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Autore: JackPortiero    06/08/2012    1 recensioni
By JackPortiero! Siamo sempre sotto un illusione di quelle alla "Road to Ninja", e Tobi è sempre e cmq Hinata dalla vera realtà! Ma venendo all'introduzione... ecco a voi il primo filone narrativo interamente ambientato nell'arco temporale del manga stesso. E' una Missing Moment, è un Remake introspettivo, la decodificazione in chiave sentimentale del Codice. E' L'ESAME PER CHUNIN. E' NARUHINA PURO. Hinata e Naruto sono entrambi i Jinchuuriki del Kyuubi, e si sono tristemente lasciati ormai da 9/10 mesi, senza essersi mai dati neanche un bacio. Tuttavia, senza mai arrendersi, entrambi lottano per poter un giorno viveve il loro Legame, perchè sia riconosciuto da tutti. E' il loro Nindo, un Sogno che passa necessariamente per il traguardo di chunin. Perchè chunin vuol dire leader, è carisma, significa accettazione. Ma mentre l'iscrizione all'esame per chunin per Naruto risulta scontata, poichè non deve rendere conto a nessuno, per Hinata è diverso... Perchè Hinata è il "Jinchuuriki dal matrimonio combinato", la Hyuga femmina che deve tramandare il byukugan nella sua purezza, senza accampare capricci o esporsi a inutili rischi. Il padre... le permettarà davvero, di iscriversi a quell'esame? E la figlia... anche stavolta obbedirà a lui senza fiatare?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'AMORE IN CODICE'
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KURAMA!! (Yes! I am.)


I found my anwser.


*****



"Hai ragione, Hinata. E' un tuo diritto, sapere..." - ammise adagio il genitore - "...e ormai, credo anche che tu sia in grado di capire..." - affermò con finta convinzione, quasi a promettere celerità ed esaustività di spiegazioni. Ma fatto sta che Hiashi non era affatto tranquillo. Prese ulteriore tempo.

"Che sguardo strano avete, padre... Così pieno di rimpianto... Ma che succede!?"

(( Come faccio... come faccio a dirglielo!? )) - s'angosciò terribilmente il fragile uomo. Non si rese conto di lasciarlo trasparire, stavolta, in maniera evidente.
 "Ascoltami attentamente, figlia mia..." - premesse cautamente - "Tua madre non c'entra niente, è dipeso unicamente da me..."

"Padre! Non vi ho mai visto così!!... MA perché fate quella faccia!?... COSA c'entra la mamma??
 Perché... PERCHE' ci mettete così tanto?!?... Kurama se lo sai dimmi cosa sta per..."

"Dodici anni fa..." - si decise finalmente Hiashi - "...subito dopo l'attacco della Volpe al Villaggio..."

"NO!! non è possibile! NON ci credo!... NON può essere vero!! Ma perché... PERCHE' TUTTI SI PRENDONO GIOCO DI ME??
"Aspetta Hinata... Non è così! Naruto non ti ha mai..."
"Dopo tutti questi anni non provare a consolarmi, TU! Lasciami da sola con mio padre, ora! Ce la faccio benissimo da sola!
  Non è di Naruto che voglio sapere, stupida! Di te... con te... parlerò dopo..."


La ragazzina rimase imbambolata, silenziosa, volutamente rigida, per riuscire in tutti i modi a controllarsi. Kurama le rivelò tutto in un istante, prima che potesse farlo il padre, per cui dovette stare ad ascoltare tutto due volte. Ma la corvina, tutto sommato, seppe trattenersi dall'esplodere in un incontrollato impeto d'ira, come accade quasi sempre a un Jinchuuriki nel momento in cui constata il vuoto totale attorno a sé, finendo così col riempire il proprio cuore con l'unico sentimento che resta. La rabbia. Quella rabbia che in Naruto, come nella maggior parte dei casi, rischiava di bruciare in Odio, volontà di distruggere personalmente ogni cosa, e che in Hinata poteva invece soffocare in Commiserazione, e tramutarsi in un atipico desiderio di trascender la realtà in un infinito sogno, disinteressandosi di tutto il resto.

Ma alla Bambina della Profezia, tutto questo non poteva succedere. Non avrebbe fatto implodere se stessa, risucchiando il resto. E questo perché... aveva un sogno, un sorriso, un nindo per cui combattere.

Hinata Hyuga... sentiva di aver sparso troppe promesse in giro, per perdersi nell'oscurità così. E non si trattava semplicemente di Naruto... ma di Kurama e tutti gli altri.
Tali giuramenti, li aveva fatti anche a se stessa. Eran promesse salvifiche abbinate a una Libertà da dare presto, e un Esempio da seguire sempre, senza alcun rimpianto.
QUESTE erano le cose che non gli avrebbe potuto togliere mai nessuno. E pur soffrendo terribilmente per esser davvero l'invisibile strumento del Villaggio, ora poteva conoscere maggiormente se stessa proprio per questo calvario, e già iniziava a riflettere sulle vicende passate, e le conseguenze future di una simile rivelazione. Rivalutandole in quasi perfetto auto-controllo, perché lei...


"IO SONO UNA HYUGA. - La compostezza, prima di tutto.... La calma è vitale, devo sempre dimostrare con dignità chi sono...
  Devo diventare forte come mio padre restando gentile come mia madre... Devo ancora sanare l'odio che c'è tra me e mia sorella...
 NON SONO SOLA. - Naruto... è come me. E Kurama... non è cattivo. Siamo noi, che lo usiamo... Se fosse un mostro mi avrebbe presa quando poteva...
E' così! Dipende tutto da me... Il giorno in cui mi arrenderò sarà la fine! è in momenti come questo che Kurama rischia di essere usato come Kyuubi."


"Figlia mia, tu eri l'unica compatibile..." - provò a giustificarsi Hiashi al termine di una lunga spiegazione, poco seguita, a onor del vero - "...non c'era nessun altro oltre a te che potesse..."
"Voi... c-continuate a prendermi in giro, padre..." - affermò piano ma con sicurezza la ragazza, la quale aveva compreso che tacere anche stavolta e assecondare gli eventi, vivendo così una vita di rimpianti, l'avrebbe portata a infine a esplodere. Inoltre il padre continuava a mentire e a omettere le verità più importanti, e questo proprio non poteva sopportarlo, da parte sua. Quante altre cose gli nascondeva?
"Io capisco, capisco tutto... Avete dovuto. Sono una forza portante. E allora!?" - s'affrettò a dire Hinata, un po' indispettita, ponendo molta enfasi sul suo "allora".
"I-io... ne vado orgogliosa!" - stabilì la corvina, stringendo le mani al petto - "Non ce l'ho voi per questo. Ma come potete dirmi però che sono l'unica?... e Naruto!?"

"E' così, Kurama... Noi siamo in tre. Siamo uno... Non è colpa tua! E poi... come potrei arrabbiarmi o vergognarmi di essere tua amica? Di essere la persona che può aiutarti..."

Nel nominare l'Uzumaki, la piccola Hinata aveva alzato lo sguardò verso il genitore; e anche un po'... la voce. Hiashi era alquanto infastidito, dalla lieve e inedita irriverenza della figlia, anche se favorevolmente sorpreso per la sua capacità di reazione. Però a parer suo l'aveva guardato in maniera decisamente ribelle, come a pretendere irrispettosamente una spiegazione.
Obiettivamente, a dire il vero, fu solo un attimo. La corvina abbassò irrisoluta il viso, pensierosa, un po' pentita, senza realizzare quanto il padre si fosse innervosito per quell'anomala frazione di secondo.

"Io e Naruto siamo stati usati come strumenti di pace, da controllare e tenere separati... Ma nessuno è grato per questo, anzi... Ci vedono come mostri...
Due falliti... vogliono che rimaniamo due incapaci. La gente ti insulta apertamente, Naruto-kun... Se si sta zitta e non fa altrettanto con me e solo per..."

"CHE COSA C'ENTRA adesso Naruto Uzumaki!?" - s'incattivì all'improvviso il temuto leader degli Hyuga -  "Cerca di portarmi maggiore rispetto!! Non è cosa che ti riguardi..."

"Naruto... ma come hai fatto finora senza difese!?... Come hai fatto a resistere da solo? Quanto ti è costato... ricominciare tutto..."

"Invece... credo che mi riguardi...." - rispose molto pacatamente Hinata - "Mi riguarda davvero tanto, se c'è qualcuno tale quale a me..." - obiettò con educazione e tranquillità, ponendo così in notevole difficoltà Hiashi, il quale aspettava un valido pretesto per scagliarsi contro la figlia, per mettere fino in fondo alla prova la sua integrità. Poiché se la figlia era intenzionata a scegliere autonomamente la sua strada come sembrava profilarsi, doveva innanzitutto dimostrarsi in grado di affrontarne tutte le possibili conseguenze.

"Kurama... Naruto... Non volevate coinvolgermi... farmi sentire una reietta come voi. Per questo vi siete allontanati da me... Volevate proteggermi...
  Ma ora, non c'è ne è più alcun motivo! I-io... ho bisogno di voi. E voi di me... Non posso separarmi da voi per nulla al mondo!..."

"Non è stato subito, è stato tre mesi dopo di lui..." - specificò la ragazzina - "E' per questo, è per questo che non dovevamo essere in alcun modo amici? Che dovevamo stare alla larga?"
Il padre, stupito dalla consapevole preveggenza della figlia, non fornì un contraddittorio secco ed immediato, segno che in effetti doveva essere così.
"Io... i-io... ce l'ho con voi, per questo."  - asserì in maniera calma ma sorprendente la corvina - "Non p-posso accettarlo... è... ingiusto..." - sentenziò risentita, con leggera e candida amarezza.

"Alla mamma... non importava niente di niente. Anzi... non avrebbe mai permesso, una cosa del genere... Ne sono sicura..."

"Kurama è Kyuubi. Naruto è Kyuubi... Io... sono Kyuubi." - terminò vacua, trasognata, senza aver concepito fino a che punto si fosse sovrapposta distrattamente al padre, praticamente azzittendolo.

"Kurama, tu non sei un mostro. Non puoi esserlo!... TU SEI... il nostro Legame. Sei tutto quello che c'è tra di noi... Ciò che lo rende così speciale..."
    
"COME fai a sapere certe cose? CHI te le ha dette?" - interrogò immediatamente a gran voce il capo-clan degli Hyuga - "E CHI sarebbe questo Kurara!?" - pretese di sapere.
"Kurama è il suo vero nome, padre..." - affermò con un po' di decisione e impertinenza la corvina, come a mettere le cose in chiaro. Troppo, in chiaro.
"Il suo... nome...." - ripeté con somma e incredula sorpresa il genitore, in un rapidissimo crescendo di irritazione. Hiashi aveva finalmente trovato l'incipit per iniziare a devastare psicologicamente la figlia.

"Padre, ma voi... mi state guardando malissimo! Da quando mi guardate anche voi così!!... Sento un tale sconforto, in questo momento..."

"HINATA... Ma tu... ci parli. Tu lo difendi... Ne fai... un vanto..." - accennò in un primo momento l'uomo. Hinata non smentì. Silenzio totale. La calma prima della tempesta.

"TU hai perso completamente la RAGIONE!! Ti stai facendo MANIPOLARE da LUI!!..." - concluse con profondo sdegno il capoclan degli Hyuga.
La piccola si morse il labbro, leggermente contrariata, ma soprattutto abbattuta e impaurita. Il padre non avrebbe mai capito. Stava per scatenarsi un putiferio.

"COME ho potuto anche solo pensare che potessi dominare quel potere!? Che sapessi mettere a tacere quel mostro!..." - si inalberò gelidamente l'uomo.
La Hyuga patì, faceva davvero freddo. Ma anche stavolta cercò di controllarsi, e di capire. Cosa era dunque lei per il padre?

"NON cambierai mai!" - la gettò in mare Hiashi - "SEI un completo... fallimento!"





L'oceano era in tempesta. Hinata non sapeva nuotare.


*****



Mostro? Potere? Dominarlo? Metterlo a tacere?
MA allora... E' come dici tu Kurama!... Noi umani ti vediamo solo come una mostruosa fonte di potere, da usare o tenere a bada...
Vieni privato di ogni libertà, e chi è costretto a portarti dentro subisce la stessa sorte.
Siamo noi, a contaminare te... E quando esci fuori è la rabbia di chi ti ha usato a uscire... E ti chiamiamo mostro per questo.
Ma anche chi fa da forza portante, è visto come un demone... E' guardato con disprezzo... e finisce per impazzire e fare del male.
Tu non puoi nulla, e questa rabbia si somma alle altre, non fa altro che crescere... Il prossimo sarà ancora più odiato...
E' un'infinita catena... Sarà sempre peggio... Potrebbe venir "giorno" che anche Naruto...

NO! Tutto questo deve finire! Non importa cosa succederà, devo farlo! Devo provarci e mantenere il controllo!
SONO STANCA, DI TUTTE QUESTE CATENE!... IO LO VOGLIO, KURAMA! VOGLIO CHE TU SIA LIBERO!!
  
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