Videogiochi > Tekken
Ricorda la storia  |       
Autore: Angel TR    03/08/2012    3 recensioni
Pioggia isterica
Sai che novità
La gente che mi giudica
E tu boom boom boom

Sulle note della canzone di Nina Zilli, un solo filo conduttore che lega queste one-shot.
Dalla speranza al fregarsene del giudizio della gente,
dalla seduzione di una donna al semplice abbraccio privo di malizia di una ragazza,
perchè l'amore è femmina.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’Amore e' Femmina.




Prompt: Pioggia.
Personaggi: Asuka/Hwoarang
Ambientazione: post Tekken 5


Ma che caldo fa
Oggi la città
Ha un martello nella testa
Che fa boom boom boom

Pioggia isterica
Sai che novità
La gente che mi giudica
E tu boom boom boom

La moto sfrecciava veloce tra le strade di Osaka, sollevando, al suo passaggio, ritagli di giornali e involucri sporchi di briciole di pane.
Dietro di sé, a testimoniare la potenza del motore, si lasciava una grossa scia di fumo. Pioveva forte, talmente forte che correre in motocicletta era considerato un gesto folle: potevi cadere, farti male, romperti l’osso del collo.
Soprattutto se non avevi il casco
E Asuka, il casco, non lo indossava. Come conseguenza, le si erano appiccicati i capelli al viso e gocce di pioggia le scorrevano lungo le guance pallide per il vento e il freddo.
Pochi giorni fa, sulla città era calata una cappa afosa che faceva apparire quella pioggia ancora più strana. Pioggia fittissima a luglio. E pensare che avevamo organizzato una giornata a mare.
Il semaforo davanti a loro scintillò come un faro nella notte, verde. Diverse persone attraversarono e, sbuffando, Hwoarang fu costretto a fermarsi.
Asuka si girò a destra e a sinistra, irritata dagli sguardi del signor Kurosawa, il naso schiacciato contro il vetro del pan-ya dove suo padre la mandava sempre a comprare le paste.
Dopo essersi guardata velocemente attorno, si rese conto che la stavano osservando tutti; e che, quei tutti, erano persone che conoscevano lei e, soprattutto, suo padre.
Sarebbero corsi a riferirgli che la sua figlioletta così saggia era in sella ad una moto abbracciata ad un tipo molto poco raccomandabile? Asuka schiacciò la faccia contro la schiena di Hwoarang fasciata dal giubbino di pelle, anche se oramai chiunque l’aveva vista.
Asuka era riconoscibile. C’erano migliaia di divise come la sua in giro, ma chi la portava come lei? Nessuno, appunto.
Hwoarang si girò verso di lei, gli occhiali da motociclista chiazzati d’acqua piovana spinti in su sulla fronte a fermare quella massa di capelli rossi così rara per un coreano. Stava sorridendo. E non c’erano risposte ad un sorriso così bello e genuino.
:-Li conosci?-, chiese.
Asuka rispose con un brontolio e Hwoarang rise. :-Ti dispiace?-
:-Di cosa?-
:-Che ti vedano con me. Non sono quello che tutti si aspettano per te.- lo disse con un tono così scherzoso che all’inizio le venne da ridere; eppure quelle parole così serie stridevano con il modo in cui le aveva dette e Asuka alzò la testa per incontrare lo sguardo di Hwoarang.
Non mi ero sbagliata. Gli dispiace.
:-Non me ne frega. Per chi mi hai presa, rosso?- gli disse, dandogli un buffetto sulla schiena. Era un po’offesa, per la verità. Davvero pensava che i giudizi della gente fossero così importanti per lei? Era vero; era stata la Mediatrice di Osaka, colei che portava la pace con la guerra in città.
All’inizio non l’avevano giudicata?
“Cosa ci fa una ragazzina a fare a pugni? Alla sua età dovrebbe pensare ai ragazzi e alla scuola.”
Si era limitata a storcere il naso e a continuare per la sua strada, a fare quello che la faceva sentire meglio. Osservò il ragazzo che sorrideva ad un bambino che, mano nella mano con la mamma, continuava a guardare la moto con la bocca sbarrata.
I bambini sono così semplici: non giudicano, ti offrono solo il loro sorriso migliore. Probabilmente pensava che Hwoarang fosse un supereroe in sella alla sua Aka-bike(*) pronto a salvare Osaka.
Con lui, Asuka poteva essere chiunque: la brava ragazza, la teppistella, una sciocca diciassettenne, o semplicemente sé stessa.
:-Andiamo al mare.-, propose lei e Hwoarang rise di gusto, approvando la sua scelta.
La faceva stare bene?
Le faceva battere il cuore per la felicità?
La risposta era una sola: sì.
E gli sguardi accusatori della gente divennero solo dei pizzichini sulla schiena.


Angolo autrice
*si affaccia* Bonjour! *_*
Io amo la canzone di Nina Zilli...e avevo in testa da un po di fare una fiction su questa canzone. Poi alla fine ho detto "Ma va, vada per Tekken!". Spero vi piaccia...non è niente di che, lo ammetto xD
P.S. Aka in giapponese significa rosso. Avete presente la Batmobile? Ecco: l'Aka-bike di Hwoarang ! XD
Besitos, Angel <3

  
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: Angel TR