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Autore: Dafhner    17/07/2012    0 recensioni
Questa storia racconta la vita di Cher, una ragazza londinese, che pur non avendo ancora l'età per bere aspetta già un bambino.
Naturalmente decide di darlo in adozione ed indovinate un po' chi sono i genitori adottivi? Harry e Caroline che nella storia sono sposati.
Bhe buona lettura
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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BABY SECONDO CAPITOLO

IL MIO BAMBINO


Salve a tutti,
Mi scuso per avervi fatto aspettare così tanto, avevo già scirtto il capitolo ma non mi convinceva molto e così ho aspettato che mi venisse l'ispirazione e finalmente è arrivata.
Vi invito a farvi sapere cosa ne pensate, naturalmente accetto anche delle recensioni negative.
Ringrazio tutte coloro che hanno visualizzato la mia storia e che dirvi... 
Buona Lettura


Caro Diario,
Si ora sono passata dal chiamarti foglio di carta al chiamarti diario. Faccio progressi lo so.
Cmq mi scuso con te perché non ti ho scritto per un po’, ma sono stata molto impegnata ultimamente.
Ora ti racconto la giornata più “importante”:
Erano ormai tre mesi che vivevo con Harry e sua moglie. Mi ci trovavo bene, avevo vitto ed alloggio gratuiti e loro mi lasciavano il mio spazio. La mia pancia era cresciuta, nessun paio di jeans mi stava bene e dalla maglietta si vedeva una piccola sporgenza. Caroline diceva che ero troppo magra e che dovevo mangiare di più ma io stavo bene, non mi sentivo debole e quindi continuavo a fare come volevo. Quella mattina avevo una visita dal ginecologo, avrei scoperto il sesso del bambino e Caroline ed Harry mi avrebbero accompagnata. Era la prima volta che glielo permettevo, non volevo che “rovinassero” i pochi momenti in cui potevo vedere il mio piccolino.
Ero già pronta da un po’, aspettavo sul divano che Harry finisse di prepararsi, quel ragazzo era peggio di una donna quando si trattava dell’aspetto fisico.
“Su tesoro muoviti” Gli gridò Caroline da sotto l’enorme scalinata di casa loro
“Arrivo” Rispose lui, così mi alzai e mi diressi verso la porta.
Salimmo in macchina e partimmo “Oh mio Dio non immagini quanto io sia emozionata” Gridava Caroline con la sua vocina irritante e continuò a farlo per tutto il viaggio mentre Harry cercava di concentrarsi sulla strada per non sentirla ed io ascoltavo della buona musica.
Arrivammo nel giro di venti minuti, scesi dall’auto lasciandomi quei due alle spalle, mi irritavano, quel bambino era ancora dentro di me e quindi era mio. Da un po’ di tempo avevo iniziato a pensare che darlo in adozione fosse stato uno sbaglio, ma poi mi ricordavo la mia situazione e capivo che non l’avrei potuto rendere felice come avrebbero potuto fare loro. I miei pensieri furono interrotti dalla voce della segretaria che mi invitava ad entrare. A quanto pareva mi ero anche seduta ed avevo pure aspettato senza rendermene conto. Entrammo, la dottoressa mi stava aspettando, mi fece preparare ed accomodare. Mentre passava il “coso”
Sulla mia pancia comparve un’immagine sul monitor, Il mio piccolino! Caroline, che si trovava vicino alla mia testa emise un gridolino e si strinse ad Harry che sembrava altrettanto felice. La dottoressa ci disse che era sano, ce lo mostrò, gli fece anche delle foto ed un video e alla fine, mentre mi rivestivo, mi chiese se volevo sapere il sesso del bambino. Caroline disse subito di si, io ci pensai, avevo l’occasione per farle un dispetto Muhamuhamhuha ma alla fine decisi che volevo conoscerlo per sapere almeno come chiamarlo quando gli parlavo.
“Bene signorina, congratulazioni lei avrà un maschietto” Disse la dottoressa con un sorriso enorme sulle labbra
Caroline riniziò ad urlare come un’ossessa ed abbracciò prima Harry e poi me. Io mi limitai a sorridere ed ad accarezzare la pancia. Ero felice e l’idea di perderlo mi fece venire le lacrime, che naturalmente tutti scambiarono per lacrime di gioia. Uscimmo dall’edificio e tornammo alla macchina, Harry passò il viaggio a parlare con Caroline di quanto fosse felice e di tutte le cose che avrebbe fatto fare al bambino, ad un certo punto lei lo interruppe e si rivolse a me “Come lo potremo chiamare?” poi guardò Harry aspettando una mia risposta “Non lo so, non so nemmeno se sia giusto che glielo dia io il nome, in fondo sarà vostro figlio” Dissi non curante. Ascoltata la mia risposta, tornarono a parlare ininterrottamente mentre io mi rimisi le cuffiette. Volevo davvero che quel bambino non avesse nulla di me? Volevo che avesse un nome orribile e senza significato? Volevo ancora abbandonarlo? Tutte queste domando mi tormentarono fino a casa, l’idea di fuggire era molto invitante.
Mentre Harry e Caroline cenavano, io andai in camera, volevo stare da sola, lontano da tutti i loro progetti a lungo termine. Tra qualche mese non avrei nemmeno più avuto un posto dove stare e sentire loro che parlavano dell’università che avrebbe dovuto frequentare il bambino mi faceva deprimere.
Mi addormentai senza rendermene conto e mi svegliai solo perché sentii qualcuno sedersi sul mio letto “Harry” dissi con la voce roca mentre mi strofinavo gli occhi
“Ei bellissima ti ho portato della pizza, dovevi mangiare e so che non vai pazza per la cucina di Caroline” mi disse lui porgendomi un piatto con del cibo vero
“Dove l’hai rimediata questa? E’ buona” gli domandai io mentre divoravo la pizza
“Al supermercato, ne compro sempre un po’ in caso di necessità, sai nemmeno io adoro i suoi piatti sofisticati” rispose lui scoppiando a ridere, gli porsi un pezzo di pizza e mangiammo ridendo e scherzando. Alla fine lui andò a prendere delle birre che si scolò da solo visto che io non potevo e quando le ebbe finite, mi annunciò che Caroline voleva chiamare il bambino “Gerolamo” perché le sapeva di nome italiano e voleva dargli qualcosa che gli ricordasse me. Apprezzai molto il suo gesto ma dissi ad Harry che avrei fatto un elenco di nomi italiani più decenti. Poco dopo si addormentò e siccome mi faceva troppa tenerezza decisi di lasciarlo dormire. Mi ero affezionata a lui, era diverso da sua moglie e dallo stile di vita che aveva. Non facevano per lui. Era un ragazzino, era simpatico, ascoltava della buona musica ed amava ridere. Se non fossi rimasta incinta, forse, mi sarei anche potuta innamorare di lui. Gli diedi un bacio sulla fronte prima di addormentarmi nuovamente.


Mi scuso per eventuali errori ma è tardi e non ho voglia di rileggerlo=D!

  
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