Videogiochi > Devil May Cry
Segui la storia  |       
Autore: Zanna Harris    19/07/2012    1 recensioni
–Ci sono cose molto più grandi di noi, cose che ci cambiano la vita, o che ne fanno parte già da prima che questa possa nascere.-
La storia che voglio presentarvi è quella di Dante, figlio del Leggendario Cavaliere Nero, ha votato la sua vita allo sterminio dei demoni per proteggere gli umani e per pura vendetta, facendone un vero e proprio lavoro. Dante ha un carattere tutto particolare come i rapporti che stringe con le persone con cui viene in contatto, soprattutto con le donne del suo passato e del suo presente. Dante si troverà ad affrontare forze demoniache in cerca di vendetta che metteranno a repetaglio l'armonia del mondo mortale e con un'altra forza, molto più potente di qualunque altra lui abbia mai affrontato fin'ora: l'amore. Le vicende narrate e i personaggi prendono spunto dal famoso videogioco "Devil May Cry" e dall'omonimo anime miscelati insieme ma con l'aggiunta di altri personaggi e altri eventi puramente inventati. Tutti abbiamo due identità, ma sta a noi decidere che uso farne.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1989

*Din din*
-Salve, benvenuto nella nostra tavola calda! Cosa posso servirle?
- Mi porti uno strawberry sundae.
-Certo, arriva fra un minuto!
 
Una donna misteriosa si avvicina al tavolo dicendo: -E così tu devi essere Dante, strano, non ti facevo il tipo da gelato per bambini.
A rispondere quella chiara provocazione fu un ragazzo sulla ventina, seduto  al tavolo vicino alla finestra, osservava l’esterno come per cercare qualcuno ma in realtà non aspettava nessuno, era da solo e ciò non faceva che aumentare quel fascino e carisma che lo avvolgevano. Vestiva un mantello rosso di pelle, lungo fino ai piedi, aveva una camicia nera sotto di esso con rifiniture in stile dark-gothic, un paio di pantaloni di pelle nera, solo il particolare del cavallo di essi era rosso, calzava degli anfibi  in cui finivano i pantaloni, erano neri, alti, con dei cinturini su un lato. Il suo abbigliamento erano in netto contrasto con il suo aspetto fisico, alto e slanciato, con una muscolatura evidente ma non pronunciata, i suoi capelli gli coprivano la fronte e parte degli occhi, erano di un biondo platino con riflessi argentei e lisci, il suo sguardo era di un celeste intenso quasi grigio, mentre la sua pelle chiara gli conferiva un aspetto marmoreo e perfetto. Non c’è che dire, era davvero carismatico, forse troppo per essere un semplice umano.
-Hum..- un mezzo sorriso solcò il suo viso chinato verso il tavolo –Bhe forse ognuno di noi ha un bambino dentro di sé, inoltre nella vita un po’ di dolcezza non guasta mai.-
La donna, anch’essa sulla ventina, rimase in silenzio prendendo quella risposta come un invito a sedersi con lui. Dopo un po’ arrivò l’ordinazione e Dante iniziò a mangiare quel gelato con molta calma senza mai alzare la testa.
-Il mio nome è Trish, arrivo da una cittadina distante da qui - continuò la donna – ho saputo della tua agenzia e so qual è il vero scopo dei tuoi lavoretti da “tutto fare”-
Dante smise per un momento di trangugiare  quel gelato alla fragola che nel frattempo aveva quasi finito e rispose con tono calmo e rilassato –Bene allora dovresti sapere anche che se ti serve un “lavoretto” io chiedo solo in cambio una cospicua somma in denaro.
Trish sorrise – No, vedi sono qui solo per metterti in guardia. Sai ultimamente gira la voce di un demone che vaga per la città in cerca di un mezzosangue, almeno così dicono, e dato che anche tu sei un devil hunter pensavo che avremmo potuto occuparcene insieme.
Dante alzò lo sguardo e con entrambi i gomiti appoggiati sul tavolo fissò dritto negli quella donna bionda, che prima di allora non aveva mai visto ma che sembrava conoscere di lui molte più cose di quanto non lo desse a vedere; aveva qualcosa di familiare ma non capiva cosa. Quella parola, “anche”,stava a significare che non era l’unico a serbare rancore per quegli esseri e cui dava la caccia ormai da anni –Ok, ci sto ma sappi che io preferisco lavorare da solo.- -Sì lo so bene ma in questo caso ti toccherà fare un’eccezione dato che ti servirà il mio aiuto.- Dante delineò sul suo viso un sorriso accattivante e disse – E perché mai mi servirebbe l’aiuto di una donna che neanche conosco?- Trish girò velocemente il suo sguardo verso una lampada da muro che iniziò ad accendersi e spegnersi fino a fulminarsi del tutto. Ovviamente agli occhi degli altri clienti sembrava solo un comune guasto, ma Dante capì che quella donna non era umana ma forse qualcosa di più o un ibrido, proprio come lui. –Ops… toccherà cambiare la lampadina.- Trish si dileguò con questa frase lasciando a Dante un indirizzo. Il ragazzo riprese a mangiare il suo gelato, per nulla scosso, ma si accorse che si era ormai ridotto a una zappetta rosa – Ah bene... il mio gelato è diventato una bevanda- tirò un sospiro seccato.
Verso le 22:30 uscì dalla tavola calda caricandosi sulla spalla destra la custodia di una chitarra che aveva con sé e si incammino verso la sua agenzia e casa, la Devil May Cry. A quell’orario le persone in strada di solito erano ancora presenti, soprattutto per le vie del centro ma in quell’ultimo periodo effettivamente le strade erano quasi deserte. Dante camminava con passo calmo, sguardo basso, con le mani in tasca e il mantello che gli svolazzava dietro di sé mosso dal leggero venticello primaverile. Era solo in quel tratto di strada ma percepiva la presenza di qualcun altro o meglio di qualcos’altro; ad un tratto si fermò di colpo, qualcosa lo aveva destato, si guardò intorno con gli occhi senza muovere la testa quando con un sospiro disse – Sai, sei davvero prevedibile e inoltre sento la tua puzza rivoltante da demone già da un po’, tua madre non ti ha detto che nelle strade isolate si posso fare brutti incontri!- Dante disse queste ultime parole sfoderando la sua enorme spada dal fodero della chitarra e con un velocissimo balzo si scaraventò verso un essere comparso alle sue spalle. Aveva appena ucciso un uomo, sulla trentina, un simile crimine appena compiuto, apparentemente senza alcun motivo valido, l’uomo se ne stava lì disteso in una pozza di sangue, gemeva –Avanti su, basta fingere di fare la parte del povero innocente...- continuò Dante –Perché non ti mostri col tuo vero aspetto!- Così, come se fosse stato un comando, quell’uomo iniziò a muoversi come in preda a degli spasmi facendo schizzare sangue ovunque, la sua pelle incominciò a dilaniarsi trasformandosi in un orribile creatura demoniaca, si rialzò in piedi cacciando un urlo terrificante. Dante sorrise e impugnò ancora una volta la sua spada –Hahaha bene, ora sì che si ragiona, diamo inizio alle danze!- Balzando su un tendone e poi tra i palazzi circostanti iniziò a colpire l’essere con la sua spada Rebellion dal manico a forma di teschio dalle fattezze demoniache. Il mostro iniziò a vacillare dilaniato dai colpi di spada, fino a cadere violentemente su un cumulo di immondizia, così Dante cacciò dal fodero della sua cintura Ebony, la sua arma che insieme ad Ivory  componeva il set di pistole fatte da lui dove sul lato dell'impugnatura erano presenti i ritratti di due dame vittoriane, una donna bruna su Ebony, e una donna bionda su Ivory ; la puntò verso il demone e prima di sparare disse semplicemente –Mi aspettavo di divertirmi molto di più.- Uno sparo, poi silenzio.
Dopo questo breve incontro riprese sui suoi passi fino a giungere a destinazione.
Una volta arrivato alla Devil May Cry chiuse la porta senza nemmeno usare una chiave, si tolse il mantello e lo lanciò disordinatamente sulla scrivania dove poggiavano solo un telefono e una foto incorniciata. Salì le scale e iniziò a sbottonarsi la camicia poi molto rapidamente se la tolse mentre camminava lungo un breve corridoio  che finiva davanti una porta, entrò nella stanza dove vi era solo una finestra spalancata adornata da sottili tende, poco arredata, provvista solo dell’essenziale, un letto, un comodino con una lampada e delle riviste pogiate sopra. Si lasciò cadere sul letto con ancora il pantalone sbottonato e gli anfibi, lo sguardo fisso al soffitto e i capelli che ancora una volta gli coprivano il volto iniziò a rimuginare sulle parole di quella ragazza incontrata alla tavola calda.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Devil May Cry / Vai alla pagina dell'autore: Zanna Harris