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Autore: Evazick    21/07/2012    3 recensioni
C’è uno specchio, nello studio di Irial.
È nascosto in un pannello dietro una delle librerie, poco lontano dalla porta. Basta premere nel punto giusto e salta fuori, simile a un pupazzo rinchiuso nella sua scatola troppo a lungo e finalmente libero di poter uscire con il suo carico di gioia, orrore e paura. Un tempo era appeso al muro, una porta su un mondo di gemelli di vetro, ma da quasi un anno è stato confinato nella sua prigione di legno. Irial l’ha fatto per non dover affrontare il suo riflesso tutti i giorni, ma di tanto in tanto si costringe a farlo, sospinto da qualche forza sconosciuta che lo trasforma da burattinaio a burattino.
Costretto a specchiarsi e a vedere il suo volto.
Cosa vede in quella parete di vetro? Cosa c’è di così spaventoso da forzarlo ad evitare ogni specchio dentro il castello, perfino quello della camera di Lux in cui si reca tutti i giorni?
La verità, ecco cosa vede.
[spin-off della trilogia "Le Cronache di Camden", ma potete leggerlo anche senza aver letto la saga in precedenza.]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache di Camden'
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C’è uno specchio, nello studio di Irial.
È nascosto in un pannello dietro una delle librerie, poco lontano dalla porta. Basta premere nel punto giusto e salta fuori, simile a un pupazzo rinchiuso nella sua scatola troppo a lungo e finalmente libero di poter uscire con il suo carico di gioia, orrore e paura. Un tempo era appeso al muro, una porta su un mondo di gemelli di vetro, ma da quasi un anno è stato confinato nella sua prigione di legno. Irial l’ha fatto per non dover affrontare il suo riflesso tutti i giorni, ma di tanto in tanto si costringe a farlo, sospinto da qualche forza sconosciuta che lo trasforma da burattinaio a burattino.
 

Costretto a specchiarsi e a vedere il suo volto.

 
Cosa vede in quella parete di vetro? Cosa c’è di così spaventoso da forzarlo ad evitare ogni specchio dentro il castello, perfino quello della camera di Lux in cui si reca tutti i giorni?
 

La verità, ecco cosa vede.

 
C’è un ragazzo, al di là di quella soglia. Ci sono due occhi grigi che diventano neri al minimo accenno di malvagità e dei capelli scuri come una notte senza luci. C’è il futuro consorte di una regina, e un ragno che sta tessendo la sua ragnatela con pazienza e precisione da anni. C’è un bugiardo, un giocoliere dell’inganno bravo a rendere la verità menzogna tanto quanto a rendere reale ciò che non è mai successo e mai accadrà. C’è un potere che a volte è una maledizione e a volte un dono, e delle ombre che obbediscono ai suoi ordini e ai suoi voleri come se fossero una parte di lui – che poi è ciò che in realtà sono.
 

Ma l’unica cosa che manca è la sola che vorrebbe.

 
Irial ama Lux, fin dal giorno in cui l’ha incontrata sul serio, non più costretto a seguirla e ad osservarla in silenzio dall’oscurità. Tutto quello che ha fatto a lei e al suo mondo l’ha fatto per portare a termine il compito che gli era stato assegnato, ma anche perché voleva che fosse lei a venire da lui. Che lo abbracciasse non come un amico, ma come un amante. Che lo baciasse come se lui fosse la sua sola e unica ancora di salvezza. Che si innamorasse di lui spontaneamente, senza dover ricorrere ad inganni. E così è stato, almeno in parte.
 

Perché c’è un ultimo ostacolo da superare, abbattere, cancellare.

 
Si passa una mano tra i capelli, desiderando che fossero rossi come il fuoco della sua passione. Chiude e riapre lentamente gli occhi, sperando che in quel breve lasso di tempo siano diventati dello stesso colore delle foglie primaverili. Osserva l’ombra che gli avvolge il polso come una catena, pregando che diventi trasparente e fresca, pura acqua.
 

Ma questo non succede mai.

 
Irial ama Lux con una passione e una forza che, se trasformate in potere, potrebbero radere al suolo l’intera Camden e uccidere tutti i suoi abitanti. Non gli basta essere entrato in lei, vuole stringerla sempre a sé, essere l’unico a possedere il suo corpo e la sua mente, tutto il suo essere. Vuole che, nei suoi sogni, il solo ad apparirle sia lui, il portatore della verità sulla sua famiglia, il suo salvatore, colui che le ha promesso che non la farà mai soffrire, che non le farà mai del male.
 

In realtà non è così.

 
Lux lo ama – lo sa, ne ha la certezza – ma gli ha donato solo parte del suo cuore. L’altra metà continua a brillare come una stella nel capitano della Nuova Ribellione, nel corpo di quell’Elementale che continua ad aspettarla da due anni, perché l’ha promesso. E nemmeno le ombre di Irial possono fare nulla contro questo giuramento d’amore e d’addio fatto in una notte di pioggia, niente può spezzare la promessa e la speranza di Duncan, così strettamente legate al destino di Lux.
 

Eppure vuole lui al suo fianco, gliel’ha detto.

 
Ma non sarà mai importante per lei come lo è stato Hellrose.
Anche se lei per lui è il centro del suo mondo. È la sua stella, il suo sole, la sua luce, l’unica che riesce a contrastare le ombre del suo cuore. Talmente pura che se toccasse a fondo la sua anima ne verrebbe infetta. Ha già sperimentato la sua malvagità e i suoi baci simili a droga, e sa quanto lui sia pericoloso e corrotto. E nonostante tutto questo lo ama, ma non veramente, non del tutto.
 

Non sarà mai l’unico per lei.

 
Ed è a questo punto che Irial, una volta per tutte e per sempre, si avventa con i pugni contro lo specchio e distrugge la sua superficie di vetro, chiudendo la porta su un mondo reale e doloroso. I frammenti cadono a terra tintinnando, centinaia di suoi gemelli lo chiamano e gli strattonano i vestiti, e lui li lascia fare, soccombe. Cade in ginocchio, si ferisce e urla, scuotendo il castello fino alle fondamenta. Piange, con i pugni ancora sul pannello ormai vuoto e le sue lacrime che cadono come pioggia sulle schegge, moltiplicandosi all’infinito in cento laghi. Piange in silenzio, senza singhiozzare, ferito dalla verità e da quel sorriso che non sarà mai veramente suo.
 

“Nel mio mondo di oscurità, tu sei la mia sola e unica luce.”



 














Sono tornata con una one shot senza troppe pretese dopo aver cancellato la mia precedente originale. La stavo scrivendo sotto forzatura ed era parecchio prolissa, forse ve ne siete accorti. E vabbè, anch'io a volte sbaglio.
Chi ha letto la mia trilogia "Le Cronache di Camden" sarà forse rimasto sorpreso nel vedere uno spin-off molti mesi dopo la conclusione della saga, e uno spin-off proprio su questo personaggio. Che devo dirvi, avevo nostalgia di questa storia e dei suoi personaggi, e questa one shot l'ho scritta di getto con la musica a palla nelle orecchie. Era da un pò che mi frullava in testa, e volevo approfondire già da tempo questo lato di Irial. Chi invece non ha idea di chi sia tutta questa gente... bè, spero che la storia vi sia piaciuta lo stesso e che l'abbiate presa come una nonsense su tre persone a caso XD
Grazie di aver letto, comunque, e se avete tempo lasciate una recensione, mi farebbe veramente piacere sapere cosa ne pensate :3

xoxo
Eva

 

  
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