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Autore: FanficwriterGHC    22/07/2012    4 recensioni
AU- Recandosi a Barnes and Noble per farsi autografare un libro da Richard Castle, Kate Beckett non avrebbe mai immaginato di incontrare sua figlia e di farle da babysitter per il resto del pomeriggio. Quello che accadde in seguito fu qualcosa che non aveva vissuto nemmeno nei suoi sogni più incredibili.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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CHAPTER 6:



Beckett” disse Kate al telefono mentre chiudeva la porta del suo appartamento.

Ciao Katie” fu la flebile risposta.

Oh, ciao papà” mormorò Kate fermandosi. Non lo sentiva da un mese; la sua chiamata nel giorno del Ringraziamento non aveva avuto risposta. Se l’era fatto scivolare addosso ed era andata avanti. Lui non era mai stato particolarmente propenso a richiamare, cosa che aveva reso la sua chiamata di due settimane dopo assolutamente normale. “Come stai?”

Io sto bene Katie. Tu come stai?”

Kate sospirò mentalmente e si sfilò la giacca. “Sto bene, papà. Sono appena tornata dal lavoro”

E’ il tuo giorno libero domani, vero? Dev’essere fantastico per te” commentò lui mentre lei si liberava della pistola e la metteva via, voltandosi per dare un’occhiata all’appartamento.

Era totalmente disordinato. Era andata e tornata per tutta la settimana trovando del tempo libero giusto per vedere Madison e Lanie, senza preoccuparsi di casa sua. C’era del cibo d’asporto nella spazzatura e odorava di tailandese andato a male. Delizioso. Il tavolo era ricoperto dalla posta e da vari documenti che aveva rubacchiato dal Distretto, cercando di mettere insieme i pezzi dell'omicidio da sola. Ci era arrivata vicino.

Il mio.. si, è il mio giorno libero domani” rispose Kate. Camminò verso la cucina e tenne premuto il telefono contro l'orecchio con la spalla, in modo da poter chiudere il sacco della spazzatura. Poi afferrò il Lysol e ne spruzzò un po' nell'aria per coprire il fetore, aspettando che suo padre parlasse. Non avrebbe preso lei l'iniziativa questa volta.

Cosa farai di bello?” chiese lui. Si erano ridotti a questo? Piccole conversazioni sul suo giorno libero? Fantastico. Semplicemente fantastico.

Io..”. Huh. Avrebbe fatto bene a dirgli del pattinaggio? Voleva coinvolgerlo nella propria vita in quel modo? Lui sapeva che lei avesse degli amici. Sapeva che stava insieme a Will. Ma, con l'alcool, tutti gli appuntamenti degli Alcolisti Anonimi a cui non era andato, e con l'essersi presentato sbronzo alla loro ultima cena, lei non era proprio incline ad aprirsi di nuovo. Non poteva continuare a prendersi cura di lui, doveva essere lei la bambina qualche volta.

Vado a pattinare con degli amici” le disse. Era abbastanza generico.

Ci sarà anche Will?”

Kate si sedette al tavolo e fissò la sedia su cui di solito sedeva Will. Non riusciva ancora a considerarla solo una sedia qualunque. Aveva cominciato a dormire di notte però, ed era già qualcosa.

Uh, no, non verrà” disse Kate con calma.

Va tutto bene Katie?”. Sembrava preoccupato.

Io..”. Ma lui era suo padre, giusto? Era suo padre e poteva dirgli di aver rotto con il suo ragazzo. Poteva farlo. Non si sarebbe esposta troppo. “Will e io ci siamo lasciati, papà”

Oh Katie. Mi dispiace tanto, tesoro”

Anche a lei dispiaceva. “Grazie papà”

Sei.. vuoi che ti raggiunga? Stai bene?”

Kate percepì un sorriso sul suo volto, anche se piccolo. Si, era ancora suo padre. Era lì, da qualche parte, nascosto sotto l'alcool e la depressione. “No papà, sto bene. Grazie comunque”

Okay.. beh, fammi sapere se cambi idea..?”

Kate annuì e giocherellò con il bordo di una bolletta sul tavolo. Avrebbe dovuto dedicarsi anche a quelle il giorno seguente, o il mercoledì. “Lo farò, papà”

Devo andare. Volevo solo controllare che stessi bene, ma io.. sarai fiero di me Katie. Andrò ad un incontro degli Alcolisti Anonimi”

E' fantastico papà!” rispose lei entusiasta, mentre nella sua mente alzava gli occhi al cielo. Lo faceva spesso- dirle fieramente di voler cavalcare l'onda del successo, per poi cadere una settimana dopo. “Sono contenta”

Ho anche uno sponsor. Non salto un incontro da settimane”

Sono fiera di te” gli disse lei. Era ciò che aveva bisogno di sentire, e non era importante che lo fosse davvero o meno, no? L'aveva detto la terapista. Non doveva fare molto, solo.. supportarlo.

Quindi.. devo andare. Ma sei sicura di stare bene, Katie?”

Sto bene papà. Vai all'incontro, passa una buona serata”

Okay. Buonanotte Katie”

Buonanotte papà”

Il telefono si spense e Kate si guardò intorno, cercando di distogliere la mente dalla preoccupazione per il padre; aveva bisogno di qualcosa su cui concentrarsi. La cucina puzzava ancora; il Lysol non era così efficace. Sospirò e si alzò in piedi, sgranchendosi la schiena e mettendo a posto la camicia. Raggiunse la cucina, estrasse il sacco dell'immondizia dal cestino e si avviò verso la porta. Si infilò un paio di ciabatte, afferrò le chiavi e si avviò a passo veloce lungo il corridoio fino al condotto della spazzatura, dove lasciò cadere il sacco con un sorriso. Ecco fatto, era in grado di prendersi cura di sé stessa.

Tornò al suo appartamento, ignorando la musica che proveniva dalla porta accanto. Non gliene importava nulla, ma se fosse rimasta troppo a lungo in corridoio, Gary, che abitava di fronte a lei, sarebbe uscito e l'avrebbe trascinata in una lunga conversazione su quanto sconsiderato fosse Jon ad ascoltare musica a così alto volume. E quel genere di conversazioni le facevano sempre venire il mal di testa; quindi aprì la porta dell'appartamento ed entrò.

Rimase ferma per un attimo nella sala. La settimana era stata intensa. Le vacanze stavano per cominciare e, come ogni anno, criminali e assassini e malcontenti sarebbero comparsi all'improvviso per dare all'NYPD il regolare bonus natalizio. Kate aveva arrancato tra fanghiglia e ghiaccio, spazzatura e neve, centri commerciali e negozi, raccogliendo indizi, cercando testimoni e seguendo piste non troppo rilevanti. Avevano chiuso due casi, cosa alquanto fantastica. Montgomery l'aveva personalmente ringraziata per aver notato delle fibre di abbigliamento in cima alla ringhiera del vicolo, venerdì. Li aveva aiutati ad identificare il tipo di giacca che il killer indossava, e da lì avevano ottenuto una sequenza sul traffico che aveva fornito loro l'immagine di parte del volto.

Kate la considerò quindi una settimana prospera. Anche Jacobs, il più freddo del gruppo, che non era molto felice ad averla lì, a trovare indizi prima di lui, riuscì a rivolgerle un sorriso. Forse sarebbe riuscito a dire qualcosa prima della fine dell'anno. Kate sbuffò e tornò in cucina, e aprì il frigo per estrarre la pasta che aveva preparato qualche giorno prima. Il giorno in cui Jacob le avesse detto “buongiorno” era quello in cui i maiali si sarebbero messi a volare. Era un grande misogino.

Infilò il contenitore nel microonde e trovò un bicchiere, riempiendolo di succo. Non era decadente e non era salsa di pomodoro fatta in casa, ma era cibo, e lei doveva pur mangiare ad un certo punto.

Versò la pasta in una scodella non appena fu pronta e la portò con sé sul divano, mettendosi comoda e accendendo la televisione. Avrebbe mangiato, guardato qualcosa di stupido e leggero, e poi fatto un bagno. Lanie forse sarebbe stata in città, ma Kate voleva passare una serata tranquilla: il giorno seguente sarebbe già stato sufficientemente intenso.

Guardò un vecchio episodio di Friends distrattamente. Pensieri su suo padre tornavano di soppiatto come ragni in una crepa delle pareti. Non sarebbe rimasto attaccato al muro come sua madre e Will. Poche settimane, e forse ce l'avrebbe fatta questa volta. Forse avrebbe davvero smesso di bere e lei avrebbe riavuto indietro suo padre. Sospirò e posò la scodella vuota sul tavolino, rannicchiandosi sotto la sua coperta. Era una donna cresciuta. Si prendeva cura di sé stessa da qualche anno ormai. Non aveva bisogno di suo padre.

Ma le mancava. Le mancava chiacchierare con lui durante il brunch della domenica, aspettando sua madre nel suo ristorante preferito. Le mancava il modo in cui i suoi occhi si increspavano quando sorrideva. Oramai sorrideva di rado. E quando lo faceva era un sorriso dovuto alla sbornia, abbattuto e affondato. Lei era stata in terapia, si era rimessa in riga, aveva ottenuto un buon lavoro. Perché lui non poteva fare lo stesso?

Rimase lì sdraiata per un'ora intera, lasciando che il suono della televisione irrompesse nella sua mente mentre metteva il broncio. Non l'avrebbe negato. Era di cattivo umore. Non si aspettava che la richiamasse il giorno del Ringraziamento, e il tempo trascorso con Lanie era stato comunque piacevole. Ma lui era suo padre. Le feste non sembravano più le stesse, non senza entrambi i suoi genitori.

Lo capiva, davvero. Lei aveva perso sua madre, ma lui aveva perso sua moglie, l'amore della sua vita, il suo tutto. E lui non era forte quanto lei; forse era proprio la parte più dura da digerire, a vent'anni non si sarebbe mai aspettata di diventare lei il genitore di suo padre. La vita non funzionava in quel modo. Ma nemmeno sua madre sarebbe dovuta essere uccisa, e persone mondane non diventavano poliziotti.

Kate scosse la testa e si alzò: era ora di fare un bagno. Aveva bisogno di rilassarsi e di uscire da quella depressione, o non avrebbe mai avuto la forza di gironzolare con Rick e Alexis il giorno seguente. Sorrise a quel pensiero e poi corrugò la fronte. Come poteva essere così facile sorridere al sol pensiero di quella bambina? Friends era divertente, ma non la faceva sorridere in quel modo.

Ma questo era esattamente il motivo per cui aveva accettato di farlo- per essere loro amica; la facevano sorridere. Rick era spassoso e divertente e.. beh, nemmeno il fatto che fosse bello era poi tanto male. Kate si strinse nelle spalle. Non cercava quello da Rick, no?

Portò i piatti in cucina e il suo sguardo cadde sulla sedia di Will. No, non le serviva un ragazzo. E non importava quanto bello, affascinante e attraente Rick Castle fosse, non era pronta a buttarsi a capofitto in un'altra relazione, per poi uscirne con il cuore a pezzi. Sarebbero stati amici. Erano anni che non aveva un amico maschio, e questo era persino ben equipaggiato con una deliziosa bambina che lo seguiva passo dopo passo, che era quasi più divertente dell'uomo stesso.

In più, potevano comunque flirtare. Era lecito. Kate posò i piatti nel lavandino e poi si voltò per andare in bagno, dove si sarebbe rilassata nella vasca, e poi, forse, si sarebbe fatta una bella dormita. Se ci fosse stato un modo per liberare la mente abbastanza da farla appisolare, ci avrebbe provato. Ne aveva proprio bisogno.

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Il giorno seguente, Kate era in piedi in jeans e reggiseno, con le mani sui fianchi. Il suo armadio era un mare di dolcevita e maglioni a maniche lunghe. Andava bene, dato che era inverno, ma avrebbe dovuto fare sicuramente un bel po' di shopping con l'arrivo della primavera. Il problema, ora, era avere troppe opzioni. Una maglia con il collo a V e una sciarpa? Dolcevita e giacca? Cosa era appropriato? Non era un appuntamento, ma voleva comunque essere carina. Maddy una volta le aveva detto che il blu le donava.

Kate allungò la mano e afferrò un dolcevita blu cobalto. Lo indossò e si sedette alla sua toilette da camera per farsi il trucco. Non troppo pesante- non era un appuntamento- ma almeno il fondotinta e il correttore per nascondere le borse sotto gli occhi. Alla fine non era riuscita a dormire così tanto. Okay. Non ne aveva bisogno. Ma non era necessario che R ick e Alexis lo sapessero.

Terminò legandosi i capelli in una coda di cavallo, un lusso che non si permetteva molto spesso. Era pericoloso lasciare i capelli sciolti; qualcuno avrebbe potuto atterrarla facilmente semplicemente afferrandole la coda. Ma pattinare con i capelli negli occhi era altrettanto pericoloso, quindi se li legò felicemente. Osservò il suo riflesso e fu sorpresa da quanto giovane e quasi libera sembrasse. Con del trucco leggero, una coda di cavallo e un sorriso, le sembrava quasi di avere di nuovo vent'anni.

Si alzò e si allontanò dallo specchio, verso l'armadio, lontana da qualsiasi cosa potesse rifletterla. Beh, la maggior parte delle cose, almeno: i pattini al neon che aveva tolto dal fondo della sua scarpiera certamente risplendevano alla luce. Kate li sollevò e si morse il labbro. Erano fantastici, davvero. Non erano imbarazzanti, o verdi brillanti, o.. avrebbe davvero incontrato Rick e Alexis con quelli?

Studiò i pattini: erano usati ma non malridotti. Erano appariscenti, si, ma anche forti. Alexis li avrebbe adorati, e Rick.. le avrebbe detto qualcosa di più su fate e sull'inseguire piccioni, ma lei sarebbe uscita vincitrice; anche se l'elemento figlia gli faceva guadagnare punti.

Kate lanciò un'occhiata all'orologio e realizzò che non aveva più tempo. Lanciò i pattini in una borsa insieme alla sciarpa e ad un paio di mezzo-guanti. Poi afferrò le chiavi e il telefono, indossò un cappotto pesante nero, e si infilò un paraorecchie di maglia grigio. Chiuse a chiave la porta e chiamò l'ascensore, scendendo nella sala d'ingresso, con la gamba tremolante e le dita che tormentavano la manica della giacca. Sarebbe stato divertente, si sarebbero divertiti.

Il vento stava tirando mentre Kate usciva dall'edificio, e sorrise alzando la testa. New York era bella d'inverno, quando lei non arrancava nei vicoli e non si trascinava nella fanghiglia. La città brillava. Non puzzava così tanto in inverno e tutti sembravano troppo felici o impegnati per preoccuparsi di essere belligeranti. O forse lo pensava solo perché era il suo giorno libero: i criminali erano fin troppo belligeranti durante la normale settimana lavorativa.

Kate chiamò un taxi ed entrò, non voleva guidare nel traffico di mezzogiorno. Diede al tassista l'indirizzo di Rick e poi si rilassò contro il sedile, osservando tutto passarle accanto, qualcosa che di solito non faceva. Era felice di essere senza pensieri, di guardare fuori dal finestrino fino all'arrivo. Pagò e saltò fuori dal taxi, lottando contro il vento per entrare nell'edificio. Era tutto delizioso, innevato e bello, ma il vento era tremendo.

Nonostante fosse tutto assai ricco, Kate ammirò quello che la circondava mentre entrava nel complesso e nell'ascensore. Erano normali, i Castle, ed era difficile a volte ricordare che fossero ricchi sfondati, quando Alexis le parlava dei suoi progetti speciali e Rick raccontava di una sua vittoria ai videogames in modo concitato. Ma stava davvero per trascorrere la giornata in compagnia di Richard Castle, scrittore di bestsellers, e sua figlia. La sua vita era incredibile. Era tutto ciò che poteva dire.

Kate raggiunse il loro piano e camminò verso la porta. Suonò il campanello e si sistemò la borsa sulla spalla, ascoltando il chiacchiericcio dall'altra parte.

Dai papà! Sbrigati!” chiamò Alexis.

Kate scosse la testa e cercò di nascondere un sorriso mentre un intenzionalmente forte rumore di passi si avvicinava alla porta. Erano ridicoli.

Oh salve, signorina Kate. Come sta oggi?” chiese Rick aprendo la porta. Indossava un maglione rosso scuro e un paio di jeans, e le rivolse un sorriso a trentadue denti, mentre Alexis faceva capolino da dietro i suoi fianchi.

Bene, e voi?” chiese, salutando Alexis con la mano.

Noi stiamo bene! Ma papà ci ha impiegato un sacco a prepararsi!”

Kate ridacchiò e incontrò lo sguardo di Rick. “Non è vero. Sta ingigantendo la cosa”

Ne dubito” rispose Kate facendo un passo avanti, dopo che lui le ebbe fatto segno di entrare.

Alexis era adorabile. Indossava un piumino viola, dei bei jeans con fiori ricamati, e un piccolo berretto blu sulla testa. Era l'immagine dell'infanzia d'inverno.

Mi piace il tuo giubbotto, Alexis” le disse Kate, mentre Rick indossava il suo cappotto e prendeva a sua volta un berretto e mezzo-guanti.

Grazie” sorrise Alexis eccitata “Anche a me piace il tuo!”

Kate le rivolse un sorriso. “E' solo un cappotto nero”

E' un cappotto nero molto attraente” intervenne Rick afferrando la loro borsa “Andiamo? E' meglio se arriviamo lì presto, così la fila non sarà troppo lunga”

Fila?” chiese Kate mentre la facevano uscire velocemente dall'appartamento. Si muovevano rapidamente, i Castle.

C'è sempre la fila a Mars2112” le disse Rick, e Alexis afferrò la sua mano.

Vogliamo fare il viaggio, giusto papà?”

Giusto” annuì lui, premendo il tasto per chiamare l'ascensore.

Papà.. cosa vuol dire attraente?”

Kate ridacchiò e guardò Rick, stringendo la mano di Alexis. “Già, Rick. Spiegacelo”

Per un momento lui le lanciò un'occhiataccia. “Era un complimento. Attraente vuol dire bello, Alexis”

Oh”. Fece di si con la testa. “Pensi che Kate sia bella?”

Kate spalancò gli occhi e il suo sorriso cadde all'improvviso, mentre le porte dell'ascensore si aprivano e loro entravano. Era dolce, ma oh, Alexis, non era proprio il momento per una cosa del genere.

Certo” rispose Rick tranquillo “Kate è molto bella”

Lo penso anch'io” s'illuminò Alexis.

Uh.. grazie ragazzi” balbettò Kate. Si muovevano rapidamente e la disorientavano, i Castle. “Aspettate”. Il suo cervello si era ripreso. “Viaggio?”

Si” disse Rick animatamente “Si può fare il viaggio su uno space shuttle all'interno del ristorante, è fantastico. Ti piacerà un sacco”

Le porte dell'ascensore si aprirono e Alexis la condusse fuori mentre seguivano Rick all'ingresso. Tutti li guardavano passare, sorridendogli. Il portiere sorrise radiosamente mentre uscivano e Rick si guardò intorno per un attimo. Kate stava ancora cercando di capire cosa implicasse un viaggio su uno space shuttle all'interno di un ristorante e perché mai dovessero farne uno.

Ma nel frattempo veniva trascinata in un'automobile da città. Stavano uscendo con l'automobile da città di Richard Castle. Rimase lì impalata a fissarla mentre Alexis saltava dentro.

Dopo di te” disse Rick gentilmente, facendole segno di entrare prima di lui.

Io..”

Non c'è nessun problema” rispose lui ridendo “Attireremo meno l'attenzione in questo modo”

Sbattendo le palpebre realizzò che lui indossava un paio di occhiali e un berretto. La stampa lo prendeva di mira? Non l'aveva nemmeno considerato.

Oh, beh.. già” balbettò, rivolgendogli un timido sorriso, e si infilò dentro dopo Alexis.

Mi piace l'automobile da città” le disse Alexis mentre Kate si sedeva accanto a lei “E' più comoda del taxi”

Non ne ho mai provata una” ammise Kate “La usate spesso?”

Alexis annuì: “A papà non piacciono molto i taxi. Si fermano troppo spesso, e qualche volta le persone fanno fotografie, o..” si avvicinò e Kate si abbassò verso di lei “qualche volta le donne prendono d'assalto la macchina”

Sul serio?” chiese Kate, mentre Rick si infilava dentro a sua volta.

Uh-huh. E' stupido” la informò Alexis.

Cosa è stupido?” chiese Rick mentre si allontanavano dal cordone del marciapiede e la mente di Kate frullava. Rick Castle era famoso-davvero famoso.

Quando donne strane ti ronzano intorno” rispose Alexis.

Kate sentì Rick irrigidirsi un attimo accanto a lei. Sedevano abbastanza vicini da sfiorarsi le spalle, ma non tanto vicini da essere schiacciati nella spaziosa ma sorprendentemente sobria automobile da città.

Oh, si tesoro, è stupido”.

Per questo mi piace l'automobile, perché non entrano nell'automobile, giusto?”

Giusto pumpkin”.

Kate guardò Rick e lo trovò leggermente accigliato.

E' una macchina molto bella” disse lei.

Lui incontrò il suo sguardo. “Già. Fa.. fa il suo lavoro, no?”

Sembra proprio di si. Deduco che non dovremo preoccuparci di manipoli di donne a questo Mars2112?”

Il sorriso di lui tornò all'improvviso e le restituì lo sguardo, toccandole leggermente la spalla con la sua. “Hai ragione, Detective Beckett”

Lei scosse la testa. “Non sono ancora una Detective”

Ma lo sarai” disse Alexis confidente.

Kate abbassò lo sguardo verso di lei. “Grazie per il sostegno”

Alexis alzò le spalle. “Non è mica una sorpresa. Sei brava a notare molte cose”

Kate annuì e guardò la città scorrere accanto a lei mentre Alexis e Rick si stuzzicavano a vicenda sui diversi tipi di alieni che vivevano su Marte. Rick optava per alieni blu, mentre Alexis riteneva che ovviamente fossero verdi. Tutti i Marziani erano verdi, come Marvin. Kate... Kate non fece altro che sorridere, cos'altro poteva fare? L'avevano coinvolta e in qualche modo resa parte del loro strano mondo. Il suo equilibrio era scombussolato e fu un po' sorpresa di scoprire che erano già arrivati a Times Square quando la macchina accostò e Rick saltò fuori, porgendole la mano.

Lascia qui le tue cose, non avrai bisogno della borsa lì dentro” le disse. Kate annuì e posò la borsa, lieta che il suo portafoglio fosse nella giacca.

Prese la sua mano e uscì, facendo la stessa cosa con Alexis, che afferrò la sua mano felice e la trascinò su per le scale di un piazzale che si protendevano verso un alto edificio. C'era un'altra serie di scale che conduceva in un cortile che Kate non aveva mai visto prima. E lì, a fissarla, c'era l'appariscente entrata di Mars2112, decorata con alieni e navicelle spaziali e luci.

Benvenuta al ristorante più bizzarro che tu abbia mai visto” le disse Rick. Lei si voltò e lo trovò estremamente vicino a lei mentre si fermavano di fronte al ristorante.

Non preoccuparti, ti divertirai”

Ne sono sicura” rispose lei.

Su, dai!” esclamò Alexis, interrompendo il momento. Avevano avuto un momento? Kate non lo sapeva con precisione.

Rick, dal canto suo, non fece alcun accenno alla loro mancanza di spazio personale, e rimase incollato a loro mentre si mettevano in fila per il “Viaggio nella navicella spaziale”. C'erano parecchie famiglie davanti a loro, con bambini che urlavano, che scavalcavano le barriere e lottavano. Due ragazzini si stavano praticamente scazzottando e i loro genitori li ignoravano bellamente.

Kate abbassò lo sguardo verso Alexis e sorrise. Aspettava pazientemente, sembrava felice e ballava lentamente sul posto.

Non vedi l'ora?” chiese Kate.

Già” rispose Alexis, voltando la testa per guardarla “Ma questa è la tua prima volta”.

E' vero” convenne lei “Devo preoccuparmi?”

E' un po' rumoroso la prima volta, vero papà?”

Rick annuì. “Ma non preoccuparti, ho come l'impressione che Kate sia un osso duro”

Kate sbuffò. “Sul serio? Un osso duro?”

Oh, andiamo! Passi l'intera giornata a guardare cadaveri. Sei temprata”

Non sono temprata!” protestò lei mentre avanzavano nella fila, osservando un ampio gruppo di circa sedici persone passare attraverso le grandi porte spaziali sotto l'insegna. Era notevole: sembrava una vera astronave, e Kate intravide di sfuggita alcune poltrone rosse come quelle dei cinema all'interno, prima che la porta si chiudesse con uno sbuffo di fumo.

Okay, forse temprata non è il termine giusto. Sei.. stoica”

Richard Castle..!”

Shh!” la zittirono loro in coro.

Kate sbatté le palpebre. “Oh, mi.. dispiace?”

Rick ridacchiò e le mise una mano sulla schiena mentre avanzavano ancora. “Non preoccuparti. E' solo che.. beh, non farlo se non vuoi ritrovarti a Pagina Sei domani come 'la nuova mamma di Alexis Castle'”.

Alexis ridacchiò e Kate si irrigidì. “Non è abbastanza vecchia per essere la mia mamma!”

Stai dicendo che io sono vecchio?” chiese Rick con finto orrore.

Kate espirò. Era solo per dire, non significava nulla. Non sarebbe finita a Pagina Sei, giusto?

Si, papà” rispose Alexis.

Hai sentito?! Mia figlia ha detto che sono vecchio” si lamentò Rick.

Giusto, Rick e Alexis erano ancora lì. Non stavano avendo un attacco di panico, e lei doveva essere presente, non preoccuparsi della stampa. “Beh”. Lei rimase un secondo in silenzio “Tu.. sei più vecchio di me”

Di quanto, sei anni?” chiese Rick indignato.

Non lo so. Quanti anni hai?” replicò Kate con aria innocente.

Lui strinse gli occhi. “Lo sai già, non è vero?”

Lei non leggeva la sua biografia tutte le volte che comprava un libro. Era assurdo. Non lo faceva. Okay, invece lo faceva eccome, ma non era necessario che lui lo sapesse. “Non so per quale motivo tu possa sospettarlo”

Lui la guardò per un attimo e aprì la bocca per rispondere, ma un grande alieno era appena uscito dalla porta, circondato da fumo, e stava facendo loro segno di entrare.

Vieni Kate! Dobbiamo sederci davanti!” disse Alexis velocemente, trascinandola verso la prima fila di quel piccolo teatro. Si sedette e Kate prese posto accanto a lei in una delle poltrone rosse.

Si muovevano- realizzò mentre si legava la cintura. “Perché mi sto legando la cintura?” chiese, aiutando Alexis ad allacciare la sua “Che viaggio sarebbe questo?”

E rovinarti la sorpresa?” sorrise Rick alla sua sinistra “Nemmeno per sogno”

Alexis?” chiese Kate.

No no. Sono d'accordo con papà. Devi aspettare”.

Kate sbuffò e guardò la parete di fronte, su cui vi era uno schermo gigantesco. Pareva una sorta di incrocio tra un cinema privato e la piattaforma di carico di una reale astronave. Era del colore della latta e i muri avevano travi trasversali e finte saette; le poltrone si trovavano su una sorta di piattaforma. Si sarebbe mossa e li avrebbe sbattuti di qua e di là, giusto?

Cittadini del pianeta Terra!”. Una voce rimbombò attraverso un altoparlante, e le porte si chiusero. “Vi diamo il benvenuto al vostro viaggio su Marte. Vi suggeriamo di reggervi forte, a volte l'atterraggio può essere un po'.. bump.. bump..”. Ci fu un'interferenza e la voce all'improvviso non si udì più.

Si parte!” sussurrò Rick, mentre il pavimento sotto di loro cominciava a tremare.

Le luci si spensero e lo schermo di fronte a loro si illuminò, rivelando un'immagine del pianeta Marte che si stava avvicinando sempre di più ad ogni secondo. Il pavimento iniziò a muoversi più violentemente, e la sedia di Kate si muoveva a destra e a manca; l'immagine divenne più luminosa finché pareva che fossero diventati una sfera di fuoco in procinto di precipitare sul suolo.

Per favore rimanete calmi. Stiamo per schiantarci! Stringetevi ai vostri cari e attenti alle creature!”

Kate rise e si strinse ad Alexis e Rick mentre venivano sballottati qua e là e sobbalzavano; le luci lampeggiarono e del fumo penetrò dai condotti agli angoli del soffitto. Dopo un minuto di rumoroso rovesciamento, la piattaforma si fermò e le luci si accesero lentamente.

Kate guardò Alexis, che stava sorridendo, e poi Rick, il quale -fu sorpresa di scoprire- le teneva la mano. Oh, lei l'aveva afferrata. La mano di lui era grande sotto la sua, e stava sorridendo.

Ti è piaciuto?”

E' stato fantastico” rise Kate. Tutto il suo disagio e le sue preoccupazioni erano state spazzate via. Chi sapeva che esistesse un posto del genere? E che modo bizzarro di entrare in un ristorante.

Alexis si era tolta la cintura e aveva allungato la mano verso di lei prima che Kate potesse riprendersi dalla sorpresa; si alzò, tirando Rick dietro di sé, mentre le porte si aprivano dalla parte opposta del piccolo teatro. Seguì Alexis di fuori e si trovarono all'entrata di un'enorme stanza.

Sembrava Marte, davvero. Kate boccheggiò guardandosi intorno, osservando i grandi muri di “pietra”, luci verdi e viola molto bizzarre che illuminavano da alcune lampade 'spaziali' messe casualmente sul pavimento, e separé dalla forma di affioramenti di rocce. Fedeli al resto, degli alieni camminavano tra i tavoli portando vassoi di cibo servito su dischi spaziali, e i bambini correvano ovunque con bambole aliene e elmetti spaziali.

Cosa ne pensi?” chiese Rick, e Kate percepì il suo respiro caldo contro il suo orecchio mentre lui si inciampava e finiva contro la sua schiena, spinto dai bambini urlanti che avevano avuto davanti a loro.

Quei bambini sono maleducati” disse piano Alexis aspettando in fila per la cameriera.

La pagheranno, gli alieni mangiano i bambini come loro” le disse Rick.

Alexis rise e Kate si unì a lei. “Tutto questo è surreale”

Vero? Ti domandi cosa hai fatto per perderti una cosa simile da bambino” sorrise lui.

Intendi nell'età della pietra?” scherzò lei.

Lui la guardò torvo. “Ti rimane una sola vecchia battuta oggi. Tienila per quando andremo a pattinare”

Perché? Sai già che cascherai per terra?”

Si” rispose lui tranquillo “Ma prima mi riempirò lo stomaco. Chiedi un séparé tesoro”

Alexis guardò la direttrice di sala con i suoi occhioni dolci e un piccolo ammaliante sorriso. “Potremmo per favore avere un séparé per tre persone?”

La donna la guardò, chiaramente scioccata dalla calma, raccolta e gentile richiesta. “Certamente” sorrise “Emily, puoi fare strada a questa perfetta famiglia verso il séparé nell'angolo? E accertarti che Andrew li serva?”

Rick ridacchiò, mentre la giovane cameriera bionda prendeva tre menu e li conduceva in fondo al ristorante, chiacchierando con Alexis riguardo al suo 'viaggio' su Marte, con Rick e Kate che le seguivano.

Penserai che mi debba servire del mio nome, ma no: tutto quello che la bambina deve fare è dire 'per favore' e otteniamo tutto. E' strabiliante”.

Beh, lei è deliziosa. E la gente farebbe qualunque cosa per un sorriso, a New York” concordò Kate. Era adorabile- abbastanza adorabile da non averle fatto registrare il commento sulla famiglia.

Ecco a voi” disse loro Emily facendoli sedere attorno ad un grande tavolo rotondo. “Andrew sarà da voi tra un minuto, ed eccovi i vostri menu”. Diede a ciascuno un largo e coloratissimo menu, mentre Kate si infilava dopo Alexis, Rick in coda dietro di loro. “Divertitevi”

Grazie Emily!” rispose Alexis.

La cameriera sorrise e si allontanò, sussurrando qualcosa ad una collega e recandosi al piano principale. Entrambe guardarono indietro verso il loro tavolo e Kate trattenne un sorriso mentre apriva il grande menu. E tutto era in tema Marte- era scioccata.

Ridacchiò leggendo le varie descrizioni del “Mars burger” e delle “Martian fries” con piante spaziali -lattuga-, e sangue dei viaggiatori -ketchup-. Sembrava fantastico.

Gli hamburgers sono buoni?”

Rick incontrò il suo sguardo. “Alcuni dei migliori che io conosca”

Allora per me va bene” sorrise Kate chiudendo il menu “Cosa prendi Alexis?”

Martian tenders” rispose lei “Hanno la forma di alieni e ti portano anche sangue dei viaggiatori e budella aliene”

Mostarda” spiegò Rick.

E non pensi sia disgustoso?” le chiese Kate.

Disgustoso?” biascicò lei “E' fantastico!”

Kate rise. Temeraria e incredibile, ecco cosa era Alexis. Lei era fantastica. “Batti il cinque” disse Kate allungando una mano verso di lei.

Alexis la batté con gusto e le sorrise radiosa. “Quindi, ti piace?”

E' grandioso” rispose onesta “E' divertente e strano e semplicemente così.. marziano”

Alexis era completamente disperata la prima volta che siamo venuti” le disse Rick.

Papà!”

E' vero! Si nascondeva nella mia spalla”

Avevo tre anni, papà” sbuffò Alexis “E c'era tanto rumore”

Rick scoppiò a ridere. “Non ti sto prendendo in giro pumpkin

Si invece”

No”

Si!” lo incenerì lei con lo sguardo.

Ragazzi” li zittì Kate mentre un giovane con la faccia ricoperta di brufoli si avvicinava.

Benvenuti a Mars2112” disse gioviale. Era vestito con un'uniforme da Capitano e rivolse loro un largo sorriso, mostrando tutti i denti. “Il mio nome è Colonnello Andrew Carter, e sono qui per prendere le vostre ordinazioni in questo piacevole giorno marziano. Cosa posso portarvi per rinfrescarvi?”

Rick e Kate guardarono Alexis, che sorrise timidamente al ragazzo alto ed allampanato. “Posso avere uno Starship Shake per favore?”

Ma certamente, bella umana!” rispose lui “E per voi due?”

Per me una Diet Coke, grazie” disse Kate.

E per me una Coca Cola Float” aggiunse Rick “Bell'uniforme”

Grazie” sorrise il ragazzo “Ho appena ricevuto una promozione”. Si voltò verso Alexis “Ora faccio volare l'astronave”

Alexis ridacchiò e Andrew estrasse un blocco appunti, scribacchiando le loro ordinazioni. “Siete pronti a darmi le vostre coordinate di sustentamento?”

Posso avere dei Martian Tenders per favore?” chiese Alexis.

Ma certo!”

Io prendo il Mars burger con patatine fritte, per favore, mediamente al sangue” disse Kate quando il ragazzo si voltò verso di lei.

Per me lo stesso, ma al sangue” aggiunse Rick.

Saranno da voi alla velocità della luce!” disse loro Andrew “Beh, magari a quella del suono. La velocità della luce è fin troppo”

E' perfetto” rispose Rick.

In cucina!”. E il ragazzo corse via, un braccio teso davanti a lui ad imitazione di Superman.

E' divertente” annunciò Alexis una volta che si fu allontanato “E buffo. Non può davvero far volare un'astronave”

Tu e la tua realtà” sospirò Rick “Non mi permette mai di stare al gioco!”, disse a Kate con un lamento.

Beh, perché lei è quella ragionevole. Non è vero, Alexis?”

Già!”

Non mi piace questa cosa di voi che fate comunella” replicò Rick “Quindi vi sfido a disegno”

A disegno?” chiese Kate, realizzando solo in quel momento che la loro tovaglia era fatta di carta e c'era una scatola di pastelli in centro al tavolo. Alexis aveva già allungato le mani, e Kate la tirò verso di loro cosicché potesse prenderla.

Il primo che disegna la navicella più impressionante sceglie il dessert per tutti”

Ci sto” replicò Alexis “Tu ci stai, Kate?”

Kate spostò lo sguardo dall'uno all'altra; due paia di occhi azzurri la guardavano a loro volta, con un'espressione di sfida. “Oh, ci sto”.

Ciascuno di loro scelse un pastello. Spinsero i loro menu dall'altro lato del tavolo -il grande cameriere li aveva dimenticati- e si misero dritti, pronti a disegnare.

Ai vostri posti, pronti, disegnate finché arriva il cibo!” annunciò Rick.

Poi ci fu una gran frenesia nel disegnare. Kate non riusciva a ricordare l'ultima volta che aveva colorato qualcosa in un ristorante. Cavolo, non riusciva a ricordare l'ultima volta che avesse fatto altro dallo scrivere su un blocco degli indizi. Si trovò a ripensare al suo disegno originario qualche minuto dopo però, quando diede un'occhiata alla sua sinistra e vide che Rick aveva già disegnato un'astronave e stava ora abbozzando una seconda navicella. Alexis, alla sua destra, era ancora intenta a fare la sua astronave, ma aveva otto ali e dettagliatissime leve e ombreggiature. Il modello di Kate, triangolare e a due ali, sembrava proprio triste in confronto a quello.

Non fermarti Kate” la incitò Alexis “Abbiamo almeno altri cinque minuti. Forse riesci a disegnare una pista di atterraggio”

Kate le sorrise e tornò al suo disegno. Non avrebbe vinto, ma tutto ciò era stranamente divertente. Disegnarono e sospirarono e alzarono le loro teste finché Andrew riapparve.

Gara di disegno?” chiese, tenendo facilmente in equilibrio i loro piatti, un alieno dietro di lui con un cestino di fette di pane a forma di astronave.

Si” rispose Rick guardandolo “Vuoi essere il giudice? Così è imparziale”

Andrew alzò le spalle e posò tutti i piatti dall'altro lato del tavolo; poi si sporse in avanti. “Quello rosso. Sicuramente quello rosso”

Ha!” esclamò Alexis, alzando un pugno in aria.

Anche se, devo dire signore, il vostro è abbastanza intricato” riconobbe Andrew, dando un'occhiata alla foresta di navicelle e aeroplani e macchine volanti disegnata da Rick. “Il suo potrebbe essere più realistico, però” aggiunse Andrew rivolto a Kate “Sembra la più aerodinamica”

Quella di Kate -pensò lei- sembrava più funzionale. “Ma Alexis vince comunque”

Oh, si, decisamente. Pronta per il cibo, vincitrice?”

Alexis annuì, sorridendo, e ridacchiò quando Andrew simulò i rumori di un atterraggio e le passò il piatto. Rick e Kate non ottennero lo stesso trattamento, e Kate era divertita notando che Rick era un po' imbronciato. Andrew si lasciò con un inchino e Kate si voltò verso il suo piatto, meravigliata dall'enorme dimensione.

Una persona non può mangiare così tanto” disse. Alexis e Kate la guardarono increduli, ed entrambi sollevarono un pezzo di cibo verso le loro bocche. “Okay, mi correggo” concesse lei ridendo; Rick le fece un cenno di approvazione e Alexis mormorò “Già” mentre mangiava un alieno di pollo.

Alla fine si era rivelato quasi troppo, ma decisamente troppo buono da lasciare indietro. Kate mangiò l'intero hamburger (il quale, nonostante il nome marziano, era normale e completamente delizioso) e le patatine fritte, e aveva anche abbastanza spazio per uno di quei Sundaes che Alexis aveva reclamato come premio per la sua vittoria.

Mangiò tutto con gusto. Il fatto che sarebbero andati a pattinare e che avrebbe potuto smaltirlo non faceva parte dei suoi piani, nemmeno un po'. Alla fine del pasto Rick non le permise di dividere il conto, o contribuire, o pagare nulla. Lei lo pregò, lo pregò, ma lui rifiutò.

Pago io l'entrata alla pista di pattinaggio allora” gli disse quando lui le condusse fuori dal ristorante con una mano sulla schiena di lei, salutando Andrew, Alexis sgusciando davanti a loro.

Kate, siamo stati noi a convincerti a uscire” mormorò lui, e Alexis si guardò intorno mentre percorrevano la piattaforma di carico che portava all'uscita del ristorante. “Non dovresti pagare”

Ma io voglio farlo. Metà e metà. Tu hai pagato il pranzo, io il pattinaggio. Niente discussioni”

Si guardarono intensamente finché lui annuì. “La prossima volta pago io, però” brontolò, mentre Alexis li incitava ad 'andare più veloce'.

Kate alzò distrattamente le spalle e si fece condurre su per le scale e di nuovo nell'automobile.

La prossima volta- apparentemente ci sarebbe stata una prossima volta.

Si infilò vicino ad Alexis, Rick dopo di lei.

Sembra che non andiamo a pattinare da una vita” disse Alexis mentre si immettevano nel traffico.

Da due sole settimane tesoro” rise Rick rovistando nella sua borsa “Aha!”

Estrasse un secondo paio di occhiali da sole e li passò a Kate. “Uh.. grazie?” rispose lei, rigirandoli tra le mani. Erano bellissimi- grandi e stilosi e certamente nascondevano buona parte del viso. “Perché?”

Rick si stava rimettendo il berretto e infilando i suoi occhiali. “Anonimato. Alexis non ne ha bisogno, perché è adorabile, ma tu potresti averne bisogno in caso qualcuno ci notasse”

Oh”

Provali Kate!” ridacchiò Alexis.

Kate obbedì in modo quasi assente e infilò gli occhiali sul volto, voltandosi verso Alexis. “Come mi stanno?”

Benissimo” le sorrise lei radiosa “Sembri una star del cinema!”

Davvero?” rise Kate. Si voltò verso Rick. “E lei che ne dice, signore?”

Sono d'accordo con lei. Sembri Audrey Hepburn, solo con un paraorecchie”.

Kate arrossì. “Grazie”. Vide il suo riflesso negli occhiali di Rick e doveva ammetterlo: non era affatto male. E, se fossero serviti a tenerla lontano dalla Pagina Sei, li avrebbe indossati. Avrebbe indossato una rete se fosse stato necessario.

La macchina si arrestò e Rick si abbassò, afferrando entrambe le loro borse.

Posso portarla..” protestò Kate.

Segui la bambina in viola saltellante e lasciami fare il galante” rispose lui.

Non so se trovo la tua galanteria affascinante o irritante” gli disse lei uscendo dopo Alexis e prendendola per mano.

Trovala affascinante, così risparmierà dolore ad entrambi” ghignò lui. “Ora sbrighiamoci. Abbiamo un'altra fila da fare”.

Camminarono verso Madison Square Garden e si misero in fila. Kate si guardò intorno, verso i giganteschi alberi e le luci scintillanti, e percepì una fitta. Era venuta lì con sua madre qualche settimana prima che.. e avevano pattinato, e lei era caduta dritta sul sedere facendosi tanto male da rimanere seduta su un cuscino per una settimana intera. Poteva ancora sentire sua madre ridere ma provare ad essere gentile mentre cercava di riaccompagnarla al taxi che avevano preso per tornare all'appartamento invece di camminare.

Va tutto bene?” chiese Rick a bassa voce. Alexis era troppo presa a guardare una coppia fare acrobazie sul ghiaccio per notare quanto Kate fosse diventata silenziosa.

Oh, si” rispose lei, scuotendo leggermente la testa “Solo.. ricordi”

Belli, brutti?” chiese lui con dolcezza, prendendola per mano.

Le sembrò un gesto così naturale che lei gli strinse la mano in segno di ringraziamento. “Entrambi” sussurrò.

Mi dispiace”

Lei incontrò il suo sguardo. O meglio, occhiali da sole incontrarono occhiali da sole. “Non fa niente. Ci sono già tornata prima di oggi. Non è.. non è così terribile”

Potremmo fare qualcos'altro” suggerì lui.

Alexis la tirò per l'altra mano. “Hai visto?!” chiese meravigliata. Kate lanciò un'occhiata alla pista e vide l'uomo sollevare la sua partner sopra la testa e farla girare, la donna sicura e allo stesso tempo fluida tra le sue braccia.

E perdermi questo?” disse rivolta a Rick, annuendo ad Alexis che saltellava accanto a loro. “Nemmeno per idea”

Lui sorrise. “Andiamo allora”. La fila si mosse ed entrarono nell'area di attesa. “Dai Alexis, cerchiamo una panchina e mettiti i pattini”

Kate li seguì e si sedette accanto ad Alexis, mentre Rick si inginocchiava ed estraeva i suoi pattini. Alexis si tolse gli stivali e allungò un piede verso Rick, dimenando le dita davanti alla sua faccia.

Non voglio annusare i suoi piedi, Lexi” rise lui afferrandole un piede e tenendolo fermo “Sono puzzolenti”.

Non è vero!” replicò Alexis “I tuoi lo sono!”

Kate rise e si tolse i suoi stivali, esitando per un momento. Stava davvero per tirar fuori i suoi pattini al neon, non è vero? Ma poi Rick fece il verso di una renna e Alexis rise e rise. Improvvisamente non le importò molto. Se li allacciò e si voltò verso di loro, trovando Rick che le fissava i piedi, fermo a metà dei suoi, mentre Alexis si muoveva avanti e indietro.

C'è qualche problema?” chiese Kate tranquillamente, infilando gli stivali nella borsa.

No.. nessun problema” rispose lui guardandola negli occhi “I tuoi pattini sono luminosi”

E?”

Lui alzò le spalle. “E niente”.

Andiamo, Alexis” disse Kate, allungando una mano verso la bambina “Mettiamo questi in un armadietto e paghiamo mentre il tuo lento padre finisce di mettersi i pattini”

Ho quasi finito!” protestò lui, e Alexis saltò su afferrando la mano di Kate.

Chi dorme non piglia pesci Rick” rispose lei mentre barcollavano “Tuo padre è ridicolo”

Non dirlo a me” annuì Alexis saggiamente.

Kate rise e inserì alcune monete dentro un armadietto, rimosse la chiave e infilò dentro le loro cose, mettendo la chiave in tasca. Camminarono verso la cassa e Kate comprò tre biglietti. Poteva permetterselo, era a malapena una spesa.

La campanella suonò e l'ultimo gruppo iniziò a sfilare sul ghiaccio mentre loro stavano in piedi accanto all'ingresso. Kate non riusciva a vedere Rick nella folla che si avvicinava, e Alexis stava quasi per cadere in avanti, cercando di entrare in anticipo.

Potrebbe per favore tenere questo per l'uomo alto con un berretto bianco, grossi occhiali da sole e un cappotto nero?” chiese all'addetto con un sorriso.

Il giovane annuì prontamente. “Sicuro”.

Grazie mille”. Sembrava che gli avesse rallegrato la giornata. Forse essere carini non era un'arma che solo Alexis poteva sfoderare, dopotutto.

Quando la campanella suonò di nuovo, fu trascinata sul ghiaccio. Entrambe furono scosse per un attimo cercando di trovare l'equilibrio, ma presto Alexis stava tirando Kate con sé.

Sei molto brava Alexis” notò Kate vedendo la bambina pattinare accanto a lei con facilità. “Sei molto fluida per una bambina della tua età”

Pattino da una vita” sorrise Alexis “Mi piace tantissimo. A te?”

Kate sorrise. “Anche a me. Di solito lo facevo.. venivamo qui spesso quando ero piccola”

Davvero?”

Si”. Kate intravide Rick inciamparsi nel venire verso di loro“E mio padre barcollava proprio come il tuo” rise lei mentre lui le raggiungeva, sbuffando, le guance dipinte di rosa dal freddo.

Avreste potuto aspettarmi” disse loro afferrando l'altra mano di Alexis “Ero circa sette persone dietro di voi. Grazie per avere affascinato l'addetto per me”

Di nulla” ridacchiò Kate.

Ce la fai a starle dietro?” chiese alzando il mento. Kate annuì, ed insieme sollevarono Alexis, facendola poi scendere; squittiva dal divertimento.

Beh, starle dietro è una parola grossa” rispose Kate, sorridendo ad Alexis “Diciamo che lei mi sta trascinando”

E non sto nemmeno andando veloce!” disse tutta eccitata “Vuoi vedermi andare veloce?”

Sicuro?” chiese Kate.

Okay. Torno subito!” esclamò lei. Poi le lasciò andare prontamente la mano e sgusciò via, facendosi strada tra la folla con un'accuratezza che era insieme notevole e un po' agghiacciante.

Spaventoso, eh?” chiese Rick pattinando verso di lei in modo che fossero fianco a fianco.

Si” concordò Kate “Le hai insegnato tu?”

Lui annuì. “Mia madre non deve pattinare se vuole salvarsi la vita, e sua madre.. beh, diciamo solo che ho del materiale compromettente se mai ne avrò bisogno”

Kate rise. “Sembri abbastanza bravo, una volta preso l'equilibrio”

Anche tu, Lanterna Verde”

Sul serio?” commento lei sarcastica, e vide Alexis raggiungerli da dietro “Tra tutti i supereroi, devi proprio scegliere quello?”

I tuoi pattini sono verdi al neon, Kate” ghignò lui, tendendo una mano per afferrare quella che Alexis aveva allungato alla sua sinistra. Prese velocemente la mano di Kate quando la spinta di Alexis lo trascinò in avanti, tirando Kate dietro di sé. “Preferisci che ti chiami Strega Cattiva?”

Preferirei che tu non prendessi in giro i miei bellissimi pattini” disse lei tirando su col naso.

Io penso siano proprio forti” le disse Alexis.

E io penso che tu sia velocissima” rispose Kate.

Mi piace andare veloce” spiegò lei con un sorriso radioso “Posso continuare ad andare papà?”

Certo pumpkin” disse lui “Ma fatti vedere, okay?”

Okay!”. Ed era sgusciata via di nuovo.

Qualche volta pattina con me, ma di solito le piace volar via” disse lui mentre facevano un altro giro della pista, ancora mano nella mano.

E' magnifica” rispose Kate guardando quella piccola scia di rosso che spuntava in mezzo alla folla zigzagando qua e là.

Già” sorrise lui. Poi finì contro di lei quando un'orda di bambini gli sfrecciò accanto. Kate afferrò il suo braccio per reggersi e traballarono per un attimo, finché non trovarono nuovamente l'equilibrio.

Rick la prese sottobraccio. “Così non ci separiamo” disse.

Come vuoi tu” rispose Kate. Il suo corpo era caldo e forte accanto a lei, ed era.. era bello.

Allora, venivi qui da bambina?” chiese.

Ogni domenica” rispose lei.

Ti sarai divertita un mondo”

Lei annuì e si strinse leggermente a lui mentre una coppia passava accanto a loro. “Ai miei genitori piaceva tanto. E, beh.. io ero un po' come Alexis”

Ti ci vedo a saettare in giro in quel modo”

Kate rise. “Ho fatto prendere un bello spavento ai miei più volte”

Precipitata e distrutta huh?”

Oh, si” ridacchiò lei. Non aveva bisogno di dirgli che la sua ultima grande caduta risaliva a quando lei aveva diciannove anni. “Ma pensavano fosse divertente”

Tu..” si interruppe lui.

Cosa?” chiese lei.

Vedi spesso tuo padre?” domandò lui guardandola.

Kate trattenne il respiro. “Oh”.

Non sei obbligata a rispondere” aggiunse in fretta “Solo.. okay, dimentica tutto. Scusami”

No, no”. Lei strinse il suo gomito. Poteva farle bene condividere quelle cose con qualcuno, specialmente alla luce della conversazione che lei e suo padre avevano avuto la sera prima. E Rick.. c'era qualcosa di così confortante in lui, in un modo nel quale nemmeno Will lo era stato. E non era una cosa romantica, era solo.. che cosa aveva quell'uomo da renderla propensa a parlare?

Lui.. ha preso male la morte di mia madre. E noi.. non è più stato lo stesso”

Mi dispiace”

Lei annuì. “Anche a me. Ma sai, le persone ritornano, giusto? Ne uscirà prima o poi”

Ne sono sicuro” le disse Rick “Se è forte almeno la metà di quanto sembri esserlo tu, allora ne sono certo”

Lei lo guardò. “Sei affascinante, non è vero?”

Lui sorrise. “Stai pensando di prendermi, non è così?”

Oh, vedrai quando ti prenderò, Richard Castle” disse lei a bassa voce. Improvvisamente era diventato troppo. Poi intravide Alexis sfrecciare accanto a loro. “Ma prima, sarai tu a dovermi prendere, vecchiaccio!”. Lasciò il suo braccio e saettò accanto alla figlia di lui, sentendolo ridere dietro di lei.

Piccoli passi. Avrebbero fatto piccoli passi. E, non appena lui la afferrò per la vita e insieme caddero per terra in un intreccio di braccia e gambe, con Alexis che ridacchiava sopra di loro, Kate capì che forse, solo forse, poteva farcela a piccoli passi.



--Note dell'autore (FanficwriterGHC)---

Link della storia in lingua originale:  http://www.fanfiction.net/s/7176396/1/

Questo autore è straniero e a gestire questo account è la persona che traduce le sue storie.
L'indirizzo email della traduttrice è 
 sara.bresciani@aol.com
Se vuoi pubblicare su questo sito una traduzione di questo autore, e hai il suo permesso, inviami almeno il primo capitolo della traduzione completa (nel caso di fanfic one-shot, tutta la one-shot tradotta). Allora ti fornirò la password per accedere a questo account

--Note della traduttrice (SaraIzzie)---

Come promesso, ecco il nuovo capitolo. Finalmente ce l'ho fatta, nonostante tutti gli impegni! Farò del mio meglio per postare in fretta il successivo! ;)
Buona domenica a tutti!

Sara









  
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