuovo quella cosa, ma non era più mio padre, era Laby! O meglio, era la voce di Laby, nella mia testa!
“questa sorpresa deve riuscire a sorprenderla come mai prima!! Ma tu guarda questo cretino di Kay, sta letteralmente dormendo in piedi, ora lo sistemo io!!” poi vidi il suo sguardo posarsi su di me “o no, è già arrivata!! Non è ancora tutto perfettamente pronto!!!”
Ok, ora volevo fuggire, scappare, andare via e non tornare mai più; peccato che stavo ferma in mezzo al piazzale senza muovere un muscolo e con un viso che immaginavo ai limiti del surreale.
Laby  diede una botta a Kay che si voltò ancora mezzo addormentato, appena mi mise a fuoco sorrise salutandomi.
Laby mi corse incontro e saltandomi letteralmente addosso urlò non reagii, ero ancora scioccata, anzi, lo sarei stato ancora per lungo tempo.
Kay mi guardava interrogativo, e anche lei, la mia migliore amica, sciolto l’abbraccio, mi trafisse con occhi di ghiaccio, era chiaro che stavano aspettando delle spiegazioni da me.
Cercai di riprendermi, almeno per sembrare credibile nel momento delle spiegazioni.
< Kay, Laby, non so cosa mi stia succedendo, ma la cosa è grave…credo di essere pronta ad un ricovero in manicomio >
Kay scoppiò a ridere < beh, dimmi qualcosa che non ancora non so… > lo trafissi; Laby invece sembrava perplessa  < che intendi dire con “credo di essere pronta ad un ricovero in manicomio”?? > deglutii piano < ve lo racconto SOLO se mi promettete che non mi prenderete in giro per il resto dei miei giorni…. > i due si scambiarono un’occhiata perplessa, poi acconsentirono.
Ero convinta che raccontare ciò che mi stava accadendo sarebbe stata la cosa più difficile che avrei fatto nella mia intera vita…se avessi saputo tutto quello che avrei vissuto dopo probabilmente avrei considerato quella situazione in modo totalmente diverso.
 
 
 
< dimmi che stai scherzando… > non risposi ma lei continuò < ti prego Smy, dimmi che stai scherzando!! >
Inizia a spazientirmi il che, parlando di me, era abbastanza normale < no Laby non posso dirtelo e sai perché??? Perché non sto scherzando. IO NON STO SCHERZANDO!! >
Kay posò una mano sulla mia spalla prima di sedersi davanti a me < allora, spiegati bene, tu ci vorresti dire che puoi ascoltare i nostri pensieri?? Cioè, sei telepatica?? >
Strabuzzai gli occhi annuendo < è proprio quello che sto cercando di spiegarvi da circa un’ora…è servito fare sega a scuola per spiegarvelo senza che a Laby prendesse un attacco d’ansia… >
Lui annuì pensieroso < vabbè, se lo sei con noi dovresti esserlo con tutti…o sbaglio? > fui sul punto di mettermi ad urlare < non lo so cristo NON LO SO!! >
I due si lanciarono un’occhiata preoccupata.
“oddio, sta impazzendo…dobbiamo avvertire suo padre…” < no Laby, non dovete avvertire mio padre, e giuro che se solo ci provate sarà l’ultima cosa che avrete fatto nella vostra vita! >
Osservai lo sguardo di Laby tremare davanti a me, si alzò in piedi e iniziò ad urlare < l’ha fatto di nuovo, Kay, l’ha fatto di nuovo!! >
Mi alzai anche io con lei ed inizia a strattonarla < vedi! Te l’ho detto! TE L’HO DETTO!! >
Kay rimase seduto, quasi in preda a pensieri più grandi di lui.
Alla fine ci guardò e con voce calma disse < va bene ragazze, urlando di sicuro non risolviamo le cose, o sbaglio? >
Lo guardammo entrambe e ci sedemmo all’unisono.
Kay ci guardò serio < ragazze, io non so cosa sta accadendo a Smile, ora però direi di andare…in quarta ora ho un compito in classe e non credo che saltarlo mi farebbe bene… >
 
Entrammo a scuola in terza ora, proprio nell’istante in cui suonò la campanella della ricreazione.
Persi subito di vista Kay che si lasciò trascinare in cortile da chissà quale amico.
Laby rimase con me e iniziò a chiedermi ogni due minuti domanda a cui cercavo di non saper rispondere.
Ci fermammo in un angolo sul corridoio della nostra classe.
< cosa pensi ti stia accadendo? >
< non lo so Laby? >
< Smile ti prego dimmi che lo sai fare da sempre… >
Scossi la testa  < non è così, vorrei che fosse così anche io… >
Lo sguardo di Laby venne attirato da qualcosa alle mie spalle , mi voltai anche io e alzai gli occhi al cielo
< ecco, ci mancava solo quell’idiota di Alex Skorny > guardai Laby che stava sorridendo
< intendi dire quello stupendo idiota di Alex Skorny > scossi la testa con aria di sufficienza e lei scoppiò a ridere
< spiegami Smile, come fai a dire che è un’idiota se non ci hai mai fatto un discorso serio… >
<  o è semplice, lo so e basta e poi che mi risulti i discorsi seri con lui non si possono fare, non è in grado… >
< per me è semplicemente stupendo… >
< per me invece è solo uno che si sente l’unico uomo sulla terra…non lo posso proprio soffrire… >
Abbassò notevolmente la voce e ammiccò
< allora ti consiglierei di non voltarti… >
Capii cosa stava cercando di dirmi.
Mi senti sfiorare la schiena e non so come ebbi un flash di cosa stava per accadere.
Vidi chiaramente la sua mano a pochi millimetri dalla mia schiena.
Urlai.
< ti sconsiglio vivamente di farlo! >
Scoppiò a ridere < come fai a sapere cosa sto per fare Smiel.. >
Mi voltai di scatto < sì, era esattamente come immaginavo… >
Mi guardò sorridendo < dì, la verità…ami che io ora sia qui a parlare con te >
Non sapevo se scoppiare a ridere o iniziare ad urlare cercai di placarmi con una battutina sarcastica degna di me
< senti mister “guardatemi tutti io sono una winx” questo trucchetto non funziona da chissà quanti secoli… >
Mi guardava i denti
< dio, sei così sanguinaria che ti stanno spuntando le zanne… >
Mi pietrificai, voltandomi chiesi conferma a Laby che scosse la testa negando ogni possibilità che stese veramente accadendo una cosa del genere.
< ok Smiel, ho perso la tua attenzione a quanto vedo e non ho tempo da perdere, ci vediamo… >
Mi voltai sprezzante
< ti ho già detto di non chiamarmi così? Bene te lo dico ora… >
< ti sto salutando… >
Annuii  < sì, sto notando… >
Mi prese per le spalle e mi si avvicinò, non mossi un muscolo; si fermò anche lui < allora, mi saluti? >
Mi imposi di non tirargli uno schiaffo < ciao >
Mi lasciò, qualcuno lo chiamò da lontano, si voltò era una ragazza e non sembrava esattamente felice.
La saluto e la raggiunse mentre io tiravo Laby nella direzione opposta.
 
< Smile smettila di correre…Smile… >
Mi voltai a guardare Laby < scusa ma devo allontanarmi al più presto da quell’essere… >
< sì l’ho notato, ma ora saremo abbastanza lontane o no, siamo dall’altra parte dell’edificio… >
Rallentai il passo e lei mi si affiancò < sei adirata o sbaglio? >
Scossi la testa < non sono adirata… >
< Smile io non direi, sei nera… >
< no Laby, non capisci, nel momento in cui le sue dita hanno sfiorato la mia schiena ho visto la scena, ho visto me attraverso i suoi occhi… >
Ci sentimmo abbracciare da dietro, era Kay che tornava dal cortile
< ragazze che mi dite, ci sono novità? >
Laby annuì < sì, Smile ha avuto l’imprinting con Alex Skorny… >
Kay mi guardò < quindi, fammi capire, non ti capita solo con noi, ti capita anche con altre persone… >
Lo guardai accigliata < Kay, se lo sapessi forse non saremmo qui a parlarne, tu che dici? >
La campanella suonò per intimare agli studenti di tornare in classe, nel nostro caso di entrare.
Ci salutammo promettendoci di sentirci in serata per avere novità, anche se comunque, qualsiasi cosa fosse accaduta sarebbe servita a poco.
 
Riuscii a sfuggire da una giornata scolastica alquanto fastidiosa, forse perché riuscivo ad incontrare “mister winx” ovunque.
Quando arrivai a casa erano già le 2 del pomeriggio ed io ero stanchissima.
Era il mio compleanno ma io volevo fare tutto tranne che festeggiare quella sera stessa.
Salii in camera mia e mi lanciai letteralmente sul letto, appena chiusi gli occhi suonarono alla porta ed io non potei veramente crederci.
Scesi le scale con passo elefantino e spalancai la porta, quello che vidi mi provocò uno scompenso.
< ciao Smiel, disturbo? O meglio, disturbiamo? >
Un attimo, perché davanti alla porta di casa mia c’era Alex Skorny e con lui la ragazza che lo aveva chiamato oggi in corridoio? C’era qualcosa che non mi quadrava per niente.
< pensi di poterci far entrare o preferisci parlare qui fuori? >
< perché, da quanto tempo sai parlare? >
La ragazza che gli stava vicino scoppiò a ridere, la guardai e lei mi fissò sorridendo
< ciao Smile, scusa il disturbo, non penso che noi ci conosciamo; sono Monica Rubens >
Mi porse la mano ed io gliela strinsi < piacere, Smile Nash. >
< scusa se ci presentiamo così a casa tua ma abbiamo bisogno di parlare con te in un momento in cui non hai nessuno intorno e visto che è praticamente impossibile trovarti sola a scuola…eccoci qui. >
Mi feci coraggio e li feci entrare continuando a chiedermi che cosa potessero volere da me.
< beh, accomodatevi… > Alex mi guardò sorridendo < anche io? > < sì, ma tu per terra… >
Monica mi sorrise < so che ti starai chiedendo cosa ci facciamo qui e vorrei tanto spiegartelo io ma…lo deve fare lui… >
Guardai Alex e implorai < ti prego…che sia una cosa seria… >
< con piacere Smiel; allora, la farò breve…so cosa, anzi sappiamo, cosa ti sta accadendo:
leggi nella mente delle persone a cui vuoi bene, ti basta un contatto fisico con una persona per percepire tutto ciò che sente e beh…ti posso dire che non è finita qui ma che è normale. >
a quel punto ero veramente colpita, sorpresa e incredula.
< ma…come… > < come facciamo a saperlo? A beh, questa è falice…siamo come te. >
Lo guardai bieca
Alzò gli occhi al cielo < se aspetti te lo spiego…se vuoi fare tutto di fretta non sarò io a spiegartelo. Allora, noi siamo Eterni; tu non sei solo un’Eterna, sei la mediana…sei qui per mantenere stabile la pace tra gli Eterni ed i Bruni… >
Non ci stavo capendo niente, era lui che non si faceva capire…parlava di Eterni, Bruni, mediane…se doveva essere d’aiuto non lo era affatto.
Continuavamo a guardarmi entrambi come se si aspettassero l’esplosione che ovviamente non arrivò
< allora, spiegatemi bene…le cose che mi stanno accadendo non sono le sole cose che capiteranno nella mia vita; noi siamo Eterni, io sono anche mediana, e devo mantenere la pace tra noi e i Bruni…ma tutto ciò che vorrebbe dire?? >
Fu Monica questa volta a parlare
< beh, noi siamo i posteri di una famiglia antichissima, dotata di poteri magici; la prima comparsa degli Eterni si ha nel periodo medievale, i nostro poteri non erano visti di buon occhio dagli umani che iniziarono a perseguitarci. I Bruni sono una famiglia rivale, anche loro possiedono poteri, siamo nemici da sempre e ora che anche tu ti stai trasformando, e tu sei la mediana, i conflitti si stanno riaprendo per decidere nuovamente a distanza di secoli quale famiglia ha la superiorità sull’altra. >
Iniziavo a capire ciò che mi stava dicendo, ero diciamo tranquilla, o almeno non avevo ancora realizzato completamente la situazione.
< cosa intendete che la mia trasformazione non è ancora terminata? >
Alex scoppiò a ridere < beh, inizierai ad avere un controllo diverso sul tuo corpo, acquisirai un’agilità ed una forza fuori dal comune e soprattutto diventerai un lupo. >
Sgranai gli occhi < diventerò cosa?? >
Monica sbuffò < lascialo perdere, sta solo scherzando…Smile, grazie di aver reagito bene ora però devi permetterci di starti alle costole, sei in pericolo ora più che mai… >
< sì, insomma, avrai tutti i Bruni del paese a darti la caccia per farti tirare le cuoia…ma tranquilla, cercheremo di proteggerti nei limiti del possibile. >
Si alzarono entrambi , Alex mi si avvicinò
< ora Smiel ti lasciamo ai tuoi pensieri…ti ricordo che per quanto ti crei enorme fastidio io dovrò controllarti e aiutarti nel caso in cui avessi qualche problema…non ti fare scrupolo a chiamarmi… >
Mi diede un buffetto sulla guancia e si avviò verso la porta.
Monica lo seguì e salutandomi si chiuse la porta alle spalle.
Qualche secondo dopo ripresi controllo di me stessa, mi diressi verso il calendario appeso sopra al telefono; come immaginavo non era il 1° di Aprile e per quanto ne sapevo io ciò che mi avevano raccontato era terribilmente vero.
   
 
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