Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Shadow Nameless    13/02/2007    13 recensioni
Lui è un idiota. Lui è arancione. Lui è lui e, per questo, merita la solitudine.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questo non è un vero e proprio seguito

Questo non è un vero e proprio seguito, ma un diverso punto di vista, sono spiacente, ma la fic era nata per essere così, immaginate che quando l’ho pubblicata l’avevo già finita.

 

Blu notte

 

Blu, rosso e bianco.

Erano questi i colori principali del sul Clan.

Rosso e bianco i colori del ventaglio e blu lo sfondo su cui, normalmente, veniva raffigurato.

E quelli erano anche, a grandi linee, i colori dei componenti della sua famiglia.

O almeno erano i suoi.

Pelle lattea, bianca.

Capelli scuri con riflessi bluastri.

Occhi rossi, segno di una grande dinastia.

Amava quei colori come, del resto, aveva amato il suo Clan.

Ma non amava il suo aspetto.

A cosa serve un bel volto ad un assassino?

Ad un Vendicatore?

Attirava l’attenzione e basta.

O meglio, attirava la loro attenzione.

Persone che lo circondano solo per due begli occhi scuri.

Che si limitano ad osservarlo portando le mani al volto imbarazzato quando, esasperato, le degnava appena di uno sguardo.

Tutti lo osservano, ma nessuno si avvicina.

Lo vedono distante e non fanno niente per camminare al suo fianco.

E se tentano si allontana.

Non vuole l’aiuto di nessuno.

Ignora chi lo circonda e va avanti.

A testa alta, con sprezzante orgoglio.

Non guarda nessuno, ma, allo stesso tempo, coglie ogni cosa.

La felicità dell’amica al solo poter camminare accanto a lui e…

E qualcosa che non capisce.

Ma che ignora.

Non è un problema suo.

L’idiota non era l’unico ad essere solo, quindi poteva anche restarci.

Non ha più sette anni, non cerca più il sorriso di un bambino sconosciuto nascosto in un insulto.

Era ora di crescere.

Lui lo aveva fatto.

Ma l’altro non sembrava disposto a farlo.

Rideva, sempre; urlava, inutilmente; sorrideva, come uno stupido.

Era un persona orgogliosa, lui.

Non piangeva né per dolore né per felicità.

Aveva il suo orgoglio e questo gli bastava.

L’orgoglio e il silenzio.

L’orgoglio e la solitudine.

L’orgoglio del non chiedere aiuto, che porta ad essere soli.

La solitudine che porta a diventare orgogliosi, per riuscire a rialzarsi.

Per camminare a testa alta.

E allora, perché l’idiota non lo faceva? Perché non alzava quella stramaledetta testa?

Non nota le occhiate d’odio delle gente.

Troppo nella norma per essere scorte.

 

E lui va avanti incurante di chi resta indietro.

Di chi cambia.

Di chi non vorrebbe altro che un aiuto per non sprofondare.

Non vede e non vuole vedere.

Ma ad un certo punto, quando ormai è tardi, si decide a posare lo sguardo accanto a se.

E non capisce.

Trema, sciocco, perché ormai qualcosa è irrimediabilmente mutato e tu non hai fatto niente per fermarlo.

 

E più passa il tempo, più lo vede distante.

Una schiena troppo lontana per sperare anche solo di sfiorarla.

Qualcosa si ribella, una paura a metà fra il ricordo e il sentimento.

Ma ignora.

Ignora ogni cosa, non chiede, non si interessa.

Avanza.

Solo.

Senza neanche più il sorriso di un idiota a fargli compagnia.

 

Lo vede al suo fianco, ma è ancora distante.

Camminano insieme agli altri.

Eppure è ancora molto lontano.

Stringe i denti e guarda la strada di fronte a se.

Non gli importa.

Non deve importargli.

Con la coda dell’occhio lo osserva.

Non sorride, ma sta per farlo.

Lo conosce, lo sa.

E, senza una ragione, sorride anche lui, tranquillo.

Nota che qualcuno lo sta osservando sorpreso.

Ma non fanno domande, sanno che non risponderebbe.

Ma sorride.

Senza una ragione.

-MOSTRO!-

Sussulta.

Si gira.

Non capisce.

Incontra due occhi azzurro cielo.

Spezzati.

Poi…

Il fuoco.

Il rosso avvolge ogni cosa, segnandogli la pelle.

Avverte a mala pena le urla, i pianti, le finestre che andavano in pezzi.

Solo due occhi non più azzurri, ma rossi.

Dolore.

-Tu cosa sei?-

-Cosa sono? Sono ciò che mi hanno detto di essere fin da quando sono nato. Un mostro e, ora, brucia.-

 

Il rosso avvolse ogni cosa.

Cancellò il blu, mutandolo in grigi petali danzanti.

 

Scusa

 

Ed eccoci alla fine del secondo cap^^.

Sì, ok, la storia è andata avanti solo di due battute, ma… è nata così ù_ù.

A proposito, vi avviso sin da ora che oltre a questo ci sarà solo un altro cap.

Ringrazio: Suzaku, Hikary90, elie91, kyl, Kagchan, kuroihikaru, Artemisia 89, Helen Lance, RukiA, Amber, Jaly Chan, Scintilla.

E, sinceramente, vi ringrazio di cuore, sono felice che la mia storia vi abbia colpito e fatto provare qualcosa.

  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Shadow Nameless