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Autore: Ella_Sella_Lella    20/07/2012    0 recensioni
Era passato un mesetto dall’increscioso incidente del leccalecca al miele sempreverde e, credeteci o meno, James e Fred avevano preso in parola la loro cara cugina e, be, neanche le parlavano più. Fred lo faceva divertito, faceva finta che Molly fosse un fantasma e che non esistesse, cosa che non aveva migliorato l’umore della rossa, James semplicemente aveva invece cominciato a non darle più confidenza, la salutava freddo, le chiedeva al massimo se poteva passargli il sale e non gli chiedeva neanche più di poter copiare i compiti, Molly ne era in qualche modo contenta, ma non gli sfuggiva la depressione che affliggeva il cugino.
[Next Generation. Non giudicate solo dal primo capitolo]
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Molly Weasley Jr, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Chiedo scusa per essere - tipo - scomparsa. Vorrei ringraziare i due che l'hanno recensita (lotto e piccolalettrice) i due che l'ha preferiscono (lotto e TeddyLupin93) i due che l'ha ricordano(Fede_e e Zenobia_vampire) e i quattro che l'ha seguono (piccolalettrice, Pallina,mephiste e spacedust)
Ed ovviamente i cari lettori.


Tengo a precisare che questo capitolo doveva essere di tutt'altro genere, ma alla fine è venuto fuori così :(
La mia beta è scomparsa, nuovamente, ne sto cercando una nuova, quindi se trovate evidenti errori grammaticali (sappiate che il mio word ha seri problemi ed io potrei essere dis-qualcosa) sarei immensamente grata se me li diceste :)



Buona Lettura
EsL













La famiglia non si sceglie.




















Capitolo 3: La Scelta si lascia al cuore












Erano passate due settimane da quando Canny il pazzo aveva visto nel mio futuro un colpo di fulmine capace di incendiarmi e da quando i miei beoti amici si erano convinti che Silvia fosse il mio grande amore e da quando la suddetta ragazza si era convinta che io fossi innamorato della sfreggiata. Ed erano anche due settimane che Nique minacciava la mia intera esistenza se non fossi riuscito a rimettere a posto la sua caotica tribù, perchè in certi giorni mi veniva impossibile considerarla una famiglia. Come quel giorno. Comunque il fatto che Dominique stava organizzando il mio omicidio per mano delle sue incandescenti palle di fuoco aveva indotto Lysander a credere che effettivamente poteva aver avuto lui la visione profetica giusta e non il gemello. Non che la cosa mi rincuorasse molto, da un lato mi dicevano che mi sarei totalmente invaghito di qualcuno dall'altro mi dicevano che sarei arso vivo.







Così quella mattina, dopo i pensieri inquieti scatenati dai due folli gemelli, avevo deicso di guardare ,per l'ennesima volta tutte le HahaFoto made in Lee, poi avevo ponderato di non alzarmi dal letto, era sabato ed ero intenzionato a morire poltrendo sotto le coperte pesanti. Ma come ogni buon proposito che mi facevo nella vita, questo andava automaticamente alle mandragole. Così come da programma, qualcuno decise di fare un ingresso di tutt(altr)o (che) rispetto, con l'aggiunta che forse neanche Baston era in piedi o Damien ancora tornato e solitamente i due lo facevano alle prime luci dell'alba. Dunque si può dire che l'ingresso non fosse avenuto la mattina presto ma a notte fonda, non lo so, era buio e non ci capivamo nulla. Comunque quella volta non fu nessuna ragazza dai capelli verdi con indosso un dubbio indumento, ma tre presenze, perchè chiunque si permetta di rovinare il sacro sabato mattina non può essere umano, entrarono nella nostra stanza, erano tre ragazzetti di terzo anno. Uno non avevamo neanche la minima idea di chi fosse, aveva i capelli castani tirati indietro con tanta di quella brillantina che doveva essersi cementificata, uno aveva i capelli rossici intrecciati e sconvolti e l'ultimo era un ragazzino dalla pelle scura e le treccine.



"Hugh, che succede?" aveva urlato Fred a suo cugino, anche James si era alzato dal suo letto per vedere il cugino, mi ero dovuto sollevare anche io quando mi ero reso conto che Mister Treccine era effettivamente l'ultimo membro della famiglia Lee, mio fratello Lawrence. "Leon! Leon!" aveva strillato il mio fratellino, così ero stato costretti a ronfare anche io, Lysander si era voltato dall'altro lato, premendosi il cuscino sulle orecchie, forse avrebbe imputato quei rumori a qualche creatura maligna. Baston aveva lanciato in una direzione qualsiasi un paio di calzini annodati minacciandoci mortalmente, grifondoro aveva un allenamento quella mattina. "Mi serve un favore" aveva detto Hugo, passandosi una mano sui capelli pagliosi, quel ragazzo non stava bene, era evidente. Ma non era lui che mi turbava, era il fatto che fosse con mio fratello. Erano amici i due, lo erano da sempre, erano cresciuti insieme, dividevano il dormitorio ed andavano a scuola, ma se si frequentavano era di rado durante le vacanze, erano stati amici ma era da un po' che non si frequentavano. E, per quanto volessi bene a quel ragazzino, non mi piaceva l'idea che avesse ricominciato a frequentare mio fratello.







"Cosa hai combinato?" chiese immediatamente Jamie scivolando fuori dalle coperte, non aveva mantenuto un tono calmo e concentrato come Freddy, ma aveva afferrato il tredicenne per le fini braccia, "Giuro sta volta io non c'entro niente. E' stato Frank" aveva squittito Hugh, in sua difesa. Non stava bene, si capiva, tremava, sembrava debole, aveva due grosse occhiaie violacee sotto gli occhi stanchi. Mio fratello sembrava stare bene, l'altro ragazzo era in condizioni troppo simili ad Hugo così avevo capito la verità, mio fratello era semplicemente troppo buono. Jamie non sembrava troppo soddisfatto della risposta del ragazzo, infatti si era limitato a strattonarlo, "Di, per Merlino, di" aveva detto il mio amico a suo cugino, che era rimasto in silenzio per tutto il tempo. Larry si era voltato verso di me, i suoi occhi erano grandi e spaventati, "Che hai combinato, scricciolo?" gli chiesi sotto voce, "Niente Leo. Non ho fatto niente" disse lui profondo, prima di voltare gli occhi a quei due ragazzini, "avevano bisogno d'aiuto" mi aveva poi spiegato. Sorrisi, perchè nonostante fosse spesso un impiccione e forse anche il più viziato in casa, Larry era davvero buono di cuore. Fred aveva sentito le parole di mio fratello e l'aveva rimandato a letto, ma aveva arpionato il braccio di quell'altro ragazzino, "Ma io ..." aveva provato a divincolarsi dall'ordine di Freddy, "No, vai" gli aveve detto io, così alla mie parole Larry era scivolato fuori dalla stanza. Cosa sucesse dopo non mi fu mai del tutto chiaro. Jamie mi convinse a rimettermi a dormire, che si sarebbero occupati di Hugo e del suo amico, mi avrebbero chiamato se la cosa fosse stata davvero urgente.







Quando mi svegliai di nuovo quella mattina, seppi che il sole era già sorto da un pezzo. Freddy e Jamie non c'erano, ma non sapevo dire se fossero o non fossero tornati, ma probabilmente erano agli allenamenti di Quidditch vista la mancanza anche di Baston e di Damien, mi chiesi davvero se anche lui fosse mai tornato in camera.Lysander era nella stanza con indosso il suo pigiama azzurrino chiaro, che armeggiava con cose ambigue nel suo baule alla ricerca di qualche scaccia creaturine dispettose visto che ripeteva che dei riccianotti fossero entrati in quella stanza durante la notte. Alla fine aveva rinunciato alle sue teorie folli ed aveva deciso di infilarsi qualcosa di decente adosso con cui mostrarsi in giro, ovviamente la decenza era sempre dal punto di vista di Ly e dalla sua uniforme piena di spillette colorate di tutti i generi. Così scenedemmo fino alla sala comune, dove trovammo Dominique, ma non era da sola, stava conversando con due teste rosse, una di queste aveva una cicatrice sulla faccia e l'altra aveva un paio di occhiali quadrati con la montatura viola. Molly e Lily, detta anche il Giglio Nero, perchè ne sapeva una più del diavolo, era certamente una ragazzina di buon cuore, terzo anno circa, capelli lunghi e lisci, c'era chi diceva fossero semplicemente ramati, ma erano diversi rispetto a quelli delle cugine, erano più infuocati, ma sapeva bene come riggirarsi le cose e le persone.







Si voltarono verso di noi tutte e tre. Lily scattò come una molla, "Dimenticavo che avevo promesso a Larry e Josh di aiutarli con trasfigurazione" aveva buttato lì, allontanandosi a grandi falcate, come facesse poi con quelle gambine fini e corte non lo sapevo neanche. Molly si era portata una mano sugli occhi, erano lucidi, la cicatrice non era visibile perchè la ragazza aveva i capelli da sempre legati e perfetti, sciolti e sconvolti, così poco curata e precisa. Si era alzata abbastanza tranquilla, dicendo che doveva andare, sicuramente Silvia l'aspettava, Nique mi aveva lanciato uno sguardo abbastanza eloquente e dopo averlo fatto aveva invitato con grazia inaudita Ly a rimanere a chiacchierare con lei, cosa di cui il mio amico non fu assolutamente entusiasta ma si ritrovò costretto ad accettare, nessuno era così folle da dire di no alla veela di grifondoro, neanche Newt il folle. Ma c'erano grosse possibilità che in futuro mi sarei dovuto guardare le spalle da Ricciocorni Schittosi o Plimpi d'Acquadolce, perchè lui li avrebbe trovati ed aizzati contro di me. Potete scommeterci.







Mi affiancai a Molly ed uscì con lei. Era così strana vederla con gli occhi lucidi e tristi, la cicatrice ragrinzita sulla faccia, che continuava a scostarsi ciuffi di capelli dietro le orecchie. Sembrava davvero fragile, non l'avevo mai vista così, neanche i giorni dopo l'incidente l'avevo mai vista sul punto di piangere, Freddy mi aveva detto che anche quando si era aperta la faccia non aveva pianto, aveva strillato e urlato ma non aveva versato lacrime per tristezza, forse di dolore, ma non per tristezza. Non aveva fatto una piega quando le avevano detto che la sua faccia sarebbe rimasta graffiata per il resto della vita a causa di un medimago pessimo, non aveva mai mostrato debolezza, era stata spesso infuriata o esasperata. La sempreverde Weasley camminava a passo lento al mio fianco, "Sai io penso che Hugh sia brillante quanto Rosie" aveva enunciato quella, riferendosi all'algida arpia dello yogurt avariato, "Non capisco perchè i miei zii non li prestino attenzione. Perchè tutti lascino alla deriva Hugo" aveva continuato davvero sconvolta, "Perchè, Leon, perchè permettono che succeda?" mi aveva chiesto. Bella domanda. Tutti i cugini e noi che eravamo da sempre loro amici, sapevamo che il fratello minore di Rose Weasley, Hugo Bernard Weasley, era abbandonato alla deriva di se stesso, nessuno aveva capito perchè, ma la gente non si curava affatto di lui. Hugh si fumava qualunque tipo di pianta esistesse sopra questa terra ed aveva cominciato anche ad insinuarsi in strade più torbide, con la frequente inalazioni di pozioni assuefanti ed illusorie bandite e stava sempre di più peggiorando.



"Ha solo un anno in più di Lulù. Non vorrei che succedesse mai a mia sorella" mi aveva detto Molly, con un sorriso mesto, "Non succederà tu ti prendi cura di lei. L'arpia non lo fa, non bada affatto a Hugo" l'avevo tranquillizata io, posandoli una mano sulla spalla e la massaggiai. La sempreverde sfreggiata si voltò verso di me e mi sorrise. Ebbi paura. Perchè la guardai nei suoi occhi scuri e mi beai del suo sorriso dolce, senza notare la cicatrice ora rilassata sul volto lieto, senza preoccuparmene minimamente. E temei Lorcan avesse ragione, che un fulmine mi avesse incenerito. Così rovinai quel sorriso, lasciando quegli occhi nella tristezza, "Come ti sei fatta la cicatrice?" domandai, indicando la striscia bianca che sfreggiava il viso, Molly crucciò le labbra e le sopracoglia, così che anche la cicatrice si irriggidisse ed arricciase, "Giocavo da bambina" aveva decretato. Altro non c'era da dire ed il silenzio in cui si chiuse mi fu ovvio.







Ero con Lysander a cacciare Marciotti nel cortile. O meglio io gli lanciavo occhiate confuse ed indagatrici, certo che lui stesse per giocarmi qualche tiro mancino, ma Ly era più interessato alle strane creature del parco. Nei nostri dintorni c'erano Lorcan e Goldestaine ,mentre leggevano manuali di scope che si passavano a vicenda ogni tre pagine, Silvia porvava a far sbocciare le rose fuori stagione e Molly armeggiava con i suoi capelli nella sua solita maniera, era passata l'ora di pranzo, quando rividi Fred, Jamie ed anche Damian, non che mi importasse effettivamente di lui. Il ragazzo dai capelli color sabbia c'aveva degnato di uno sguardo appena, indossava ancora la divisa del giorno prima ed i capelli erano intrecciati e sconvolti, si era accomodato con il gemello del mio amico ed il suo amico, aveva sorriso languido e Goldestein aveva ricambiato. "Temevo vi avesse rapito un Lernivo Carnivoro" aveva esclamato esaltato Ly saltellando verso di loro come una specie di mezzo marsupiale mezzo coniglio, con fare allegro, staccando per la prima volta gli occhi dalle tracce di qualche animale che solo lui riusciva a vedere. Jamie sorrise, adorava le stranezze e le ingenuità del biondino, "No, nessuno Lernivo, ma una sirena voleva donarmi un bacio estasiata dalla mia immane bellezza" se l'era cantata il figlio del salvatore del mondo magico. Freddy li aveva lanciato uno sguardo esasperato, ma tutti avevamo stabilito che fosse davvero meglio non indagare ed eccezione di Ly che pendeva dalle labbra di James per sapere la storia dell'orrida creatura che voleva baciarlo.







Il resto del pomeriggio passò svelto e veloce in compagnia degli altri. Ly aveva deciso di indagare su qualche creatura da molte X, sospettavo fosse o Nique o Rose, così aveva tuffato la faccia in un vecchio libro polveroso sulle creature magiche datato prima della nascita di mago Merlino. Gli altri erano stati più di compagnia, se non fosse stato che ogni qualvolta dalle mie labbra sfuggiva il nome di Molly diventavano di ghiaccio, provai a pronunciare Hugo, per sapere bene cos'era successo, ma Jamie si era limitato ad abbassare gli occhi. Assai raro. Freddy non si era scomposto, ma gli occhi blu erano furenti, era da sempre stato molto prottettivo ed alla fine era l'unico in tutta la loro famiglia che sembrava intenzionato a dare una lavata di testa al cugino. Penso che la cosa era dovuta al fatto che avesse una sorellina minore di un solo anno più grande di Hugo e Larry, la piccola, dolce ed impacciata Roxanne.







Poi il maggiore dei Potter decise che tutti dovevano udire il suo discorso così, mentre erano sui divanetti davanti il fuoco, aveva strappato il libro dalle mani di Ly, che si era ritrovato qualche istante sbigottito a leggere l'aria, poi si era lanciato di peso addosso al nostro amico per recuperare il libro. Dovevo ammettere che certe volte quel ragazzo era effettivamente la creatura più strana di questa terra. A volte sembrava lui stesso una creatura che andava datata in x, ma non so quante gli è ne avrei assegnate, era un ragazzo solare e molto distratto, talvolta davvero impacciato e scordinato, ma non era mai cattivo, anzi era sempre disposto ad aiutare. Ma c'era chi diceva che da arrabbiato fosse veramente orrendo, ma a me non era mai capito di vederlo così, ma Canny ogni tanto raccontava qualche storia. Damian era sprofondato su una poltrona lì vicino ed era scoppiato a ridere, Baston era scivolato sul posto accanto a me ed aveva guardato Jamie, che con fatica assieme a Freddy si erano tolti il biondino di dosso che ora era stato piantato al posto accanto al ragazzo dalla cresta da moicano.



Così il figlio del salvatore del mondo magico aveva cominciato il suo discorso, a mezzo tono però, perchè non lo sentissero altre orecchie indiscreto, tipo sua sorella Lily che non troppo lotano cercava di sentire il discorso e si riaggiustava con nonchalance gli occhialetti sul naso. "Ho intenzione di chiedere ad Alice di venire ad Hosgmand con me, alla prima uscita" aveva enunciato James, l'avevamo guardato tutti chi confuso chi sbigottito, non sarebbe stata la prima volta che Jamie e la fattucchiera andava al viallggio insieme, ma alla fine finivano sempre ad uscire in gruppo, perchè sebbene il mio amico amasse da sempre la fanciulla in questione, non era mai riuscito a farle capire i suoi sentimenti o semplicemente ad invitarla ad un appuntamento. Noi la chiamavamo la Futura Signora Potter, ma lei non l'aveva interpretato come un auspicio futuro, ma solo perchè aveva le caratteristiche adatte per poter essere la fidanzata di Jamie. Ma la verità, che una volta mi aveva ampiamente sottolineato Nique, perchè alla fine la pazza spara palle di fuoco aveva sempre ragione ed aveva più occhio di Lily Potter, che se si ignorava la quasi totale cecità quando non indossava gli occhiali, aveva assolutamente una vera passione per addocchiare qualsiasi cosa.



Mi aveva illuminato rivelandomi che chiunque avrebbe capito quanto ad Alice piacesse James e quanto trovasse appagante che gli altri pensavano potesse diventare in futuro sua moglie, ma era anche convinta che il ragazzo fosse troppo per lei, cioè che fosse troppo esuberante, coraggioso, popolare ed anche carino, anche perchè avevo sentito molto spesso le ragazze dire che Jamie era diventato bello da quando aveva tredici anni La cosa che faceva ridere me, invece sapete qual'era? Che Jamie pensava esattamente la stessa cosa e lo sapevamo tutti, perciò a quella notizia, dopo un iniziale attimo di sgomento, avevamo tutti tirato su un sorriso, Damian aveva anche applaudito, ma vista l'andatura lenta del suo battito e l'espressone del suo viso doeva essere molto sarcastico. Freddy si lanciò sul cugino scompigliandone i capelli con orgoglio, sapevo per certo che in realtà sperava che una volta cominciato ad uscire con Alice avrebbe smesso di occupare tutto il suo tempo facendosi seghe mentali su quanto sarebbe stato fantastico stare con lei, io temevo che sarebbe solo peggiorato.







La notte tra il sabato e la domenica, nessuna sfreggiata con i capelli verdi profumata di Miele o qualche mezzo drogato con la faccia scavata entrò nella nostra stanza fu una notte tranquilla. Ad eccezione di piccole larve Allghoi Khoroi* nel mio letto, quella era la strana vendetta di Ly Scamandro, compiuta nel più totale silenzio sotto i miei stessi occhi. Ma per il resto la notte fu tranquilla a dispetto dei miei sogni. Fiamme. C'erano palle di fuoco, fulmini che infiammavano il cielo, una ragazza davanti a me. Una ragazza con i capelli ramati e gli occhi penetranti e verdi, ma prima che potessi raggiungerla i suoi capelli erano diventati appena un po' più scuri e lunghi, gli occhi erano diventati profondi e castani, una cicatrice ne deturpava il volto. Aprì gli occhi con la considerazione di aver sognato Molly Sfreggiata-Sempreverde Weasley. E questa non era decisamente una cosa buona, anche perchè avrebbe mandato alle stelle l'ego di Silvia - o come diavolo si chiamava - Finningan e la cosa non mi piaceva, anche se non sapevo esattamente se la ragazza potesse o no essere irritante, so solo che il sorriso che gli si formava ogni volta che ero nei paraggi di Molly mi dava davvero sui nervi, anzi no, più che altro mi faceva sentire piccolo ed inutile. Mi alzai dal letto, con l'unica idea che dovessi assolutamente parlare con la ragazza che leggeva faccine sorridenti nelle tazzine da tè. Avrei dovuto assolutamente parlare con lei.







Non potendo salire nel dormitorio delle ragazze, mi ero piazzato davanti le scale sperando che qualcuno scendesse. Una volta al terzo anno avevamo provato ad arrivare nelle stanze delle ragazze, il pavimento era diventato uno scivolo ed eravamo ruzzolati giù, mia sorella, allora al settimo anno, si era piegata in due dal ridere. L'ho sempre detto che era davvero adorabile. Così quando l'ora divenne decente, Silvia scivolò fuori dal suo letto, infilò abiti più comodi ed usuali della divisa e scese in Sala Comuna, con il libro di trasfigurazione sotto mano, assolutamente la materia che più la metteva sottopressione, di fatti la vedevo spesso armeggiare cercando di far diventare fiori-farfalle e viceversa. "Leo" disse, notando che ero piazzato lì davanti e assolutamente intenzionato a non muovermi, "Volevo parlare con te Silvyne" spiegai, sforzandomi di pronunciare bene il suo nome, cosa che lei invece non aveva fatto, "Sono qui" esclamò lei con un finto entusiasmo nella voce. Sembrava più preoccupata e stressata del solito, forse era per il compito di Trasfigurazione che l'attendeva da lì ad una settimana. Mi guardai attorno, "In privato" bisbigliai, gli occhi scuri della ragazza brillarono da dietro le lenti spesse degli occhiali. Lo sapevo che nella sua testolina bacata qualcosa si era accesso ed avevo quasi paura di scoprire cosa mai aveva immaginato, "Certamente" aveva detto divertita, afferrandoli una mano e trascinandolo via.







Il resto di quella conversazione era stata oltre i confini dell'allucinante. Perchè la ragazza che prediceva faccine sorridenti nei futuri della gente, aveva espresso la sua più totale convinzione che io, Leon Leroy Lee, avessi una portentosa cotta per la sfreggiata Molly, cosa assolutamente non vero, nonostante continuasse quella ad affermarlo con assolutezza. Quello che volevo io era capire perchè lo pensasse. Non potevo credere che fosse solo perchè Canny lo Svitato aveva visto nel mio futuro un amore che mi avrebbe arso, di fatti a mio parere era più plausibile l'interpretazione del suo caro fratello gemello, bruciare per aver fatto infuriare Nique. Ed alla fine il fiume di parole era sfuggito alle mie labbra e si era riversato sulla piccola ragazza semi-irlandese, che era rimasta per una manciata di secondi nel più totale dei silenzio. Tra noi c'era solamente il silenzio occupato ai nostri respiri. "Tu vuoi rimettere a posto le cose tra i cugini? Sia perchè tieni a loro, sia perchè hai paura di Dominique Weasley" aveva chiesto retorica la ragazzina, anche se l'ultimo pezzo della frase non sembrava neanche una domanda; annui, perchè era vero. Era meglio distrarre l'amica di Molly dalla sua idea di essere folle d'amore per la sua amica, ma ero pienamente certo che il suo aiuto mi avrebbe giovato nella mia impresa. Anche se non era quello il motivo per cui aveva voluto parlare con lei, avevo solo paura di sapere perchè volessi parlare. Perchè avessi sognato il leccalecca sempreverde al miele.







Silvia mi aveva regalato un sorriso dolce, di quelli che forse solo lei poteva avere, "Io voglio aiutarti. Molly non lo ammette, ma sta male per questa storia. Sta male da molto tempo a dire il vero" rispose alla fine la ragazza, istintiamente toccandosi la zona che la sua migliore amica aveva sul suo viso rovinata dalla cicatrica. Accennai un sorriso anche io, perchè riconoscevo in lei una valide alleata al salvataggio della mia pellaccia, "Dovremmo uscire insieme, comunque" aveva poi sentenziato la ragazza. Rimasi nel silenzio qualche istante, abbastanza confuso da quella notizia, Silvia vedendo il mio viso si mise a ridere, spiegandomi che era unicamente per studiare un modo per rimettere a modo i cugini, così accettai. "Perfetto, alla prima uscita ad Hosgmead andiamo insieme" enunciai, a voce anche abbastanza alta, prima che lei potesse emettere anche un minimo di verso per esprimere il suo parere, qualcuno aveva applaudito, c'eravamo voltati ed avevamo trovati i miei tre stupidissimi amici che fischiavano ed applaudinavo divertiti. Freddy era assolutamente convinto che io avessi una cotta per Silvia, come la stessa ragazza era convinta che fossi innamorato di Molly. Ancora non capivo, però, perchè tutti fossero convinti che io fossi innamorato di qualcuna, avrei potuto non essere interessato a nessuna o avrei potuto scegliere io di chi essere innamorato.













*L'allghoi khorhoi è una creatura leggendaria che esisterebbe nel Deserto del Gobi: è considerato un animale di interesse criptozoologico, somiglia all'intestino di una mucca: si dice che sia di colore rosso e presenta, talora, punti o macchie più scure. A volte lo si descrive con sporgenze a punta su ambo le estremità. Queste creature sarebbero lunghe dai 60 ai 150 centimetri e avrebbero uno corpo spesso
   
 
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