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Autore: Light Blue    06/08/2012    3 recensioni
Avete mai desiderato di passare un'intera giornata estiva assieme al vostro personaggio preferito?
Round-robin dedicata all'Estate e a tutti coloro che hanno un Inazumiano nel cuore!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Se ti dicessi che ti amo?”


 
Quella sera, Maki decise di andare a fare un giro per le bancarelle situate nelle varie vie della località marina in cui avevamo deciso di trascorrere le vacanze.
L’idea della vacanza fu di Ryuuji, che stanco di stare ad Inazuma-Cho per tutta l’estate, chiese a Hiroto, Reina, Maki, Nagumo, Suzuno e me di affittare insieme una villetta e trascorrere qualche settimana al mare.
Ovviamente, accettammo tutti di buon grado.
“Eri, guarda questo fiore! Starebbe benissimo sui tuoi capelli castano scuro: crea contrasto!” esclamò Maki, prendendo un enorme fiore per capelli, rosa.
“Maki, sai che non metterei mai un affare del genere, soprattutto rosa” risposi io, guardando schifata l’accessorio che ancora teneva in mano.
“Peccato… Rei, Rei! Guarda che belle queste collane!” posato il fiore, si diresse verso la bancarella accanto richiamando l’attenzione di Reina, che camminava poco più avanti abbracciata a Hiroto.
Si stava divertendo un mondo, come una bambina in negozio di dolciumi.
Mi guardai intorno, notando che Nagumo e Ryuuji si erano persi in mezzo alla folla, e nello stesso istante realizzai di essere rimasta sola con Suzuno; inevitabilmente avvampai all’istante.
Già, perché io di lui ero innamorata persa ormai da un anno, da quando, grazie a Maki e Ryuuji, miei compagni di classe, lo conobbi ad una festa di compleanno.
Ciò che mi colpì di lui, fu la sua impassibilità e la sua freddezza di fronte a qualsiasi cosa.
Non c’era cosa, animale o persona che suscitasse in lui un minimo di interesse.
Ed io, amante delle sfide, non persi l’occasione e m’imposi di riuscire a farlo innamorare di me.
Conoscendolo meglio poi, quella che inizialmente era la tipica cotta di una sedicenne, diventò qualcosa di più.
Fino ad allora però, i risultati non si erano ancora visti, e un po’ mi stavo demoralizzando; anche se non avrei rinunciato per nulla al mondo a lui.
Cercai di non pensarci, spostando la mia attenzione sulle bancarelle che mi circondavano: erano ricolme di qualsiasi cosa, dai cibi alle bevande, dai vestiti alle scarpe, dagli accessori per la persona a quelli per la casa.
Insomma, c’era di tutto!
Venni colpita in particolare dalla merce di una bancarella: braccialetti, di tutti i tipi, dimensioni, colori.
Io adoravo i braccialetti e ne prendevo uno per ogni momento o luogo da ricordare.
Ad attirarmi, fu uno sottilissimo intreccio di fili di cotone azzurri e blu, dal motivo floreale.
Era molto semplice, del resto io non amavo proprio gli accessori vistosi.
Non feci neanche in tempo ad avvicinare le dita a quel finissimo intreccio di fili, dato che Maki e la sua esuberanza mi trascinarono verso una pista da ballo lì vicina.
Mi dispiacque molto, perché l’avrei volentieri acquistato quel braccialettino.
Passammo qualche ora tra balli, drink e cibo.
Ad un certo punto, quando troppa gente si era lanciata in pista, sentii una presenza alle mie spalle e un fresco odore di menta e limone. Avrei riconosciuto quel profumo fra mille.
“Andiamocene” mi sussurrò all’orecchio Suzuno. Suonava più come un ordine.
Mi chiuse il polso in una presa decisa ma attenta a non farmi male, e mi trascinò fino alla baia lì vicina.
“Non sopportavo più tutta quella confusione e quel rumore assordante” disse mentre si sedeva fine sabbia giallognola.
“Già, neanche io” concordai imitandolo.
C’era un leggero venticello fresco che scompigliava i nostri capelli; o meglio, i suoi perché io li avevo legati.
Non faceva freddo, però istintivamente raccolsi le ginocchia al petto.
Con la coda dell’occhio spiai i movimenti del ragazzo seduto di fianco a me, e mi accorsi che i suoi capelli sembravano argentati, grazie al riflesso della luna piena. Era davvero bellissimo.
Con uno scatto, come si fosse ricordato di qualcosa d’importante, una mano nella tasca dei pantaloncini e ne tirò fuori qualcosa; aveva il pugno chiuso, perciò non potevo sapere di cosa si trattasse.
Tese la mano verso di me e l’aprì.
Rimasi senza parole per un minuto buono, imbambolata lì come un pesce lesso senza sapere cosa fare, spostando lo sguardo da lui all’oggetto nella sua mano.
“Il braccialetto della bancarella…” esclamai incantata dal gesto che aveva compiuto.
“Beh, ho visto che ti piaceva e ho pensato di prenderlo…” disse come per giustificarsi, voltando la testa verso il mare che rifletteva il nero del cielo notturno.
“Me lo metti?” gli chiesi con un sorriso.
Suzuno, in risposta, si avvicinò, prese ancora una volta il mio polso e ci avvolse il filo sottile, legandolo abbastanza stretto.
Quando sollevai il capo, notai la nostra -eccessiva- vicinanza; non che mi dispiacesse, certo.
Lo fissai un attimo negli occhi, poi mi sporsi verso di lui e gli posai un delicato bacio sulla guancia.
“Grazie”
Suzuno, cercando di nascondere l’imbarazzo, iniziò a contemplare le leggere onde provocate dalla bassa marea.
Io invece avevo in mente tutt’altro: in quel momento, pensai che avrei dovuto confessargli i miei sentimenti.
“Se ti dicessi che ti amo?” chiesi di getto, senza pensarci due volte.
In certi casi, l’unica cosa che si può fare è buttarsi.O la va, o la spacca.
Lui alzò di scatto la testa, incatenando il suo sguardo al mio.
Azzurro ghiaccio e azzurro cielo.
Sentivo che il mio viso stava andando a fuoco e l’imbarazzo era al limite, ma non abbassai lo sguardo.
No, non l’avrei mai fatto: il mio orgoglio me lo impediva.
E poi i suoi occhi avevano magnetizzato i miei, non riuscivo a fare altro che guardarlo.
Aveva appena aperto bocca, quando arrivò Nagumo un po’ troppo allegro.
“Ehi, ragazzi! Che ci fate qui soli soletti? Daiii venite con me…” parlava in modo strascicato e si masticava le parole; evidentemente aveva esagerato con i drink.
Degli altri non c’era ombra, quindi probabilmente avevano pensato bene di scaricarlo a noi e di filarsela. Ottimo.
Il rosso fece per incamminarsi ma barcollava così tanto che perse l’equilibrio, perciò Suzuno fu costretto a sorreggerlo fino a che non arrivammo alla villetta.
Ovviamente con Nagumo mezzo ubriaco che cantava a squarciagola canzoni inventate sul momento, non si era più tornati sulla mia domanda, ma io attendevo comunque impaziente una risposta.
Entrati in casa, Suzuno si diresse immediatamente in camera del suo compare… senza rivolgermi uno sguardo né una parola.
L’avrei mai ottenuta una risposta?
Andai in camera, mi lavai, mi cambiai e mi misi a letto; per quel giorno, avevo fatto anche già troppo.
Proprio mentre ero appena caduta in uno stato di profondo dormiveglia, sentii la porta aprirsi con un lieve scricchiolio.
Non fui molto sorpresa di chi vidi entrare, infondo mi doveva ancora qualcosa.
“Fuusuke”
“Hai dimenticato qualcosa”
“Cosa?” domandai confusa: aveva forse intenzione di rispondermi?
Il mio cuore prese a battere furiosamente in petto e senza accorgermene trattenni il fiato.
“Questo” in due passi si affiancò al mio letto, si sedette e mi baciò.
Non era un bacio dolce e casto, no. Come poteva esserlo visto e considerato il suo carattere? Lui non è così.
Sembrava più un’urgenza, un qualcosa di bramato da tanto tempo.
Come una persona che ha vagato per giorni nel deserto senz’acqua, o come uno che ha appena battuto il record di apnea.
Risposi quasi subito, lasciandomi trasportare dalla sua frenesia e dalla passione.
Quando ci staccammo, avevamo entrambi il fiato corto.
“Cosa significa?” chiesi. La tipica domanda, ma volevo comunque sentirmelo dire da lui.
“Se ti dicessi che ti amo?”



Note:
Come ho scritto nella fic, o la va o la spacca.
Quindi ho postato.
Non so che dire, sinceramente °///° non è troppo "fluffosa" penso, perché sennò sarei caduta nell'OOC con Suzuno.
Ma forse l'ho fatto lo stesso.
Meglio che vada a recuperare tutte le recensioni con cui sono rimasta indietro, và.
Buona lettura(?), spero vi piaccia(?!) :D
Baci

Light Blue
   
 
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