Ti fidi di me?
Ero agitata.
Studiai il mio riflesso allo specchio.
Ero una ragazza semplice, acqua e sapone. E quel giorno avrei compiuto i miei 16 anni. Il mio corpo era atletico, con gambe lunghe e magre. La canottiera leggera che usavo per pigiama lasciava intravedere la pancia piatta. La mia pelle era chiara e liscia, degna di un’adolescente. La chioma bionda mi incorniciava il viso delicato e ovale.
Puntai i miei occhi di colore indefinibile, tra il verde foglia e il marroncino chiaro, sul punto indicato dal mio migliore amico.
-C..c..cosa stai dicendo?- mi girai e lo fulminai con lo sguardo.
Lui scoppiò a ridere piegandosi in due sul mio letto.
In un modo o nell’altro riesce sempre a fregarti, cara.
-Buon compleanno, Julie!- si avvicinò, mi stampò un leggero bacio sulla guancia ed uscì dalla stanza sghignazzando.
-Vaffanculo, Malik.- urlai di tutta risposta.
Dopo essermi fatta una doccia veloce, indossai jeans stretti e canottiera, e mi avviai verso la cucina.
Che fame! Sarà che sono diventata più vecchia…
Alla parola ‘vecchia’ il mio corpo ebbe un tremito.
Ma dai, smettila, hai solo 16 anni!
Trattenendo una risatina nervosa consapevole delle vocine che ormai giornalmente invadevano la mia testolina, ricevetti ‘in processione’ gli auguri della mia modesta famigliola e i rispettivi regali nonostante avessi chiarito che non ne era necessario alcuno.
Profumi, creme per il corpo, braccialetti. Tutta roba adorabile ma che non avrei mai messo.
Inaspettatamente qualcuno mi prese per i fianchi e mi abbracciò da dietro.
-Ve la rubo per un po’- disse una voce melodiosa rivolgendosi ai presenti.
Mi prese per mano e mi trascinò in giardino.
Si, una delle cose che mi piaceva di più di quella casa era l’ampio verde che la circondava.
Simo, esperta di fiori e piante di qualsiasi tipo, si dedicava spesso al giardinaggio trasformando un normale spazio aperto in un vivaio. Lì, tra i rami di un forte albero, il mio caro papà, aveva costruito una casetta di legno, così che noi bambini avessimo potuto trascorrere al meglio il nostro tempo.
-Hey Jawaad, dove mi por..?-
Non riuscì a finire la frase che una massa di pelo si fiondò sul mio delicato corpicino, buttandomi a terra.
-Oh no, Lucky! Smettila!- cercai di protestare ma ormai era troppo tardi ed iniziò a leccarmi tutta la faccia con la sua lingua chilometrica.
Zayn guardava la scena divertito finchè non gli lanciai uno sguardo bisognoso d’aiuto.
-Dai cucciolone… La ragazza è mia.- disse spostando l’enorme labrador che mi sovrastava.
-Uhmmm… Sei geloso, Malik?- risposi mentre cercavo di alzarmi.
Mi offrì una mano in aiuto. Mentre con l’altra lanciava una pallina al cane, allontanandolo.
-Ma certo che… no!- rispose rivolgendomi uno di quei sorrisi che avrebbero fatto impazzire qualsiasi ragazza.
-Non me la racconti giusta tu.- mormorai.
Arrivammo così ai piedi della magnifica quercia, regina del giardino.
-Ok scema, adesso chiudi gli occhi. Ti dovrò bendare!- mi disse con il suo solito sorriso combina-guai.
-Ma è strettamente necessario, stupido?- risposi con una leggera preoccupazione.
-Ti fidi di me, Julie?- mi chiese con dolcezza.
-Certo, Zayn.- risposi in tutta sincerità.
Trullallero!
Questa è la mia prima FF e sono leggermente emozionata...
Se ne avete voglia, lasciate recensioni! Con critiche o consigli... Accetto tutto! :)
Grazie,
#Giulia :)xx