Mentre mi dirigo in cucina un forte odore di torta alle mele
mi pervade il naso insieme all'odore di latte caldo. Sono contenta che i giorni
del vomito no-stop siano finiti, altrimenti con questi odori così forti mi
sarei già chiusa in bagno. Senza accorgermene ho accelerato il passo, il
piccoletto a quanto pare sta mattina é bramoso di cibo ed é mio dovere di
madre, e di ragazza maledettamente affamata, assecondarlo. Arrivo in cucina e
vedo mia madre intenta a togliere dalla teglia la torta di mele. Mi guarda e mi
sorride.
<< Buongiorno tesoro >> dice mia madre. Indossa il suo solito
taglier con pantaloni nero, una specie di " uniforme " per gli
avvocati.
Sistema la torta nel vassoio e la poggia sul tavolo e lo stesso fa con la tazza
di latte tiepido ponendolo di fronte a me.
Non avrei mai immaginato che sarebbe finita così dopo averle detto di essere
incinta. Chissà se é così premurose con me per il bambino e per papà... NO! Non
ci penserò di nuovo per rimanerci male. Quel bastardo non se lo merita il mio
dolore.
Guardo il contenuto della tazza di latte di fronte a me, sin troppo bianco per
i miei gusti. Mi giro per cercare nel tavolo quella favoloso sostanza liquida
che normalmente mi dà le energie per raggiungere l'autobus.
Finalmente vedo la caraffa del caffè poggiata nel tavolo. Vado per prenderla ma
mia madre lo allontana prima che la possa raggiungere con la mano. La guardo
con lo sguardo più assassino che riesco a fare di prima mattina.
<< Sai che il caffè non fa bene al bambino, non lo prendi più da cinque
mesi ormai >> dice mia madre versandosi lei stessa il caffè in una
tazzina.
<< Ti correggo sono cinque mesi che me lo togli dalle mani prima ancora
che io possa toccarlo >> le dico irritata.
<< Il caffè preso durante la gravidanza può causare il rallentamento
della crescita del bambino e sotto peso alla nascita >> dice e beve tutto
d'un sorso la tazza di caffè. << E poi ti rende irritabile >> dice.
<< Sai cos'altro mi rende irritabile? >> dico.
<< Cosa? >> mi chiede incuriosita.
<< TU! Ti credi un fottuto medico? Dammi il caffè e finiamo la
discussione >> dico allungando la mano per farmi passare il caffè. Ma
invece di passarmi in caffè si diresse verso il lavandino, aprì il rubinetto e
versò tutto il caffè. Io rimango a bocca aperta. Sento la rabbia che si sta
svegliando. Ma prima che io possa gridarle addosso una serie di insulti quella
sottospecie di merda di avvocato, che é mia madre, viene mi bacia la fronte e
si dirige verso la porta più velocemente che può con quei tacchi assurdi.
<< Ciao tesoro mi raccomando non bere alcolici e non fumare ci vediamo
sta sera ciao >> disse tutto d'un fiato senza darmi il tempo di
risponderle ed uscì fuori dalla porta.
Sapeva che stavo per avere uno dei miei attacchi d'ira e ha preferito
svignarsela prima che la facessi diventare più piccola di uno spillo con gli
insulti.
Evito di pensarci, prendo una fetta di torte alle mele e me la mangio senza
lasciarne nemmeno una briciola e bevo tutto il latte nella tazza.
Metto tutto a lavare, poi do una rapida occhiata all'orologio.
Per poco non inciampo correndo verso la porta. Prendo lo zaino e corro verso
l'ascensore chiudendomi la porta alle spalle con un tonfo assordante. Per
fortuna l'ascensore é libero e lo prenoto. In cinque minuti arriva l'ascensore,
entro e arrivo al piano terra. Il tempo di uscire dal portone e vedo passare
l'autobus. Comincio a correre come una pazza per raggiungere la fermata. Se
potesse probabilmente il bambino avrebbe già vomitato. Non so come ma riesco ad
arrivare alla fermata un momento prima che l'autobus partisse. Salgo, e mi
tengo a una sbarra per riprendere fiato. Una donna mi guarda, o meglio guarda
la mia pancia. Si alza e mi fa cenno di sedermi. Normalmente la guarderei male
e non accetterei ciò che pensi essere un gesto di pietà. Ma per la corsa credo
di starmi per sentire male, mi siedo e la ringrazio. Cerco di respirare di
nuovo normalmente. Nonostante non fumi più da cinque mesi mi viene difficile
correre senza rischiare un attacco d'asma, o forse e solo dovuto hai due chili
in più che mi porto costantemente dietro. Poggio lo zaino davanti i miei piedi
in modo che quando devo scendere non me lo dimentico, altrimenti ci
inciamperei. Prendo l'iPod e mi metto le cuffiette per sentirmi un po' di
musica. Scelgo Aerials dei System of a Dawn e mi rilasso. Guardo fuori dal
finestrino in cui vedo leggermente il mio riflesso. Noto che ho ancora la
treccia con cui ho dormito, ormai è tutta scompigliata per via della notte e
probabilmente pure per la corsa. Decido di scioglierla e di lasciare i miei
capelli sciolti. Mi piacciono i miei capelli sciolti, evitano di farmi vedere
la gente che mi fissa in autobus. Poggio la testa sul vetro del finestrino
dell'autobus per riposarmi un po'. Ho la sensazione che sarà veramente una
lunga giornata, ma per fortuna è venerdì, il chè vuol dire che adesso c'è il
sabato e la domenica per non avere cazzi per la testa. Certo non posso uscire
la sera ad ubriacarmi con Ilenia, ma posso stare nel divano a mangiare gelato
mentre guardo qualche film così vecchio che quasi parla latino... Chiederò a
Ile di venire a vederlo con me e a tenermi compagnia per non suicidarmi al
pensiero che probabilmente dovrò passare altri quattro mesi così.
Mi accorgo che l'autobus è arrivato alla mia fermata e scendo togliendomi le
cuffiette.
Per fortuna il palazzo in cui c'è la mia scuola è vicino. Sono le otto meno un
quarto, ho ancora un quarto d'ora prima che suoni la campana. La porta
principale della scuola è chiusa finché non suona la campanella e quindi non si
può entrare.... o almeno non da lì.
Mi metto il cappuccio in modo che nessuno si accorga di me. Faccio il giro del
palazzo cercando di non farmi notare da nessuno. Faccio il giro sino ad
arrivare alla parte posteriore del palazzo. Dietro il palazzo c'è un cassonetto
dell'immondizia, praticamente non lo usa nessuno per questo è molto leggero.
Quando ero in primo superiore io e Ile abbiamo scoperto una porta che fa
entrare dentro la scuola. Da allora quando arriviamo ci entriamo a scuola prima
che suoni la campana e si crei il caos piú totale. La porta la nascondiamo
mettendo davanti il cassonetto. Quando arrivo il cassonetto è già stato
spostato. Questo vuol dire che Ilenia è già arrivata... O che qualcun altro ha
scoperto la porta e siamo nella merda.
Entro e mi dirigo verso le scale e la trovo lì. Intenta a cercare nello zaino
qualcosa che poi scopro essere quella che spero sia una sigaretta e se la
accende. La mia migliore amica è seduta nelle scale con la sua tipica
espressione spensierata. La sua fascetta da hippy le stringe quei suoi bei
capelli biondo cenere e i suoi grandi occhiali da talpa le fanno risaltare
ancora di più quei suoi già grandi occhi verdi. Mi avvicino a lei e appena mi
vede mi fa un gran sorriso.
<< Ciao pantaloni da clown! >>
<< Ciao occhiali da talpa! >> le dico ricambiando il sorriso e
sedendomi vicino a lei nelle scale.
Mi avvicina la sigaretta con cenno per chiedermi se mi va di farmi un tiro. Io
la guardo con aria seccata e le faccio cenno di no.
<< Ormai sono cinque mesi che non fumo più, non te ne sei accorta?
>>
<< Lo so ma mi fa strano non vederti fumare, praticamente abbiamo
iniziato insieme >> dice ridendo.
<< È vero, e non solo sigarette >> le dico sorridendo.
Lei mi sorride a sua volta, si finisce la sigaretta e la butta via.
<< Cazzo non vedo l'ora che questa merda finisca, ucciderei per una tazza
di caffè, o di whisky o di una fottutissima sigaretta. Ma non posso. >>
dico seccata.
<< Scusa ma che te ne frega? Tanto non devi darlo in adozione? Non è un
tuo problema come viene fuori. >>
<< Invece si! Mettila su questo piano, se tu dovessi comprarti un
cellulare ne prenderesti uno nuovo e pieno di applicazioni o, sempre allo
stesso prezzo, uno vecchio usato e che fa uno strano odore e non vuoi sapere da
dove viene >> le dico.
Lei mi guarda stordita un attimo. Poi si avvicina e mi tocca la pancia.
<< Ma che bel cellulare c'è qua dentro. Ma sarà un Samsung o un Lg. Chi
lo sa? >> dice ridendo.
Io rido dietro di lei. E le tolgo la mano dalla pancia.
<< Quella non era una normale sigaretta vero? >> le dico
continuando a ridere.
Sentiamo suonare la campanella prima che Ile possa rispondermi.
<< Andiamo ci aspettano due ore di quella Puttana di chimica >>
dice Ile che è abbastanza fatta da non essere seccata al pensiero.
Almeno per lei queste due ore saranno rilassanti.
Vi lascio con delle immagini di ilenia e di veronica :3