Mi chiusi la porta alle spalle e scesi le scale senza fare rumore.
Dapprima pensai che forse i nonni erano usciti per controllare il bestiame e le galline.
Mi risposi da sola: ci avrebbero avvisato.
Oppure potevano essere entrati dei ladri?
Stavo riempendo la testa di idee e fantasticherie ma nessuna di esse poteva prepararmi a quello che avrei visto.
Nessuna luce dalla cucina. Strano.
Con coraggio alzai l'interruttore e dovetti soffocare un conato di vomito dovuto a ciò che mi trovai davanti.
Sul pavimento giaceva il corpo di mia nonna, riverso in una pozza di sangue.
La gola tagliata e sul viso una smorfia di sofferenza.
Poco più in là il corpo del nonno. Tranciato in due di netto. Il viso sfigurato.
Le pareti giallo canarino erano coperte di sangue, la nostra cucina non si riconosceva più.
Trattenni un gridolino di paura e dolore. Se l'assassino era ancora in casa, non dovevo fare rumore.
In camera c'era Akio. Dovevo proteggerlo.
Presi il coltello affilato che era rimasto nelle mani inerti della nonna.
Dovevo armarmi.
Mi girai e ripercorsi le scale lentamente.
Misi la mano sul pomello della camera da letto dove avevo lasciato Akio.
 Ero pronta a tutto pur di salvarlo.
-Akio.. esci fuori per favore, dobbiam... AKIOOOOOOOOO!
Urlai più che potei. Il corpo esile di Akio giaceva carponi vicino al nostro letto.
Le lenzuola lilla e blu erano ricoperte di sangue. Sangue dappertutto. Sulle pareti, sul letto, per terra.
Sul poster dei miei amati Beatles.
Il sangue del mio Akio.
- Akio ti prego..
mormorai, la voce smorzata dal pianto.
Gli presi le sue morbide mani, ora ricoperte di sangue. Se non l'avessi lasciato da solo questo non sarebbe successo..
Avrei potuto salvarlo.. E ora,invece giaceva affianco a me.
Ero disperata, non smettevo di piangere.
Non mi sarei alzata, volevo rimanere nel mio dolore, non l'avrei abbandonato ora, neanche per salvarmi.
Fu allora che un lampo accecante mostrò una sagoma enorme vicino alla porta.
Niente di umano: un mostro. I denti aguzzi e la bocca larga. Occhi rossi come il sangue, il suo obiettivo di questa notte.
Il sangue. Era lui l'assassino.
Urlai in preda al dolore. In un secondo il mostro mi fu addosso. Il tuono seguì il lampo. Un tonfo e persi conoscenza.
L'ultima cosa che vidi furono gli occhi di Akio, i suoi azzurro mare.