Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Doralice    30/07/2012    9 recensioni
– Non la voglio una copia. Non voglio “scongelare il ghiacciolo” con una delle tue donnette. E tantomeno con te. –
Forse non dovrebbe, ma ti fa abbastanza male la sua espressione ferita. Ti accorgi di tutto il disgusto con cui hai calcato sulla parola “te” ed è troppo tardi per pentirtene, troppo tardi per riflettere sulla crudele verità delle sue parole e su come in realtà stia cercando di farti un favore. A modo suo, certo, ma ci sta provando. Ma a questo ci arriverai più tardi – troppo tardi. Per ora puoi solo continuare a crogiolarti in tutta quella commiserazione.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Pepper Potts, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note

Questa storia era nata come one-shot, ma ovviamente mi ha preso la mano ed è diventata una long. Comunque cercherò di contenermi: 3 capitoli, una cosa veloce (si spera).






Kiss With A Fist



~ Uno ~


Quando si siede accanto a te e ti guarda in quel modo, lo capisci subito come finirà quella scena. Non è che ci siano molte alternative, dopotutto. Tu non sei cieco e lei è la persona più onesta che conosci.

Così, per una volta, resti ad ascoltarla senza interromperla. Anche se sai bene quello che ti dirà.

E mentre ti parla ripensi un po' a tutto. Le cose che non hai fatto e che avresti potuto fare e che vi hanno portato a questo punto. Le lunghe notti trascorse da solo in laboratorio mentre lei ti aspettava a letto. Il tuo far finta d'ignorare come lui la guardava e come lei gli sorrideva. Le scuse che tu t'inventavi per non dover stare tutti e tre nella stessa stanza. Le scuse che lui tirava fuori per non dover più lavorare con te.

Tu non sai esattamente come e quando è finita tra voi, e tantomeno come e quando è iniziata tra loro – ci sono cose che è meglio non sapere, davvero. Ma sai che è successo e che indietro non si può tornare. Capisci solo adesso che in un certo senso hai favorito questa cosa fin dall'inizio. Perché dietro la gelosia e l'orgoglio ferito, te lo sentivi, sentivi che lei meritava qualcosa di meglio di te e che quel qualcosa era senza dubbio lui.

Sapevi che a loro piaceva chiacchierare in cucina davanti ad una tazza tè, e così, tutte le volte che Pepper scendeva in laboratorio chiedendovi se ne volevate, tu dicevi di no e facevi un cenno vago a Bruce, come se avesse bisogno della tua autorizzazione per flirtare con tua moglie. Sapevi che Bruce si ricordava cose come il suo compleanno e che lei gli chiedeva sempre come stava sua nonna nell'Oregon e che erano entrambi attivamente impegnati in non so quale progetto per la cura degli orfanelli del Terzo Mondo o qualcosa del genere.

Sapevi che lui era in grado di compensare quelle tue lampanti mancanze nei confronti di Pepper e che lei era il genere di donna che di certo non passa inosservata a uomini come Bruce.

Ti rende felice? –

Sì. –

Bene. Sono contento che lui ci sia riuscito. –

Non c'è risentimento nella tua voce: sei davvero felice per lei.

Ma Pepper si sente in dovere di difendere i brandelli del tuo orgoglio: – Tony non dire così. Sei ingiusto verso te stesso. –

Tesoro, ho così pochi limiti che li conosco molto bene. – ribatti ironico.

Sono stata felice con te. –

E il suo sorriso è autentico.

Ma...? –

Ma forse eravamo... esita in cerca delle parole giuste già perfetti così. –

– Dici che abbiamo forzato le cose? –

Mi sa di sì. –

Vi abbracciate. E ti rendi conto di non averla mai abbracciata in quel modo. Prima, quando era la tua indispensabile assistente, i contatti tra di voi erano praticamente nulli. E dopo, quando è stata la tua bellissima moglie, qualsiasi contatto è diventato pieno di sottintesi erotici. Ma adesso siete liberi, liberi da qualsiasi vincolo o non-vincolo, e così puoi abbracciarla e provare solo quello che va provato.

Affetto, completezza, gratitudine. Inizi a capire lo strano rapporto che lega Clint e Natasha: essere più che amici ma meno che amanti e vivere comunque sereni un rapporto così in bilico. Perfezione.

Ma se ti fa soffrire... – minacci alzandoti da lì.

Hai bisogno di qualcosa di forte. E anche a lei pensi che non dispiacerebbe.

Lo arrostirai con i tuoi raggi laser? – le senti dire mentre versi due bicchieri di scotch.

Molto lentamente. puntualizzi tornando a sederti accanto a lei E poi lo farò a tocchi e ci farcirò le pita: shawarma di Hulk. –

Ma si arrabbierà. obietta prendendo il bicchiere che le stai porgendo E non è carino quando si arrabbia. –

Allora sarà un orribile shawarma di Hulk. –

Glielo riferirò. –

Vi sorridete e battete i bicchieri. Non che sia il caso di fare un brindisi. O forse sì? Non ne sei certo. Bevici su, è meglio.

Oh, e digli anche di piantarla di fare il timido. Abbiamo un mucchio di progetti in sospeso e non posso aspettare i suoi comodi. –

Sarà contento di tornare a lavorare con te. – commenta con aria sollevata.

Sarà contento anche J.A.R.V.I.S. ribatti con una smorfia “Il signor Banner si unirà a lei, oggi?”, “Il signor Banner è in ritardo, devo chiamarlo?”, “Come mai il signor Banner non viene più a trovarci?”...

Lei ride, con una mano sul tuo ginocchio e l'altra che tiene il bicchiere premuta sulla bocca. E non sai come ma anche tu trovi la forza di ridere.

È insopportabile! continui sghignazzando E io mi sento tradito, davvero. Insomma, dovrebbe essere il mio maggiordomo! –

La risata scema velocemente.

Tony... –

Mh? –

Sorseggi il tuo scotch e lei ti cerca gli occhi.

Voglio che tu sappia che noi... tra me e Bruce non c'è mai stato... niente. –

Tentenna tra le parole, i soggetti, i pronomi. Quel “noi” che ormai è sottinteso essere “loro”, ma che in quella situazione, con le fedi ancora al loro posto, suona un po' strano.

Lo so. le vieni incontro, perché non ti sembra il caso che si senta ancora più in colpa Voi non siete come me. –

Le passi un braccio attorno spalle e insieme vi reclinate sul divano con un sospiro.

Eddai, fa con aria complice, spingendo con un gomito qualsiasi cosa sia successa in queste settimane, non potrei certo fartene una colpa. –

Inarchi le sopracciglia: – Ah, no? –

Non sarebbe da Tony Stark restare in astinenza così a lungo. –

E non ha tutti i torti, ma qua il punto è un altro. Se solo sapesse...

Ti stupiresti di quello che sono capace di fare, mia cara. –

Prende una lenta sorsata di scotch, ti concede un attimo prima di chiedertelo.

Hai voglia di parlarne? –

Ecco, appunto.

No. Sì. No... ti alzi e come incespichi nel disagio di quella risposta, incespichi anche nei tuoi stessi piedi oh, andiamo, sarebbe terribilmente imbarazzante! –

Più imbarazzante della conversazione che abbiamo appena avuto? – replica lei.

In realtà non è successo niente. agiti una mano con noncuranza mentre ti muovi nervoso per la stanza Non per merito mio, sia chiaro... –

Lei ti segue con lo sguardo, curiosa: – Al party per Nick, vero? –

Sei pronto a correggerla, a dirle che, no, Natasha se n'è andata via assieme a Clint, come al solito. Quando lei lancia la bomba.

Avrei dovuto immaginarlo. sospira improvvisamente turbata Era così sconvolto! Che cosa gli hai fatto, Tony? –

Ti strozzi con lo scotch.

Scusa?! – tossisci.

Sai benissimo di cosa sto parlando. – fa lei con quel suo solito cipiglio da insegnante.

Certo che lo so. ribatti con veemenza E l'ultima cosa di cui ho bisogno adesso, è ricevere dalla mia quasi-ex-moglie una strigliata sulle mie presunte molestie a Capitan Goldencock. –

Tony...! –

L'hai seriamente sconvolta.

Ti prego, esala con voce lamentosa portandosi una mano agli occhi dimmi che non l'hai chiamato davvero così. –

Credi che sarei ancora vivo per raccontarlo? –

Cos'hai combinato? – scandisce.

Non ti piacerà. – sospiri lanciando uno sguardo fuori dalla vetrata, sull'oceano aperto.

Non piace neanche a te. È una di quelle cose di cui a posteriori ti vergogni a morte, ma che sul momento ti sembrano dei colpi genio. Una di quelle cose alla Tony Stark, insomma.

Ci siamo giurati di aiutarci a vicenda, nel bene e nel male. la mano sottile di Pepper ti stringe la spalla mentre nel riflesso della vetrata ti affianca la sua figura Consideralo il mio ultimo atto come signora Stark. –

Non scenderò nei dettagli. –

Affare fatto. –

~

Pacca sulla spalla e bicchiere di mojito piazzato in mano.

Per Dio, contieniti, Cap. Sei l'anima della festa. –

È iniziato tutto così, da una stupida battuta. A dire il vero tu credi che fosse una battuta niente male, ma considerando come sono andate poi le cose, è un punto di vista opinabile.

Comunque, come ti aspettavi, Rogers ha reagito assumendo il suo solito cipiglio da damina offesa e ignorandoti bellamente. Ma il tuo umore era troppo pacifico per metterti a battibeccare, così ti sei limitato ad alzare gli occhi al cielo e ti sei allontanato lasciandolo lì, solo come l'hai trovato, con un mojito che – ne eri convinto – avresti ritrovato dopo qualche ora intonso e annacquato per il ghiaccio tutto sciolto. Be', fatti suoi se si ostinava a fare il puritano, no?

Erano solo le due di notte e la serata era appena iniziata. La musica del dj rombava tra le pareti della sala gremita di gente. Della metà di loro non conoscevi i nomi, ma le facce sì e questo era sufficiente per considerarli un buon riempitivo per un party come si deve – un party alla Stark.

Se non fosse stato per te, anche quel compleanno Nick l'avrebbe passato davanti al simulatore di strategia dell'elivelivolo. E invece eccolo là, tra due ali di ascoltatori con abbastanza alcol in corpo da trovare avvincenti persino i suoi pallosissimi racconti sulle imprese di guerra.

A proposito di alcol: c'era una gara tra Natasha e Maria che andava avanti da un'ora a colpi di shot di tequila. E tu hai puntato un migliaio di dollari – o era un milione? – su Maria, solo perché sapevi che questo l'avrebbe esaltata fino a convincerla a continuare. Per nulla al mondo ti saresti perso l'occasione di vedere la granitica e irreprensibile agente Hill vergognosamente sbronza.

Poi è successo.

Bruce ha detto che era molto stanco perché aveva lavorato tutto il giorno e ha salutato tutti e Pepper l'ha accompagnato alla porta. E non sai perché, ma in mezzo al casino e all'indifferenza generale, il tuo sguardo ha incrociato quello dell'unica persona là dentro abbastanza lucida da aver registrato la scena: Rogers, sempre lì, immobile e silenzioso nel suo angolo solitario.

Non sei riuscito ad interpretare la sua espressione, ma hai capito che in quella faccenda c'erano di mezzo già troppi occhi. Hai battuto infastidito le palpebre interrompendo quel contatto visivo e hai chiesto a J.A.R.V.I.S. di staccare le telecamere per una mezzora, perché non ci tenevi proprio che un giorno saltasse fuori qualche fotogramma. Ingollando una sorsata del tuo white russian ti sei allontanato dal chiasso della sala e sei uscito nella frescura del balcone. Nessuno ti ha notato e tantomeno seguito e hai ringraziato il cielo per questo.

Sinceramente, non sai per quanto tempo sei rimasto là fuori. Sai solo che a stare da schifo là era un po' meglio che stare da schifo in mezzo a tutta quella gente, quindi ci sei rimasto quanto ne avevi voglia.

Quando sei rientrato, il tuo bicchiere era vuoto e la sala era decisamente meno affollata – certamente in favore delle camere da letto. Colpa del dj: aveva messo su una serie di lenti psichedelici e i pochi rimasti si stavano dando a delle pomiciate selvagge sui divani. Speravi solo che si spostassero in qualche camera prima di commettere l'irreparabile sulla fodera da diecimila dollari.

Hai superato Clint e Natasha, intenti in una tranquilla partita a biliardo, e ti sei diretto al tavolo degli alcolici. Mentre ti versavi un Martini, per un pelo hai schivato la disperata corsa di Maria verso il bagno. I suoni che ne sono provenuti poco dopo hanno fatto inorridire tutti i presenti, ma non sono riusciti a destare Nick dal sonno pesante in cui era crollato, messo di traverso su una poltrona. E tu ti sei trovato a considerare che Maria sbronza non era questa gran cosa – di certo non era uno spettacolo che valesse mille dollari.

Accanto a te un sospiro seccato: – Vado a vedere come sta. –

Non è stato tanto per quello che ha detto, ma per come l'ha detto. Insomma, che Rogers restasse una fastidiosa crocerossina persino nel bel mezzo di un party, potevi anche capirlo. Ma che assumesse pure l'aria dell'adulto responsabile cui tocca vigilare su un branco di giovani incoscienti, ecco, questo ti dava piuttosto ai nervi.

Rilassati Mammy, siamo tutti adulti e vaccinati. E levati quel muso. Potrei offendermi: nessuno si annoia alle feste di Tony Stark.

Per tutta risposta lui ti ha squadrato con un'espressione di fastidiosissima superiorità e tu hai capito che non avresti sopportato a lungo tutto questo. Non ne potevi più di lui e della sua aria di sufficienza stampata su quella faccia da angioletto. Il Signor Purezza. Fanculo.

Fatti una bevuta, portati in camera una ragazza... gli hai suggerito muovendo con noncuranza una mano vivi un po', accidenti!

Rogers ha fatto finta di non cogliere la non tanto velata allusione alla sua totale e vergognosa inesperienza.

Piuttosto, ti ha agitato davanti il mojito affermando: Ci sto provando. Non mi fa effetto.

Ah, averlo il tuo metabolismo! hai sospirato Tieni. e gli hai messo in mano un altro bicchiere Bevi e buttati. Quella brunetta ci sta, secondo me.

L'hai preso per il collo, parlottando complice e indicando un paio di ragazze dall'altra parte della sala che starnazzavano nella vostra direzione. Lui ha ingollato un sorso e si è teso, lo potevi sentire dai muscoli rigidi del collo.

Certo anche la biondina... Oh, be', perché non tutte e due?

La sorsata gli è andata di traverso, facendolo diventare paonazzo. Tensione e vistoso imbarazzo: la tua vendetta si era compiuta alla perfezione. Hai nascosto il sogghigno mentre lo spingevi con decisione verso di loro.

Non sei rimasto a vedere lo spettacolo del suo rendersi ridicolo solo perché Maria non era ancora uscita dal bagno e i rumori provenienti da là stavano diventando a dir poco preoccupanti. Ma hai scoperto che Pepper ti aveva preceduto.

Sta bene. ti ha detto uscendo da lì e richiudendosi la porta alle spalle.

In quel momento vi ha raggiunto un suono agghiacciante.

Be', più o meno. ha aggiunto lei con espressione scioccata Vado a prepararle un caffè e poi me ne vado a dormire.

Hai annuito e hai accolto il suo bacio senza guardarla.

'Notte.

Te ne sei rimasto ancora un momento lì, davanti alla porta chiusa, con il bicchiere in mano. C'era una tizia che vomitava nel tuo bagno, tua moglie se ne stava andando a letto senza di te e metà delle camere era occupata da gente che scopava. Hai svuotato il bicchiere con una sorsata. Non si poteva dire che non fosse una festa riuscita.

Sei tornato in sala con l'intenzione di riempirtelo ancora una volta e, toh, sei incappato proprio nella scena migliore della serata. Rogers che si faceva trascinare in camera dalla biondina.

Vai Cap! gli hai urlato dietro alzando il pollice Scongela quel ghiacciolo! –

Martini il Martini va sempre bene.

La sala era ancora più vuota. Nick russava sulla poltrona e ti sei chiesto se e come rimuoverlo da lì senza farti venire un'ernia. Forse potevi usare il braccio meccanico. Clint aveva vinto la partita a biliardo: si vedeva da come si pavoneggiava senza pudore davanti a Natasha. Lei alzava gli occhi al cielo e scoteva la testa con rassegnazione.

Lo strillo è arrivato dal piano di sopra ed è stato così acuto da interrompere il russare di Nick.

Tu hai fatto un cenno agli altri e sei salito di sopra senza fretta. Sapevi che un secondo Martini ti sarebbe stato d'aiuto. Hai mollato il bicchiere vuoto su un tavolo di passaggio e ti sei messo a cercare la stanza del delitto.

Eccola là. Facile: la sola porta ancora chiusa mentre dalle altre spuntavano teste scarmigliate e incuriosite.

Circolare, non c'è niente da vedere. hai recitato con professionalità.

Da quanto tempo volevi dirlo!

Che stai combinando Capsicle? –

Era l'unico che mancava all'appello, quindi... per la miseria!

La scena che si presentava ai tuoi occhi era ai limiti del surreale.

La biondina era seminuda e stesa sul letto in una posa scomposta. Svenuta? Così sembrava. Di certo respirava.

Per quanto riguarda Rogers, invece... be', portava i segni inequivocabili delle attività svolte nell'ultima mezzora. Dai capelli arruffati alla camicia che penzolava sghemba sul bordo del letto alle labbra ancora tumide e...

E magari spostiamo l'attenzione su qualcos'altro, ok? – è intervenuto il tuo cervello già provato dall'alcol.

E i jeans. Erano slacciati e lasciavano intravedere un prevedibile rigonfiamento. Un mostruoso rigonfiamento. Una cosa che proprio tu non avevi mai visto in vita tua e anche solo ammetterlo era destabilizzante perché, insomma, tu sei stato a letto con gente di ogni sorta, ma... questo. Apparentemente Rogers avrebbe potuto competere senza fatica con John Holmes [1].

Non si era detto di spostare l'attenzione su altro?!

Non hai avuto alcuna difficoltà ad immaginare come si fosse svolta la scena. La biondina che ingenuamente si fa per dire fruga nella patta aperta e si ritrova in mano quella cosa. Lo shock doveva essere stato troppo forte, povera ragazza.

Santo cielo, Rogers. Mettilo via. Lentamente. –

Lui ti ha guardato con aria totalmente persa. Non capiva niente. Ma non era quello che l'alcol lo reggeva bene?

Poi di nuovo la tua attenzione si è concentrata sulla bestia. Ah, adesso ti era tutto più chiaro. Chissà quanto sangue era necessario per mantenerlo su. Probabilmente il già lento cervellino di Rogers era in black-out.

Stark!

Mani sulla patta ed espressione orripilata.

Ehi, non sono io ad aver sguinzagliato Nessie.

Che succede?

Chiunque fosse, è stato scacciato da un doppio “FUORI!” e non si è fatto più vedere.

Anche tu. Fuori di qui Stark.

Le tue sopracciglia sono schizzate in alto.

Tecnicamente questa è casa mia. gli hai fatto notare muovendo gli indici ad indicare l'ambiente E togli quelle mani: tanto non basterebbe Mijolnir a coprire quel mostro.

Non lo credevi possibile, ma lui è riuscito a diventare ancora più paonazzo.

Sei senza pudore! ha esclamato afferrando un cuscino Vattene!

Piantala di fare la verginella e...

Paff, il cuscino ti è volato in faccia e stonf, è caduto per terra. Tutto questo era così assurdo che eri lì lì per rivalutare la serata.

Senti, Stephanie... la finisci d'isterizzare?

Il suo crollo è stato qualcosa di tragicomico. Era così sconvolto, lì, su quel letto, con le mani fra i capelli. Un concentrato di senso di colpa e vergogna.

Ti sei seduto accanto a lui e gli hai fatto pat-pat sulla spalla, senza capire esattamente di cosa dovevi consolarlo. Di un'erezione da record?

Sai, molti venderebbero un rene in cambio di quella dotazione. gli hai detto con fare comprensivo.

Vago lamento disperato.

Sai come fare? ti sei schiarito la voce Papà ti ha fatto il discorso o settant'anni fa non si usava?

Lasciami in pace Stark. ha mugolato.

Certo che era un piagnone! Niente, il fare paterno non funzionava.

Forse avrebbe funzionato altro, hai pensato mentre la tua mano scivolava dalla spalla alla sua coscia. E non farai finta che l'alcol non abbia avuto la sua parte in questo.

Senti, Cap... resti tra noi, ma se ti serve una mano...

Crack.

Cazzo se ha fatto male! Oh, era tutto pieno di stelle. E dove diavolo stava il pavimento?

La porta ha fatto sbam e prima che tu te ne accorgessi eri solo, con una tizia svenuta nel letto, un principio di coma etilico e il setto nasale fracassato. Sì, quello era decisamente un party degno di Tony Stark.

~

Tu hai fatto cosa?! –

Ecco, lo sapevi che avrebbe dato di matto. Uno ti mena e ovviamente la colpa è tua. Ti pare che qualcuno si prenda la briga di difenderti? Ma certo che no! Nemmeno tua (ancora per poco ma comunque ancora) moglie.

Andiamo, mi hai visto fare di peggio. –

Anthony Stark, ti riprende non puoi fare proposte sessuali a chiunque. –

Sbuffi: – Lui non è mica chiunque! –

Oh, Dio.

– E adesso c'è? –

E dire che con me ci hai messo sette anni. – commenta con aria offesa.

Ma che c'entra? la guardi accigliato Io ero innamorato di te. –

Silenzio. Bene, uno a zero per te, vuoi sperare. Sei tu che ha incassato in una settimana un pugno e una richiesta di divorzio. Un po' di comprensione, che cazzo. Il karma, che fine ha fatto il karma?

Allarghi le braccia davanti al suo sguardo insistente: – Cosa...?

Ancora silenzio.

No.

Negazione. La affermi ancor prima di formulare concretamente l'idea che lei pensi che tu...

Oh, no. Pepper Pott-Stark, la risposta è no. –

Sospira, ti batte una mano sulla coscia.

D'accordo. fa conciliante.

Panico.

Pepper. la richiami mentre si allontana Pepper, non è così.

Lancia un'occhiata da sopra la spalla e ti sorride sorniona prima di scomparire al piano di sopra.

Continua a ripeterlo, magari te ne convincerai.

Cazzo. Bevi.

No, non bere. Visto che casino per un bicchiere in più? Ma poi guarda, ti trema pure la mano.

Oh, merda.

Non è mica normale che la predi così, eh? Calmati. Respira. Bevi.

Eh, no! Metti via, dai. Bravo.

Cosa c'è che non va? Strofinati la faccia, massaggia le tempie. Prova a spremere fuori i pensieri pressando le dita sulla scatola cranica. Dillo.

C'è che se la persona che ti conosce meglio al mondo ti dà ad intendere che sei innamorato di un altro, forse ha ragione. Ecco cosa c'è che non va.






[1] Per chi se lo stesse chiedendo, John Holmes è stato uno dei più famosi pornodivi al mondo, noto in particolare per le dimensioni spropositate del suo pene.

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Doralice