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Autore: Sciarpata di verde    02/08/2012    2 recensioni
Violetta Senior. È così che mi chiamano all’istituto per ragazzi dotati che frequento in gran segreto. mi chiamano così perché sono la migliore. La più brava Super eroina che questa scuola abbia mai visto. Ma ho anche una vita da liceale, e guarda caso mi son andata ad innamorare del mio protetto...
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Noi siamo eroi

Capitolo 2

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- Lei deve aiutarci! La pagheremo tutto quello che vorrà! – pregò quasi in ginocchio l’uomo che aveva bussato alla porta poco prima del mio assalto al mio fratellastro.

- N-non capisco… - sorpreso Jim chiuse di corsa la porta. Solo dopo tutti noi ci rendemmo conto di chi era quell’uomo, o meglio, io mi resi conto di chi era: il signor Medison, il padre di Artur! Che ci faceva lì in quel momento?

- La prego! Ci aiuti! Lei è l’unico che può prestarci soccorso! – mancava poco e avrebbe pianto!

- Okay… Chris, prepara del caffè, io e il signore parliamo in salotto – si riferì alla moglie che con un gesto si congedò in cucina –Adesso respiri, si alzi e mi spieghi tutto con calma – disse al signore aiutandolo ad alzarsi.

 

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- Io vi conosco fin troppo bene signor Wandom, lei è il preside della più grande scuola di super eroi che io conosca. Da una parte è quella tenuta più segreta, dall’altra è la più conosciuta dalle persone giuste! Devo chiedervi un favore urgentissimo… - tremava mentre parlava.

- Ditemi, signor Medison – sorseggiò il caffè.

Scommetto che anche lui ha pensato che il nome del signore sia davvero strano!

- Come dovreste sapere (perché so che voi siete un uomo ben informato!) io sono il proprietario di una grande azienda di tessuti, famosa in tutto il mondo e grande fornitrice, la Medison’s drapery. Purtroppo sono malato gravemente di cuore, e secondo i medici potrei morire da un momento all’altro d’infarto per un’emozione troppo forte! In pratica sono destinato ad una vita priva di emozioni sul filo del rasoio…

Mio figlio Artur, il minore dei miei due figli, è l’erede leggittimo delle mie proprietà, (ho già scritto il testamento col notaio e tutto il resto…) ma c’è un problema. Mio figlio maggiore Vincent, quando ha saputo della mia scelta è andato su tutte le furie… - posò la tazza sul tavolino facendo una pausa, sempre tremando, forse più di prima, poi riprese:-… Ha deciso di… ecco di… beh, diciamo che ha quasi minacciato di morte tutta la sua famiglia e questo mi ha causato molti problemi, sia a casa che nel mio cuore – si appoggiò una mano sul petto e sospirò a fondo – Ogni giorno rischio sempre più di lasciare questo mondo a causa sua e come se non bastasse Vincent cerca di rapire sempre più spesso Artur. Di cosa ne voglia fare non ne ho la più pallida idea! A parte ucciderlo… Ma il fatto che i miei figli combattino per una stupida eredità… lo trovo… - cominciò a singhiozzare – … Terribile! –

- Mi scusi se ve lo domando, ma perché ha lasciato un’azienda così importante nelle mani di un’adolescente piuttosto che nelle mani del primo genito? – domandai io intromettendomi nel discorso.

- Artur è un adolescente? – domandò un po’ sbigottito Jim.

- Si… - balbetto in imbarazzo – Ma, vede, da quando c’è lui a capo dei reparti sembra andare sempre tutto meglio! Riesce ad ottimizzare qualunque cosa! È proprio portato per questo mestiere! Mentre Vincent… beh, comprendo il suo impegno, ma… nei reparti che lui segue si sono già licenziati 20 lavoratori… e non sono pochi! Ma soprattutto… questo è il minimo di quello che è successo con lui! –

- Capisco… - mio padre posò la tazza sul tavolo sospirando – Quindi… volete una guardia del corpo per Artur… -

- Esatto! – prese una valigetta in mano, cosa che prima non avevo notato!

- Sono disposto a pagarvi qualunque prezzo! –

- Non occorre un anticipo ora… ne riparleremo con il supereroe che vi manderò –

- Bene! Ora si che sono più tranquillo. Ma… - titubò il signore.

- Cosa c’è? – i ma non portano mai nulla di buono…

- Non è che ne avete uno disponibile adesso? –

- Adesso?! – saltò in piedi Jim – A quest’ora?! Ma se era così urgente perché non siete venuto sta mattina? – sbraitò.

- Avevo… delle visite… - balbettò –Ecco io devo andare dal medico una volta a settimana per dei controlli al cuore, e proprio questa mattina era capitata una visita importantissima! Per colpa di Vincent i malori sono aumentati e sono stato diverse volte male! Prima di adesso non ho potuto… -

Il mio padrino ci pensò su per un po’ quando un’ultima supplica arrivò alle sue orecchie:- La prego! Mi aiuti! –. Così sospirò paziente ed indicandomi esclamò:- L’unica disponibile è lei. O vi accontentate o aspettate domani! – diede un ultimatum.

- Che poteri ha? –

- Vede… in verità sono ancora un po’ sconosciuti a tutti noi i suoi completi poteri, ma posso assicurarle che è tra i migliori – mi sorrise.

- Accetto! – si strinsero le mani e dopo di che espresse il desiderio di aspettarmi in macchina così che avrei avuto il tempo di prepararmi valige eccetera con calma.


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- Oh mio Dio! Oh mio Diooo!! La mia prima missione! Non ci posso credere!! – saltellavo per tutta la casa entusiasta come una pasqua seguita da una fiera Chris ed un ancora più fiero, ma preoccupato Jim ed infine da un Tomy verde d’invidia!

- Ascoltami bene signorinella! – attirò la mia attenzione mio padre – Avere la prima missione è una grande responsabilità! E tu non hai ancora sviluppato al massimo i tuoi poteri! Ecco perché la prima (quella nominata in classe) non l’avevo affidata a te, ma date le circostanze sono stato costretto, ma so che ce la potrai fare – mi prese le spalle e mi guardò negli occhi – Ehi! È chiaro? – annuii sorridendo – Sarai perfetta, ce la puoi fare! Non ti scoraggiare mai! – quelle parole probabilmente le stava dicendo più a se stesso che a me per darsi la forza di lasciarmi andare… e lì mi commossi a tal punto da buttarmi tra le sue braccia chiamandolo papà. So che gli piace.

Così tutti commossi andammo nella mia camera.

- Ma quanta roba posso portare in missione? – domandai come una totale imbranata. Come se tutto quello che avessi studiato fin ora fosse svanito nel nulla!

- Poco. Poco e niente. In pratica devi portarti solo i ricambi delle tute, maschere e biancheria intima, considerando che deve entrarti tutto in uno zainetto molto leggero – mi spiegò Chris cacciandomi tutte le tutine che possedevo. Fortuna che le mie si rimpiccioliscono!

- Oh! E… basta? – domandai un po’ confusa.

- Una bottiglietta d’acqua che in missione puoi riempire facilmente, o almeno si suppone, e una capsula di cibo di scorta. Capsula frigorifera…  - continuò Jim.

- Come quelle di Dragon Ball? – vedevamo spesso cartoni tutti insieme… perché dicevano che mi avrebbe fatto sentire più parte della famiglia.

- Si! Esattamente! – sorrise.

Ed in men che non si dica il mio zainetto fu riempito e pronto! Più veloce che potevo indossai una delle tutine e, aggiustandomi un po’, ero pronta anch’io.

Già il fatto che fosse la prima missione mi eccitava parecchio, ma poi… pensare che colui che dovevo proteggere era proprio Artur! Cavoli… non si capiva se il cuore mi batteva più per una cosa che per un’altra! Ma… non avrei avuto il tempo per le smancerie… sarei dovuta essere davvero professionale! E molto discreta, ce la posso fare! Anche se… con veri criminali non avevo mai combattuto… la paura infatti si fece facilmente largo in me, ma abilmente la mia mente addestrata la scacciò.

Troppe emozioni insieme!

Chissà se il mio cuore non esploderà! pensavo.

Salutai calorosamente tutta la famiglia. Non sapevo quando sarei tornata né se i miei criminali sarebbero stati tanto pericolosi da preoccuparmi se sarei tornata o meno a casa… Quindi ad uno ad uno li abbracciai, e, si, anche Tony la peste abbracciai, perché tutto sommato mi sarebbero mancati i nostri battibecchi… poi mi resi conto che sembrava proprio come se stessi partendo per una guerra! Tutto d’un tratto capii cosa provavano un tempo i soldati nelle grandi guerre mondiali. Un brivido mi percorse la schiena e la tristezza salì. Li abbracciai e baciai nuovamente tutti quanti con le lacrime agli occhi.

Senza farlo apposta commossi anche Chris che nascose il viso nell’incavo tra collo e spalla di Jim, mentre lui mi sorrideva dolcemente ed orgoglioso. Che tenerezza…

Quella sì che l’avrei chiamata per sempre famiglia.

Prima che potessero scendere altre lacrime e ripensamenti vari, salii nella lussuosissima macchina salutandoli ancora dal finestrino. Come al solito partirono molte altre raccomandazioni di vario tipo! Tipico dei genitori…

- Vi voglio bene! – urlai loro quando la macchina partì allontanandosi. Svolazzai la mano fuori come se non volessi lasciarli.

- Anche noi te ne vogliamo!! Ci mancherai, tesoro! – urlarono in cambio. Persino Tony rispose.

Qualunque cosa succeda… li amerò per sempre! e con questo pensiero mi allontanai da tutto ciò che conoscevo, per avviarmi verso un’immensa avventura.

 

 

E così… ho aggiornato… ^^” non tiratemi verdure in faccia cortesemente. Ci ho messo un po’… ma in questo mese sono stata molto impegnata! (al mare, al sole, sulla spiaggia, coi bimbi belli che mi gironzolavano intorno) O_O beh… comunque ^^” spero vi piaccia il nuovo e commovente capitolo! Ci risentiremo con la prossima storia!! :* bacioni!

 

   
 
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