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Autore: sashaminez    16/07/2012    0 recensioni
Sasha è una ragazzina che vive in America centrale, è stata abbandonata dal padre in orfanotrofio dopo la morte della madre. Li conosce Ricardo (Ric) con il quale scappa.. Durante il viaggio incontrerà molti altri ragazzi. E scoprirà segreti sul suo passato a lei sconosciuti. Cercherà di tornare alle origini ma dovrà avere a che fare con mostri di tutti i tipi. Ce la farà a trovare un posto nel mondo?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Cominciai a correre per il prato, i conigli al mio passaggio si spostavano e mi seguivano. Era il paradiso, l’avevo sempre immaginato così. Che cosa voleva dire questo? Ero morta? Iddio ero morta e stavo in paradiso, con tutti quei conigli, le anime dei morti. Presi paura, cominciai a correre, ma il prato era infinito, cercai una casa, qualcuno ma niente. Sembrava che in quel posto ci fossimo soltanto io e i conigli, la vista mi si stava offuscando…Vidi ad un certo punto una casetta piccola, piccola, a due piani.. Bussai, non rispose nessuno, i conigli mi stavano addosso, non potevo aspettare… Cercai di buttare giù la porta ma non ce n’era bisogno, era aperta. Entrai, era tutto in legno, non c’era luce, quel posto sembrava troppo tranquillo. Corsi di sopra, per vedere un letto, un qualcosa che potesse indicarmi chi vivesse in quel strano posto.. salii, aprii la porta, entrai, era buio, la porta sbatté e si chiuse, andai avanti,ad un certo punto una luce si accese di colpo… Aaaaarrrrrgggg !!! Quello che vidi era indescrivibile, conigli,coniglietti,lepri…tutti bianchi appesi al soffitto! Urlai, guardai a destra, c’era una scatola, e all’interno pellicce su pellicce di conigli, tutte bianche. Mi lanciai contro la porta, Non s’Apriva! Spinsi,spinsi…Ad un certo punto si spalancò e quello che mi trovai di fronte, fu ancora più spaventoso. Conigli, bianchi, si stavano togliendo la pelliccia bianca e sotto erano Neri! Avevano delle fauci appuntite, occhi rossi color sangue, tornai su ma era buio di nuovo, cercai a tastoni una finestra, la trovai e appena l’aprii, la luce si riaccese, io conigli mannari erano proprio dietro di  me… Urlai,urlai…mi buttai dalla finestra.. corsi, dai boschi ovunque c’erano conigli neri, e le pellicce bianche atterra, l’erba era d’un nero catrame, corsi e corsi, ad un certo punto caddi, le gambe mi cedettero, ormai i conigli mi erano quasi addosso, mi salirono sopra sulle gambe, sulle braccia, uno stava per mordermi la faccia, aprì la bocca, vidi le sue zanne, e in un secondo, mi vidi passare davanti tutta la mia vita, mia madre, mio padre, le ragazze, Nick, Jeremi… e infine Ricardo… Urlai,urlai,urlai… nero, buio, e poi niente… furono secondi interminabili, ritrovai i sensi, 2 giorni dopo… Stavo sullo stesso letto…di quando mi ero svegliata la volta prima. Mi alzai, c’erano due poltrone davanti al mio letto, su una stava Nick, era distrutto, aveva le borse sotto gli occhi, i capelli non pettinati sembrava fosse successo qualcosa di grave. Nell’altra poltrona, stava il professor Richard, aveva i capelli lunghi, la barba…aveva gli occhi rossi… Mi alzai gli andai incontro,
:- Professor Richard, mi sente?
Bisbigliai piano, per non farlo spaventare, da vicino era ancora più distrutto, ma conservava ancora quel suo fascino , contrariamente Nick, era ancora più stanco di Richard, e del suo fascino “felino” più nulla,neanche una piccola traccia, sembrava uno qualunque, il che mi rattristì…
:- Nick,Nick mi senti?
Sibilai…Gli misi una mano sulla guancia, mi veniva da piangere, cosa diavolo era successo? Mi avvicinai con la faccia al suo collo, provai a sentire il suo profumo, ma quello che si sentiva non era il suo, era un odore astratto, tristezza, paura ma soprattutto disperazione… Gli diedi un bacio sulla guancia. Me ne andai, dovevo sapere cosa era successo. Uscii, stavo scendendo le scale, quando sentii dietro di me dei passi, veloci, regolari, di donna, mi girai, era Agata!
:- Sasha! Ti sei svegliata…Non stai bene, torna dentro su!
:- Che,che,che cosa è successo qui?Dov’è Ricardo?
:- Su vieni che t’accompagno…
Scendemmo giù al piano terra, percorremmo il corridoio entrammo in salotto. Ricardo stava li, disteso sul divano, aveva un braccio fasciato. Gli occhi gonfi, uno nero , era pieno di botte dappertutto. Mi avvicinai, mi sedetti accanto
:- Ricardo,che diavolo è successo, Ricardo ,Ricardo!
Non rispondeva, niente. Agata mi prese per mano e mi fece distendere sull’altro divano. Mi addormentai.
Mi svegliai non so quanto tempo dopo, c’era Ricardo affianco a me era inginocchiato per terra e mi teneva le mani.
:- Ehi,ben svegliata,come ti senti?
:- Ricardo, io bene, tu?Oh santo iddio, ma che diavolo hai fatto?
:- Ti ricordi quando eravamo in giardino,e beh stavamo per…
:- Si,fare l’amore!?
:- Si ecco,  ad un certo punto qualcuno mi ha colpito alle spalle, e hanno cominciato a picchiarci…E’ stato orribile,poi però sono arrivati Nick e Richard e ci hanno portati dentro…Mi dispiace..
:- Chi,chi è stato?
:- Jeremi
:- Figlio di buona donna
Mi alzai… andai da Jeremi ma non c’era più…certi dicevano che era stato mandato in carcere,certi in un collegio altri ancora che fosse fuggito.
2 Mesi dopo, eravamo seduti sulla panchina appena fuori della villa..
:- Sicura che non vuoi scappare?Questo non è un posto per noi,dobbiamo andarcene
:- Ricardo, c’ho riflettuto e forse è ora di lasciare questo inferno,devo tornare a casa , scoprire dove si trova mio padre,se è vivo!
:- Lo sapevo che avresti voluto…
:- Devo andare, organizzeremo domani!
Gli diedi un bacio in guancia e me ne andai.
Pensai e pensai, capii che dovevamo andarcene al più presto! Dovevo scoprire dove era la mia famiglia, cosa era successo a mio padre, e poi anche Ricardo voleva lasciare questo posto!
La mattina dopo, mi alzai presto, alle 4 e mezza , mi vestii, misi tutto quello che avevo in valigia, guardai per l’ultima volta le ragazze e me ne andai. Percorsi il corridoio, e mi fermai davanti alla porta “17” . Bussai… Ricardo aprì la porta quasi immediatamente.
:- Eccomi, sono pronto, andiamo.
Ci incamminammo, scendemmo le scale, uscimmo e corremmo a più non posso verso il bosco che poi portava al cancello. Ci girammo solo una volta quando sentimmo delle urla. Era Nick, ci stava rincorrendo, era velocissimo, ci avrebbe raggiunto. Arrivammo al cancello, era chiuso, seguimmo la recinzione finché trovammo un buco, passammo sotto e cominciammo a correre senza guardare indietro. Qualcuno mi arrivò da dietro, cademmo entrambi sulla ghiaia.
:- Ricardo, aiuto!
Gridai, quando aprii gli occhi mi trovai davanti la faccia di Nick, aveva un’espressione incredula .
Mi prese per un braccio e mi tirò su di forza
:- Dove cazzo stavate andando?
:- …Ricardo…
Ricardo non se n’era accorto subito, ma quando ci vide tornò subito
:- Ce ne stavamo andando
Disse
:- Ahh si? E dove?
:- Da qualche parte
Risposi io
:- Perché Sasha perché?
:- Voglio trovare mio padre
:- Ti voglio bene,e tu lo sai, ed è per questo che ora me ne tornerò indietro…Ma ti prego fa attenzione…E tu Ricardo, prenditi cura di lei.
:- Ovvio che lo farò
Mi venivano le lacrime, stavo lasciando Nick, che aveva tanto patito quando ero stata picchiata… Mi sarebbe mancato, e molto!
Ci incamminammo…
:- Non dimenticarmi per nessun motivo al mondo!
Mi urlò Nick da lontano
:- No Nick, MAI!
  
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