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Autore: Kia85    18/07/2012    4 recensioni
Un tiranno e il suo complotto nell'Inghilterra del Medioevo.
Una fanciulla e una spada legate da una leggenda e un'anima selvaggia sono l'unica speranza per riportare la pace.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Al di là della foresta



Capitolo 9: “Il vecchio mago”

 

Il sole si era ormai alzato da diverso tempo nel cielo. Sicuramente gli abitanti della foresta di Dean si erano già accorti della loro assenza. Harry immaginò che si stessero preoccupando, soprattutto Ron. Gli dispiaceva averlo lasciato da solo, ma non aveva potuto farne a meno. La notte prima aveva agito senza pensare, sapeva dentro di sé che Hermione stava pensando di andare da sola alla ricerca della spada e voleva seguirla per aiutarla. Solo in seguito si era ricordato delle persone che avevano lasciato nella foresta.

Cosa penseranno gli altri?”

Riguardo la partenza? - aggiunse Hermione – Non c'è bisogno di preoccuparsi. Ho lasciato un biglietto legato al collo di Grattastinchi. Ormai Minerva l'avrà già trovato.”

E cosa credi che faranno?”

Di sicuro non ci seguiranno. Si limiteranno ad aspettare il nostro ritorno.”

Come faremo a trovare il luogo dove è custodita la spada?”

Hermione divenne pensierosa: “Beh, dobbiamo prima raggiungere la baia del Ceredigion. Poi conto di seguire l'istinto. Se sono una strega anche io, allora sarà la magia a portarmi da lei.”

Harry non rispose, ma era d'accordo con lei. Se era davvero lei l'unica in grado di riportare la pace nel regno, allora avrebbe trovato la strada basandosi unicamente sul suo istinto di prescelta.

Il viaggio continuò. Cavalcarono per diversi giorni prima di arrivare in vista del fiume Wye, segno che stavano per entrare nel Galles. Il fiume era ingrossato e non avrebbero mai potuto attraversarlo a cavallo. Così risalirono il corso d'acqua verso nord alla ricerca di un ponte per oltrepassarlo. Quando furono entrati nel Galles, Harry propose di fare una breve sosta per far riposare i cavalli ed Hermione accettò. Si fermarono sulla riva del corso d'acqua e la ragazza ne approfittò per sciacquarsi il viso.

Dopodiché fecero abbeverare i cavalli. Harry si guardò in giro: erano circondati da una fitta foresta in cui regnava un silenzio molto strano. Eppure avrebbe dovuto esserci un rumore, qualunque cosa tipico di un ambiente così naturale. La curiosità ebbe il sopravvento e il giovane si addentrò nella foresta che costeggiava il fiume.

Hermione si accorse che Harry si stava allontanando e lo seguì: “Dove stai andando?”

Non trovi che ci sia troppo silenzio? - domandò lui - Insomma, è una foresta e questo silenzio è innaturale.”

Può darsi, ma è pericoloso entrare nella foresta. Torniamo ai cavalli.”

Hermione lo afferrò per una manica e lui si voltò verso di lei.

Perché dici che è pericoloso quando tu sei la prima a stretto contatto con la foresta?”

Hermione aggrottò la fronte: “La foresta di Dean è diversa, la conosco come il palmo della mia mano. Non corro alcun pericolo perché è la mia casa. Al contrario è l'ignoto che mi fa paura, ciò che non conosco e che non posso maneggiare con sicurezza.”

Harry le sorrise, cercando di trasmetterle un po' di serenità.

Via, Hermione, è solo una foresta. Non ci può accadere nulla di grave.”

Ma...” cercò di ribattere Hermione.

Harry però non la ascoltò e riprese a guardarsi intorno. Hermione restò ferma per un istante e seguì Harry con lo sguardo. Poco più avanti il terreno diventava molto innaturale, c'erano troppe foglie ammucchiate, foglie che non provenivano dagli alberi circostanti. La cosa non piacque a Hermione. Perciò la giovane cercò di impedire ad Harry di proseguire, ma si mosse troppo tardi ed entrambi si ritrovarono in un batter d'occhio rinchiusi in una rete di corda, appesi ad un ramo.

Ecco, perfetto! Siamo in trappola.” commentò Hermione.

Harry cercò di muoversi, ma si accorse che era estremamente difficile perché non riusciva a fare perno sulle corde ed Hermione era sopra di lui. In effetti non erano in una posizione molto comoda.

Stai fermo, Harry, cerca di non peggiorare la situazione.”

Dobbiamo pur liberarci in qualche modo. Se avessimo una spada...”

Ah sì, intendi quelle che abbiamo lasciato accanto ai cavalli?”

Diamine!”

Hermione non disse altro, ma cominciò a muoversi: si appoggiò con una mano sul petto di Harry per fare leva e sollevare il busto. Poi allungò una mano e la infilò nel suo stivale destro, estraendone subito dopo un pugnale con l'elsa dorata e lucente e un fodero di cuoio.

Harry la guardò esterrefatto: “Sei una sorpresa continua, Hermione. Non ci avrei mai pensato!”

Hermione si lasciò scappare un sorriso.

Si vede che non hai mai vissuto in una foresta. Bisogna essere sempre all'erta e soprattutto sempre pronti e attrezzati per liberarsi da situazioni simili.”

Significa che ti è capitato altre volte?” le domandò, mentre Hermione cominciava a tagliare alcune corde.

No, veramente è la prima volta che cado in una trappola simile. Di solito stanno a indicare un territorio di caccia di qualche ricco signore. Io le ho sempre individuate in tempo.”

Ah... allora è colpa mia questa volta.”

Non volevo dirlo, ma sì. Comunque non c'è problema, anzi preparati a cadere per terra.”

Senza neanche pensarci due volte, Harry le circondò la vita con entrambe le braccia e chiuse gli occhi. Quando infine Hermione tagliò l'ennesima corda, Harry si sentì precipitare nel vuoto e dopo due secondi sbatté con il fondoschiena sul terreno.

Ahi!” esclamò Harry.

Hermione si voltò verso di lui: “Stai bene?”

Sì!” rispose lui, massaggiandosi la schiena.

Sicuro?” domandò nuovamente lei, guardandolo preoccupata.

Accorgendosi del suo sguardo apprensivo, Harry provò una sensazione strana ma piacevole. Non avrebbe saputo spiegare bene cosa fosse, ma di sicuro non l'aveva mai provata prima d'ora. Era una stretta al cuore, lieve, eppure dolce in modo inebriante. Sorpreso da quella sensazione, Harry le rispose con un semplice cenno del capo.

Subito un rumore di zoccoli di cavalli e armature li riportò alla realtà.

Ho come l'impressione che oggi dovremmo fare a meno del cervo a pranzo, signore!” esclamò una voce.

Harry e Hermione si voltarono e videro che erano circondati da tre uomini. Indossavano tutti delle cotte di maglia rivestite da tuniche verdi che riportavano uno stemma in bianco in cui spiccava una M circondata da un serpente: Harry non aveva mai visto quel simbolo e si accorse anche che i tre uomini erano armati con spade e lance. Fece per parlare, ma vennero all'improvviso raggiunti da un quarto uomo. Montava un cavallo bianco come la neve ed era vestito di pregiate vesti di un bel verde acceso e finemente decorate in argento. L'uomo aveva il volto pallido e appuntito e due occhi azzurri e freddi come ghiaccio. Incuteva una sorta di timore, per questo motivo Harry tenne Hermione dietro di sé.

Ah, vediamo chi abbiamo catturato allora.” esclamò l'uomo.

Parlate, chi siete?” intimò loro uno dei soldati, puntando la lancia contro Harry.

Siamo viaggiatori, in cammino verso Carmarthen.” si affrettò a spiegare lui.

L'elegante signore li squadrò attentamente dall'alto verso il basso: “E per quale motivo siete diretti a Carmarthen?”

Sto cercando un lavoro. Sono un contadino e so che a Carmarthen ci sono molti campi coltivati.”

E la ragazza?” domandò il nobile signore, mantenendo lo sguardo fisso su Harry.

È mia moglie. Ci siamo sposati da poco.”

Come vi chiamate?”

Edmund e Fanny Bertram, signore.”

Bene, Edmund e Fanny, sarete stanchi, immagino. Seguiteci, vi ospiterò nel mio castello.”

È molto gentile da parte vostra, signore. Ma abbiamo fretta e se la Signoria Vostra non si offende, preferiremmo proseguire il cammino verso Carmarthen.” disse Harry.

Sentiva il proprio cuore battere all'impazzata e aveva paura che il nobile signore potesse udire i battiti che risuonavano nella sua cassa toracica. Sicuramente Hermione li poteva percepire mentre facevano fremere tutto il suo corpo. E in un certo senso averla al suo fianco era qualcosa di estremamente rilassante e gli infondeva la forza per resistere.

Mi permetto di insistere. La vostra signora è pallida in viso, signor Bertram, non ve ne siete accorto? Sono sicuro che un po' di ristoro nel mio castello non le potrà far male.”

Detto questo due cavalieri al fianco dell'uomo smontarono da cavallo e li circondarono. Erano in trappola.

Hermione gli strinse la mano e lui ricambiò la stretta per darle coraggio.

Il nobile signore incitò il proprio cavallo a farsi da parte e in questo modo Harry ed Hermione videro dietro di lui i cavalli che avevano lasciato in riva al fiume.

Questi dovrebbero essere vostri, dico bene?” domandò poi con un ghigno sul viso.

Harry annuì, titubante, mentre un soldato porgeva loro le redini dei cavalli: tutto questo non prometteva nulla di buono.

Ottimo. Se ci siamo tutti possiamo andare. Il mio castello è qui a poche miglia.”

Harry si scambiò uno sguardo con Hermione. Era impossibile fuggire. Perciò montarono a cavallo e subito furono scortati dai soldati.

Comunque, il mio nome è Malfoy. - esclamò l'uomo sorridendo ad entrambi – Draco Malfoy.”

 

*****

 

Allora, ditemi, da dove arrivate?” domandò Malfoy.

Sfortunatamente Harry ed Hermione erano stati costretti a seguire Lord Malfoy fino al castello. La tenuta del nobile era il castello di Skenfrith. Si trovava appena oltrepassato il confine con il Galles. Draco Malfoy li aveva invitati a fermarsi per il pranzo e loro non avevano potuto rifiutare. L'uomo si era dimostrato particolarmente insistente. Ma più che ospite, Harry aveva proprio la sensazione di essere un prigioniero.

Hermione si voltò verso di lui alla domanda di Malfoy.

Abitavamo a Leicester, ma purtroppo non c'era più lavoro per me. Per questo motivo siamo stati costretti a partire.”

Oh sì, mi dispiace molto. Ultimamente molte persone scappano dall'Inghilterra e attraversano il confine.”

Già, le cose vanno male per tutti.”

Il problema, sapete, riguarda la possibilità che criminali ricercati in Inghilterra sfuggano ai controlli e arrivino nel Galles, come avete fatto voi.” esclamò Draco, fissandoli con gli occhi ridotti a due fessure.

Harry si morse un labbro e guardò Hermione: era impassibile e sosteneva lo sguardo del nobile signore con fierezza, senza l'ombra del minimo cedimento sul volto. Harry bevve un sorso di vino per coprire altre smorfie compromettenti.

Non starete insinuando che siamo anche noi dei ricercati?”

La domanda di Hermione per poco non fece andare di traverso il vino che Harry stava bevendo.

Draco scoppiò a ridere: “Certo che no, mia cara signora Bertram. Non mi permetterei mai. Ma al posto mio non vi preoccupereste anche voi? Vivo al confine tra Galles e Inghilterra e negli ultimi anni sono sempre più frequenti le bande di ribelli che insorgono come tanti piccoli focolai in tutta l'Inghilterra. Non desidero certo ospitare i traditori della corona di Sua Maestà. Mi è giunta voce che l'ultima banda sorta sia capeggiata da una donna, non lo trovate ridicolo?”

Per quale motivo dovrebbe essere ridicolo?”

Oh, andiamo, una donna che comanda un gruppo di uomini. Non s'è mai visto e vi assicuro che mai accadrà. Le donne non sono in grado di comandare.”

Hermione aveva il viso rosso e la sua espressione era furente, ma il problema più urgente era che non faceva nulla per contenersi. Harry non sapeva cosa fare: l'istinto gli diceva di alzarsi e congedarsi educatamente da Malfoy insieme ad Hermione. Ma qualcosa gli suggeriva che Malfoy non li avrebbe lasciati andare via tanto facilmente.

Siete in errore, signore. Non sono forse le donne a comandare in casa? Sono loro che prendono le decisioni più importanti, per questo motivo sono fermamente convinta che le donne siano in grado di comandare anche al di fuori delle proprie case.”

Malfoy abbozzò un sorriso: “Signora Bertram, quello che dite potrebbe destare molti sospetti sulla vostra identità. In effetti potrei credere che voi abbiate avuto a che fare con questa ribelle da quattro soldi. O ancora che siate proprio voi colei che chiamano la principessa della foresta...”

Hermione sorrise tranquillamente. Come diavolo faceva a essere ancora così serena, mentre Harry si stava torturando le mani sotto il tavolo?

E io potrei pensare che per essere così ossessionato da questa donna forse ne siete solo spaventato.”

Io? Spaventato? - ripeté Draco con una risata glaciale- Avete un gran senso dell'umorismo. Oppure siete solo molto stanca. Vi consiglio quindi di andare a riposare. Sarete miei ospiti questa notte.”

Siete molto gentile, signore, e vi ringraziamo per l'ospitalità, ma dobbiamo proprio andare adesso.”

Coraggio, c'è la luna nuova stanotte. Con questa oscurità non potreste andare proprio da nessuna parte. Mi vedo costretto perciò a insistere.” disse Draco e batté le mani.

Subito in sala comparvero quattro soldati che affiancarono Harry ed Hermione.

D'accordo, accettiamo. - disse Harry senza nascondere il suo turbamento- Non c'è bisogno dei vostri soldati.”

Oh, io dico di sì, invece. Sapete, sono quasi convinto che siate proprio voi la cosiddetta principessa della foresta di Dean, signora Bertram.”

Un'ombra di terrore attraversò lo sguardo di Hermione, ma la ragazza cercò di contenersi.

Non avete alcuna prova per questa accusa.”

Vi sbagliate. È stata la vostra reazione, signora, a tradirvi. È chiaro che siete voi la fanciulla ricercata e io sono colui che vi consegnerà personalmente allo sceriffo della contea di Coleford.”

A Harry mancò il respiro: erano nei guai, in guai terribili. Ed Hermione non era mai stata così calma.

Sì, è vero. - affermò Hermione - Sono io la principessa della foresta.”

Il sorriso di Malfoy si trasformò in un ghigno soddisfatto: “Ottimo. Acciuffateli!”

Prima che Harry potesse fare qualunque cosa, i due soldati che lo avevano affiancato lo afferrarono per le braccia, costringendolo ad alzarsi in piedi. Lo stesso accadde a Hermione. Malfoy si avvicinò alla ragazza e la squadrò da capo a piedi con interesse.

Allora, ditemi, principessa, cosa siete venuta a fare nella mia terra?”

Niente che vi riguardi.”

L'espressione di Malfoy si crucciò e l'uomo le afferrò il mento con un gesto per nulla delicato.

Vi conviene essere più accondiscendente nei miei riguardi, se avete cara la vita, e rispondere alle mie domande.”

Lasciatela stare!” intervenne Harry, provando a liberarsi, ma i soldati lo tennero fermo.

Malfoy si voltò verso di lui e sorrise beffardo: “Oh, perdonatemi, signor Bertram, mi ero dimenticato di voi. Ditemi, se lei è la principessa della foresta, voi chi sareste? Il suo galoppino?”

Un amico.”

Lui non ha nulla a che fare con me. - esclamò Hermione, abbassando lo sguardo - Lasciatelo andare.”

Malfoy spostò nuovamente lo sguardo su di lei: “Oh, andiamo, non credo che non abbia niente a che fare con voi. Siete in viaggio insieme e lui ha un fare molto protettivo nei vostri confronti.”

Pensate quello che volete, ma lui non è fra i ricercati. Lasciatelo andare.”

No, non se ne parla. Lo farò rinchiudere nelle prigioni, mentre voi ed io faremo una bella chiaccherata...”

Harry protestò nuovamente e cercò di liberarsi con tutte le forze che riuscì a recuperare. Si divincolò e scalciò, ma i soldati erano più forti di lui e all'improvviso fu sopraffatto da un dolore lancinante alla testa.

Una voce lo chiamò spaventata. Poi fu circondato da silenzio e oscurità.

 

*****

 

Il pavimento su cui era sdraiato era freddo e umido. Harry aprì gli occhi e si ritrovò steso a pancia in su.

Ti conviene alzarti molto lentamente.” disse una voce.

Era una voce maschile, molto profonda e roca, come se il suo proprietario non parlasse da molto tempo. Deciso a scoprire chi fosse quella persona, Harry si mise a sedere con uno scatto e subito il dolore alla testa si fece risentire violentemente.

Ahi!”

Il ragazzo portò una mano sulla nuca e tastò un piccolo bernoccolo sotto i capelli.

Ti avevo avvisato.”

Harry si guardò intorno, mentre il dolore lentamente svaniva.

La prigione era piccola, spoglia e immersa nella semi-oscurità: vi erano solo due piccole fessure nella parte più alta delle pareti, chiuse da grate di ferro. Ma l'uomo di fronte a lui era ben visibile. Era molto anziano, aveva capelli lunghi e bianchi come la barba e occhi di un azzurro chiarissimo. Anche se l'uomo era seduto, Harry intuì che doveva essere molto alto. Indossava delle vesti grigie e logore, mentre accanto a sé era appoggiato un bastone di legno, ricurvo, con dei nastri avvolti all'estremità superiore e tanti opali come pendenti.

Voi giovani dovreste ascoltare quando qualcuno vi dà un consiglio.”

Harry si grattò la testa: “Scusatemi, ma, sapete, sono appena stato colpito alla testa e non ero del tutto lucido al mio risveglio.”

Come mai ti hanno colpito, figliolo?”

Mi stavo ribellando al volere di Lord Malfoy.”

E per quale motivo lo avresti fatto?”

Perché... - iniziò a dire Harry, ma subito si interruppe e guardò scettico l'uomo di fronte a sé - ...aspettate un attimo! Perché dovrei parlare con voi di un tale argomento?”

Perché sono un prigioniero anche io, siamo nella stessa situazione.”

E chi mi dice che non siate una spia di Malfoy?” continuò Harry, fissandolo incerto.

L'uomo rise divertito: “Hai ragione a non fidarti. Ma non avere timore, Harry James Potter, sono qui per aiutarti.”

Aiutar... ehi! - esclamò sorpreso - Come fate a conoscere il mio nome?”

Il vecchio posò il suo sguardo su di lui: c'era una sorta di dolcezza dietro quell'apparenza fredda.

Non importa. Ciò che conta è che dovresti fidarti di me ora. Dopotutto non mi risulta che tu abbia rivelato il tuo vero nome a Lord Malfoy, quindi se lo conosco non è certo per merito suo.”

Harry lo guardò sempre più perplesso: non riusciva a capire cosa stesse succedendo, chi fosse quell'uomo e per quale dannato motivo conoscesse il suo nome. Non aveva idea di come comportarsi, ma una parte di sé gli consigliava di fidarsi dell'anziano compagno di prigione.

D'accordo, mi avete convinto. - sospirò infine Harry - Ma prima dovete dirmi il vostro nome.”

Il vecchio annuì: “Mi sembra giusto. Il mio nome è Albus Silente.”

Bene, Albus, mi stavo ribellando a Malfoy perché aveva intenzione di prendere una mia amica come ostaggio.”

E tu ora vorresti andare a salvarla?”

Ovviamente. Ma fintanto che sono imprigionato qui non posso fare molto.” affermò Harry, contrariato.

Era decisamente frustrante non poter fare niente, mentre Hermione era in balia di uno squilibrato come Malfoy.

Mm... e chi lo dice? Sai, Harry Potter, non ti guasterebbe avere un po' più di fiducia.” commentò Albus.

Harry lo guardò incerto: “Fiducia in cosa?”

Albus Silente si alzò in piedi e prese in mano il bastone che era appoggiato accanto a sé.

Per esempio, fiducia nella magia.”

Magia?” ripeté Harry sorpreso.

Albus non disse più nulla, avanzò e fronteggiò la porta. Chiuse gli occhi e si concentrò, mormorando parole che Harry non riuscì a percepire. Il giovane si avvicinò appena, ma riuscì a vedere che i ciondoli del bastone di Albus avevano cominciato a muoversi e brillare con riflessi di luce bianca, anche se erano immersi nella semi oscurità.

Durnomagus (1).” pronunciò infine Albus.

Un istante dopo la porta della prigione si aprì come con un'improvvisa folata di vento, che fece sobbalzare Harry. Il giovane guardò esterrefatto prima la porta spalancata poi Albus .

Oh...”

L'anziano mago si voltò verso di lui e lo fissò deciso: “Se vuoi salvare la tua amica, devi essere rapido d'ora in poi! Le guardie di Malfoy non impiegheranno molto tempo per accorrere nei sotterranei.”

Harry annuì con veemenza e decise fra sé che d'ora in poi si sarebbe fidato di Albus ad occhi chiusi.

Sì, d'accordo.”

Fuori dalla cella Harry e Albus cominciarono a correre e il giovane si sorprese di vedere come abilmente l'anziano mago gli stesse dietro. All'apparenza era un uomo magro, con il viso smunto e l'espressione stanca, ma in pochi minuti aveva già rivelato una forza notevole sia nel fisico che nel praticare la magia.

Risalendo le scale per uscire dai sotterranei, vennero ostacolati dai soldati di Lord Malfoy. Erano almeno cinque, mentre loro erano solo due. Harry si accorse di non avere neanche un'arma. Le spade erano rimaste con i cavalli e probabilmente adesso si trovavano nelle scuderie del castello.

Come li avrebbe fronteggiati?

Ma in un secondo Albus lo superò e, puntando il bastone magico verso i soldati, esclamò: “Gaoth (2).

I primi tre uomini furono sbalzati indietro, in balia di un'improvvisa tormenta. Gli altri due si scagliarono contro il mago che ruotò abilmente il bastone e li colpì uno dietro l'altro, scaraventandoli ai piedi delle scale. Harry fissò il mago allibito e una domanda gli sorse spontanea nella testa: se era davvero così potente, perché non aveva cercato di fuggire prima del suo arrivo?

In quel momento Albus si rivolse a lui con sguardo deciso: “Recupera una spada, non vorrei farti da balia fino a quando saremo fuori!”

Harry annuì convinto e afferrò una spada da uno dei soldati a terra: Albus aveva ragione, non era il momento adatto per dedicarsi a certe riflessioni.

Così ripresero a correre. Harry guidò Albus fino alla sala in cui Malfoy aveva offerto a lui ed Hermione la cena.

Quando giunsero a destinazione, si fermarono sulla soglia della sala: Hermione era seduta al proprio posto, totalmente inerme, con lo sguardo assente, mentre Malfoy le stava con il fiato sul collo e le puntava un pugnale sulla giugulare.

Fermo. Lasciatela stare!”

L'uomo si voltò con uno scatto verso Harry e Albus e li guardò sorpreso.

Come... come avete fatto a scappare?”

Con un po' di ingegno, signor Malfoy, si può risolvere qualunque impedimento.” esclamò Albus con un sorriso.

Malfoy si scostò da Hermione e batté le mani sul tavolo con fare infastidito: “Taci, stupido d'un vecchio!”

Solo in quel momento Harry si accorse del sangue che sporcava la lama del pugnale sul tavolo e la striscia rossa sul collo di Hermione. E con orrore si ritrovò a chiedersi da dove arrivasse quel sangue.

Probabilmente anche Albus se n'era accorto, perché gli appoggiò una mano sulla spalla.

Cosa aspettate, idioti? - esclamò Malfoy a gran voce in direzione delle due guardie presenti nella sala – Acciuffateli!”

Vai, mi occuperò io di loro.” gli sussurrò rapidamente Albus.

Un momento dopo il mago puntò il suo bastone contro le guardie: “Sreang (3).”

Dall'estremità del bastone fuoriuscì una lunga corda che si avvolse attorno ad una delle guardie, atterrandola, mentre l'altra si fiondò sul mago. Harry si sentì abbastanza sicuro nel lasciare quell'incredibile vecchio mago a fronteggiare da solo gli avversari. Così si diresse senza alcuna esitazione verso Malfoy, che fece appena in tempo a voltarsi per parare il suo attacco con il piccolo pugnale che si ritrovava in mano. Nello stesso momento la testa di Hermione ricadde in avanti inerme.

Hermione!” esclamò Harry spaventato.

Malfoy approfittò di quell'istante di distrazione di Harry per scaraventarlo all'indietro. Il giovane sbatté contro una sedia e, quando Malfoy si avventò su di lui con il pugnale, afferrò lo schienale della sedia e parò il colpo del suo avversario. Quest'ultimo abbandonò il pugnale conficcato nella sedia e con un calcio spinse Harry a terra. In questo modo egli poté finalmente accorgersi che il sangue di Hermione proveniva da una ferita piuttosto profonda che Malfoy le aveva inferto sul fianco.

La vista del sangue che le impregnava i vestiti lo agitò ancor di più. La mente era come annebbiata e aveva ormai un unico obiettivo. Salvare Hermione. Portarla via da quel castello perché qualunque posto sarebbe stato migliore della residenza di Lord Malfoy.

L'avversario, nel frattempo, aveva recuperato il pugnale, ancora sporco di quello stesso sangue che fuoriusciva dalla ferita di Hermione.

Harry si accorse che Albus si era liberato delle due guardie e si dirigeva ora verso di loro. Sapeva che avrebbe pensato ad Hermione, mentre lui si occupava di Malfoy. Così il giovane scaraventò la sedia da un lato e balzò in piedi.

La pagherete per ciò che avete fatto a Hermione!”

Oh, non ho avuto altra scelta, non aveva alcuna intenzione di dirmi alcunché sul motivo che vi ha portato nelle mie terre. In realtà volevo solo minacciarla, ma lei ha provato a ribellarsi e la sua carne così giovane e morbida non ha potuto fare altro che cedere alla fredda lama tagliente del mio pugnale.”

Vi farò passare la voglia di fare il gradasso!”

Detto questo Harry attaccò Draco, nello stesso momento in cui Albus sollevò Hermione fra le sue braccia. L'avversario evitò il colpo e contrattaccò con il pugnale. Fortunatamente Harry ebbe i riflessi pronti e fermò Draco, afferrandolo per il polso e respingendo l'attacco. Draco non aveva alcuna intenzione di arrendersi e spinse con tutta la forza che aveva in corpo il pugnale contro Harry. Il giovane intercettò lo sguardo di Albus, che gli indicò con un cenno del capo una delle vetrate della sala. Non capì bene quali fossero le sue intenzioni, ma ormai Harry si fidava di lui e non poteva perdere tempo. Hermione aveva bisogno di cure per la sua ferita al più presto.

Così con un movimento risoluto spinse il braccio di Draco lontano da sé e il pugnale ferì il viso del suo avversario. Draco urlò, portandosi una mano sulla guancia ferita, e cadde a terra, mentre Harry si precipitò verso Albus ed Hermione.

Cosa facciamo?” domandò Harry ansante.

Allungò le braccia per poter prendere Hermione da quelle di Albus.

Ti fidi di me?”

Harry annuì senza pensarci due volte.

Allora seguimi!”

Detto questo il mago fischiò e subito dopo toccò la vetrata con la punta del suo bastone.

Nemainn (4).”

Improvvisamente la vetrata si frantumò in una miriade di piccole schegge.

No!” urlò Draco, gettandosi su di loro.

Harry temeva quello che stava per succedere, anzi quello che aveva intenzione di fare Albus, ma l'avrebbe seguito dovunque in quel momento, anche fuori da quella finestra.

Corentin(5).” mormorò Albus e subito dopo si tuffò fuori dal castello.

E prima che Draco potesse afferrarlo, Harry strinse Hermione a sé e lo seguì.

 

 

 

 

(1)- Durnomagus = grande pugno

(2)- Gaoth = vento

(3)- Sreang = corda

(4)- Nemainn = dea della distruzione

(5)- Corentin = uragano  

 

 

Perdono perdono perdono, un perdono per ogni mese di ritardo nell'aggiornamento! ^_^

No, davvero, sono stata un po' presa da diverse cose, università, problemi familiari, crisi d'ispirazione...uff... In più è stato un capitolo molto difficile da scrivere, soprattutto considerato il fatto che non parlo la lingua celtica e ho dovuto fare qualche ricerca. XD

Spero di scrivere presto il prossimo capitolo, adesso sono un po' più libera. ^^ Però non ho ancora deciso il titolo, vabbè, sarà una sorpresa.

Grazie in anticipo se non mi insulterete! ;)

 

A presto

kia85 

   
 
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