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Autore: _shootingstar    29/07/2012    5 recensioni
Però quella volta aprendo la porta invece del solito rumore del traffico londinese udirono due colpi e subito dopo Madison percepì un dolore all’altezza del cuore e introno a lei tutto si fece confusionario. Le gambe non reggevano più il peso del suo corpo esile, qualcosa di caldo le stava macchiando la maglia. Il pensiero andò subito a lui lo cercò con lo sguardo e lo trovò accanto a lei disteso. Con la mano intrecciata con la sua. L’ultima cosa che riuscì a sentire era la sua voce che debole le sussurrava «Ti amo. Sempre e Comunque» Nella mente della ragazza passarono tutti i momenti belli che aveva passato con lui. Il loro primo incontro, il primo appuntamento, il primo bacio, la prima volta che fecero l’amore. Ma anche tutte le cazzate, la sua risata echeggiava nella sua testa insieme a quel ti amo sussurrato poco prima. Poi il nulla, la luce.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My space:
Allora questa volta il my space lo metto all'inizio così almeno sono sicura che lo leggete. Prima di tutto vorrei ringraziare la mia Hayls per il bellissimo banner quì sopra, grazie grazie grazie babe :)
Poi come vedrete ho cambiato modo di scrivere, ditememi se vi va bene o preferite che torni a scivere come prima!
Infine come avrete notato ho aggiornato prima spero che vada bene lo stesso! Ora vado e vi lascio al capitolo spero che vi piaccia anche se è solo un capitolo di transizione, enjoy :D

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Keep the fire alive and stay young at heart.
 

La suoneria di Louis si diffuse in tutta la stanza, nella quale regnava il silenzio spezzato solo dai respiri regolari: il suo e quello di Harry, che dormivano. Lou tastò il comodino con la mano in cerca del cellulare quando venne travolto dal cuscino che Harry gli aveva lanciato.
«Fai zittire subito quell’aggeggio» bofonchiò irritato il riccio.
«Se riesco a trovarlo lo faccio con molto piacere» ironizzò l’amico che trovò il cellulare e se lo portò all’orecchio.
«Pronto?» disse poi, con voce assonnata.
«Pronto, amore buongiorno. Scusa ti ho svegliato?» chiese Eleanor con la sua voce squillante, ma il ragazzo non fece in tempo a rispondere che Harry gridò.
«Si che ci hai svegliati, perché la gente normale alle otto di mattina dorme!» il riccio si rigirò nel letto.
«E tu se devi parlare con lei vai fuori che devo dormire» concluse indicando l’amico, che a malincuore scese dal letto e uscì nel balcone della loro camera d’hotel.
«No amore, tranquilla. E’ successo qualcosa?» chiese sedendosi su una delle sdraio lì presenti.
«No, volevo sentire solo la tua voce e sapere se pranzavamo insieme» rispose la ragazza «Mi dispiace ma mi sono messo d’accordo con i ragazzi che pranzavamo tutti insieme con il resto dello staff, ma se vuoi ti puoi unire a noi.» spiegò lui.
«No tranquillo, rimango a pranzo a casa e ci vediamo nel pomeriggio ok?» disse la mora.
«Ok, perfetto. Ci sentiamo dopo, ti amo»
«Ti amo anch’io»
concluse lei terminando la chiamata.
Louis tornò dentro, posò il cellulare e si rimise a letto ma ormai si era svegliato e non riusciva ad riaddormentarsi. A volte invidiava Harry e Zayn che riuscivano ad addormentarsi dovunque e anche se scoppiava la terza guerra mondiale loro riuscivano a dormire. Annoiato si alzò e pensò di andare a svegliare gli altri, così uscì senza fare rumore. Si chiuse la porta dietro le spalle e andò alla camera affianco che era quella di Niall, Liam e Zayn. Arrivato davanti la porta entrò in punta di piedi e iniziò a saltare da un letto all’altro svegliando così i ragazzi. Zayn mugugnò qualcosa e poi si girò dalla parte opposta mettendo la testa sotto il cuscino.
«Cazzo Lou, ti sembra il modo di svegliare qualcuno?» lo schernì Niall.
«In effetti Tommo te la potevi anche risparmiare questa» disse Liam con la bocca ancora impastata dal sonno.
«Quindi ora per farti perdonare vai giù e ci porti la colazione a letto» comandò questa volta il biondino che si era alzato e messo con la schiena contro il muro.
«Ma vi state zitti? Qui qualcuno ha bisogno di dormire in santa pace» sbottò Zayn, alzando la voce di qualche tono, in quanto era abbastanza irritato da quel risveglio e tutte quelle chiacchiere.
«Se vuoi dormire vai al mio letto tanto anche Harry sta dormendo di là» disse Louis così il moro dopo aver sbuffato sonoramente prese un cuscino e come un bimbo uscì dalla porta.
«Allora questa colazione a letto arriva o no?»  rimarcò sarcastico Niall.
«Si ora chiamo il servizio in camera e te la faccio portare» disse Louis.
«No Tomlinson forse tu non hai capito, devi scendere tu a prendere la colazione» spiegò il biondino.
«Ma perché?» piagnucolò Lou.
«Perché ti devi far perdonare» affermò Niall.
Louis si girò verso Liam per cercare un po’ di conforto ma anche lui la pensava nello stesso modo e così, sconsolato uscì dalla camera. Peccato però che non sapeva dove andare in quanto l’unica volta che erano scesi a fare colazione lui era rimasto in camera con Eleanor. Quindi entrò nella sua camera dove Harry e Zayn dormivano tranquillamente e chiamò il servizio in camera e ordinò la colazione. E intanto che aspettava entrò su twitter e scrisse ‘Buongiorno xx’ subito venne invaso dalle miriadi di menzioni da parte delle fan. Si mise a leggerne alcune e si ritrovò a pensare che certe erano proprio folli, avrebbero fatto di tutto anche per un solo saluto, e questo a lui piaceva. Erano passati quasi venti minuti e Louis non era ancora tornato con la colazione.
«Secondo te si è perso?» chiese quasi preoccupato Niall all’amico.
«Chi lo sa, con il senso di orientamento che ha tutto può essere» rispose Liam ridendo.
«AH AH simpatici, davvero!» l’interruppe Louis entrando in camera con il carrello con sopra la colazione.
«Ciboo!» saltò giù dal letto Niall mentre gli altri due ridevano della scena.
Mentre stavano finendo di mangiare lo schermo del cellulare di Liam s’illuminò segno che aveva ricevuto un messaggio ‘Ci vediamo al solito posto x’ appena letto il messaggio sul volto del ragazzo spuntò un sorriso.
«Ragazzi mi sono appena ricordato che dovevo fare una commissione» disse sbrigativo mentre si infilava le scarpe.
«Ti sei o ti hanno ricordato?» lo prese in giro Niall.
«Si certo, tu pensa a mangiare» sviò lui indossando il giacchetto e, stranamente, si controllò allo specchio sotto gli occhi un po’ increduli degli altri due uomini in quella stanza.
«Ci vediamo a pranzo» concluse poi chiudendosi la porta alle spalle.
Se voi credete che solo le donne se ne stanno lì a parlare di fronte al cibo, dei problemi o dei pettegolezzi. Beh, vi sbagliate di grosso. Anche gli uomini erano dei pettegoli di prima categoria. Infatti, neanche il tempo di far chiudere la porta che Niall aprì bocca e diede fiato ai suoi pensieri.
«Non ti sembra un po’ strano ultimamente Liam?» Chiese, scrutando attentamente la porta appena chiusa.
«Mmm.. ora che mi ci fai pensare..» ammise pensoso il castano, mordendo la fetta biscottata.
«Hai notato che è sempre con il cellulare e, stranamente se ne sta sempre a messaggiare?» chiese ancora Niall, per capire se era lui che si immaginava tutte quelle cose o era davvero come vedeva.
«si, ma io credevo che stesse su twitter, non a messaggiare con qualcuno!» ammise il castano, guardando Niall negli occhi.
«no! Ho provato ad entrare su twitter quando lui era con il cellulare in mano. Non aveva twettato nulla. Ma stava scrivendo nel momento prima! Quindi stava massaggiando con qualcuno!» crollò un silenzio assordante, quello che ti fa male alle orecchie.
Se ci si impegnava, poteva benissimo sentire gli altri due che russavano nella stanza affianco.
«e poi, è sempre così sbadato, sempre così con la testa tra le nuvole. Di solito è Zayn che ci mette di più ad imparare le canzoni, invece da qualche tempo è lui!» Annuì, sotto le parole del biondo, girandosi per la trecentesima volta a guardarlo, mentre sorseggiava il caffè.
«si, hai ragione. Dobbiamo indagare!» ora, sul viso del biondo nacque un sorrisetto bastardo. Oh, li aveva contagiati. E li aveva contagiati anche bene con la sua bastardaggine. Si fecero una piccola risata.
«credi che sia…» Louis non riuscì a finire la domanda in quanto fu interrotto dalla porta della camera che veniva spalancata da un Harry con gli occhi che esprimevano odio ed il blackberry del castano in mano.
«Di alla tua fidanzata che ha rotto leggermente il cazzo! Ha chiamato minimo 10 volte in 5 minuti» sbraitò il riccio lanciandogli il cellulare e sbattendo la porta incazzato.
«Ma tu guarda la mia dolce metà ha le sue cose oggi» se ne uscì Louis quando Harry ormai aveva già chiuso la porta.
«Amore scusa avevo lasciato il cellulare in camera, ti serviva qualcosa?» chiese Louis tra le risate di Niall.
«No, ti volevo solo dire che ho il cellulare in carica e sto in piscina. Quindi se non ti rispondo è per questo»rispose lei.
«Ah e questo pomeriggio ci vediamo verso le quattro va bene?» concluse dopo una pausa nella quale il ragazzo annuì come se lei potesse vederlo.
La mattinata per Niall e Louis trascorse nel cazzeggio più totale facendo scherzi qua e là e disturbando il resto della troupe tra cui Paul che li cacciò dalla propria stanza a pedate nel sedere. Quando si fecero le undici andarono a svegliare i due dormiglioni. Arrivati nella stanza aprirono porte e finestre e la luce invase la stanza dando fastidio a Harry e Zayn che dopo varie minacce da parte di Louis e Niall si alzarono e trascinarono i piedi fuori dal letto. Tutti si iniziarono a preparare per l’ultimo pranzo insieme a tutta la troupe in quanto quello avrebbe significato la conclusione di una anno fantastico per i ragazzi che erano andati in tour in America. Si erano dati tutti appuntamento al ristorante per mezzogiorno e mezzo calcolando che qualcuno avrebbe fatto sicuramente tardi. Verso l’una erano arrivati tutti tranne Liam che non rispondeva né ai messaggi né alle chiamate. Quando si stavano per mettere a tavola ormai stanchi di aspettare videro entrare il disperso dalla porta del ristorante allora Niall saltò su:
«Mio caro Payne ti sembra l’ora di arrivare? E dove minchia l’hai lasciato il cellulare?» chiese con un tono stranamente pacato.
«Scusate» rispose quello con un sorriso stampato in faccia.
«Scusa un corno! Ci stavamo preoccupando e soprattutto stavo morendo di fame!» concluse il biondino e a quest’ultime parole tutti risero.
 
Madison stava iniziando tirare fuori le prime cosa dalle valigie per sistemarle nei vari cassetti e scompartimenti della cabina armadio nella sua camera. Stava pensando che si doveva godere quell’estate tanto desiderata. Immersa tra i suoi pensieri non si accorse nemmeno che la piccola Leila era entrata nella stanza
«Zia dopo andiamo a fare una passeggiata?» chiese la piccola con tono dolce facendo così saltare Mad come un petardo.
«Oddio amore mi hai spaventata, certo che andiamo a fare una passeggiata!» ripose la mora guardando la bambina.
«Portiamo anche la zia Hayley con noi, va bene?» concluse poi rivolgendole un sorriso
«Siiii!» disse Leila contenta.
«Intanto che io finisco qui, tu vai ad avvertire zia ok?» le propose Maddie, la bambina annuì ed usci dalla stanza trotterellando.
Quando Mad ebbe finito di posare le ultime cose andò a farsi una doccia veloce, adorava farsi mille docce al giorno se fosse stato per lei non sarebbe mai uscita da una vasca da bagno. Finito di farsi la doccia si vestì e andò nella cameretta di Leila la trovò che giocava con un bambolotto. Leila era stata cambiata,da un vestito rosso era passata ad un rosa pastello che metteva in risalto ancora di più i suoi capelli biondi e i suoi bellissimi occhi azzurri come quelli della madre. Era una bambina molto sveglia per a sua età era nata prematura e i medici dicevano che non ce l’avrebbe fata e che solo un miracolo l’avrebbe salvata e invece lei ce l’aveva fatta. Maddie ricordava il periodo che aveva passato all’ospedale di Manchester a far forza a Josh e a Holly e ripensando a quei momenti si sentì gli occhi pizzicare e un groppo alla gola sintomo che di li a poco sarebbero arrivate le lacrime. Scacciò via quei pensieri e tornò a guadare la piccola che sentendosi osservata alzò la testa
«Sei pronta per questa passeggiata?»le chiese la mora.
«Sii!» rispose lei alzandosi e lanciando il giocattolo che prima aveva tra le mani chissà dove, con la mano libera Maddie prese quella della bambina e scesero in salotto dove c’era Hayley.
«Alla buon ora! Guarda che dobbiamo andare a fare una passeggiata per Manchester mica una sfilata,non serviva che ti cambiassi!» la schernì la bionda vedendo ce Mad si era cambiata.
«Si lo so, ma io di solito dopo che ho fatto la doccia indosso vestiti puliti mica come te!» ribatté sarcastica lei.
«Ma zitta perfettina del cazzo!» rispose allora Hayley con una linguaccia.
«Hayley! C’è la bambina!» a ribeccò la mora mettendo le mani sopra le piccole orecchie dei Leila e a quel punto la bionda si portò una mano sulla bocca.
«Meglio che usciamo va!» disse Mad dirigendosi verso la porta seguita dalla piccola e dall’amica. Uscite fuori si ritrovarono un sole alto anche se ormai erano le cinque di pomeriggio Mad si mise i suo adorati ray-ban e prese per mano Leila e la stessa cosa fece l’amica.
«Allora cosa mi racconti? Com’è la vita a Brighton?» chiese la bionda dopo aver lanciato uno guardo alla piccola che giocava con un sassolino.
«Come al solito! Soliti amici, solita scuola, solita vita insomma! Niente di interessante» rispose lei facendo spallucce.
«Dai, non venirmi che non è successo proprio niente dall’anno scorso!» insistette la bionda.
«Beh qualcosa è successo ho conosciuto un coglione, mi ci sono messa insieme, mi ha spezzato il cuore e come è venuto se n’è andato» concluse Mad indifferente guardando la strada davanti a sé.
«Minchia se questo lo chiami niente! Racconta, sono curiosa» disse Hayls con occhi imploranti.
«Non c’è nient’altro da dire» svagò la mora seguendo con lo sguardo Leila che si era staccata dalle loro mani per andare dietro una coccinella.
«Leila stai attenta e non correre» disse la mora premurosa.
«Tranquilla non le succederà nulla! E non sviare il discorso signorinella, ora voglio sapere per filo e per segno la storia con il “coglione”» disse Hayley riprendendo il discorso da dove lo avevano lasciato.
«Sai Hayls certe volte sei proprio pesante» affermò Madison tenendo gli occhi sempre sulla piccola.
«Si me l’hanno già detto, lo prendo come un complimento» la sbeffeggiò la bionda «Tu racconta e non cambiare discorso ogni due secondi» concluse puntando gli occhi sulla mora che sembrava preoccupata.
Sapete quello stato di agitazione prima che succeda qualcosa? Ecco Madison in quel momento si sentiva così. Da quando avevano varcato la soglia di casa si era sentita così, per questo motivo non aveva mai lasciato la mano della bambina. Sempre per quella strana sensazione non aveva mai perso di vista la piccola da quando le aveva lasciato la mano. Successe tutto in pochi istanti e quando vide Leila per terra e il ragazzo che le si avvicinava quell’ansia salì.
«ALLONTANATI SUBITO DA LEI!» urlò presa dal panico più totale.
  
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