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Autore: Juliefer    14/07/2012    11 recensioni
-Zayn Jawaad Malik, nato a Bradford il 12 Gennaio 1993, e ancora in vita, si spera per un altro po’,- sorrisi - prometti di essermi sempre fedele, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di volermi bene e onorarmi tutti i giorni della mia vita?- mormorai mentre il mio cuore accelerava i battiti.
Con una calma che mi spiazzò annuì arrossendo e rispose.
-Julie Anne Seekings, nata a Bradford il 17 Ottobre 1994, e arrampicata su di me come una scimmia, prometto sui miei capelli - gli scappò una risatina- di esserti sempre fedele, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.-
Mi rivolse un sorriso a 32 denti, di quelli che solo lui è capace a farti e soddisfatta affondai il viso nella sua spalla.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Happy Birthday!

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Sentii un rumore provenire dalla cucina. Mi svegliai di soprassalto, lanciai un’occhiata alla sveglia sul mio comodino e sbuffai.

Le mani di Simo non si sarebbero fermate mai, nemmeno alle sette di mattina.

Simo, era la mia dolce mamma. Una donna di statura media con un viso angelico e un naso leggermente aquilino che le donava un non so chè di elegante e principesco. La chiamavo così fin da piccola ma mai in sua presenza.
Lanciai il mio tipico urlo mattiniero da tirannosauro giurassico e mi riavvolsi nel candido lenzuolo.
Non avevo nessuna voglia di alzarmi.  
E chi l’avrebbe avuta sapendo a cosa sarei andata in contro nel corso della giornata?!

Oddio non posso pensarci.

Dopo due minuti passati beatamente stesa sul letto, ancora con il cervello staccato, avvertii il fastidioso campanello della porta di casa.

Visite di prima mattina, uff.

Sentii dei passi felpati avviarsi sulle scale ed esitare un momento sulla soglia della mia stanza.
La porta si aprì cigolando e l’intruso non si degnò nemmeno di chiedere il permesso prima di entrare.

Mannaggia a me che non ho mai avuto l’abitudine di chiuderla a chiave.

Feci finta di dormire, appesantendo il mio respiro, nonostante sapessi benissimo chi fosse.
Chissà perché fin da piccoli non si era mai posto il problema di bussare.
Non si era ancora capacitato del fatto che eravamo cresciuti e le cose non erano più come prima.
I nostri corpi erano mutati, anche le nostre forme. I nostri atteggiamenti verso il sesso opposto erano differenti da qualche anno a quella parte. In fondo, era tutto normale. Faceva parte della vita.

Eh già, non siamo più bambini. Il tempo passa anche per noi. Pensai con un tono malinconico.

Persa nelle mie riflessioni non mi accorsi della sua rapida avanzata.
-Buon giorno principessa sul pisello.- disse sussurrando al mio orecchio.

Iniziamo bene. Prevedo una giornata non facile per te, Julie.

La sua voce provocò in me tanti piccoli brividi che percorsero interamente il mio corpo.
-Non ignorarmi. Lo so che non stai dormendo, bionda.-
Non avevo la minima intenzione di muovermi. Quel letto era così morbido. Non mi lasciava andare. Se avessi potuto, in futuro, l’avrei sposato.
Infastidito dalla mia indifferenza si spostò leggermente ed iniziò ad urlare nei miei poveri timpani.
-Oddio! Non ci posso credere! Non ci posso credere!-
Presa dallo spavento, mi alzai di scatto sbarrando gli occhi.
Oh si, era dannatamente bello. Me lo invidiava tutta la scuola. Ma tra me e lui non c’era mai stato nulla all’infuori di una profondissima amicizia.

Finora.

Aveva una carnagione olivastra, degli occhi color caramello screziati d’oro, protetti da ciglia lunghe e folte, dei capelli neri, lucidi, fissati in una cresta di cui andava altamente fiero, un fisico da paura ed era il mio vicino di casa, il mio migliore amico.
 Passavamo intere giornate insieme e tra noi non c’erano mai stati segreti.
-Guarda qui!- urlò con un tono preoccupato, indicando la mia chioma. –Un capello bianco!-
Lo fissai per un momento notando la sua espressione troppo seria e corsi davanti allo specchio.

   
 
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