Hogwarts will always be there to welcome you home.
#5. Ziall – Patronus.
Liam
l'ha sempre preso bonariamente in giro, quando si trattava di
esercitarsi con l'incanto Patronus; non sapeva esattamente
perché,
ma dalla sua bacchetta non fuoriusciva mai altro che uno stupido
sbuffo di fumo argenteo, che si disperdeva all'istante, come se non
fosse nemmeno mai esistito. È estenuante, perché
ha scandagliato
tutti i suoi ricordi più felici alla ricerca di quello che
avrebbe
fatto funzionare l'incantesimo, ma niente, ogni suo tentativo
fallisce miseramente.
– Perché
non ce la faccio? – sbuffa entrando nel bagno del secondo
piano,
quello evitato da tutti perché sempre allagato a causa di
una
tubatura rotta e mai riparata; è sicuro di essere solo, ma
quando
sente uno strano rumore, come di risucchio, provenire da uno dei
cubicoli, capisce di essersi sbagliato. Non sa da dove spunti tutto
d'un tratto quella curiosità, perché davvero
dovrebbe farsi i fatti
suoi come al solito, fatto sta che si trova davanti alla porta di
quel gabinetto proprio quando questa viene spalancata e Zayn Malik,
il Corvonero del suo stesso anno per cui ha una cotta da mesi, con
cui non ha mai parlato, limitandosi ad osservarlo da lontano
perché
troppo intimidito per fare altro, compare sulla soglia accompagnato
dal suono dello sciacquone.
Si
guardano in faccia per qualche lungo attimo, poi il ragazzo gli
sorride ed esce dal bagno senza dire una parola, salutandolo con una
mano. Niall si trova ad arrossire come un perfetto idiota, e quando
se ne accorge sbuffa, un'altra volta, e si rinchiude nello stesso
cubicolo da cui è uscito l'altro, impregnato da un
insopportabile
odore di fumo.
Si
siede sulla tazza chiusa, giocando con la bacchetta per qualche
attimo, e comincia di nuovo a provare l'incantesimo finché,
seccato,
non ripensa alle parole saccenti del suo migliore amico e si
concentra per trovare un ricordo o una sensazione che l'ha travolto
dalla felicità.
E
non capisce esattamente perché, ma non appena il sorriso di
Zayn gli
appare dietro le palpebre chiuse, lo sbuffo di fumo argenteo sulla
punta della sua bacchetta di trasforma all'improvviso in un piccolo
furetto che comincia a correre allegro nel cubicolo.