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Autore: Out_Ofocus    20/07/2012    6 recensioni
Quando il segnale delle cinture di sicurezza si spense, Silver prese la sua borsa, da sotto il seggiolino davanti a lei, e si avviò all'uscita.
Una volta raggiunto il ritiro bagagli, aspettò finché non vide arrivare la sua valigia gialla, valigia molto vistosa, e poi si avviò all'uscita, fermandosi qualche secondo prima di varcare quelle porte. La madre le aveva detto che ci sarebbe stato il padre, così si guardò in torno in cerca della faccia famigliare del padre. Rimase delusa quando non lo vide.
- E che novità! - disse spostandosi da davanti alle porte e mettendosi di nuovo comoda sulla valigia. Non era stata un buona idea, non lo era stata affatto.
Era seduta sulla valigia da circa cinque minuti, cominciava pure ad essere scomoda coma sedia, quando un ragazzo le si avvicinò. Lo guardò attentamente. Era alto almeno un metro e ottanta, pelle olivastra, capelli neri sparati che gli facevano acquistare altri cinque centimetri di altezza. Fisico da modello, uno stile nel vestire tipicamente americano e un sorriso terribilmente contagioso.
- Tu sei Silver? - le chiese sfilandosi gli occhiali da sole e guardandola.
- Ehm si .. - disse lei alzandosi dalla valigia.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L.A Baby


- Stai facendo sul serio? - 
- Silver, non so più cosa fare con te! - 
- E pensi che spedirmi a Los Angeles da papà funzionerà?- 
- Penso che cambiare aria per un po' .. ti farà bene! - 
- Cambiare aria per un po' e andare una settimana in vacanza a Parigi o in Italia, non essere spedita dall'altra parte del globo per chissà quanto tempo! - disse sedendosi sulla sedia davanti alla madre, incrociando le braccia al petto e sbuffando. 
- Lo sai che non lo farei a cose normali … ma credo che stare un po' lontana da Londra ti farà bene! - disse guardandola. 
- Certo e hai pensato bene di spedirmi da mio padre, che … oh aspetta non vedo da due anni, che è sposato con una donna che non ho mai visto che ha due figli che non sono suoi ma che considera più di me! - disse alzandosi spostando rumorosamente la sedia e andandosene in camera sua. 
- Silver vieni qua! - disse la madre alza gli occhi al cielo e seguendola per il corridoio. - Ci hai costretti tu va bene! Ti hanno fermato per guida in stato di ebrezza e possesso di stupefacenti! - 
- Avevo bevuto qualche bicchiere di vino alla tua stupida cena di presentazione mamma, e la droga non era mia! - disse guardandola. 
- Fatto sta che hai rischiato di farti sei mesi di carcere! Hai preso una brutta strada qua … ripeto, non si discute, ormai è deciso … fai le valige domani parti per Los Angeles! - disse guardandola seria e tornandosene in cucina. 
 
Silver, era in fila al check-in, sua madre accanto a lei controllava per la millesima volta i documenti.  Era seduta precariamente sulla valigia, rischiando di cascare ad ogni minimo movimento. Le cuffie nelle orecchie la isolavano nel suo mondo, la testa piena di pensieri e la voglia di partire sotto i piedi. 
- Allora, tuo padre verrà a prenderti all'aeroporto! - disse la madre guardandola. 
- Me l'hai ripetuto due mila volte mamma … non sono stupida l'ho capito! - disse guardandola, masticando rumorosamente la sua gomma da masticare. 
- Tuo padre ti ha già iscritto alla scuola dei figli di Marla per l'ultimo anno di liceo, cerca di non combinare casini per favore! - 
- Oh beh, tranquilla sarò un angioletto! - disse sorridendo forzatamente. 
- Il resto della tua roba è già in viaggio e dovrebbe arrivare nel giro di qualche giorno! - 
- Mamma ho diciotto anni ok? So cavarmela da sola e non è la prima volta che parto da sola, oh certo non sono mai stata via più di due settimane ma sta volta mi pare di non aver avuto molta scelta! - 
- Smettila, con questo atteggiamento, e non ti comportare così con tuo padre là! - disse avvicinandosi al bancone del check-in. 
- Tranquilla, ci proverò … ora puoi anche andare! - 
- Fa la brava e fatti sentire ogni tanto! - disse abbracciandola. 
- Si ciao mamma! - disse ricambiando goffamente l'abbraccio. 
 
Silver (Outfits) era seduta nel suo posto sull'aereo che l'avrebbe portata in California dove la sua vita sarebbe sicuramente cambiata. Sua madre e suo padre avevano divorziato quando lei aveva più o meno dieci anni e il padre si era trasferito quasi subito a Los Angeles in cerca di fortuna, trovata sicuramente quando era stato assunto all'interno di una grossa casa produttrice cinematografica. Da allora Silver lo aveva visto si e no una volta l'anno quando il padre si ricordava di avere una figlia oltre oceano e andava a trovarla. Non era in buoni rapporti ne con la madre ne con il padre. Non odiava il padre, ma ci andava vicino, l'aveva abbandonata ricostruendosi una famiglia. La madre invece non aveva mai avuto una storia seria, almeno fino ad un anno prima quando aveva incontrato un insegnante della scuola di Silver e aveva cominciato ad uscirci. 
Guardò fuori dal piccolo oblò e vide solo nuvole. Certo forse se l'era cercata, ma quello che aveva sempre voluto era avere un minimo di attenzione in più non essere spedita dall'altra parte del mondo. Poi non aveva mai fatto uso di droghe, il fumo che le avevano trovato in macchina era di quel cretino del suo ragazzo, o meglio ex ragazzo, Ted. Fatto sta che adesso era lei che si trovava su un aereo diretto a Los Angeles. L'unica cosa che le piaceva di tutta quella storia? Il surf. A Londra non aveva molte occasioni per farlo, solitamente lo faceva d'estate quando con la madre se ne andavano in vacanza, ma trasferendosi a Los Angeles, beh avrebbe potuto anche farlo ogni giorno. E poi conoscendo il padre, lei sarebbe stata molto libera di fare quello che voleva, almeno lo sperava. Chiuse gli occhi, con le note di Ranaway, dei Maroon 5, nelle orecchie e nel giro di qualche minuto si addormentò. 
Venne svegliata dalla voce quasi meccanica della hostess, dagli altoparlanti, che annunciavano l'arrivo a Los Angeles nel giro di dieci minuti. Si levò le cuffie mettendole in borsa e si sistemo a sedere in modo composto, guardando fuori dall'oblò il paesaggio farsi più grande, piano piano che si avvicinavano alla pista di atterraggio. 
Improvvisamente si ritrovò a sorridere, avrebbe potuto rinventarsi completamente, nessuno la conosceva e nessuno conosceva la sua storia, avrebbe potuto essere chiunque avrebbe voluto. Nessuno conosceva la vera Silver Robins. 
Guardò l'orologio, segnava le cinque di pomeriggio, aveva l'orario completamente sballato, il fuso orario l'avrebbe rintontita per un paio di giorni, per fortuna, almeno a come le aveva detto la madre, la scuola sarebbe cominciata solo la settimana seguente, aveva modo di ambientarsi un po' almeno. 
Quando il segnale delle cinture di sicurezza si spense, Silver prese la sua borsa, da sotto il seggiolino davanti a lei, e si avviò all'uscita. 
Una volta raggiunto il ritiro bagagli, aspettò finché non vide arrivare la sua valigia gialla, valigia molto vistosa, e poi si avviò all'uscita, fermandosi qualche secondo prima di varcare quelle porte. La madre le aveva detto che ci sarebbe stato il padre, così si guardò in torno in cerca della faccia famigliare del padre. Rimase delusa quando non lo vide. 
- E che novità! - disse spostandosi da davanti alle porte e mettendosi di nuovo comoda sulla valigia. Non era stata un buona idea, non lo era stata affatto. 
Era seduta sulla valigia da circa cinque minuti, cominciava pure ad essere scomoda coma sedia, quando un ragazzo le si avvicinò. Lo guardò attentamente. Era alto almeno un metro e ottanta, pelle olivastra, capelli neri sparati che gli facevano acquistare altri cinque centimetri di altezza. Fisico da modello, uno stile nel vestire tipicamente americano e un sorriso terribilmente contagioso. 
- Tu sei Silver? - le chiese sfilandosi gli occhiali da sole e guardandola. 
- Ehm si .. - disse lei alzandosi dalla valigia. 
- Piacere, sono Siva … mi ha mandato Harry … tuo padre! - 
- Sei il suo assistente? Tipico! - disse raccogliendo la borsa da terra e sistemandosela a tracolla. 
- No a dire il vero, sono … il figlio di Marla! - disse sorridendole.  
- Oh! - disse lei guardandolo, nessuno le aveva detto che era così carino. 
- Lascia la prendo io! - disse prendendo la valigia. - Scusa per l'attesa, ma sarebbe dovuto venire Harry, ma ha avuto un impegno di lavoro e io ero dall'altra parte della città quando mi hanno chiamato per chiedermi di venirti a prendere! - disse sorridendo. 
- Sono abituata ad aspettare! - disse sorridendo, seguendolo verso l'uscita. 
- Beh, benvenuta a Los Angeles! - disse sorridendo, uscendo dall'aeroporto. 
- Oh cristo, è decisamente più calda di Londra! - disse sistemandosi i suoi amati Ray-Ban neri. 
- Ti stupirà il fatto che qua non piove molto! - disse sorridendo. - Vieni, la mia macchina è parcheggiata di qua! - 
- Oh beh, io odio la pioggia! - 
- E vivevi in una delle città più piovose al mondo! -  
- Ti ci abitui, quando vivi a Londra la pioggia entra a far parte di te! - disse fermandosi quando anche il ragazzo si fermò per aprire il baule della sua audi. - Ok, tu hai un'Audi? Quanti anni hai scusa? - chiese guardandolo. 
- Diciotto, sono all'ultimo anno di liceo come te! - 
- Giusto che qua guidate a sedici anni, ma davvero hai un'Audi? - chiese guardandolo.
- Scoprirai che qua è normale! - disse sorridendo facendole segno di salire. Silver lo guardò e poi fece per salire a sinistra. 
- Oh giusto voi guidate dalla parte sbagliata della strada! - disse facendo il giro per salire dal lato del passeggero. 
- No mia cara, siete voi inglesi che guidate dal lato sbagliato della strada! - disse ridendo lui, mettendo in moto. 
- Quindi frequenteremo la stessa scuola? - chiese Silver guardando il paesaggio scorrere veloce fuori dal finestrino. 
- La Baverly High School! - disse sorridendo lui. - Domani, se vuoi possiamo andarci così ti iscriverai ai corsi che ti interessano! - disse sorridendo. 
- Sorridi sempre così tanto? - chiese guardandolo alzando un sopracciglio. 
- Giusto voi inglesi siete cupi! - disse rallentando ad uno stop. 
- Cosa? Non è vero! - 
- Non hai sorriso molto da quando sei salita in macchina, quindi si è vero! - 
- Non sorrido, perchè non vorrei essere qua! - disse guardando di nuovo fuori dal finestrino. - Esistono anche case piccole da queste parti, o sono tutte mega ville con piscina? - chiese guardando le case che sfrecciavano fuori dal finestrino. 
- In questa parte della città sono quasi tutte mega ville con piscina! - disse rallentando e svoltando in una strada a fondo chiuso. - Compresa la nostra! - disse sorridendo, parcheggiando in un vialetto. 
- Smettila di sorridere, mi dai ai nervi! - disse guardando la casa. - Wow! - disse rimanendo a bocca aperta. 
- Scendiamo che ne dici? - chiese aprendo lo sportello e scendendo. Senza aggiungere altro Silver, scese a sua volta e lo guardò mentre prendeva la sua valigia dal bagagliaio e poi lo seguì verso l'ingresso. - Mamma? - 
- Sono in cucina! - disse una voce femminile, al quanto squillante. Silver si guardò in torno, la casa era decisamente più grande dell'appartamento dove viveva con sua madre, ma cosa si aspettava una catapecchia a Baverly Hills? 
- Vieni! - disse Siva guardandola. Silver silenziosamente lo seguì in cucina, verso quella voce squillante. 
- Silver! - disse la donna sorridendole, asciugandosi le mani ad uno strofinaccio. - Benvenuta! - disse abbracciandola. - So che non ci siamo mai viste, ma tuo padre parla tanto di te! - disse sorridendo. - Fatto un buon viaggio? - 
- Diciamo di si! - disse guardandola. 
- Biscotti? - chiese porgendole un piatto, con dei biscotti ancora fumanti. 
- Con cosa sono? - 
- Noci! - 
- Mi spiace, sono allergica! - 
- Oh non lo sapevo, mi dispiace! - 
- Tranquilla, nessun problema! - 
- Siva perchè, mentre aspettiamo Harry non le fai vedere la sua camera? - disse guardando il figlio. 
- Certo, Silver vieni seguimi! - disse guardando la ragazza, che sorrise appena e lo segui. Era imbarazzata da tutta quella situazione, e continuava a chiedersi dove diavolo fosse il padre, nemmeno si era degnato di andarla a prendere, un pessimo inizio.  Seguì il ragazzo per un corridoio superando due porte che lui indicò come camera sua e camera di Marla e del padre, per arrivare a quella che doveva essere camera sua. 
- Credo che tu possa arredarla come più ti piaccia, perchè per come la vedo io così fa al quanto pena! - disse sorridendo. - La porta davanti è uno dei quattro bagni, in teoria sarebbe di mia sorella Monique, ma lei studia a New York e torna solitamente solo per le vacanze quindi puoi fare come se fosse solo tuo! - disse aprendo un po' la finestra per far cambiare aria. - E per qualunque cosa, io sono la prima porta a destra! - disse uscendo da camera della ragazza. - Adesso ti lascio un po' riprenderti dal fuso orario! - 
- Grazie! - disse guardandolo mentre usciva. Si avvicinò alla porta per chiuderla e poi vi si appoggiò contro guardando la stanza immaginandosela a modo suo, l'avrebbe sicuramente riverniciata e quando la sua roba fosse arrivata l'avrebbe tappezzata di foto. Si mise a sedere sul letto, poi si stese e rimase a fissare il soffitto.
 
- Si può? - chiese una voce familiare bussando alla porta, Silver si svegliò dal dormiveglia in cui era crollata e si tirò automaticamente a sedere, sistemandosi i capelli. 
- Avanti! - 
- Ehi ciao Pulce! - disse il padre sorridendole. 
- Ciao! -
- Scusa se non sono potuto venirti a prendere all'aeroporto, emergenza dell'ultimo minuto! - disse mettendosi a sedere accanto a lei. 
- Non c'è problema! - disse guardandolo. 
- Così hai conosciuto Siva! - 
- Già! -
- Silver, ascolta … so che venire qua era l'ultima cosa che volevi, so che ce l'hai con me e con tua madre, ma dovrai vivere qua quindi magari potresti sforzarti un po'! - disse guardandola. 
- Non ce l'ho con te, certo non era quello che volevo, insomma avevo una vita a Londra, ma ormai sono qua … dammi almeno il tempo di ambientarmi! - disse guardandosi i piedi. - Sono otto ore di fuso orario, e so di aver fatto solo casini e di essermelo meritato ok? So che pesate che sia la cosa migliore per me … ma ho diciotto anni e ho dovuto abbandonare tutto e tutti per venire qua dove non ho nessuno … - 
- Va bene, senti pensavamo di andare a cena fuori stasera, tutti insieme … non so se vuoi farti una doccia, usciamo fra un oretta! - disse alzandosi e sorridendole. 
- Ok! - disse accennando un sorriso, guardandolo mentre usciva. 
 
- Sono tutti così … non so a Londra è diverso! - disse guardando Siva, mentre aspettavano che si liberasse un tavolo al ristorante, il padre e Marla erano andati a prendere da bere al bar e loro erano usciti. 
- Sai che tuo padre ti aveva descritta diversamente? - 
- In che senso? - disse buttando la sigaretta e spegnendola con un piede. 
- Non so … ti avevo immaginato una piccola perfettina rompicoglioni da come ti descriveva lui! - disse guardandola. 
- Sono tutto tranne che perfetta! - disse sorridendo. 
- Sei così diversa da tutte le ragazze che ci sono qua! - 
- In senso buono? - 
- Sembri più vera! - disse sorridendole. - Niente vestitini giro culo, niente tacchi, scollature da far paura … potrei continuare all'infinito! - 
- Non sono tipa da tacchi e vestitini, io faccio surf, adoro le moto  e le macchine sportive, non ho quasi mai le unghie fatte, fumo e mi piace bere! - disse sorridendo. 
- Beh, credo che andremo d'accordo! - disse sorridendo. 
- Ragazzi, venite è pronto il nostro tavolo! - disse il padre di Silver guardandoli. 
- Prego! - disse Siva tenendole la porta aperta. 
- Grazie! - disse sorridendo precedendolo nel ristorante. 


 
My Space* 

Sono sempre io con una storia nuova, un'altra! 
Allora capitemi sono in casa a non fare niente dalla mattina alla sera, in tre giorni mi sono guardata tutta la terza serie di 90210 che ha portato all'idea per questa storia! 
Quindi beh preparatevi a vedere i The Wanted in stile Baverly Hills! ahahah
Comunque nemmeno in questa storia saranno famosi, ma sempilici ragazzi, alle prese con l'ultimo anno di liceo! 
Lasciate una recensioncina e in base a quelle vedrò se andare avanti, sperando che anche questa vi piacia! 

Peace&Love El 

 
   
 
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