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Autore: randomnessUnicorn    28/07/2012    1 recensioni
Ciao, da un po' di tempo che volevo scrivere una storia per ogni coppia che mi piace. Avevo intenzione di dedicare un capitolo ad ogni coppia che shippo C: quindi sono tutte diverse, ognuna non c'entra con l'altra.
Spero vi piacciano :3
1. Capitolo: Caro Diario (UkSey)
2. Capitolo: Dark Side (AmeBielo)
3. Capitolo: Un regalo particolare per Islanda. (Danimarca x Fem!Islanda)
4. Capitolo: Il Malienteso (Nyo!UkJap)
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: Nyo!UkJap

Il Malinteso


Era finita un’altra giornata di lavoro. I meeting erano sempre così noiosi ed identici l’uno con l’altro. Non si faceva altro che parlare, anzi, chiacchierare visto che di serietà ce ne era davvero poca: ogni Nazione si faceva i cavoli suoi.
Bastava guardarsi intorno per trovare il caos e l’anarchia, sembrava quasi di stare dentro ad un Reality Show- di quelli idioti ovviamente- poi,  erano sempre le solite Nazioni a fare casino.
C’era America che parlava da sola; non si capiva niente di quello che diceva, dato  che parlava con la bocca piena, producendo anche rumori sgradevoli mentre beveva la sua coca cola. Era davvero maleducata, pensò l’inglese assumendo un’espressione disgustata, e addirittura spostò lo sguardo da un’altra parte per non guardare quella scena che per lei era a dir poco incivile.  In un'altra ala della sala vide Francia che si guardava allo specchio, elogiandosi da sola, come fosse una principessa, sì, delle ranocchie, infatti Inghilterra immaginando Francia vestita da rana sobbalzò dal ridere.
Anche le altre Nazioni se la prendevano comoda, come Grecia che sonnecchiava beatamente insieme ai suoi gatti, anche in mezzo al trambusto. L’unica che se ne stava tranquilla era la piccola e dolce Sakura. Era risaputo che Giappone era di indole calma e pacata, difficilmente potevi vederla arrabbiata o comunque comportarsi in modo selvaggio come il resto della gente di quel convegno. Chissà che stava pensando, era difficile leggere il suo sguardo e capire i suoi pensieri, era una ragazza abbastanza misteriosa, ma  la vedeva anche un po’ simile a lei.
Inghilterra guardò l’orologio ed era l’ora del tea, un orario sacro per lei, quindi usci fuori dalla sala, ed andò nella stanzetta dove di solito si preparava il tea, almeno poteva avere anche un po’ di quiete.
Finalmente un po’ di pace, era ora; le stavano cominciando a fare male le orecchie con tutto quel rumore, sembrava di stare in un locale per soli uomini. Preparò il suo adorato tea che aveva sempre a portata di mano, specialmente per le occasioni di emergenza come quelle. Appena iniziò a berlo si sentì subito meglio, era una bevanda che riusciva a rassodarla, meglio di un elisir.
Mentre stava bevendo in pace e tranquillità sentì la porta aprirsi pian piano, si voltò per vedere chi fosse e vide una piccola figura entrare timidamente nella stanza, era Sakura.
La giapponese entrò nella camera col suo solito passo leggero, temendo di avere disturbato l’inglese.
 
 
-      Kon’nichiwa, Igiko San. Scusa… se l’ho disturbata… ma avevo bisogno di un po’ di tranquillità. - Disse facendo un piccolo inchino, parlando con voce bassa ed esitante. Era una ragazza molto timida quindi spesso aveva difficoltà nel socializzare con gli altri, soprattutto se essi erano occidentali, quindi molto diversi da lei che veniva da tutt’altro mondo.
-      Don’t worry, anzi ti capisco, stavo impazzendo anche io; lì dentro è una gabbia di matti, mi è venuto il mal di testa!- Disse l’inglese con tono leggermente scocciato, incrociando una gamba sopra all’altra.
-      Già, anche a me. Almeno qui si sta meglio. – Parlò portando le braccia davanti al ventre, tenendo lo sguardo abbassato.
-      Anyway, accomodati pure se vuoi. Gradisci un po’ di tea? – Disse facendo cenno di sedersi accanto a lei, sul divanetto di pelle dove era seduta Inghilterra.
-      Aragatou, Igiko San! Volentieri.- Si diresse verso il divanetto sempre mantenendo lo sguardo chino e si sedette accanto all’amica.
-      Tieni, e non darmi del lei, in fondo ora non stiamo lavorando, ma ci stiamo godendo un bel tea insieme, e soprattutto senza altra gente fastidiosa che ci rompe le scatole-  disse, sospirando, e bevve un altro sorso della sua amata bevanda. Era strano, le era passato, improvvisamente, tutto il nervosismo, sarà forse merito del tea? Anche la giapponese iniziò a bere, e anche lei sembrava serena.
-      È molto buono, Igiko-San- Disse la giapponese, accennando un sorriso così tenero che  poteva addolcire anche un mostro delle nevi. Infatti Igiko, famosa per il suo carattere scorbutico e facilmente irritabile, con Sakura riusciva a non arrabbiarsi, anzi, sembrava quasi una persona normale ed amichevole in sua compagnia.
-      Thanks, contenta che ti piaccia. Chissà se il meeting è finito o se quei pazzoidi stanno ancora sbraitando! -  si interrogò l’inglese, anche se non aveva nessunissima voglia di saperlo, ne tanto meno andare a controllare. Che bollissero nel loro brodo di pazzia ed ignoranza, pensò Igiko.
-      Non lo so- la giapponese alzò le spalle, guardando l’altra con aria interrogativa- tanto non penso si siano accorti della nostra assenza, erano così occupati a fare baldoria- disse Sakura, accennando un sorriso quasi materno, tanto che l’inglese ne era quasi rimasta incantata.
-      Hai ragione, ma mi sono stufata di parlare di loro- sbottò, finendo il suo tea, intanto anche l’altra aveva posato la tazza sul tavolino.
-      Già, di cosa potremmo parlare, allora? – chiese la giapponese posando le mani sulle gambe.
-      Uhm… I don’t know! Vuoi dell’altro tea, comunque? – chiese l’inglese, visto che ne era rimasto ancora sarebbe stato un peccato buttarlo.
-      Arigatou, Igiko-San – rispose l’amica, annuendo leggermente.
-      Well- disse l’inglese, prendendo la tegliera per riempire la tazza della giapponese. Mentre versala la bevanda, improvvisamente, e dal nulla, si sentì lo schioppo di uno sparo, che fece sobbalzare l’inglese, facendo versare tutto il liquido addosso a Giappone.
-      Oh, brucia, brucia- Giappone iniziò a divincolarli perché il tea era bollente. Gesticolava muovendo le mani come ventagli, come per far placare il bruciore.
-      OMG! Sorry, sorry, sorry…- iniziò a dire l’inglese che era molto dispiaciuta, anche se non lo aveva fatto apposta.
-      Uhm… non preoccuparti, non è colpa tua, quello sparo ha spaventato anche me- disse la giapponese, continuandosi a sventolare inutilmente.
-      Meglio che ti togli la camicia, così ti asciughi e ti passa il bruciore- disse, infine  Igiko, visto che era completamente fradicia.
-      Ah- improvvisamente la Giapponese divenne rossa come un pomodoro, anche se forse era meglio asciugarsi per evitare di ammalarsi.
-      Prendo dei fazzoletti dalla borsa, un attimo –disse l’inglese, iniziando a rovistare dentro la borsa in cerca dei fazzoletti perduti. Intanto la giapponese si era tolta la camicia, rimanendo in reggiseno, almeno quello sembrava intatto.
-      Ok, uhm…- Sakura aspettava, contemplando la sua camicia umidiccia, che era diventata una bustina di tea inzuppata.
-      Oh- pronunciò Igiko, vedendo l’altra solo col reggiseno. Arrossì senza saperne nemmeno il motivo: guardò in alto, porgendo i fazzoletti all’altra, che forse era più imbarazzata di lei.
-      Beh… forse dovrei andare in bagno a sciacquarla – disse Sakura tenendo ancora in mano la camicia, che emanava un odore amarognolo.
-      Oh, certo, ti accompagno- rispose l’altra, aprendole la porta del bagno, all’improvviso si ritrovò davanti agli occhi una figura famigliare: Francia, che già stava sghignazzando, divertita. Intanto Giappone – ancora in reggiseno- si era affacciata per vedere cosa stava succedendo, visto che l’espressione di Inghilterra si era fatta sconvolta.
-      OhnOhnOhn, excuse moi, non volevo disturbare- Francia già si stava facendo i filmini mentali. Dopo aver visto Igiko rossa in volta, e Sakura più di lei, senza camicia, poi, cosa doveva pensare la francese?
-      Eh?! – esclamò l’inglese, anche se il suo sembrava più un ringhio.
-      Continuate pure, come se non fossi venuta- nessuno giocava di fantasia meglio di Francia, lo si capiva anche dallo sguardo malizioso che aveva assunto.
-      Non è quello che sembra?! – cercò di spiegare l’inglese, gesticolando nervosamente.
-      Mi è finito il tea addosso, e volevo cambiarmi- disse Sakura, anche se la francese non ci avrebbe mai creduto.
-      Comunque chi ha sparato?- chiese Igiko.
-      Uhm, no, era Svizzera, mentre stava pulendo il fucile, gli è partito un colpo. Ci siamo spaventati tutti- spiegò la francese.
-      Ah, capisco. Comunque non pensare male, sentendo lo sparo, si è spaventata e le è caduto il tea addosso- continuò a spiegare l’inglese, anche se forse era inutile.
-      Oui, oui, dicono tutti così. Au revoir, cheries. – disse Francia, e se ne andò lanciando un bacio, e chiudendo la porta dietro di se. Le due ragazze erano rimaste perplesse, e così rosse che i pomodori di Spagna sarebbero andati in depressione. 


{Ecco il quarto capitolo BD Yeah!
In realtà questa storia l'avevo scritta da tempo, ma mi ero sempre dimenticata di finirla °3°
Spero non sia stata troppo banale, ma ho poche idee sti giorni eue.
Grazie e alla prossima,

LauretteH
   
 
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