Erano le otto di sera, ballavano già a da circa mezz'ora dal loro arrivo.
La musica si fermò, un uomo salì sul palco:
-Buon giorno signori e signore. Siamo qui oggi a questa serata in casa Vanguard per paralre di un fenomeno ormai diffuso, l'abbandono dei figli o la morte dei genitori o dei figli stessi.
Abbiamo girato per molti orfanotrofi chiedendo cosa desse ai ragazzi la forza di andare avanti.
Era il periodo del FFI e moltissimi ragazzi ci hanno risposto che era vedere la squadra giovanile giapponese combattere che gli dava tanta felicità. Alcuni dei componenti della squadra
sono orfani anche essi e siamo felici oggi di poterli chiamare sul palco!-
Seguì un lungo applauso.
Dei ragazzi salirono sul palco. L'uomo li presentò:
-Jude, adottato dalla famiglia Sharp e sua sorella Celia adottata invece dalla famiglia Hills.
Celeb, perse i genitori quando aveva sei anni e ora vive in un orfanotrofio per calciatori.
Camelia, menager della squadra perse i genitori in un incidente, poi andò in coma e le cancellarono la memoria. Ora vive con il coach della inazuma Japan.
Xaver Foster Loretta Dolly e Greenway Jordan, cresciuti come fratelli in orfanotrofio hanno riconosciuta la figura di padre in Astram Shiller.
Anche li perse il suo secondo figlio in un incidente, poco dopo aver perso la moglie.-
Da dietro il telo che faceva da divisorio con un altra stanza uscirono degli altri ragazzi.
-Scott Banyan.- contunuò l'uomo -Difensore della raimon, grazie ai suoi compagni è riuscito a continuare ad avere fiducia, dopo averla persa con l'abbandono da parte della madre.
Shawn Frost. Grande giocatore prima dell'alpine poi della raimon. Aveva un fratello gemello e quando morì nel famoso incidente di Hokkado di dieci anni fa lo spirito del fratello continuòa
vivere dentro di lui. Grazie al calcio ha accettato la morte della famiglai e ripreso il “vero se stesso.”
Gli altri componenti della raimon guardavano i compagni sul palco.
~Sono davvero in tanti a non avere un bel passato, anche Nelly e Axel hanno perso la madre da giovani, i genitori di Falco sono distanti, il padre di Nathan era un grande atleta arrivò
anche alle olimpiadi, ma un infortunio gli impedì di continuare a correre, per sempre. Di Shadow, Lilly, Master, Heat, Glecia. E tutti gli altri non so molto.-

Astram si avvicinò a Vanguard, non lo guardò in faccia, ma gli iniziò a parlare:
-Grazie di tutto.-
-E di cosa?-
-Di avermi fatto uscire prima di prigione, di avermi mostrato i miei figli ancora una volta, di avermi fatto uscire in pubblico, e di aver impedito che mi additassero. Grazie.-
-Non c'è di che, suo figlio Xavier ha giocato con mia figlia e con i suoi amici, si è mostrato leale, e sua figlia Aquilina ha allenato una squadra formidabile, non che mia figlia. Glielo dovevo.-
-Lei non mi doveva proprio nulla, signore.-
-O sì invece, è sopratutto colpa mia se lei ha creato la Genesis.-
-Che intende dire?-
-Lei cercava la vendetta verso un popolo che non ha aperto il caso sulla morte del suo secondo figlio. Era andato all'estero a giocare a calcio e lì è morto e nessuno a fatto nulla né per lei
né per sua figlia. Neanche io era stato messo al corrente anche se il deceduto aveva nazionalità giapponese.
Mi spiace signor Shiller.-
-Non si preoccupi signore.-
-E poi lei era stato anche accecato dal potere della pietra alius, sono sicuro che il vero lei non lo avrebbe mai fatto.-
-Amo questi ragazzi come se fossero figli miei, nessuno di loro però, sa davvero cosa è successo nel minimi dettagli, se non Lina.-
-Perché non glielo ha amai detto?-
-Perché avrebbero ucciso anche me, Lina e tutti loro. Poi è arrivata la pietra Alius, ma ancora non ho voluto dire loro la verità. Mi sento un verme orribile e debole per questo.-
-Non le chiedo di dire a me ciò che è successo, ma almeno lo dica a loro.-
-Belaltrix, Xene, Janus e Dvalin sono gli unici che non sono andati da qualche parte a vivere, tutti sono stati adottati e vivono felici. Gazel e Torch sono andati oltre mare, in corea.
Jordan vive da solo in un orfanotrofio.
Dvalin sta cercando lavoro per prendersi un appartamento in affitto.
Bellatrix e Xene vivono insieme e fanno lavoretti dopo la scuola e riescono a cavarsela.
Sono fiero di loro, molto fiero.-
-Capisco Signor Shiller, ma ora vada a parlare con i suoi figli.-
-Lo farò signor primo ministro.-
-Mi chiami Stuart, la prego.-
Astram annuì e sparì tra la folla.

-Mi concede questo ballo signorina?-
Lina era seduta e guardava l'uomo vestito in abito da sera bianco che le porgeva la mano.
-Chi sei?-
-Sono Daigo Senguuji, il fondatore del quinto settore.-
Lina lo guardò storto.
-Cosa hai fatto a Pardo?-
-Cosa?- gli chiese lui scuotendo la testa in segno di sorpresa.
-Ho allenato la Raimon, ho una laurea i psicologia, e il numero di Mark Evans sul telefono, diciamo che il capitano della raimon sa con chi parlare in certi momenti e su certe cose.- rispose
lei guardandolo più storto di prima.
-Volevo solo parlare con lei di una cosa.- si giustificò lui.
Lina gli porse la mano. -MI dica allora, se rimaniamo qui mio padre potrebbe ucciderla solo per come mi sta guardando.-
Iniziarono a danzare.
-Quanti anni hai Lina?-
-Da quando siamo passati al tu?-
-Quanti anni ha signora Shiller.- si corresse.
-23 signor Senguuji. Lei?-
-25.-
-Cosa mi voleva chiedere?-
In quel momento partì un lento. I due rallentarono il passo e abbassarono la voce.
-Sarebbe disposta ad allenare con me una squadra di calcio?--Il destino mi ha fatto capire che non posso abbandonare il calcio, ma non credo che allenerò una nuova squadra. Ho la Neo japan da allenare.-
-Quindi non ha abbandonato la squadra giusto?
-No.-
-Ha mai giocato a calcio?-
-Sì, come centrocampista quando giocavo con gli amici di mio fratello. Lei?-
-Giocavo come attaccante, ho iniziato a giocare quando sono arrivato in Giappone e ho cambiato vita, prima non mi riusciva.-
-Da dove viene?-
-Germania.-
Lina non si scompose.
-Quali tecniche conosce signor Senguuji?-
-Tutto ciò che è riferito a un drago.-
-Tipo?-
-Conosco parecchi tiri: il dragon cresh, il drago alato, il soffio del drago, il dragonscosso, la furia del drago, il drago di terra, la coda del drago.-
-Però, mi sorprende signor Senguuji.-
-Lei?-
-Conoscevo un tiro che avevo ideato con mio fratello.-
-Cioè?-
-Doppio colpo astrale.-
-Comè?-
-Questo no posso diglielo, posso dirle che è più forte della cometa dirompente e del pinguino spaziale messi insieme.-
La musica si affievolì fino a cesare, i due si separarono e non si parlarono più per il resto della serata.

L'uomo invitò i ragazzi a parlare al microfono.
Jude si avvicinò.
-Ho iniziato a giocare già da prima che i miei genitori morissero, ho sempre amato questo sport. Grazie al mio talento sono stato adottato dalla famiglia Sharp. Il mio unico rimpianto è che
mi sono allontanato da Celia.
La prima volta che giocai a calcio in una vera squadra è stato con la royal Accademy, poi sono passato alla Raimon e in fine alla Inazuma japan.
In tutte tre le squadre ho trovato delle persone fantastiche. Mi facevano sentire accettato...-
 

Il discorso andò avanti ancora qualche minuto. Mark guardava tutto con occhi attenti: suo nonno accanto a lui, i ragazzi sul palco, i signori Sharp, Vanguard e Shiller affiancati, la sua ex
allenatrice affianco a quell'uomo dai capelli rosa, Nelly accanto a suo padre, Axel affianco al suo.
Vide una figura muoversi velocemente. Era piccolina, e aveva qualcosa in mano.
Si muoveva bene, nessuno si accorgeva se gli passava tra i piedi.
Lo vide avvicinarsi all'allenatrice e a quell'uomo.
I due incrociarono lo sguardo.
~Stia attenta.~
Lei annuì.
Ma il bambino on volle niente da lei, si attaccò alla gamba di Daigo bisbigliandogli qualcosa. Ciò che aveva in mano era un pallone.
-Papà, papà, guarda cosa ho trovato!- il bambino bisbigliava.
-Cosa ci fai qui con un pallone?-
-Ci gioco papà!-
-Mi scusi Lina, accompagno fuori mio figlio.-
-Non c'è bisogno di scusarsi signor Daigo.-
Lina guardava quel bambino.
~M-Mi ricorda Xavier. Stesso sorriso. Stessa voglia di giocare a calcio. Stesso talento anche solo nel tenere un pallone in mano.~
~X-Xavier.~ era da anni che non pensava a suo fratello deceduto ~Xavier perché te ne sei andato? Eri troppo giovane. Ricordo ancora quando giocavamo nel giardino di casa. Xavier, mi
manchi.~
Daigo se ne era già andato, quindi nessuno vide la lacrima scendere sul viso di lei.
-Aquilina, tutto bene?- il padre di lei gli si affiancò.
-Tutto bene, padre.-
-Sai, pensavo di dirglielo.-
-Cosa?-
-Il perché, hai ragazzi.-
Lina comprese subito.
-Perché ora?-
-Perché mi sembra giusto.-
-Sai vero che hanno 15 anni? Che stanno iniziando ora ad avere le prime relazioni, a capire certe cose, anche solo a capire che avranno un futuro. Non puoi dargli un tale trauma.-
-Se lo dicessi più avanti finiranno per odiarmi, di nuovo. Bellatrix non si è ancora ripresa da quella volta.-
-Chiamala con il suo nome.-
-Lei odia il suo nome.-
Lina emise un sospiro: -I Vanguard ci hanno fornito della camere per stanotte, quando glielo dirai?-
-Stanotte stessa.