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Autore: Nemi2305    27/07/2012    0 recensioni
EVALINE, una 17enne normale, Bionda e occhi verdi, con amici, gioie, paure, insicurezze, speranze; Gli amici la chiave della felicità, ma alle volte l'amore ti fa cadere in un bivio, un bivio profondo che ti porta a fare scelte sbagliate. la ragazza con tante paure, talmente tante di aver paura di se stessa.
quel ragazzo dagli'occhi profondi e color Oro, il sorriso fatto a posta per far innamorare, quella sicurezza e autostima distruggeva ancora di più quella ragazza che di autostima ne aveva anche troppo poca, la rendeva al quanto debole e nervosa quasi da non riuscire a fare la scelta giusta, pensava che se sceglieva la dolcezza e la tenerezza dell'altro ragazzo tutto migliorava.
ALISSA, una mora di 17anni, pakistana cugina di Zain Malik,
anche lei con tanti problemi, paure e insicurezze, è talmente insicura da non voler lasciare la sua città solamente per paura di rimanere a Londra, ma quel ragazzo dagli'occhi di quel Celeste cristallino del profondo oceano, quel sorriso così comprensivo, quelle sue insicurezze che di solito un ragazzo di 19 anni non ha, li spingono ad avvicinarsi, così tanto simili ma diversi allo stesso tempo, lui per lei era sfida più grande.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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Evaline:
9:00 del mattino.  
Il suono fastidiosissimo del cellulare la fece sobbalzare, ma sventolò una mano nell’aria pensando fosse un sogno, realizzò solo dopo che forse qualcuno la cercava ‘realmente’ visto che continuava a squillare anche quando aprì gli’ occhi, “p” mosse le labbra per sciogliere la lingua allappata “pronto?” “dove sei? Perché non sei qui vicino a me in classe? Eh?” rispose un ragazzo tutto pimpante, con aria di rimprovero “scusa, non mi sono svegliata” si giustificò lei strizzandosi un occhio con il palmo della mano. “va bè, ma oggi che si fa?” pensò a fondo alla domanda ma finì per distrarsi a guardare le pareti della sua cameretta “eeeeeeevi” spalancò gli’ occhi “eeh?” disse confusa “rispondi alla mia povera domanda?” scosse a malapena la testa “ah già, ma qual era? Non ricordo più!” il ragazzo dall’altra parte della cornetta sbuffò “OGGI CHE SI FA?” quasi urlò ma si riprese all’istante era comunque a scuola, lei storse la bocca “vieni da me alle 4.00 chiamo anche Harry, ok?”  “va bene, ora vado, ciao Ev” “ok, ciao Nialler” attaccò e si riappoggiò giù, s’incantò sul soffitto poi si scosse e decise di alzarsi; aprì le serrande e andò a prendersi un succo per colazione, tanto i genitori erano a lavoro non le avrebbero detto nulla.
Era ora mai l’ora di pranzo, pensò a lungo su cosa poteva cucinarsi ma non ebbe ispirazione, così prese il cellulare digitò il numero e attese che l’altra persona rispose “Merda” sentì dall’altra parte della cornetta, attese una risposta logica e nell’attesa si mise a picchierellare con le unghie sul frigorifero, quando una voce al quanto famigliare la fece saltare “prooonto” sospirò “Harold ti sei deciso a rispondere, ma mi dici che cazzo stava succedendo?” “niente mi stavo facendo la doccia e mi stavi chiamando nel momento esatto che uscivo, quindi per rispondere il cellulare mi è cascato per terra e piegandomi ho fatto rovesciare tutti gli shampi che sono finiti sul telefono bagnandolo, allora l’ho preso e l’ho asciugato e poi ti ho rispos..” “HARRY” quasi lo rimproverò “che c’è?” “hai finito di raccontarmi la tragica storia di te del telefono e degli shampi?” “veramente..” non voglio sapere il continuo..” “fanculo mi fai sembrare un tipo noioso” “Lo sei ‘disse a abbassando il tono della voce’ va bè comunque alle 4.00 o anche prima da Me.” “Perché? Devo venire da te, ti è presa un’improvvisa voglia e hai deciso di chiamarmi? Wow l’ultima volta che ti ho proposto qualcosa del genere era..” il ragazzo pensò al ricordo della loro conoscenza che era al quanto sfocato, “più di 5 anni fa Stylers, tu hai provato come tuo solito a portarmiti a Letto come fai con tutte, ma il mio bel schiaffo stampato sul tuo visino ti ha fatto calmare, ma sono abituata alle tue battute da coglione” “grazie sai che ti voglio bene anche io polla?” “polla ci chiami Tua Nonna” “va bene quando la vedrò la chiamerò Polla, comunque chi viene anche Mr. Se mangi il mio cibo ti squarcio?” “certamente “ “va bene a dopo”. 
Mangiò, verso le tre incominciò a prepararsi, si fece una doccia, si vestì e si mise quel poco di mascara giusto me far spiccare quegli ‘occhi verdi come l’acqua cristallina di un mar limpido;                                                  appena finì di sistemarsi si appoggiò sul divano e accese la tivù, giusto per smorzare il tempo che le rimaneva per aspettare quei bacati dei suoi amici. 
Dopo una trentina di minuti..
 
Si sentì suonare al campanello ripetutamente..
Si era addormentata, aprì gli occhi si stiracchiò e sentì che il campanello continuava a suonare.  
Si alzò e aprì la porta, il ragazzo riccio con lo sguardo annoiato era appoggiato alla porta mentre il biondo sbuffava con le mani incrociate “scusate” disse lei con voce supplichevole “dai fa niente” rispose Nialler , Harold lo guardò poi posò lo sguardo su di lei “va bè possiamo entrare ora?”  si spostò dalla porta “forza rompi coglioni entra” fece un rumore di lamento e entrò mentre Niall lo seguì immediatamente. Si accomodarono tranquillamente, alla fine erano cinque anni che conosceva Harold, mentre Niall da più di otto quindi facevano come se fossero a casa loro,  lei incrociò le braccia “volete piazzarvi qui e non muovervi per tutto il pomeriggio ?” “se hai da mangiare si “ rispose il biondo sorridente “pensi sempre a mangiare, eh, Mr.se non ingoio qualcosa di commestibile muoio” disse sfottendo il ragazzo alto dal sorriso immobilizzante “senti chi parla, Mr.se ti avvicini ti aspiro con le mie narici da Monkey Kong” Evaline rise di gusto alla battuta “Horan questa era davvero bella, pugno qui” le sfiorò la mano chiusa con la sua, “vuoi uscire Evi?” le chiese il riccio “eh si, non mi va di stare qui rinchiusi come tre vecchietti degenerati” rispose all’istante, aprì la porta e li guardo nell’attesa che uscissero, Harry spintolo Niall che per poco non cascò con la faccia a terra.
Dopo due orette..
Camminavano per andare al parco , stavano tornando dal centro commerciare, Styles diceva che doveva comprarsi un nuovo paio di jeans.
Si misero seduti su una panchina nel parco, “ma Liam l’avete sentito?” chiese Harry, “No” rispose Horan, la ragazza si girò di scatto “in effetti è un po’ che non lo vedo, e se provo a chiamarlo o non risponde o cerca di attaccare prima possibile, non so cos’ha” i due ragazzi la guardarono “non ne ho idea” accennò Niall, “forse gli sei andata sul cazzo “ propose ironicamente Harry “si così senza motivo anche se fosse?” rispose la bionda “scherzavo deficiente “ L’irlandese si mise una caramella in bocca e li guardò “beh magari non è un buon periodo” “ti credo non scopa mai, trombasse ogni tanto” “HARRY!” “eh? ..È vero come pretendete che sta rilassato se non si sfoga?” Niall rise, “chiamalo!” esclamò Edward  “SI dai chiamalo, e digli                                                                        se viene” Horan prese il cellulare, cercò il numero e lo chiamò “Payne?” disse con voce divertita .
Parlarono per altri sei-sette minuti all’incirca poi attaccò .                                                                                                                                            
“allora che ti ha detto, viene? Sta bene?” chiese la ragazza preoccupata, “sii tranquilla Ev, ora arriva -si girò verso Harry- sta con Malik.” Il biondo Informò Harold “davvero, vengono insieme?”  che le domandò curioso, “si si” rispose tranquillo, Evaline li guardava incuriosita “chi è ‘sto’ Malik?” Chiese confusa “un nostro amico, Zain è il Nome, è di origini Pakistane e Irlandesi. “ “questo periodo Payne sta sempre con lui” aggiunse Nialler, “già, comunque ci sa davvero fare con le donne” “mmh affascinante, volevo solo sapere chi era non tutta la sua biografia” Harry si girò a rallentatore come suo solito “gnè gnè gnè” rispose con versi di disprezzo come un bambino dispettoso di due anni dopo essersi accorto che la mamma lo aveva appena rimproverato.
Quaranta minuti dopo..
“Ma si sono persi per strada?” chiese Harold sbuffando “non so , non abita neanche lontano, comunque ragazzi ho lo stomaco che sta diventando peggio del buco dello zono.” Borbottò Niall,   “dai appena arrivano li trasciniamo in una gelateria o pizzeria quel che vuoi” “ooh si buoooni” rispose con aria sognante.
Arrivarono, Liam salutò prima Harry poi Niall e di conseguenza Evaline, “perché non rispondi mai quando ti chiamo io?” gli chiese lei, “non so, forse non lo sento” le accennò un sorrisetto Liam.
Payne presentò Zain a Evaline, “Piacere Evaline Collins” disse lei porgendogli la mano , “ciao Zain Malik“ contraccambiò, Collins fece una sorriso imbarazzato.
Andarono a prendersi quel gelato che aveva promesso tanto al suo amico..
Arrivati in gelateria, turno di Harry “ io voglio pistacchio e nocciola” poi a Liam “io prendo nocciola e cioccolato” Evaline pensò a lungo, in fine si decise “io melone e pesca” Toccava a Horan, scrutò tutte le vaschette, lesse tutti i nomi dei gelati per esser sicuro dei gusti che aveva visto il secondo prima, Zain lo guardò, poi le picchiettò una spalla “se vuoi Niall faccio prima io, se sei così indeciso”  il biondo si girò, lo guardo, e ritornò ad osservare i gusti “ ho deciso, voglio il più grande, allora, panna sotto, cioccolato, bacio, nocciola, nutella, cioccolato bianco e pistacchio” “bene” rispose la signora, “uh e panna anche sopra, scusi” aggiunse in fine, toccava a Zain, scrutò anche lui velocemente i gusti esposti nelle vaschette, e in fine si decise “penso che prenderò un cono piccolo con Limone e anguria” la signora in fine servì anche Malik e pagarono
Finirono il gelato, e Harold propose di cenare tutti insieme, Payne storse la bocca “non so, penso di di starci comunque” Collins spintonò il riccio  “Harry io e Horan penso che ci siamo” Niall Prese il telefono, si allontanò e fece una chiamata, tornò dopo dieci minuti ”Ev vieni stasera, ho chiamato tuo padre e l’ho convinto” gli diede una pacca sulla spalla a Zain “Tu Macio, sei dei nostri?” Malik si girò a guardare il Biondo dagli’occhi di un Blu profondo, quasi dispersivo “ragazzi non penso di esserci, mia cugina viene ad abitare qui e devo andare a prenderla all’aeroporto e non posso poi lasciarla a casa” Harold si illuminò “viene anche lei! Dai ti accompagniamo io e la tipaccia bionda” disse indicando Evaline, Malik si girò a guardarla per poi riguardare Styles “siete sicuri che per voi non è un problema?” “certo che no” aggiunse Horan.
Salirono in macchina del moro, e partirono per L’aeroporto.
 
Alissa:
Era le 6 o le 7 di mattina. Il sole le regalava i primi raggi di luce, quelli tiepidi.. quelli che hanno la consistenza di un arrivederci. Doveva partire. Primo volo, primo aereo. Non voleva lasciare la tranquillità di quel suo mare, e di quella spiaggia che stamattina insolitamente traspiravano un vento non so ché di dolore. Alle 20.00 di sera aveva appuntamento con il cugino all'aeroporto. Chissà come sarebbe stato riiniziare una vita. Aveva paura. Quella paura innocente di quando abbandoni il nido per esporti al primo volo,per farti  solleticare le ali al primo vento. Ecco come si sentiva ubriaca. Paura di andare e di restare. Guardava quel mare come se le risposte erano lì dentro da qualche parte. Doveva andare, doveva essere libera. Così prese coraggio e andò a vestirsi. La sua vita  doveva iniziare ora.
  
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