Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: ehisistah    12/07/2012    6 recensioni
«Scusami.» mi disse lui, mentre mi raccoglieva un paio di libri che erano caduti a terra.
«Non sono monca, faccio da sola.» dissi strappandoglieli dalle mani.
Poi li ammucchiai di nuovo nella mia borsa e me ne andai a passo svelto.
MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo tre.

Il mio autobus arrivò alla solita ora, e come sempre traboccava di gente.
Quando arrivai a casa il pranzo era già pronto, e mia madre era a tavola che mi aspettava per pranzare.
«Com'è andata a scuola?» mi chiese sorridendo. 'Come poteva essere andata?' «Bene.» le risposi con un mezzo sorriso.
Lanciai lo zaino a terra e mi misi a tavola. «Allora...» dissi mia madre mentre metteva in bocca un pezzo di carne. «sei arrivata in ritardo anche oggi?»
Rimasi in silenzio, fingendo di non averla sentita, mentre continuavo a mangiare. «Mi rispondi?» mi chiese spazientita.
«No, cioè si. Allora, no che non sono arrivata in ritardo e si che ti rispondo.»
Allora mi squadrò dalla testa ai piedi, poi si versò un bicchiere d'acqua, e il pranzo proseguì come al solito.

Verso le tre avevamo finito di pranzare, così iniziò ad ammucchiare i piatti nel lavandino, poi a prepararsi per andare al lavoro.
Iniziò a girare per casa frettolosamente mentre io ero già andata in camera mia tranquillamente.
'Okay, per domani niente compiti. Evidentemente dio esiste!' Quando mia madre entrò in camera mia e mi vide già al computer iniziò a sbraitare, come impazzita.
«E i compiti? Quando pensi di fare quei cazzo di compiti?»
Cercando di mantenere la calma le risposi, ma con lei era impossibile non incazzarsi.
«Non ho compiti per domani, e porco due.» Stava per esplodere come una bomba ad orologieria.
«Porco cosa?» mi chiese, sempre più furiosa. «Due, porco due.» le risposi con tono calmo. «Lo sai che il tuo 'porco due' può diventare
una bestemmia? Lo sai questo? Lo sai?» continuava a chiedere. «O cristo lo sò, ma io ho detto porco due e non porco...» mi trattenni.
Uscì dalla camera, e sentii la porta di casa sbattere. Finalmente quella rompicoglioni se n'era andata, amen!

Quando la sera tornò mi parlò come niente fosse, prima di andare a dormire mi augurò la buonanotte e tutto sembrava essere finito lì.

La mattina dopo non arrivai in ritardo, e così rimasi per un pò all'entrata ad ascoltare qualche brano dal cellulare.
Questo finchè qualcuno non mi disturbò, levandomi dall'orecchio una cuffietta.
'Chi è adesso il rompipalle mattutino?' Mi voltai, era solo Allen. «Ah, sei tu.» le dissi, un pò delusa.
«Certo che sono io, chi pensavi che fosse scusa?» mi chiese sorridendo. 'Piantala di sorridere, ti prego, è solo mattina.'
«Nessuno, nessuno.» le risposi, cercando di sorridere. «Sei triste?» mi chiese, pronta ad abbracciarmi.
«Non sono triste okay? Ho solo sonno quindi se magari puoi...» dissi scansandola.
«Andare? Se posso andarmene?» mi chiese, non sorrideva più. «L'hai detto tu.» dissi facendole spallucce.
Allora se ne andò, forse un pò offesa ahahah povera. 'Finalmente solo io e la musica' Non feci in tempo nemmeno a pensarlo che già era ora di entrare.
Così rimisi in tasca cuffiette e cellulare, e iniziai a percorrei il lungo corridoio e a salire la rampa di scale.
«Ariana, oggi non sei in ritardo, cosa è successo?» disse la prof. mentre mi andavo a sedere.
«Quasi simpatica.» sussurrai sbattendo lo zaino a terra. «Siediti con garbo.» disse lei, mentre iniziava a scrivere qualcosa alla lavagna.
«Siediti con garbo.» sussurrai facendole il verso. Grazie a dio non mi sentì.

Suonò la campanella, quella che mi separava dall'ora di pranzo. Il cuore iniziò a battermi forte e le mie gambe iniziarono a tremare. Probabilmente sbiancai.
«Ti senti bene?» mi chiese Allen mentre mi toccava la fronte. 'Di nuovo all'attacco, ma questa non si scoraggia mai.'
«Si grazie, ora vado.» dissi facendole un finto sorriso. Poi mi alzai dal banco e iniziai a dirigermi verso la mensa.
Quando entrai iniziai davvero ad agitarmi, non sapevo dove fosse seduto, non glielo avevo chiesto.
Poi vidi una mano agitarsi, qualcuno alzarsi e venire verso di me. Forse era lui. «Ciao.» disse sorridendomi e prendendomi per un braccio.
Sorrisi anche io, poi ci andammo a sedere.

--------------------------------------------------------------------------

Waaaata, praticamente in questo capitolo
non succede un bel niente c:
E' che volevo lasciarvi con la suspance!
Perciò, se ci sono riuscita, bè *clap clap* (?)

sono su twitter qui.
just for youuuuuu.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ehisistah