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Autore: Dodici12    23/07/2012    2 recensioni
Salve a tutti, ho iniziato a scrivere questa storia circa due anni fa ed è la prima volta che la pubblico.. Spero che vi piaccia, anche perchè ho fatto molte ricerche per trattare determinati argomenti!
La storia parla di una ragazza che, a causa di una maledizione, è destinata ad essere la "consorte" del figlio di Lucifero.
Buona lettura!
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Quando Dio creò l’uomo, Lucifero, geloso, capeggiò una ribellione in cielo ma il suo esercito di angeli fu sconfitto e bandito per sempre dal Paradiso. Gli angeli ribelli, i Caduti, abbandonarono Lucifero, attratti dai piaceri terrestri. Si unirono a donne umane e  nacquero così degli abomini. I Nephilim: creature con poteri angelici ed animo umano. Il Creatore, infuriato,mandò il diluvio, con l’intenzione di uccidere gli abomini, costringendo i Caduti a tornare da Lucifero.
Satana procreò dalla sua mente il suo unico figlio, l’unica possibilità per lui e i Caduti di sconfiggere il Creatore e regnare sul Paradiso. Ma, per sconfiggerlo, il figlio di Lucifero aveva bisogno di indurre in tentazione secondo i sette peccati capitali la più pura delle anime: la discendente  della Stirpe Suprema. Solo così poteva raggiungere il massimo dei suoi poteri demoniaci.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ero stata innocente, in passato. Una semplice ragazza con ordinari drammi.
 Non avrei mai pensato che la mia vita sarebbe potuta cambiare in modo così radicale.
Una maledizione. . Avevo sempre creduto che fossero solo strane coincidenze, ma mi ero solo illusa.
Maria. Era questo il nome maledetto, in ogni sua forma.
Ogni figlia femmina della mia famiglia con questo nome moriva il giorno del suo sedicesimo compleanno. Ma qualcosa non ha funzionato.
Io sono ancora viva.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Hello there, the angel from my nightmare
The shadow in the background of the morgue
The unsuspecting victim of darkness in the valley
We can live like Jack and Sally, if we want
Where you can always find me
And we’ll have Halloween on Christmas
And in the night we’ll wish this never ends
We’ll wish this never ends.
 
 
 
2011
Marianne.
Eccoci qui. La stessa storia da cinque anni, ormai. Sono fuori al balcone della mia stanza, completamente insonne e molto nervosa. Anche se ormai dovrei essere abituata a tutto questo.
E’ da quasi cinque anni che mia madre mi costringe a trasferirmi insieme a lei, in una nuova città, continuamente. Il motivo di questi continui spostamenti è soltanto uno: i suoi fidanzati.
Non riesce ad avere un compagno fisso per più di sei mesi e, quindi, dopo che il suo amore finisce con una teatrale uscita di scena di lui, mia madre decide che è arrivato il momento di trasferirsi in una nuova città. “ E’ per cambiare aria. Qui ci sono troppi ricordi.” Mi dice lei ogni volta, mentre siamo in viaggio.
Non si è mai interessata a me. Per lei i miei bisogni sono secondari, se non terziari. Mio padre è scomparso quando avevo ancora sette anni. Scomparso nel nulla, in una soleggiata domenica mattina. Mia madre aveva segretamente tentato di abortire,quando aveva scoperto di essere incinta, sedici anni fa, ma,ora,  eccomi qui .
Non voglio ricominciare di nuovo. Nuovi amici. Nuove materie. Nuove strade. Ci siamo trasferite a Salerno. Almeno ho il privilegio di abitare in una città che ho sempre desiderato conoscere. La vicinanza al mare, non so perché, mi tranquillizza molto.
Respiro profondamente e guardo la strada. Completamente vuota e illuminata solo dai lampioni e dai raggi della Luna.
Ho deciso. Vado in spiaggia.
Fortunatamente sono ancora vestita e, quindi, prendo le chiavi del motorino e scendo le scale correndo.
Arrivata in spiaggia tolgo le scarpe e mi siedo sulla sabbia umida.
Non mi interessa che molto probabilmente non è sicuro essere in una spiaggia deserta in piena notte.
Sento che questo posto mi appartiene, come ogni spiaggia, d’altronde.
Ad un tratto vedo un’ombra muoversi tra le onde. Non mi sembra un ragazzo. E nemmeno una ragazza. Sta avanzando verso di me.
Lentamente l’ombra emerge completamente. E’ un ragazzo. Ma non è la sua bellezza estasiante che mi sciocca. E nemmeno il suo corpo forte. E nemmeno i suoi occhi che brillano di luce propria.
Dalla schiena del ragazzo si innalzano delle ali. Grandi ali nere con sfumature argentee, che illuminano tutto ciò che le circonda.
Mi nascondo dietro ad una piccola barca rovesciata, sperando di non essere stata vista.
Continuo comunque ad osservare il misterioso ragazzo con le ali. Deve essere un’allucinazione. Forse dovrei provare a dormire di più, ma, quando sbatto le palpebre, le ali sono ancora lì. Luminose e maestose come prima. E nitide come non mai.
Credo si sia accorto della mia presenza, perché lo vedo guardarsi intorno. Quando, ad un tratto, i suoi occhi incontrano i miei.
Sono rossi. Come il fuoco.
Mi perdo in quegli occhi. E sento una cosa molto strana, una sensazione del tutto sconosciuta ed intrigante. E’ come se il mio cuore sia stato trafitto.
<>
Sento quelle parole un secondo prima che si alzi in volo.
Ma le sue labbra non si sono mosse. Ha parlato nella mia mente.
  
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